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La VOCE 2201 |
P R E C E D E N T E | S U C C E S S I V A |
La VOCE ANNO XXVI N°5 | gennaio 2022 | PAGINA 1 - 21 |
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congresso a.n.p.i. 2021-22: proposta di odg per la sospensione della legge sul “giorno del ricordo”.
il congresso dell’associazione nazionale partigiani d’italia ha avuto inizio in molte sezioni e stanno per tenersi anche i primi congressi provinciali. condivido qui la mia proposta di ordine del giorno, che è stata già presentata identica ed è stata approvata in diverse situazioni – ad es. in provincia di bologna e di viterbo – e dovrebbe quindi pervenire ed essere discussa al congresso nazionale la prossima primavera.
andrea martocchia.
<<
per la sospensione degli effetti della legge istitutiva del “giorno del ricordo”.
il congresso nazionale a.n.p.i. impegna gli organi dirigenti, che da esso scaturiranno, a dare seguito al documento della segreteria nazionale del 2 aprile 2015 (1) rilanciando la richiesta di sospensione della applicazione della legge n.92/2004 istitutiva del “giorno del ricordo in memoria delle vittime delle foibe, dell’esodo giuliano-dalmata, delle vicende del confine orientale e concessione di un riconoscimento ai congiunti degli infoibati“.
tale sospensione deve specialmente valere per quanto riguarda l’attribuzione delle onorificenze, e si deve procedere al riesame di quelle finora attribuite. i materiali istruttori della commissione che se ne è occupata devono essere resi pubblici.
benché il termine entro cui si potevano presentare le domande per tali riconoscimenti fosse stato fissato dalla legge n.92/2004 in 10 anni, e fosse perciò scaduto nel 2015, nel 2016 il parlamento lo ha prorogato al 2025. eppure, il documento della segreteria nazionale, richiamandosi alle giuste dichiarazioni dell’allora presidente nazionale carlo smuraglia (newsletter anpi n. 155 e 156), aveva già evidenziato che le oltre 300 onorificenze fino allora attribuite erano “in netto contrasto con valori, princìpi e norme della costituzione
“. tuttavia, da allora una unica onorificenza è stata revocata – quella al repubblichino parmense paride mori – mentre il numero totale dei nominativi di “infoibati” si è attestato a 384 (2) dei quali più dell’80% sono appartenenti a formazioni militari e collaborazioniste, 6 sono criminali di guerra conclamati, per almeno 61 persone la scomparsa non è attribuibile alle formazioni della resistenza e/o jugoslave, per molti non esistono dati certi su circostanze e luogo della scomparsa ed appena 33 sono stati effettivamente rinvenuti in qualche “foiba”. (3)
la segreteria nazionale chiedeva “con forza alla presidenza del consiglio di sospendere temporaneamente l’applicazione della legge suddetta e di dar luogo ad una indagine accurata, non solo sulla medaglia concessa di recente a paride mori (…) ma anche a quelle concesse negli anni precedenti a persone ritenute meritevoli del riconoscimento previsto dalla legge citata e che, invece, risulterebbero assolutamente in contrasto con le norme e lo spirito della legge e della costituzione. in ogni caso, nessun riconoscimento – né per questa legge né per altre – può essere attribuito a chi militò per la repubblica sociale italiana, in nome di una presunta pacificazione. non c’è nulla da “pacificare”; c’è solo da rispettare la storia e la costituzione, nata dalla resistenza.
l’anpi svolgerà ogni azione necessaria per ottenere i risultati più sopra indicati, in nome della verità e della giustizia; considerandosi fin d’ora mobilitata, in tutti i suoi organismi, per la difesa di princìpi e valori assolutamente imprescindibili.“
considerata la gravissima deriva cui abbiamo tutti assistito ed assistiamo fino ad oggi, con intimidazioni ai danni di storici ed esponenti antifascisti, censure nei confronti di case editrici e istituti di ricerca, pressioni sulle istituzioni scolastiche, produzione di opere di propaganda fascista di pessimo gusto sotto forma di fumetti distribuiti nelle scuole (foiba rossa), film per la televisione (red land / rosso istria) e altro, la preoccupazione espressa dalla segreteria nazionale anpi nel 2015 si è dimostrata oltremodo fondata e impone azioni conseguenti.
