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La VOCE 2004 |
P R E C E D E N T E | S U C C E S S I V A |
La VOCE ANNO XXII N°8 | aprile 2020 | PAGINA 8 |
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segue da pag.7: il corona virus e le nostre vite (di sinistra).
il corona virus e le nostre vite (di sinistra).
di db.
«a questo punto sembra opportuno fare qualche considerazione»: così cantava e meditava pino masi – di lotta continua – al termine della convulsa «quella notte davanti alla bussola» (*).
qualche considerazione «sulle diverse e brutte facce che ci mostra oggi il padrone» … ma al tempo del corona virus, proverò a farla io.
qui sopra avete letto analisi molto interessanti; come già nei tre piccoli dossier precedenti il virus del terrore, corona virus: alcuni sguardi diversi dal… e corona virus: altri sguardi apparsi in “bottega”.
io sposterò lo sguardo intorno a me (includendomi) cioè su quello che mi svelano le analisi e i comportamenti delle persone che più spesso frequento: quasi tutte di sinistra (delle varie sinistre) e adulte, più che alfabetizzate oltrechè – almeno presumevo – meglio informate dell’italica “media”.
prime impressioni.
1 – mi sorprendo della sorpresa quasi generale. molte persone intorno a me scoprono che, sul corona virus, le istituzioni e i mass media (con le solite pochissime, ben note, eccezioni) sono ignoranti. care/cari, possibile che non lo sapeste già?
2 – e mi ri/sorprende come tante persone si siano stupite in queste settimane perchè le istituzioni e il giornalismo mainstream sistematicamente mentono sul corona-virus; ma davvero non vi eravate accorte che dicono bugie (sempre accompagnate da voragini di silenzi e censure) su tutte le cose importanti? se volete aggiungere un fattore quasi comico al dramma pensate che tanti “opinion leader” si mostrano preoccupati perchè quel che accade potrebbe «falsare il campionato di calcio». a parte un salutare “e chi se ne fotte” qualcuno più esperto saprebbe dirmi a quando risale l’ultimo torneo della serie a non truccato? 30 anni fa? oltre 50?
3 – qualcuna/o nota che l’informazione ai tempi del contagio è classista. per esempio nel preoccuparsi più dell’economia (specie privata) che della salute (pubblica) o nel raccontare solo i guai (veri o presunti) di certi vip oppure nel trovare (o inventare) stereotipati vigliacchi e macchiettistici eroi invece che cercare le vite vere della “gente”. compagno mio, amica mia non vorrei turbarvi ma funziona così da sempre, anche in “democrazia”. con qualche rara eccezione soprattutto nei periodi in cui i movimenti erano col fiato sul collo (e con la rabbia negli occhi) sopra la catena di s/montaggio delle notizie. davvero non avevate mai notato come si chiamano gli inserti di economia dei due giornali più venduti (**) in italia?
4 – in pochi si accorgono in questi giorni come in italia le competenze scientifiche di politici e giornalisti siano bassissime. e’ un vanto in questo paese non avere le nozioni base di scienza. un ritornello ossessivo confonde scienze e tecnologie. e dovrebbe spaventare che quasi sempre chi parla non sappia la differenza tra prevenzione primaria e secondaria (forse addirittura confonde questo concetto con quello di “stare attenti”) che ignori la scienza come metodo, ricerca, libero pensiero e conosca soltanto la scienza (maiuscolo regale) come potere, nuova religione, affari d’oro. quasi sarebbe da ridere fare l’elenco delle ignoranze (e delle censure) di chi – politici e opinion leader – sale in tribuna al tempo dei virus. questo punto, come il successivo, mi pare dovrebbe essere particolarmente interessante anche per chi non è di sinistra però minimamente “sapiens”.
5 – ho notato una preoccupante mancanza di logica minima. faccio un esempio su imola (la città dove abito): domenica 23 febbraio era previsto, in pieno centro, il consueto «carnevale dei fantaveicoli», grande e di solito divertente sfilata di carri creati e preparati nelle scuole. e da lunedì 24, il giorno dopo, era programmata e imposta anche a imola la chiusura di tutte le scuole. sono stati mantenuti tutti e due gli impegni. la domenica diffondendo il corona virus e dal giorno dopo provando a tenerlo lontano. nessuno ha notato la follia. eppure è semplice: una delle due decisioni era sbagliata. non possono essere tutte e due giuste. eppure a scuola avete letto «i promessi sposi» e come funziona il contagio: neppure quello?
