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La VOCE 2010

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La VOCE ANNO XXIII N°2

ottobre 2020

PAGINA 6

Copyleft © Tutto il materiale è liberamente riproducibile ed è richiesta soltanto la menzione della fonte.
segue da pag.5: acqua. il referendum violato. l'essere in presenza di una strategia aziendale ispirata dalla logica del profitto si evince chiaramente non solo dall'analisi delle tariffe ma anche dalla rimodulazione delle fasce di consumo, attuata ben due volte nell'ultimo quinquennio, entrambe tese a penalizzare le utenze con consumi più bassi, i pensionati ed i settori sociali più fragili, e chi ha comportamenti virtuosi orientati alla riduzione dell'utilizzo della risorsa idrica. lo studio effettuato sul periodo 2001-2020 mette in risalto i seguenti aspetti delle politiche tariffarie di acque spa, oltre a quello di un generale vertiginoso trend rialzista: 1) un tendenziale restringimento dell'entità della fascia di consumo soggetta a tariffa agevolata che si riduce fra il 2001 e il 2017 da 80 a 30 mc. con importo del solo acquedotto che passa da 0,156 a 0,226 euro/mc. con doppia penalizzazione per i consumi scarsi. 2) fra il 2017 e il 2020 la fascia di consumo più bassa viene innalzata a 55 mc., tuttavia, con un aggravio dei costi in quanto, al contempo, la tariffa agevolata aumenta di circa 4 volte, da 0,226 euro/mc. a 0,942, andando a incidere ulteriormente su chi consuma poco come gli anziani (tabella 5). 3) le fasce di consumo sono state ridotte da 4 a 3 negli ultimi 2 anni con conseguente ridefinizione delle tariffe e aggravio per la bassa e la media, nelle quali il costo totale della fornitura passa rispettivamente, fra il 2017 e il 2020, da 1,376 a 2,190 euro/mc. e da 2,886 a 3,133; mentre per le fascia di eccedenza, che dalla soglia di 200mc. scende a 135, si riduce da 4,611 a 4,293 euro/mc. tabella 5: tariffe del servizio idrico integrato per le utenze domestiche 1 (residenti) anno 2020. tariffe in euro del 'servizio idrico integrato' per le utenze domestiche anno 2020. tariffe acque-dotto fogna-tura depura-zione totale al mc. agevolata da 0 a 55 mc. 0,942 0,254 0,994 2,190. base da 56 a 135 mc. 1,885 0,254 0,994 3,133. eccedenza oltre 135 mc. 3,045 0,254 0,994 4,293. quota fissa 61,17. lo studio della dinamica tariffaria e delle fasce di consumo, dell'ultimo ventennio, dell'ex ato 2 della toscana, dal 2015 conferenza territoriale 2, e paradigmatico per l'intera regione, conferma come il modello misto pubblico-privato comporti penalizzazioni per i cittadini e lauti profitti per il gestore monopolista, oculato negli investimenti nelle reti e vessatorio nella determinazione delle tariffe, in questa regione le più alte in assoluto a livello nazionale. come riporta, fra le varie, anche una agenzia adnkronos del 12 giugno 2020 [2], "nel 2019 una famiglia italiana ha speso in media 434 euro per il servizio idrico integrato e la regione più cara è la toscana. [...] con una spesa media annua di 688 euro, seguita umbria (531 euro), marche (527 euro) ed emilia romagna (511 euro)". l'attuale composizione societaria di acque spa annovera in qualità di partecipazione privata la società adab spa, raggruppamento comprendente le società acea spa (ex municipalizzata del comune di roma evolutasi in multinazionale delle utilities), suez italia spa (divisione italiana dell'omonima multinazionale franco-belga che a sua volta controlla il 23,3% del capitale di acea), vianini lavori spa (società controllata dalla holding caltagirone spa) e ctc (consorzio toscano cooperative) società cooperativa la cui attività risulta la "costruzione di edifici residenziali e non residenziali". dall'analisi degli obiettivi societari emerge come la mission del capitale privato in acque spa, ad eccezione di suez, esuli dal core business aziendale, che come riporta lo stesso sito della società "è quella di garantire l’accesso, la qualità e la continuità del servizio in tutto il territorio di competenza" [3], ma sia invece orientato verso il settore delle costruzioni. pertanto, risulta evidente come il capitale privato di acque spa abbia come fine esclusivo il conseguimento