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La VOCE 2010

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La VOCE ANNO XXIII N°2

ottobre 2020

PAGINA c         - 31

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segue da pag.30: la bielorussia che non vi fanno vedere. a pinsk: a gomel: manifestazioni si sono svolte in decine di altre città bielorusse. pace, sovranita’, indipendenza. per la bielorussia. i comunisti ucraini operano in una situazione di semi-legalità intervista a viktoria georgiievska, responsabile delle relazioni internazionali del partito comunista di ucraina. da http://www.avante.pt. traduzione di mauro gemma per marx21.it. obiettivo di un processo di messa fuori legge e ostacolato gravemente nella propria attività, il partito comunista di ucraina (pcu) non si arrende, ha spiegato ad avante! viktoria georgiievska, che ha anche avvertito del pericolo che la bielorussia si trasformi in una nuova ucraina. e’ riuscito il tentativo di mettere fuori legge il pcu? la situazione non è cambiata di molto dal 2015, quando il tribunale di primo grado aveva bandito il nostro partito. non ci siamo spaventati e abbiamo iniziato a intervenire in una situazione di semi-legalità.
mentre la sentenza della corte d'appello è sospesa e non c'è una decisione finale, la cosiddetta legge di decomunistizzazione ci impedisce di partecipare alle elezioni, di propagandare l'ideologia comunista e l’opera di marx, engels e lenin, di difendere il passato sovietico e di rendere visibili i nostri simboli liberamente. chi esibisce la falce e il martello viene arrestato! nonostante tutto continuiamo ad usare la bandiera rossa, che ci identifica, la nostra organizzazione lavora e il nostro segretario generale può rilasciare interviste e partecipare a dibattiti. con la recente vittoria di volodymyr zelenski alle presidenziali ucraine, è cambiato qualcosa? niente! sembra che il regime si sia ammorbidito, che sia più amichevole. in realtà, al di là della propaganda, tutto rimane uguale. se il nostro partito o il movimento popolare sollevano contestazioni, i servizi segreti e la polizia intensificano immediatamente la repressione e la persecuzione. in questo contesto, quali sono i principali obiettivi e priorità del pcu? sono il mantenimento della capacità di agire della nostra organizzazione. naturalmente la crisi sanitaria ha colpito anche noi, ha posto ancora più barriere all'intervento politico e sociale, ma cerchiamo di contrastare la rassegnazione e superare tutti gli ostacoli. la situazione in bielorussia è molto simile a quella verificatasi in ucraina tra il 2013 e il 2014, culminata in un colpo di stato. come valuti gli eventi in quel paese? al momento, la situazione in bielorussia ci sembra più simile a quella verificatasi in ucraina tra il 2004 e il 2005, durante le cosiddette rivoluzioni colorate. tuttavia, abbiamo invitato il governo bielorusso a mostrarsi molto malleabile, paziente e vigile, poiché tutto è stato approntato per passare rapidamente da una situazione con proteste relativamente pacifiche a un violento assalto al potere, come è successo nel nostro paese dopo il 2013/14. il nostro segretario generale, petro simonenko, era a minsk quando è scoppiata la "rivolta". noi sosteniamo il presidente eletto aleksandr lukashenko perché crediamo che il percorso che si prospetta per la bielorussia sia quello di distruggere il paese, che in realtà è stato il destino dell'ucraina. la situazione è dura, davvero molto difficile. la lituania e la polonia sono animatrici della sfida, punte di diamante dell'imperialismo, che non è più disposto a permettere a un leader di continuare in bielorussia a tenere il paese fuori dalla sua presa. guerra del gas: la mancata politica energetica sovrana dell'italia. comitato promotore della campagna #no guerra #no nato. italia. byoblu, 23 settembre 2020. continuano nel mediterraneo orientale le tensioni militari tra la grecia e la turchia, due paesi facenti parte della nato. nell'area, dove sono stati scoperti giacimenti di gas naturale, gli stati uniti hanno schierato il cacciatorpediniere churchill, capace di lanciare quasi 100 missili da crociera anche a testata nucleare. a poca distanza, nel mar nero, a ridosso delle acque territoriali russe, è presente l’unità gemella roosevelt della marina statunitense. il segretario di stato usa, mike pompeo, il 20 marzo 2019, ha presenziato all’accordo tra il premier israeliano benjamin netanyahu, l'allora premier greco alexis tsipras e il presidente cipriota nikos anastasiadis per realizzare l’eastmed, un gasdotto progettato per portare in europa il gas del mediterraneo orientale. secondo il giornalista manlio dinucci, esperto di geopolitica, la strategia degli stati uniti è chiara: “ridurre e infine bloccare le esportazioni russe di gas in europa, sostituendole con il gas fornito o comunque controllato dagli usa. a tal fine washington ha bloccato nel 2014 il southstream, il condotto che attraverso il mar nero avrebbe portato il gas russo in italia e altri stati dell'unione europea, e tenta adesso di fare lo stesso con il turkstream che, attraverso il mar nero, porta il gas russo nella piccola parte europea della turchia, con l'obiettivo di farlo arrivare in europa”. in questo scenario, secondo dinucci, l'italia ha assunto una posizione subalterna, mentre avrebbe bisogno di una politica energetica sovrana. stato maggiore russo rileva rafforzamento nato fino a 20 chilometri dai confini. recentemente fino a 20-30 chilometri dal confine russo c'è stata una maggiore attività delle forze armate statunitensi e della nato, ha affermato il capo di stato maggiore delle forze armate russe, il generale valery gerasimov. "a questo proposito, la tesi di una maggiore aggressività da parte della russia, che si sente a ripetizione nella nato, è falsa", ha detto in una conferenza stampa dopo la fine delle esercitazioni caucaso-2020. in particolare, gerasimov ha ricordato i voli di aerei stranieri e la presenza delle forze navali della nato nel mar di barents, nel mar baltico e nel mar nero. nella giornata di ieri un caccia su-27 è decollato per seguire un bombardiere b-52h dell'aviazione statunitense, mentre sorvolava la polonia e si avvicinava al confine di stato russo, lunedì due mig-31 hanno scortato un aereo da ricognizione dell'aviazione britannica sul mare di barents. come notato a sua volta dal vice capo di stato maggiore russo, le navi da guerra della nato si trovano nel mar nero per un terzo in più rispetto allo scorso anno. secondo lui, l'alleanza atlantica ha aumentato le attività non solo delle forze navali, ma anche dell'aviazione strategica, nonché delle risorse di ricognizione aerea e marittima.
Segue da Pag.30: LA BIELORUSSIA CHE NON VI FANNO VEDERE

