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La VOCE ANNO XIX N°1

settembre 2016

PAGINA 10

Ricordiamo il compagno Spartaco

Cara Miriam e cari compagni del G.A.MA.DI.,

ricordiamo in queste ore il caro Spartaco, valoroso compagno che tanto abbiamo saputo apprezzare nel suo impegno a favore dei lavoratori e del popolo italiano.

Il suo esempio e la sua tenacia ci saranno da forte stimolo nelle battaglie che dovremo condurre nei prossimi mesi e nel futuro.

Un forte abbraccio a Miriam, alla sua famiglia e ai compagni del G.A.MA.DI.

Un saluto a pugno chiuso da parte di

le compagne e i compagni di
Piattaforma Comunista – per il Partito Comunista del Proletariato d’Italia

Cari compagni e compagne,
grazie per il vostro affettuoso ricordo. Certo Spartaco era un grande compagno coerente irremovibile sulle sue convinzioni scientifiche di comunista. Il fatto che voi ci siate e lottiate quotidianamente per gli stessi nostri ideali è motivo per noi di speranza, è la prova che un mondo diverso civile giusto ed umano è possibile e saremo sempre di più in questa dignitosa lotta. Un grande abbraccio a tutti voi miriam

IV Anniversario scomparsa
Spartaco Ferri

Domenica 14 agosto cade il quarto anno della scomparsa
dell’indimenticabile compagno Spartaco Ferri, uomo di
poche ma meditate parole.
La sua compagna nella vita e nel credo politico Miriam
Pellegrini è tutt’ora politicamente impegnata insieme ai loro
figli a continuare l’opera silenziosa ma potente, tipica dei
combattenti di un tempo, del loro grande congiunto.
Mario Albanesi

LETTERA A SPARTACO QUATTRO ANNI DOPO

Caro compagno Spartaco,
il tempo passa e la tua mancanza pesa sempre di più. Peserebbe comunque, a chi ha conosciuto la tua personalità forte e dolce allo stesso tempo, a chi ha appreso da te il rigore della interpretazione materialista dialettica del mondo. Ma pesa ancora maggiormente perché siamo pochi e ci dobbiamo confrontare con difficoltà sovrastanti. I compagni della tua generazione, quelli che non ci sono più e quelli ancora viventi, che nonostante l’età affrontano le avversità come delle corazzate nel mare in tempesta, sono fatti d’altra pasta rispetto a noi, inutile negarlo! Voi non perdete mai l’orientamento, mantenete la rotta anche se il vento forte vorrebbe farvela cambiare, avete appreso la coerenza e la fermezza dei principi quando eravate partigiani e la avete portata con voi oltre la morte. Per questo noi continuiamo a fare riferimento al vostro pensiero e se non ci siete più veniamo sulle vostre tombe, reali o immaginarie, per chiedervi consiglio e prendere coraggio. Da un certo punto di vista, mi viene da pensare, essere comunisti alla vostra epoca era più facile: il sentiero da percorrere era quello, se in montagna sbagliavi strada finivi rastrellato – tu lo sai bene –, non c’era tanto da indugiare, da perdersi in discussioni infinite su ogni sfumatura, non c’erano questioni di lana caprina su cui litigare con cento opportunisti ogni volta... Oggi sembra tutto meno pericoloso ma è forse più difficile: ogni alito di vento spazza via qualcuno di noi, ci perdiamo di vista, siamo disorientati, sbandati anche e soprattutto ideologicamente. La sola fortuna è che possiamo sempre rivolgerci a voi – e continueremo a farlo, anche tra quaranta o tra quattrocento anni.

Andrea

Caro Andrea, sono commossa per come sai capire l’uomo "Spartaco". Era così:
leale onesto coraggioso e coerente. Come tu cerchi di dire : era un partigiano e niente e nessuno avrebbe mai potuto farlo deviare. Ti sono grata per essere un suo discepolo coerente ed engelsiano nella concezione del mondo. Spartaco ti voleva bene e aveva fiducia in te che ti abbiamo incontrato molto giovane eppure con le idee tanto chiare. Il giorno 18 settembre Spartaco compirebbe 92 anni. Io preferisco ricordare la sua nascita perché la sua fine non l’ accetterò mai. Per questa occasione ho pensato di radunare tutta la famiglia ossia figli nipoti e pronipoti ma anche i nostri nipoti figli delle sorelle e dei fratelli di Spartaco. Non so se sai che due sorelle di Spartaco hanno sposato i nipoti di Luigi Pirandello. In questo raduno familiare ho pensato ad una rappresentanza del lavoro di diffusione scientifica voluto anche da Spartaco sperando nella presenza di Bruno De Vita per il Comitato Scientifico e Mario Albanesi come membro della presidenza entrambi abitanti a Roma.
Grazie ancora e ti stringo in un forte abbraccio Miriam