di sicuri e ingenti profitti in un contesto privilegiato come quello del regime monopolistico. utili, peraltro, ricavati a detrimento della qualità del servizio, sempre più penalizzante per l'utenza come testimoniano, fra le tante, le tariffe in costante aumento, le fasce di consumi rimodulate a danno dei cittadini, le ingenti perdite delle reti, un eccesso di burocrazia nelle pratiche e atteggiamenti vessatori di vario genere, come ad esempio avviene in caso di disdetta della fornitura idrica con l'automatica rimozione del contatore costringendo, in caso di riattivazione ad una nuova installazione dello stesso con spese aggiuntive di circa 80 euro. alla luce di quanto emerso dal nostro studio, al fine di migliorare la qualità del servizio, di contenere le tariffe, di aumentare gli investimenti nelle reti e di garantire alla cittadinanza un diritto essenziale per la sopravvivenza umana, risulta imprescindibile rispettare i risultati emersi dai referendum del 2011, riportando sotto controllo pubblico la fornitura idrica integrata, sottraendola agli spasmodici appetiti del capitale. imprese, quelle in questione, scevre da particolari forme di responsabilità sociale e sempre alla ricerca, grazie alle connivenze politiche, di opportunità di investimento in settori privilegiati in grado di garantire cospicui profitti. nel caso del modello toscano derivanti sia dall'attività di fornitura del servizio idrico integrato che da un'inaccettabile remunerazione del 7% sul capitale investito nelle infrastrutture. eppure, l'esperienza di napoli, dove il sindaco de magistris, applicando gli esiti dei referendum, ha riportato sotto controllo pubblico la gestione del servizio idrico con ottimi risultati per i cittadini, sembra indicare l'esatto contrario: nonostante la società abc (acqua bene comune), creata appositamente allo scopo, abbia introdotto una politica di moderazione tariffaria e abolito la remunerazione del 7% sul capitale investito, riesce a chiudere regolarmente i bilanci in attivo, con gli utili che vanno ad incrementare le entrate comunali. in qualità di semplici cittadini e a nome di tutti coloro che si recarono in massa alle urne nel giugno 2011 lanciando un preciso segnale agli amministratori locali e al governo sul chiaro orientamento dell'elettorato di sottrarre un diritto inalienabile dell'uomo, come quello dell'accesso all'acqua, allo sfruttamento dei privati, troviamo quantomeno contraddittorio che le amministrazioni comunali dei 55 comuni dell'ex ato 2, schieratesi all'epoca compatti per il sì al referendum, continuino a disapplicarne i risultati e a prorogare la concessione della gestione, come avvenuto l'ultima volta il 28 ottobre 2018. in tale occasione, infatti, all’assemblea dell' ait (l'autorità idrica toscana, ente pubblico istituito nel dicembre 2011) i sindaci, senza alcun passaggio nei consigli comunali, hanno proceduto alla ratifica della proroga della concessione del servizio fino al 2031 ad acque spa, dopo averla già prolungata dal 2021 al 2026 una prima volta nel 2015. una modalità particolare, quella scelta dai 55 sindaci di rispettare i diritti umani fondamentali, fra i quali l'assemblea generale dell'onu, il 28 luglio 2'010, ha inserito anche l'accesso all'acqua potabile e, soprattutto, i principi democratici, intesi come rispetto della volontà popolare. tabella 6: incarichi dirigenziali e compensi relativi all'anno 2014 erogati nel 2015. il consiglio di amministrazione. presidente giuseppe sardu. amministratore delegato giovanni marati. vice-presidente giancarlo faenzi. consigliere andrea bossola. consigliere emanuela cartoni. consigliere valentina cesaretti. consigliere giovanni guidi. consigliere giovanni giani. consigliere rolando pampaloni.
