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LA VOCE 1609 |
P R E C E D E N T E | S U C C E S S I V A |
La VOCE ANNO XIX N°1 | settembre 2016 | PAGINA 10 |
Ricordiamo il compagno Spartacoricordiamo in queste ore il caro Spartaco, valoroso compagno che tanto abbiamo saputo apprezzare nel suo impegno a favore dei lavoratori e del popolo italiano. Il suo esempio e la sua tenacia ci saranno da forte stimolo nelle battaglie che dovremo condurre nei prossimi mesi e nel futuro. Un forte abbraccio a Miriam, alla sua famiglia e ai compagni del G.A.MA.DI. Un saluto a pugno chiuso da parte di le compagne e i compagni di Piattaforma Comunista – per il Partito Comunista del Proletariato d’Italia Cari compagni e compagne, grazie per il vostro affettuoso ricordo. Certo Spartaco era un grande compagno coerente irremovibile sulle sue convinzioni scientifiche di comunista. Il fatto che voi ci siate e lottiate quotidianamente per gli stessi nostri ideali è motivo per noi di speranza, è la prova che un mondo diverso civile giusto ed umano è possibile e saremo sempre di più in questa dignitosa lotta. Un grande abbraccio a tutti voi miriam IV Anniversario scomparsa |
11 Marzo 2016: Noi non dimentichiamofatto morire dal Tribunale Penale Internazionale della Nato allAja Leggi tutto. ![]() Prima di fare questo, desidero comunicare a voi le mie impressioni; avete parlato apertamente e dal cuore, così cercherò di fare anchio. La maggior parte delle cose da voi dette sono riferite alle crudeltà ed alle ingiustizie provocate della guerra. Nella storia del popolo serbo, purtroppo, ci sono tante testimonianze vissute degli orrori della guerra. Tuttavia, tutti, che abbiamo sentito oggi le testimonianza degli orrori della guerra, tutto questo può essere sintetizzato con un solo argomento e una sola dichiarazione e messaggio: ed è quello che la guerra dovrebbe cessare immediatamente. Tuttavia, torno alla questione che stiamo affrontando oggi. La domanda non è quanti orrori ci sono stati in questa guerra. Ma quanto questo nostro popolo ha dovuto sostenere sulle proprie spalle durante la sua storia. La domanda oggi è se dobbiamo consolidare che cosa è stato realizzato con un processo pacifico, in condizioni di sicurezza, cercando di realizzare che cosa rimane da essere fatto, quelle che sono indicate come "questioni eccezionali." C’erano molte questioni in sospeso, ma il programma concordato tra le parti aveva stabilito quali problemi dovessero essere trattati prioritariamente nelle trattative. Così dovremmo cercare di capire che cosa intendiamo con problemi in sospeso con la trattativa”; oppure rischiamo di distruggere ciò che è stato realizzato, a scapito del sacrificio enorme. Questa è la questione reale che questa Assemblea del popolo dovrebbe decidere. Così la domanda vera quando si parla del programma, non è se stiamo partendo dai nostri obiettivi. Naturalmente no. La domanda è se quel programma rappresenta il percorso verso l obiettivo supremo, quello della pace. Il programma non è ladempimento finale delle richieste, giustificate, della gente di Serbia, ma certamente rappresenta un percorso verso lobiettivo finale. Ma ora dobbiamo fare molti più sforzi con la nostra saggezza e meno con la rabbia. Penso che dovrebbe essere un vantaggio, non uno svantaggio. E questa Assemblea deve avere il coraggio e la sicurezza di sé in questa circostanza, sulla base del programma, che è una base sufficiente per realizzare il nostro obiettivo, piuttosto che commettere un errore tragico che tragicamente provocherà ostacoli e ne impedirà la realizzazione. LAssemblea opterà per un percorso ragionevole o irragionevole? Penso non ci sia nessuna necessità di persuadere questa Assemblea circa i suoi compiti. Penso che la pace sia ciò che è ragionevole, l’obiettivo ragionevole. Al contrario, se il messaggio che verrà inteso è che i serbi non desiderano la pace, questo potrebbe giustificare altri crimini contro i serbi e questo è qualcosa che dovrete considerare. Dal momento che la strada verso la pace si sta aprendo, dovrete spiegare alla gente, perché dovrebbero sacrificare ancora le loro vite, già provate dagli eventi crudeli vissuti finora. Non riuscirete a spiegarne i motivi al popolo serbo in Bosnia o in Serbia. E lasciatemelo dire per concludere: uno deve sacrificare tutto per la gente tranne la gente. Non potete sacrificare la gente. Non avete il diritto di fare questo come Assemblea del popolo o come qualsiasi altra cosa” . Slobodan Milosevic S. Milosevic: Intervento al Parlamento jugoslavo di Belgrado prima degli accordi di Dayton per la guerra in Bosnia. |
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