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La VOCE ANNO XIX N°1 | settembre 2016 | PAGINA 1 - 17 |
Leggere Fidel è leggere il futuro![]() (a cura di Marinella Correggia) Buon compleanno al Presidente di tutti. A Fidel Castro che da tanti decenni è un uomo politico generoso e solidale con il mondo. In omaggio ai suoi 90 anni ecco una piccola antologia dai suoi discorsi e scritti, su temi di rilevanza mondiale. Leggere (o ascoltare) Fidel è leggere il futuro. Perché spesso le sue proposte hanno precorso i tempi e le sue previsioni si sono avverate. Un reportage di Telesur conclude con queste parole: «Fidel cumple años pero también cumple sueños». ![]() Contro le guerre «Lottare per la pace è il dovere più sacro di tutti gli esseri umani, indipendentemente dalla loro religione, cittadinanza, colore della pelle ed età». Fidel Castro si è sempre impegnato nella prevenzione e nella denuncia delle guerre imperialiste, in particolare a partire dall’intervento “Onu” in Iraq nel 1991. Nel 2009 chiede: «Perché Obama accettò il Nobel per la pace se aveva già deciso di portare la guerra in Afghanistan fino alle ultime conseguenze? Non era obbligato a compiere questo atto di cinismo.» Libia: il 3 de marzo 2011 Fidel Castro spiega che la «colossale campagna di menzogne scatenata da tutti i mezzi di informazione ha provocato una grande confusione nell’opinione pubblica mondiale» e chiede «Perché questo impegno a presentare i ribelli libici come membri significativi della società che chiedono i bombardamenti di Stati uniti e Nato per uccidere libici?» Il 4 marzo, Fidel chiede al mondo di sostenere la proposta negoziale del presidente venezuelano Hugo Chávez : «Il presidente bolivariano, Hugo Chávez, sta compiendo uno sforzo encomiabile per trovare una soluzione che eviti l’intervento della Nato in Libia. Le sue possibilità di successo sarebbero maggiori se egli riuscisse nell’impresa di creare un ampio movimento di opinione a favore dell’idea, prima che si verifichi l’intervento armato e non dopo, per evitare che i popoli vedano ripetersi altrove l’atroce esperienza dell’Iraq» ![]() |
La rivoluzione (Discorso il 1 maggio 2000, Piazza della rivoluzione José Martí, L’Avana) «La rivoluzione è il senso del momento storico; è cambiare tutto ciò che va cambiato; è uguaglianza e libertà piene; è essere trattati e trattare gli altri come esseri umani; è emanciparci grazie a noi stessi e ai nostri propri sforzi; è sfidare le potenti forze che dominano all’interno e all’esterno della nazione; è difendere i valori in cui si crede al prezzo di quasiasi sacrificio; è modestia, disinteresse, altruismo, solidarietà ed eroismo; è lottare con audacia, intelligenza e realismo; è non mentire mai e non violare principi etici; è la profonda convinzione che non esiste potere al mondo capace di schiacciare la forza della verità e delle idee. Rivoluzione è unità, è indipendenza, è lottare per i nostri sogni di giustizia per Cuba e per il mondo, questa è la base del nostro patriottismo, del nostro socialismo e del nostro internazionalimo». ![]() (Fidel Castro, Ecología y desarrollo. Selección temática 1963-1992, Editora Política, La Habana). «Solo il socialismo può salvare l’umanità dai pericoli spaventosi che la minacciano: l’esaurimento delle risorse naturali che sono limitate, il crescente inquinamento ambientale, l’aumento incontrollato della popolazione, la tragedia della fame e la catastrofe delle guerre» (1974). Sul dollaro, radice di molti mali «L’impero ha dominato il mondo più con l’economia e la menzogna che con la forza. Aveva ottenuto il privilegio di stampare valute convertibili alla fine della Seconda guerra mondiale, monopolizzava l’arma nucleare, disponeva di quasi tutto l’oro del mondo ed era l’unico produttore su vasta scala di beni intermedi, beni di consumo, alimenti e servizi a livello mondiale. Tuttavia, c’era un limite alla sua possibilità di stampare moneta: il collegamento con l’oro, al prezzo costante di 35 dollari l’oncia. Andò avanti così per 25 anni, finché il 15 agosto 1971 un ordine presidenziale di Richard Nixon ruppe unilateralmente questo impegno internazionale: truffando il mondo. Non mi stancherò mai di ripeterlo. In questo modo furono trasferiti sull’economia mondiale i costi del riarmo e delle avventure belliche, specialmente la guerra del Vietnam. Oggi un milione di dollari vale 30 volte più di quanto valeva quando Nixon sospsese la convertibilità del dollaro in oro. (…) Se non si tiene conto di questo, le nuove generazioni non avranno un’idea chiara della barbarie imperialista. In virtù del privilegio di Bretton Woods gli Stati uniti, cancellando unilateralmente la convertibilità,pagano con pezzi di carta i beni e i servizi che comprano al resto del mondo. E quest’ultimo ha dovuto subirne le spese: le sue risorse naturali e il suo denaro hanno supportato il riarmo e coperto gran parte dei costi delle guerre imperiali.» (tratto da Granma e Cubadebate) ![]() La fame, lo sfruttamento e gli sprechi Discorso al Vertice mondiale Onu sull’alimentazione - Roma 1996: «La fame, inseparabile compagna dei poveri, è figlia dell’iniqua distribuzione delle ricchezze e delle ingiustizie di questo mondo. (…) Il colonialismo non è estraneo al sottosviluppo e alla povertà di cui oggi soffre gran parte dellumanità. Così come non gli sono estranei lopulenza oltraggiosa e lo spreco delle società di consumo espresse da quelle antiche |
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