A PINSK:



A GOMEL:




Manifestazioni si sono svolte in decine di altre città bielorusse.



PACE, SOVRANITA’, INDIPENDENZA. PER LA BIELORUSSIA



I comunisti ucraini operano in una situazione di semi-legalità

Intervista a Viktoria Georgiievska, responsabile delle relazioni internazionali del Partito Comunista di Ucraina

da http://www.avante.pt

Traduzione di Mauro Gemma per Marx21.it

Obiettivo di un processo di messa fuori legge e ostacolato gravemente nella propria attività, il Partito Comunista di Ucraina (PCU) non si arrende, ha spiegato ad Avante! Viktoria Georgiievska, che ha anche avvertito del pericolo che la Bielorussia si trasformi in una nuova Ucraina.

E’ riuscito il tentativo di mettere fuori legge il PCU?


La situazione non è cambiata di molto dal 2015, quando il tribunale di primo grado aveva bandito il nostro partito. Non ci siamo spaventati e abbiamo iniziato a intervenire in una situazione di semi-legalità.

Mentre la sentenza della corte d'appello è sospesa e non c'è una decisione finale, la cosiddetta legge di decomunistizzazione ci impedisce di partecipare alle elezioni, di propagandare l'ideologia comunista e l’opera di Marx, Engels e Lenin, di difendere il passato sovietico e di rendere visibili i nostri simboli liberamente. Chi esibisce la falce e il martello viene arrestato!

Nonostante tutto continuiamo ad usare la bandiera rossa, che ci identifica, la nostra organizzazione lavora e il nostro segretario generale può rilasciare interviste e partecipare a dibattiti.

Con la recente vittoria di Volodymyr Zelenski alle presidenziali ucraine, è cambiato qualcosa?

Niente! Sembra che il regime si sia ammorbidito, che sia più amichevole. In realtà, al di là della propaganda, tutto rimane uguale. Se il nostro partito o il movimento popolare sollevano contestazioni, i servizi segreti e la polizia intensificano immediatamente la repressione e la persecuzione.

In questo contesto, quali sono i principali obiettivi e priorità del PCU?

Sono il mantenimento della capacità di agire della nostra organizzazione. Naturalmente la crisi sanitaria ha colpito anche noi, ha posto ancora più barriere all'intervento politico e sociale, ma cerchiamo di contrastare la rassegnazione e superare tutti gli ostacoli.

