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La VOCE 2005 |
P R E C E D E N T E | S U C C E S S I V A |
La VOCE ANNO XXII N°9 | maggio 2020 | PAGINA a - 25 |
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eccp.
e u r o p e a n c o o r d i n a t i o n o f c o m m i t t e e s a n d
a s s o c i a t i o n s f o r p a l e s t i n e.
all'attenzione di:
alto rappresentante dell'ue per gli affari esteri josep borrell,
ministri degli affari esteri dei paesi europei,
bruxelles, 6 aprile 2020.
re: richiesta urgente di aiuto per l'emergenza a gaza - porre fine al blocco ora!
caro signor borrell,
cari ministri degli affari esteri degli stati membri dell'ue,
in risposta alla pandemia globale di coronavirus, i governi di tutto il mondo stanno mettendo in atto misure di emergenza al fine di proteggere la salute dei loro cittadini e stabilizzare le loro economie.
per quasi 2 milioni di persone nella striscia di gaza occupata e assediata, con i primi 12 casi di covid-19 confermati il 1° aprile e 2 mila sospettati già in quarantena, la situazione è sull'orlo della catastrofe. apparecchiature, letti per la terapia intensiva e strumenti di prevenzione per far fronte a una potenziale diffusione del contagio sono carenti o totalmente inadeguati. in questa situazione, qualsiasi risposta efficace per affrontare l'attuale crisi di gaza è impensabile.
oltre un decennio di blocco illegale e frequenti brutali assalti militari israeliani hanno fatto sì che 2 milioni di persone si trovino in una situazione di sovraffollamento disperato in ambienti angusti e in condizioni di vita disastrose: un deficit del 60% nelle forniture mediche, una fornitura di elettricità fortemente limitata, malnutrizione di massa, mentre solo una famiglia su 10 ha accesso diretto all'acqua potabile.
la previsione delle nazioni unite secondo cui gaza sarebbe stata inabitabile entro il 2020 è diventata una realtà, come ribadito dal relatore speciale delle nazioni unite per il territorio palestinese occupato, michael lynk. il gruppo di esperti delle nazioni unite sulla crisi sanitaria ha chiesto che non ci siano discriminazioni negli aiuti per il covid-19 in quanto "tutti hanno il diritto a interventi salvavita".
nonostante le preoccupazioni espresse dal segretario generale delle nazioni unite antonio guterres per la mancanza di risorse nei campi profughi e nelle comunità di sfollati e nonostante il suo appello a non trasformare la crisi sanitaria in un'arma biologica, israele come potenza occupante non fornisce il supporto necessario e adeguato alle strutture sanitarie di gaza, in violazione e in continua deroga ai suoi doveri.
la comunità internazionale ha ignorato per troppo tempo la situazione critica dei palestinesi a gaza. finora l'europa si è dimostrata incapace di tener fede ai suoi principi e alle sue dichiarazioni e di porre fine alla sua complicità con il sistema israeliano di occupazione, apartheid e colonialismo d'insediamento.
i palestinesi devono poter accedere alle cure mediche e noi abbiamo la responsabilità di sostenerli mettendo fine alle restrizioni israeliane. secondo la quarta convenzione di ginevra, israele come potenza occupante ha il dovere di garantire la sicurezza e il benessere della popolazione civile nelle aree sotto il suo controllo. il continuo blocco israeliano della striscia di gaza, una misura che sta privando la popolazione di cibo, carburante e altri beni necessari, costituisce una forma di punizione collettiva in violazione all'articolo 33 della quarta convenzione di ginevra.
è in questo spirito che chiediamo all'ue e ai governi europei di:
➢ utilizzare immediatamente tutte le misure economiche e politiche, comprese le sanzioni e le misure di ritorsione previste dal diritto internazionale, per fare pressione sul governo israeliano affinché ponga fine all'assedio di gaza;
➢ garantire, in stretto contatto con i ministri della salute di gaza e cisgiordania, la consegna diretta alle autorità sanitarie locali di adeguate spedizioni di forniture mediche e sanitarie necessarie per l'individuazione del coronavirus e per la gestione delle persone colpite, nonché gli articoli necessari per la prevenzione della sua diffusione nella comunità e negli ospedali locali;
➢ consentire a coloro che non possono essere curati a gaza di raggiungere senza problemi altri ospedali.
eccp – asbl (belgian non-profit organization).
head office: 115, rue stevin – 1000 brussels – belgium.