il consiglio sindacale. presidente alberto lang. membro gino valenti. membro francesca cavaliere. compensi esercizio 2015. parte fissa *parte variabile totale. presidente 48600 48600 97200. vice presidente 13200 13200 26400. amm. delegato 42400 42400 84800. consiglieri (n.6) 43200 43200 86400. totali 294800. *erogata nel 2015 - competenza 2014. giga sta per gruppo insegnanti di geografia autorganizzati. in nicaragua l’imperialismo sta preparando un golpe per rovesciare il governo sandinista di mauro gemma per marx21.it. e’ appena fallito il tentativo di golpe in bielorussia e già l’imperialismo sposta i suoi artigli su altri paesi che non intendono soggiacere ai suoi diktat. ora è venuto il momento del nicaragua in vista delle elezioni generali del prossimo anno (novembre 2021). la destabilizzazione del paese attraverso azioni sovversive è l’obiettivo comune degli stati uniti e dei settori più aggressivi dell’opposizione locale. lo afferma william grigsby, direttore e commentatore politico di una radio a managua. grigsby ritiene che il processo di ingerenza imperialista e di cospirazione eversiva dell’opposizione filo-statunitense sia in fase di accelerazione: la sua emittente, radio la primerísima, ha rivelato all'inizio di agosto l’esistenza di documenti che confermano un piano predisposto dall'agenzia statunitense per lo sviluppo internazionale (usaid) che si propone di scongiurare la prevista sconfitta elettorale dell'opposizione alle urne e di preparare uno scenario simile a quello messo in atto, anche in questi giorni, in diversi paesi, come la bielorussia e il venezuela, che resistono alle pressioni dell’imperialismo. in questo contesto, a metà del mese di agosto si è tenuto un incontro, convocato con urgenza, tra un alto funzionario statunitense, il sottosegretario di stato ad interim per gli affari dell'emisfero occidentale, michael kozak, e rappresentanti di tre dei sette gruppi che compongono il cartello della “coalizione nazionale, dell'opposizione”. riconoscendo esplicitamente che gli stati uniti guidano e finanziano l'opposizione in nicaragua e che gli oppositori dipendono direttamente dalle linee guida di washington, gli interlocutori di kozac si preparano ad eseguire con diligenza gli ordini ricevuti, prevede grigsby. i milioni di usaid - (fonte: avante!, settimanale del partito comunista portoghese). recentemente, è stato rivelato a managua che usaid ha consegnato quasi 3,7 milioni di dollari a una ong che promuove la destabilizzazione in nicaragua. radio la primerísima ha parlato nel suo sito web del finanziamento erogato a favore della fondazione nicaraguense per lo sviluppo economico e sociale (funides). il funides svolge un ruolo di primo piano nell’azione di destabilizzazione del governo guidato dal fronte sandinista, mediante diversi programmi e gruppi che li mettono in pratica. questa ong è strettamente legata alla central intelligence agency (cia), di cui usaid è braccio esecutivo in nicaragua, è ha tra i suoi obiettivi quello di garantire la "sicurezza nazionale" degli usa, “minacciata ogni volta che un paese decide di liberarsi delle sue catene”, ha commentato la stazione radio di managua. sebbene i milioni di dollari dati da usaid a funides vengano presentati come finanziamenti per diversi programmi di sviluppo, la verità è che l'unico loro obiettivo è cospirare contro il governo nicaraguense, afferma la primerísima. la radio menziona anche, come fonti di queste ingenti somme consegnate a gruppi coinvolti nel tentativo di colpo di stato di due anni fa in nicaragua, altre organizzazioni americane come la national foundation for democracy (ned), l'international republican institute (iri) , il national democratic institute (ndi) e le open society foundations. la necessità del razzismo per incrementare lo sfruttamento. più il capitalismo entra in crisi è più ha necessità di fomentare il razzismo per dividere gli oppressi e fomentare la guerra fra poveri. di renato caputo 27/09/2020. credits: https://www.ilfattoquotidiano.it/2019/08/31/di-cosa-parliamo-quando-parliamo-di-razzismo/5412518/. certamente è necessario evitare di naturalizzare il fenomeno del razzismo, dal momento che si rischia in tal modo di giustificarlo, normalizzarlo, eternizzarlo. d’altra parte non bisogna sottovalutare gli aspetti “preistorici” del fenomeno, ovvero una certa tendenza presente ai livelli meno evoluti dello sviluppo umano di temere il diverso, il radicalmente altro e di dotarsi di una identità collettiva proprio nella persecuzione del diverso, che non ha modo di integrarsi. ..segue ./.
Segue da Pag.5: Acqua. Il referendum violato