La situazione in Bielorussia è molto simile a quella verificatasi in Ucraina tra il 2013 e il 2014, culminata in un colpo di stato. Come valuti gli eventi in quel paese?

Al momento, la situazione in Bielorussia ci sembra più simile a quella verificatasi in Ucraina tra il 2004 e il 2005, durante le cosiddette rivoluzioni colorate. Tuttavia, abbiamo invitato il governo bielorusso a mostrarsi molto malleabile, paziente e vigile, poiché tutto è stato approntato per passare rapidamente da una situazione con proteste relativamente pacifiche a un violento assalto al potere, come è successo nel nostro paese dopo il 2013/14.

Il nostro segretario generale, Petro Simonenko, era a Minsk quando è scoppiata la "rivolta". Noi sosteniamo il presidente eletto Aleksandr Lukashenko perché crediamo che il percorso che si prospetta per la Bielorussia sia quello di distruggere il Paese, che in realtà è stato il destino dell'Ucraina.

La situazione è dura, davvero molto difficile. La Lituania e la Polonia sono animatrici della sfida, punte di diamante dell'imperialismo, che non è più disposto a permettere a un leader di continuare in Bielorussia a tenere il paese fuori dalla sua presa.

GUERRA DEL GAS: LA MANCATA POLITICA ENERGETICA SOVRANA DELL'ITALIA

Comitato promotore della campagna #NO GUERRA #NO NATO
Italia

Byoblu, 23 settembre 2020

Continuano nel Mediterraneo Orientale le tensioni militari tra la Grecia e la Turchia, due paesi facenti parte della NATO. Nell'area, dove sono stati scoperti giacimenti di gas naturale, gli Stati Uniti hanno schierato il cacciatorpediniere Churchill, capace di lanciare quasi 100 missili da crociera anche a testata nucleare. A poca distanza, nel Mar Nero, a ridosso delle acque territoriali russe, è presente l’unità gemella Roosevelt della marina statunitense.

Il segretario di Stato USA, Mike Pompeo, il 20 marzo 2019, ha presenziato all’accordo tra il premier israeliano Benjamin Netanyahu, l'allora premier greco Alexis Tsipras e il presidente cipriota Nikos Anastasiadis per realizzare l’EastMed, un gasdotto progettato per portare in Europa il gas del Mediterraneo orientale.

Secondo il giornalista Manlio Dinucci, esperto di geopolitica, la strategia degli Stati Uniti è chiara: “Ridurre e infine bloccare le esportazioni russe di gas in Europa, sostituendole con il gas fornito o comunque controllato dagli Usa. A tal fine Washington ha bloccato nel 2014 il SouthStream, il condotto che attraverso il Mar Nero avrebbe portato il gas russo in Italia e altri Stati dell'Unione Europea, e tenta adesso di fare lo stesso con il TurkStream che, attraverso il Mar Nero, porta il gas russo nella piccola parte europea della Turchia, con l'obiettivo di farlo arrivare in Europa”.

In questo scenario, secondo Dinucci, l'Italia ha assunto una posizione subalterna, mentre avrebbe bisogno di una politica energetica sovrana.

Stato Maggiore russo rileva rafforzamento Nato fino a 20 chilometri dai confini



Recentemente fino a 20-30 chilometri dal confine russo c'è stata una maggiore attività delle forze armate statunitensi e della NATO, ha affermato il capo di Stato Maggiore delle forze armate russe, il generale Valery Gerasimov.

"A questo proposito, la tesi di una maggiore aggressività da parte della Russia, che si sente a ripetizione nella Nato, è falsa", ha detto in una conferenza stampa dopo la fine delle esercitazioni Caucaso-2020.

In particolare, Gerasimov ha ricordato i voli di aerei stranieri e la presenza delle forze navali della Nato nel Mar di Barents, nel Mar Baltico e nel Mar Nero.

Nella giornata di ieri un caccia Su-27 è decollato per seguire un bombardiere B-52H dell'Aviazione statunitense, mentre sorvolava la Polonia e si avvicinava al confine di stato russo, lunedì due MiG-31 hanno scortato un aereo da ricognizione dell'aviazione britannica sul Mare di Barents.

Come notato a sua volta dal vice capo di Stato Maggiore russo, le navi da guerra della Nato si trovano nel Mar Nero per un terzo in più rispetto allo scorso anno. Secondo lui, l'Alleanza Atlantica ha aumentato le attività non solo delle forze navali, ma anche dell'aviazione strategica, nonché delle risorse di ricognizione aerea e marittima.

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