tel: + 32 (0) 2 230 28 48 – fax : + 32 (0) 2 231 01 74 – email : eccp.brussels@gmail.com.
traduzione di donato cioli - assopacepalestina.
bambini durante uno spettacolo teatrale a gaza organizzato dal centro giovani heart beat promotore anche di una raccolta fondi per le famiglie in difficoltà.
raccolta per le famiglie bisognose di gaza.
aiutiamo la palestina solo attraverso associazioni conosciute! invictapalestina propone il centro giovani heart beat segnalato da capjpo-europalestine che fa riferimento all’attivista coraggiosa e determinata olivia zèmor che noi conosciamo molto bene per molte iniziative alle quali siamo stati coinvolti.
fonte – version en ligne.
chères amies, chers amis,
i palestinesi devono affrontare la crisi del coronavirus in condizioni terribili.
coloro che vivono in cisgiordania e gerusalemme est continuano a essere sottoposti a incursioni dell’esercito israeliano nelle case delle famiglie in pericolo, nonché agli attacchi dei coloni (aumento del 78%). i 35.000 palestinesi che hanno accettato di andare a lavorare in israele per sopravvivere sono trattati molto peggio del bestiame e gettati sulla strada in prossimità dei posti di blocco quando mostrano sintomi di covid-19.
nella striscia di gaza, oltre alla miseria totale legata al blocco, israele sta trovando un modo per diffondere pesticidi tossici sui terreni agricoli e ferire i pescatori che escono per sfamare gli abitanti. per non parlare della situazione di 5000 prigionieri politici e prigionieri, di cui 230 bambini, che sono contaminati durante gli interrogatori e allo stesso tempo privati dei prodotti sanitari necessari e della possibilità di prendere misure precauzionali.
il nostro sito web www.europalestine.com riporta quotidianamente ciò che i media sistematicamente nascondono.
perché i media continuano a fare il punto della situazione nei diversi paesi, omettendo ciò che i palestinesi hanno sopportato sotto l’occupazione o ora ulteriormente in difficoltà, concentrati nel ghetto di gaza da oltre 13 anni?
isolamento o no, dobbiamo ricordare al mondo questa situazione e chiedere più che mai il rilascio di tutti i palestinesi murati e strangolati.
raccolta per le famiglie bisognose di gaza.
sebbene ciò non possa sostituire la libertà, tutti i gesti di solidarietà sono ben accetti, poiché il bilancio dell’unrwa è stato tagliato e molte famiglie nella striscia di gaza trovano sempre più difficile sopravvivere.
il nostro slogan: un battito nel corpo di un paese devastato dalle guerre … un impulso che dà speranza alle anime e fa rivivere una nuova generazione di giovani coscienti, creativi e produttivi. بضة في جسد بلد أعيتها الحروب.. نبضة تبعث الأمل في النفوس وتحيي جيلا جديدا من الشباب الواعي المنتج الخلاق .. نبضة لكم وبكم تبقى وتستمر وتزدهر الحياة .. نبضة اسم على مسمى لكي نحيا ونستمر ..
il nostro amico kifah qudaih che dirige l’associazione del centro giovani heart beat di khan younes ci chiede se possiamo aiutare le famiglie nella sua città e quella di rafah, che sono particolarmente povere, anche in termini di salute, in un contesto di necessità e prevenzione dell’epidemia di coronavirus.
facciamo quindi appello alla tua generosità!
l’idea è di fornire a queste famiglie sapone, disinfettante, cibo e acqua pulita. kifah e il suo team concordano, in coordinamento con la lotta palestinese dell’unione dei giovani di rafah, di effettuare questi acquisti e di consegnarli a un centinaio di famiglie, o più se possibile, che vivono in condizioni particolarmente difficili a causa del blocco, il tasso di disoccupazione e le numerose demolizioni di case che non è stato possibile ricostruire dopo i bombardamenti israeliani.
se desideri effettuare una donazione, si impegnano a fornirci informazioni precise, in tempo reale e comprese le immagini, della fornitura di prodotti sanitari e alimentari che possono trasportare, grazie a noi, a queste famiglie, a l’approccio del ramadan.
puoi inviarci:
▶ ︎ un assegno intestato alla nostra associazione capjpo-europalestine indirizzo: capjpo-europalestine, 16bis rue d’odessa box 37, 75014 parigi (specificando sul retro: famiglie di gaza). inviaci una piccola email su info@europalestine.com per confermare l’invio del tuo assegno.
oppure ▶ ︎ donare online a:
https://www.cotizup.com/appel-a-l-aide-de-gaza (se effettui una donazione online, non esitare a fare clic sulla casella che ti consente di modificare e scegliere l’importo che desideri lasciare a cotizup) un grande grazie a coloro che hanno già fatto una donazione.
valuta la possibilità di condividere queste informazioni con i tuoi amici!
nota di invictapalestina.
diffidate da iniziative personali di raccolta fondi.