L'essere in presenza di una strategia aziendale ispirata dalla logica del profitto si evince chiaramente non solo dall'analisi delle tariffe ma anche dalla rimodulazione delle fasce di consumo, attuata ben due volte nell'ultimo quinquennio, entrambe tese a penalizzare le utenze con consumi più bassi, i pensionati ed i settori sociali più fragili, e chi ha comportamenti virtuosi orientati alla riduzione dell'utilizzo della risorsa idrica.

Lo studio effettuato sul periodo 2001-2020 mette in risalto i seguenti aspetti delle politiche tariffarie di Acque Spa, oltre a quello di un generale vertiginoso trend rialzista:

1) un tendenziale restringimento dell'entità della fascia di consumo soggetta a tariffa agevolata che si riduce fra il 2001 e il 2017 da 80 a 30 mc. con importo del solo acquedotto che passa da 0,156 a 0,226 euro/mc. con doppia penalizzazione per i consumi scarsi.

2) fra il 2017 e il 2020 la fascia di consumo più bassa viene innalzata a 55 mc., tuttavia, con un aggravio dei costi in quanto, al contempo, la tariffa agevolata aumenta di circa 4 volte, da 0,226 euro/mc. a 0,942, andando a incidere ulteriormente su chi consuma poco come gli anziani (tabella 5).

3) le fasce di consumo sono state ridotte da 4 a 3 negli ultimi 2 anni con conseguente ridefinizione delle tariffe e aggravio per la bassa e la media, nelle quali il costo totale della fornitura passa rispettivamente, fra il 2017 e il 2020, da 1,376 a 2,190 euro/mc. e da 2,886 a 3,133; mentre per le fascia di eccedenza, che dalla soglia di 200mc. scende a 135, si riduce da 4,611 a 4,293 euro/mc.

Tabella 5: tariffe del servizio idrico integrato per le utenze domestiche 1 (residenti) anno 2020

Tariffe in euro del 'servizio idrico integrato' per le utenze domestiche anno 2020
TariffeAcque-dottoFogna-turaDepura-zioneTotale al mc.
Agevolata da 0 a 55 mc.0,9420,2540,9942,190
Base da 56 a 135 mc.1,8850,2540,9943,133
Eccedenza oltre 135 mc.3,0450,2540,9944,293
Quota fissa61,17


Lo studio della dinamica tariffaria e delle fasce di consumo, dell'ultimo ventennio, dell'ex Ato 2 della Toscana, dal 2015 Conferenza Territoriale 2, e paradigmatico per l'intera regione, conferma come il modello misto pubblico-privato comporti penalizzazioni per i cittadini e lauti profitti per il gestore monopolista, oculato negli investimenti nelle reti e vessatorio nella determinazione delle tariffe, in questa regione le più alte in assoluto a livello nazionale. Come riporta, fra le varie, anche una agenzia Adnkronos del 12 giugno 2020 [2], "nel 2019 una famiglia italiana ha speso in media 434 euro per il servizio idrico integrato e la regione più cara è la Toscana. [...] con una spesa media annua di 688 euro, seguita Umbria (531 euro), Marche (527 euro) ed Emilia Romagna (511 euro)".

L'attuale composizione societaria di Acque Spa annovera in qualità di partecipazione privata la società Adab Spa, raggruppamento comprendente le società Acea SpA (ex municipalizzata del comune di Roma evolutasi in multinazionale delle utilities), Suez Italia SpA (divisione italiana dell'omonima multinazionale franco-belga che a sua volta controlla il 23,3% del capitale di Acea), Vianini Lavori SpA (società controllata dalla holding Caltagirone SpA) e CTC (Consorzio Toscano Cooperative) Società Cooperativa la cui attività risulta la "Costruzione di edifici residenziali e non residenziali". Dall'analisi degli obiettivi societari emerge come la mission del capitale privato in Acque Spa, ad eccezione di Suez, esuli dal core business aziendale, che come riporta lo stesso sito della società "è quella di garantire l’accesso, la qualità e la continuità del servizio in tutto il territorio di competenza" [3], ma sia invece orientato verso il settore delle costruzioni. Pertanto, risulta evidente come il capitale privato di Acque Spa abbia come fine esclusivo il conseguimento di sicuri e ingenti profitti in un contesto privilegiato come quello del regime monopolistico. Utili, peraltro, ricavati a detrimento della qualità del servizio, sempre più penalizzante per l'utenza come testimoniano, fra le tante, le tariffe in costante aumento, le fasce di consumi rimodulate a danno dei cittadini, le ingenti perdite delle reti, un eccesso di burocrazia nelle pratiche e atteggiamenti vessatori di vario genere, come ad esempio avviene in caso di disdetta della fornitura idrica con l'automatica rimozione del contatore costringendo, in caso di riattivazione ad una nuova installazione dello stesso con spese aggiuntive di circa 80 euro.