note:
(1) https://www.anpi.it/articoli/1327/sospendere-la-legge-che-assegna-medaglie-a-chi-non-le-merita
(2) http://www.diecifebbraio.info/elenco-dei-premiati-per-il-giorno-del-ricordo/
CONGRESSO A.N.P.I. 2021-22: PROPOSTA DI OdG PER LA SOSPENSIONE DELLA LEGGE SUL “GIORNO DEL RICORDO”
Il Congresso dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia ha avuto inizio in molte Sezioni e stanno per tenersi anche i primi congressi provinciali. Condivido qui la mia proposta di Ordine del Giorno, che è stata già presentata identica ed è stata approvata in diverse situazioni – ad es. in provincia di Bologna e di Viterbo – e dovrebbe quindi pervenire ed essere discussa al congresso nazionale la prossima primavera. Andrea Martocchia
<< PER LA SOSPENSIONE DEGLI EFFETTI DELLA LEGGE ISTITUTIVA DEL “GIORNO DEL RICORDO” Il
congresso nazionale A.N.P.I. impegna gli organi dirigenti, che da
esso scaturiranno, a dare seguito al documento della Segreteria
Nazionale del 2 Aprile 2015 (1) rilanciando la richiesta di
sospensione della applicazione della Legge n.92/2004 istitutiva del
“Giorno
del Ricordo in memoria delle vittime delle foibe, dell’esodo
giuliano-dalmata, delle vicende del confine orientale e concessione
di un riconoscimento ai congiunti degli infoibati“. Benché il termine entro cui si potevano presentare le domande per tali riconoscimenti fosse stato fissato dalla Legge n.92/2004 in 10 anni, e fosse perciò scaduto nel 2015, nel 2016 il Parlamento lo ha prorogato al 2025. Eppure, il documento della Segreteria Nazionale, richiamandosi alle giuste dichiarazioni dell’allora presidente nazionale Carlo Smuraglia (Newsletter ANPI n. 155 e 156), aveva già evidenziato che le oltre 300 onorificenze fino allora attribuite erano “in netto contrasto con valori, princìpi e norme della Costituzione |
“.
Tuttavia, da allora una unica onorificenza è stata revocata –
quella al repubblichino parmense Paride Mori – mentre il numero
totale dei nominativi di “infoibati” si è
attestato a 384 (2) dei quali più dell’80% sono
appartenenti a formazioni militari e collaborazioniste, 6 sono
criminali di guerra conclamati, per almeno 61 persone la scomparsa
non è attribuibile alle formazioni della Resistenza e/o
jugoslave, per molti non esistono dati certi su circostanze e luogo
della scomparsa ed appena 33 sono stati effettivamente rinvenuti in
qualche “foiba”. (3)
La
Segreteria Nazionale chiedeva “con
forza alla presidenza del Consiglio di sospendere temporaneamente
l’applicazione della legge suddetta e di dar luogo ad una
indagine accurata, non solo sulla medaglia concessa di recente a
Paride Mori (…) ma
anche a quelle concesse negli anni precedenti a persone ritenute
meritevoli del riconoscimento previsto dalla legge citata e che,
invece, risulterebbero assolutamente in contrasto con le norme e lo
spirito della legge e della Costituzione. In ogni caso, nessun
riconoscimento – né per questa legge né per altre
– può essere attribuito a chi militò per la
Repubblica Sociale Italiana, in nome di una presunta pacificazione.
Non c’è nulla da “pacificare”; c’è
solo da rispettare la storia e la Costituzione, nata dalla
Resistenza. Considerata la gravissima deriva cui abbiamo tutti assistito ed assistiamo fino ad oggi, con intimidazioni ai danni di storici ed esponenti antifascisti, censure nei confronti di case editrici e istituti di ricerca, pressioni sulle istituzioni scolastiche, produzione di opere di propaganda fascista di pessimo gusto sotto forma di fumetti distribuiti nelle scuole (Foiba Rossa), film per la televisione (Red Land / Rosso Istria) e altro, la preoccupazione espressa dalla Segreteria nazionale ANPI nel 2015 si è dimostrata oltremodo fondata e impone azioni conseguenti. Note: |
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