ECCP
All'attenzione di: Alto rappresentante dell'UE per gli Affari Esteri Josep Borrell, Ministri degli Affari Esteri dei paesi europei, Bruxelles, 6 aprile 2020
Re: Richiesta urgente di aiuto per l'emergenza a Gaza - porre fine al blocco ora!
Caro signor Borrell, Cari Ministri degli Affari Esteri degli Stati membri dell'UE, In risposta alla pandemia globale di Coronavirus, i governi di tutto il mondo stanno mettendo in atto misure di emergenza al fine di proteggere la salute dei loro cittadini e stabilizzare le loro economie. Per quasi 2 milioni di persone nella Striscia di Gaza occupata e assediata, con i primi 12 casi di COVID-19 confermati il 1° aprile e 2 mila sospettati già in quarantena, la situazione è sull'orlo della catastrofe. Apparecchiature, letti per la terapia intensiva e strumenti di prevenzione per far fronte a una potenziale diffusione del contagio sono carenti o totalmente inadeguati. In questa situazione, qualsiasi risposta efficace per affrontare l'attuale crisi di Gaza è impensabile. Oltre un decennio di blocco illegale e frequenti brutali assalti militari israeliani hanno fatto sì che 2 milioni di persone si trovino in una situazione di sovraffollamento disperato in ambienti angusti e in condizioni di vita disastrose: un deficit del 60% nelle forniture mediche, una fornitura di elettricità fortemente limitata, malnutrizione di massa, mentre solo una famiglia su 10 ha accesso diretto all'acqua potabile. La previsione delle Nazioni Unite secondo cui Gaza sarebbe stata inabitabile entro il 2020 è diventata una realtà, come ribadito dal Relatore Speciale delle Nazioni Unite per il Territorio Palestinese Occupato, Michael Lynk. Il gruppo di esperti delle Nazioni Unite sulla crisi sanitaria ha chiesto che non ci siano discriminazioni negli aiuti per il COVID-19 in quanto "tutti hanno il diritto a interventi salvavita". Nonostante le preoccupazioni espresse dal segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres per la mancanza di risorse nei campi profughi e nelle comunità di sfollati e nonostante il suo appello a non trasformare la crisi sanitaria in un'arma biologica, Israele come potenza occupante non fornisce il supporto necessario e adeguato alle strutture sanitarie di Gaza, in violazione e in continua deroga ai suoi doveri. La comunità internazionale ha ignorato per troppo tempo la situazione critica dei Palestinesi a Gaza. Finora l'Europa si è dimostrata incapace di tener fede ai suoi principi e alle sue dichiarazioni e di porre fine alla sua complicità con il sistema israeliano di occupazione, apartheid e colonialismo d'insediamento. I Palestinesi devono poter accedere alle cure mediche e noi abbiamo la responsabilità di sostenerli mettendo fine alle restrizioni israeliane. Secondo la Quarta Convenzione di Ginevra, Israele come potenza occupante ha il dovere di garantire la sicurezza e il benessere della popolazione civile nelle aree sotto il suo controllo. Il continuo blocco israeliano della Striscia di Gaza, una misura che sta privando la popolazione di cibo, carburante e altri beni necessari, costituisce una forma di punizione collettiva in violazione all'articolo 33 della Quarta Convenzione di Ginevra. È in questo spirito che chiediamo all'UE e ai governi europei di: ➢ Utilizzare immediatamente tutte le misure economiche e politiche, comprese le sanzioni e le misure di ritorsione previste dal diritto internazionale, per fare pressione sul governo israeliano affinché ponga fine all'assedio di Gaza; ➢ Garantire, in stretto contatto con i ministri della salute di Gaza e Cisgiordania, la consegna diretta alle autorità sanitarie locali di adeguate spedizioni di forniture mediche e sanitarie necessarie per l'individuazione del Coronavirus e per la gestione delle persone colpite, nonché gli articoli necessari per la prevenzione della sua diffusione nella comunità e negli ospedali locali; ➢ Consentire a coloro che non possono essere curati a Gaza di raggiungere senza problemi altri ospedali.