Alla luce di quanto emerso dal nostro studio, al fine di migliorare la qualità del servizio, di contenere le tariffe, di aumentare gli investimenti nelle reti e di garantire alla cittadinanza un diritto essenziale per la sopravvivenza umana, risulta imprescindibile rispettare i risultati emersi dai Referendum del 2011, riportando sotto controllo pubblico la fornitura idrica integrata, sottraendola agli spasmodici appetiti del capitale. Imprese, quelle in questione, scevre da particolari forme di responsabilità sociale e sempre alla ricerca, grazie alle connivenze politiche, di opportunità di investimento in settori privilegiati in grado di garantire cospicui profitti. Nel caso del modello toscano derivanti sia dall'attività di fornitura del servizio idrico integrato che da un'inaccettabile remunerazione del 7% sul capitale investito nelle infrastrutture.

Eppure, l'esperienza di Napoli, dove il sindaco De Magistris, applicando gli esiti dei referendum, ha riportato sotto controllo pubblico la gestione del servizio idrico con ottimi risultati per i cittadini, sembra indicare l'esatto contrario: nonostante la società ABC (Acqua Bene Comune), creata appositamente allo scopo, abbia introdotto una politica di moderazione tariffaria e abolito la remunerazione del 7% sul capitale investito, riesce a chiudere regolarmente i bilanci in attivo, con gli utili che vanno ad incrementare le entrate comunali.

In qualità di semplici cittadini e a nome di tutti coloro che si recarono in massa alle urne nel giugno 2011 lanciando un preciso segnale agli amministratori locali e al governo sul chiaro orientamento dell'elettorato di sottrarre un diritto inalienabile dell'uomo, come quello dell'accesso all'acqua, allo sfruttamento dei privati, troviamo quantomeno contraddittorio che le amministrazioni comunali dei 55 comuni dell'ex Ato 2, schieratesi all'epoca compatti per il Sì al referendum, continuino a disapplicarne i risultati e a prorogare la concessione della gestione, come avvenuto l'ultima volta il 28 ottobre 2018. In tale occasione, infatti, all’assemblea dell' AIT (l'Autorità Idrica Toscana, ente pubblico istituito nel dicembre 2011) i sindaci, senza alcun passaggio nei Consigli comunali, hanno proceduto alla ratifica della proroga della concessione del servizio fino al 2031 ad Acque Spa, dopo averla già prolungata dal 2021 al 2026 una prima volta nel 2015.
Una modalità particolare, quella scelta dai 55 sindaci di rispettare i Diritti umani fondamentali, fra i quali l'Assemblea Generale dell'Onu, il 28 luglio 2'010, ha inserito anche l'accesso all'acqua potabile e, soprattutto, i principi democratici, intesi come rispetto della volontà popolare.

Tabella 6: incarichi dirigenziali e compensi relativi all'anno 2014 erogati nel 2015
Il Consiglio di Amministrazione
PresidenteGiuseppe Sardu
Amministratore DelegatoGiovanni Marati
Vice-PresidenteGiancarlo Faenzi
ConsigliereAndrea Bossola
ConsigliereEmanuela Cartoni
ConsigliereValentina Cesaretti
ConsigliereGiovanni Guidi
ConsigliereGiovanni Giani
ConsigliereRolando Pampaloni
Il Consiglio Sindacale
PresidenteAlberto Lang
MembroGino Valenti
MembroFrancesca Cavaliere


Compensi Esercizio 2015
Parte Fissa*Parte VariabileTotale
Presidente486004860097200
Vice Presidente132001320026400
Amm. Delegato424004240084800
Consiglieri (n.6)432004320086400
Totali294800


*Erogata nel 2015 - competenza 2014

GIGA sta per Gruppo Insegnanti di Geografia Autorganizzati

In Nicaragua l’imperialismo sta preparando un golpe per rovesciare il governo sandinista

di Mauro Gemma per Marx21.it

E’ appena fallito il tentativo di golpe in Bielorussia e già l’imperialismo sposta i suoi artigli su altri paesi che non intendono soggiacere ai suoi diktat.