Ricordo di Spartaco Ferri, nel IV Anniversario

Nel ricordare il IV anniversario della inconsolabile perdita di Spartaco Ferri, partigiano antifascista, internazionalista comunista, materialista dialettico, voglio mettere in evidenza il suo amore, il rispetto e la stima per la compagna della sua vita, Miriam Pellegrini Ferri, e voglio dire che se Spartaco ci mancherà per le lotte che intraprendiamo ogni giorno, però lui si rispecchiava in Miriam, come Miriam si rispecchia quotidianamente in lui, e noi pur sapendolo benissimo, non ci rendiamo conto fino in fondo della fortuna che abbiamo nell’averla quotidianamente al nostro fianco, e spesso capofila nelle nostre battaglie, così come naturalmente succede per le fortune che diamo per scontate nella nostra vita.
Spartaco vive negli occhi e nel pensiero di Miriam.
Questi due rarissimi esseri umani che hanno dato vita assieme al G.A.MA.DI. in cui tutti noi ci riconosciamo più che in qualsiasi altro filone di pensiero, ora si rispecchiano in Miriam.
Io sento per Miriam un costante incolmabile debito di riconoscenza e credo che lo stesso sia anche per voi, e penso che Spartaco sarebbe il primo tra noi a ricordarcelo sempre, penso che Spartaco questo vorrebbe per la sua Miriam e quindi voglio ricordare a Miriam un luogo comune mai così vero come nel loro caso, e cioè che solo avendo al fianco una grande donna si può diventare grandi uomini.

Gloria a Spartaco e infinita riconoscenza a Miriam.

Roberto Gessi.

11 Marzo 2016: Noi non dimentichiamo

Scritto da Enrico Vigna
11 Marzo 2006, Slobodan Milosevic
fatto morire dal Tribunale Penale Internazionale della Nato all’Aja

Leggi tutto.

“Rispettabili deputati…Cercherò di essere molto breve, ma permettetemi, con il più alto grado possibile di responsabilità, quale Presidente della nostra nazione, di dire alcune parole.

Prima di fare questo, desidero comunicare a voi le mie impressioni; avete parlato apertamente e dal cuore, così cercherò di fare anch’io.

La maggior parte delle cose da voi dette sono riferite alle crudeltà ed alle ingiustizie provocate della guerra.

Nella storia del popolo serbo, purtroppo, ci sono tante testimonianze vissute degli orrori della guerra.

Tuttavia, tutti, che abbiamo sentito oggi le testimonianza degli orrori della guerra, tutto questo può essere sintetizzato con un solo argomento e una sola dichiarazione e messaggio: ed è quello che la guerra dovrebbe cessare immediatamente.

Tuttavia, torno alla questione che stiamo affrontando oggi. La domanda non è quanti orrori ci sono stati in questa guerra. Ma quanto questo nostro popolo ha dovuto sostenere sulle proprie spalle durante la sua storia.

La domanda oggi è se dobbiamo consolidare che cosa è stato realizzato con un processo pacifico, in condizioni di sicurezza, cercando di realizzare che cosa rimane da essere fatto, quelle che sono indicate come "questioni eccezionali."

C’erano molte questioni in sospeso, ma il programma concordato tra le parti aveva stabilito quali problemi dovessero essere trattati prioritariamente nelle trattative.

Così dovremmo cercare di capire che cosa intendiamo con ’problemi in sospeso con la trattativa”; oppure rischiamo di distruggere ciò che è stato realizzato, a scapito del sacrificio enorme.

Questa è la questione reale che questa Assemblea del popolo dovrebbe decidere.

Così la domanda vera quando si parla del programma, non è se stiamo partendo dai nostri obiettivi. Naturalmente no. La domanda è se quel programma rappresenta il percorso verso l’ obiettivo supremo, quello della pace.

Il programma non è l’adempimento finale delle richieste, giustificate, della gente di Serbia, ma certamente rappresenta un percorso verso l’obiettivo finale. Ma ora dobbiamo fare molti più sforzi con la nostra saggezza e meno con la rabbia. Penso che dovrebbe essere un vantaggio, non uno svantaggio.

E questa Assemblea deve avere il coraggio e la sicurezza di sé in questa circostanza, sulla base del programma, che è una base sufficiente per realizzare il nostro obiettivo, piuttosto che commettere un errore tragico che tragicamente provocherà ostacoli e ne impedirà la realizzazione.

L’Assemblea opterà per un percorso ragionevole o irragionevole?

Penso non ci sia nessuna necessità di persuadere questa Assemblea circa i suoi compiti.

Penso che la pace sia ciò che è ragionevole, l’obiettivo ragionevole.

Al contrario, se il messaggio che verrà inteso è che i serbi non desiderano la pace, questo potrebbe giustificare altri crimini contro i serbi e questo è qualcosa che dovrete considerare.

Dal momento che la strada verso la pace si sta aprendo, dovrete spiegare alla gente, perché dovrebbero sacrificare ancora le loro vite, già provate dagli eventi crudeli vissuti finora.

Non riuscirete a spiegarne i motivi al popolo serbo in Bosnia o in Serbia.

E lasciatemelo dire per concludere: uno deve sacrificare tutto per la gente tranne la gente. Non potete sacrificare la gente. Non avete il diritto di fare questo come Assemblea del popolo o come qualsiasi altra cosa” .

Slobodan Milosevic
S. Milosevic: Intervento al Parlamento jugoslavo di Belgrado prima degli accordi di Dayton per la guerra in Bosnia.



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