ECCP
– ASBL (Belgian non-profit organization) Traduzione di Donato Cioli - AssopacePalestina ![]() Bambini durante uno spettacolo teatrale a Gaza organizzato dal Centro Giovani Heart Beat promotore anche di una raccolta fondi per le famiglie in difficoltà. |
Raccolta per le famiglie bisognose di GazaFonte – Version en ligne Chères amies, Chers amis, I palestinesi devono affrontare la crisi del coronavirus in condizioni terribili. Coloro che vivono in Cisgiordania e Gerusalemme est continuano a essere sottoposti a incursioni dell’esercito israeliano nelle case delle famiglie in pericolo, nonché agli attacchi dei coloni (aumento del 78%). I 35.000 palestinesi che hanno accettato di andare a lavorare in Israele per sopravvivere sono trattati molto peggio del bestiame e gettati sulla strada in prossimità dei posti di blocco quando mostrano sintomi di covid-19. Nella Striscia di Gaza, oltre alla miseria totale legata al blocco, Israele sta trovando un modo per diffondere pesticidi tossici sui terreni agricoli e ferire i pescatori che escono per sfamare gli abitanti. Per non parlare della situazione di 5000 prigionieri politici e prigionieri, di cui 230 bambini, che sono contaminati durante gli interrogatori e allo stesso tempo privati dei prodotti sanitari necessari e della possibilità di prendere misure precauzionali. Il nostro sito Web www.europalestine.com riporta quotidianamente ciò che i media sistematicamente nascondono. Perché i media continuano a fare il punto della situazione nei diversi paesi, omettendo ciò che i palestinesi hanno sopportato sotto l’occupazione o ora ulteriormente in difficoltà, concentrati nel ghetto di Gaza da oltre 13 anni? Isolamento o no, dobbiamo ricordare al mondo questa situazione e chiedere più che mai il rilascio di tutti i palestinesi murati e strangolati. Raccolta per le famiglie bisognose di Gaza Sebbene ciò non possa sostituire la libertà, tutti i gesti di solidarietà sono ben accetti, poiché il bilancio dell’UNRWA è stato tagliato e molte famiglie nella Striscia di Gaza trovano sempre più difficile sopravvivere. ![]() Il nostro amico Kifah Qudaih che dirige l’associazione del Centro Giovani Heart Beat di Khan Younes ci chiede se possiamo aiutare le famiglie nella sua città e quella di Rafah, che sono particolarmente povere, anche in termini di salute, in un contesto di necessità e prevenzione dell’epidemia di coronavirus. Facciamo quindi appello alla tua generosità! L’idea è di fornire a queste famiglie sapone, disinfettante, cibo e acqua pulita. Kifah e il suo team concordano, in coordinamento con la lotta palestinese dell’Unione dei giovani di Rafah, di effettuare questi acquisti e di consegnarli a un centinaio di famiglie, o più se possibile, che vivono in condizioni particolarmente difficili a causa del blocco, il tasso di disoccupazione e le numerose demolizioni di case che non è stato possibile ricostruire dopo i bombardamenti israeliani. Se desideri effettuare una donazione, si impegnano a fornirci informazioni precise, in tempo reale e comprese le immagini, della fornitura di prodotti sanitari e alimentari che possono trasportare, grazie a noi, a queste famiglie, a l’approccio del Ramadan. Puoi inviarci: ▶ ︎ un assegno intestato alla nostra associazione CAPJPO-EuroPalestine indirizzo: CAPJPO-EuroPalestine, 16bis rue d’Odessa Box 37, 75014 Parigi (specificando sul retro: famiglie di Gaza). Inviaci una piccola email su info@europalestine.com per confermare l’invio del tuo assegno. oppure ▶ ︎ donare online a: https://www.cotizup.com/appel-a-l-aide-de-gaza (Se effettui una donazione online, non esitare a fare clic sulla casella che ti consente di modificare e scegliere l’importo che desideri lasciare a Cotizup) Un grande grazie a coloro che hanno già fatto una donazione. Valuta la possibilità di condividere queste informazioni con i tuoi amici! ![]() NOTA DI INVICTAPALESTINA diffidate da iniziative personali di raccolta fondi. |
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