Ora è venuto il momento del Nicaragua in vista delle elezioni generali del prossimo anno (novembre 2021). La destabilizzazione del paese attraverso azioni sovversive è l’obiettivo comune degli Stati Uniti e dei settori più aggressivi dell’opposizione locale. Lo afferma William Grigsby, direttore e commentatore politico di una radio a Managua.

Grigsby ritiene che il processo di ingerenza imperialista e di cospirazione eversiva dell’opposizione filo-statunitense sia in fase di accelerazione: la sua emittente, Radio La Primerísima, ha rivelato all'inizio di agosto l’esistenza di documenti che confermano un piano predisposto dall'Agenzia statunitense per lo sviluppo internazionale (USAID) che si propone di scongiurare la prevista sconfitta elettorale dell'opposizione alle urne e di preparare uno scenario simile a quello messo in atto, anche in questi giorni, in diversi paesi, come la Bielorussia e il Venezuela, che resistono alle pressioni dell’imperialismo.

In questo contesto, a metà del mese di agosto si è tenuto un incontro, convocato con urgenza, tra un alto funzionario statunitense, il sottosegretario di Stato ad interim per gli affari dell'emisfero occidentale, Michael Kozak, e rappresentanti di tre dei sette gruppi che compongono il cartello della “Coalizione nazionale, dell'opposizione”.

Riconoscendo esplicitamente che gli Stati Uniti guidano e finanziano l'opposizione in Nicaragua e che gli oppositori dipendono direttamente dalle linee guida di Washington, gli interlocutori di Kozac si preparano ad eseguire con diligenza gli ordini ricevuti, prevede Grigsby.

I milioni di USAID - (Fonte: Avante!, settimanale del Partito Comunista Portoghese)

Recentemente, è stato rivelato a Managua che USAID ha consegnato quasi 3,7 milioni di dollari a una ONG che promuove la destabilizzazione in Nicaragua. Radio La Primerísima ha parlato nel suo sito web del finanziamento erogato a favore della Fondazione nicaraguense per lo sviluppo economico e sociale (Funides).

Il Funides svolge un ruolo di primo piano nell’azione di destabilizzazione del governo guidato dal Fronte sandinista, mediante diversi programmi e gruppi che li mettono in pratica.

Questa ONG è strettamente legata alla Central Intelligence Agency (CIA), di cui USAID è braccio esecutivo in Nicaragua, è ha tra i suoi obiettivi quello di garantire la "sicurezza nazionale" degli USA, “minacciata ogni volta che un Paese decide di liberarsi delle sue catene”, ha commentato la stazione radio di Managua.

Sebbene i milioni di dollari dati da USAID a Funides vengano presentati come finanziamenti per diversi programmi di sviluppo, la verità è che l'unico loro obiettivo è cospirare contro il governo nicaraguense, afferma La Primerísima.

La radio menziona anche, come fonti di queste ingenti somme consegnate a gruppi coinvolti nel tentativo di colpo di stato di due anni fa in Nicaragua, altre organizzazioni americane come la National Foundation for Democracy (NED), l'International Republican Institute (IRI) , il National Democratic Institute (NDI) e le Open Society Foundations.

La necessità del razzismo per incrementare lo sfruttamento

Più il capitalismo entra in crisi è più ha necessità di fomentare il razzismo per dividere gli oppressi e fomentare la guerra fra poveri
di Renato Caputo 27/09/2020


Credits: https://www.ilfattoquotidiano.it/2019/08/31/di-cosa-parliamo-quando-parliamo-di-razzismo/5412518/

Certamente è necessario evitare di naturalizzare il fenomeno del razzismo, dal momento che si rischia in tal modo di giustificarlonormalizzarlo, eternizzarlo. D’altra parte non bisogna sottovalutare gli aspetti preistorici” del fenomeno, ovvero una certa tendenza presente ai livelli meno evoluti dello sviluppo umano di temere il diverso, il radicalmente altro e di dotarsi di una identità collettiva proprio nella persecuzione del diverso, che non ha modo di integrarsi

..segue ./.

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