UN
25 APRILE ANTIMPERIALISTA ED ANTISIONISTA,
E
CONTRO I PERICOLI INCOMBENTI DI GUERRA IN SIRIA E COREA.
I
cortei per il 25 aprile a Roma e Milano hanno registrato quest’anno
una significativa presenza di striscioni e parole d’ordine
antimperialisti, antisionisti, e contro gli incombenti pericoli di
guerre di aggressione.
A
Roma l’ANPI locale non ha ceduto ai ricatti della comunità
ebraica locale, dominata da un aggressivo gruppo sionista, che si
opponeva alla partecipazione alle manifestazioni per la Resistenza di
bandiere palestinesi e di gruppi che chiedono libertà ed
indipendenza per la Palestina. L’assenza polemica dal corteo
dei Sionisti e del Partito Democratico, che si è
vergognosamente schierato al loro fianco, ha permesso che il corteo
si svolgesse in un clima festoso in una magnifica giornata di sole.
Vari
striscioni, cartelli e slogan hanno legato la lotta di Resistenza
antifascista alla lotta per la liberazione della Palestina, anche con
riferimento ad una delle sue modalità più efficaci e
pacifiche, il movimento di Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni
(BDS) nei confronti di Israele, ricordato in uno striscione del
“Comitato con la Palestina nel Cuore”. Il movimento è
oggi addirittura minacciato di essere posto fuori legge dai partiti
filo-sionisti in Parlamento. Altri striscioni e slogan hanno
sottolineato la stretta relazione tra Resistenza antisionista e le
lotte di Resistenza di vari altri popoli contro le aggressioni
imperialiste.
Uno
striscione della “Rete No War” ha ricordato l’eroica
lotta del popolo e dell’esercito della Siria, paese laico
geloso della propria indipendenza, oggi sottoposto ad attacchi
concentrici da parte di Israele, Stati Uniti, NATO, Turchia e da
parte delle orribili dittature sostenitrici del più fanatico
integralismo islamico, come l’Arabia Saudita ed il Qatar, che
finanziano ed armano bande di tagliagole e mercenari, come Al Qaida e
Daesh. E’ stata ricordata anche la lotta eroica del popolo
yemenita aggredito dall’Arabia Saudita e dagli Emirati Arabi
con il sostegno degli USA.
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A
Milano hanno sfilato il “Comitato contro la Guerra di Milano”
e la Brigata Immortale Garibaldi con striscioni che ricordavano anche
la resistenza del popolo del Donbass contro le offensive dei nazisti
andati al potere in Ucraina, con l’appoggio di USA, Germania e
finte organizzazioni umanitarie, come quelle che fanno capo al
finanziere sionista George Soros. Anche in questo caso è stato
vergognoso il comportamento dei partiti del cosiddetto
centro-sinistra, con il PD in testa, che, con un intervento del
sindaco Sala, hanno cercato di impedire la partecipazione del
movimento BDS al corteo.
Nel
momento in cui quest’articolo è scritto, nonostante e
contro la Resistenza dei popoli, si intensificano le minacce di
guerra. Mentre la Siria continua a subire i bombardamenti di USA e
Israele e le ignobili minacce dei vecchi colonialisti francesi ed
inglesi, per bocca del candidato alla Presidenza Macron e del
Ministro degli Esteri Boris Johnson, portaerei e sottomarini nucleari
USA si avvicinano alle coste della Corea Democratica. Proseguono le
“esercitazioni” militari provocatorie ai confini di quel
paese fieramente indipendente, con la partecipazione del satellite
USA, la Corea del Sud, dove è di stanza un esercito
statunitense di 30.000 uomini dotato di armi atomiche, mentre altri
45.000 sono pronti nelle basi USA del vicino Giappone.
Durante
la guerra di Corea del 1950-53 gli USA scaricarono sulla Corea del
Nord una quantità di bombe superiore a quelle sganciate
nell’intera Seconda Guerra Mondiale, uccidendo dai 2 ai 4
milioni di persone (in maggioranza civili) e distruggendo
completamente infrastrutture ed edifici civili ed industriali del
paese. Dopo l’armistizio gli USA si rifiutarono di
sottoscrivere un trattato di pace e hanno continuato a minacciare
apertamente la Corea Democratica.
Ma
la Corea è stata ed è tuttora un osso duro per gli USA.
Nonostante le enormi perdite i Nord-Coreani, con l’aiuto dei
volontari cinesi, respinsero negli anni ’50 gli invasori USA
fino al 38° parallelo, ed oggi alle minacce di aggressione
resistono mostrando la massima fermezza, basata anche su efficaci
quanto necessarie armi di deterrenza e dissuasione.
27.4.2017,
Vincenzo Brandi
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