6 – quasi posso capire il desiderio di fare scorte per alcuni prodotti (mascherine, disinfettanti et cetera) utili in questo frangente, forse lungo. accetto pure il “non si sa mai” che si cela dietro chi fa provviste di pasta, pomodoro, olio… chissà se anche la vendita di fucili è salita negli ultimi tempi? però l’aumento di moltissimi altri acquisti, ancora più compulsivi del solito, per nulla concerne le emergenze ma è solo il comportamento di noi (scimmie di pavolv ovvero consumatori) … che se pure produciamo poco o nulla tanto più dobbiamo farci imporre e imporci di acquistare ancora e ancora e ancora e ancora merci, in gran parte inutili e in buona percentuale nocive.
7 – infine l’isolamento. ci possiamo scherzare sopra oppure drammatizzare ma se tentiamo una riflessione seria bisognerebbe anche meditare su chi da tempo ha già scelto l’autoisolamento (***) che sia tecnologico o no.
dopo questi – chiamiamoli, se così vi pare – «7 peccati capitali» di noi contagiati e contagiandi dovrei tirare qualche minima conclusione? provo.
una prima conferma è che – con ogni evidenza? – viviamo in un’economia di morte: avvelena uomini, animali e la terra intera; fabbrica armi (dunque guerre) e produce malattie di massa. e se i governi hanno smantellato la sanità pubblica, se i poteri lavorano all’autonomia “differenziata” non è per un errore ma per una scelta classista e dunque assassina. come quando i giornalisti non si “accorgono” delle tante altre epidemie che uccidono: in primo luogo la povertà e il lavoro insicuro (in media 8 morti al giorno per tacere delle malattie a lungo termine).
una seconda conferma: quando cerchiamo le risposte “tecniche” quasi mai le troviamo perchè manca la politica. se non avete letto «l’epoca delle passioni tristi» di miguel benasayag e gérard schmit è il caso di farlo; anche se non siete “operatori sociali” il libro è prezioso perchè indica un contesto e un metodo.
quando ci diranno – o ci diremo da soli – che dopo il corona virus «nulla sarà più come prima» non crediamoci. ricordate la mucca pazza, l’11 settembre e così via? poi tutto è rimasto come prima, salvo che per ristrette minoranze pensanti. e rammentate le prediche dementi su «i terroristi non cambieranno il nostro stile di vita»? altre stronzate. nulla per ora – neppure la catastrofe climatica sotto il nostro naso o le guerre che dilagano ovunque – sta cambiando il folle stile di vita che affligge questa parte del mondo: «lavora, consuma, crepa» e soprattutto non pensare, non sognare e ora neppure abbracciare. e’ l’occidente «e tu non puoi farci nulla», bellezza mia. anche se io da anni ho cambiato una vocale e lo chiamo uccidente. ma una vocale da sola è poco più che uno sberleffo al potere.
mentre i nostri s/governanti (fiiiiguriamoci la meloni) soffiano sul nazionalismo più demente, fra i bipedi pensanti del “bel-paese” qualcuna/o gode per il “contrappasso”: rifiutavamo le navi dei disperati e le abbandonavamo in mare? e rinchiudevamo gli stranieri (non i criminali) in luoghi dalle sigle mutevoli ma dall’ingiustizia immutabile? adesso che tocca a qualche vacanziero italiano andare a spasso senza approdo e/o finire in quarantena forzata… sento dire che “capiremo la lezione”. non credo proprio. la storia, con il contorno della cronaca, è una severa maestra se la si studia e la si capisce: finora non è il caso dell’italia come mostrano le mille rimozioni di comodo per immaginarci sempre «italiani brava gente».
ciò che ho fin qui scritto è la scoperta dell’acqua calda? per qualcuna/o forse sì ma se devo vedere i comportamenti di chi ho intorno è tutto da verificare. penso che siamo ancora dalle parti del libro (1964, se non lo sapete) «apocalittici e integrati» di umberto eco. ovvero di fronte a ogni situazione sembra che si possa solamente scegliere l’obbedienza totale e acritica ai poteri oppure il rassegnarsi all’inevitabile catastrofe, l’apocalisse appunto. io invece penso che una scelta rivoluzionaria o riformistica sia sempre possibile. o almeno: per una trentina d’anni circa; poi sarà davvero troppo tardi … ma allora il problema non sarà di integrati e apocalittici ma di già morti e moribondi.
che fare?
studiare per esempio. un minimo di alfabetizzazione scientifica e ovviamente politico-
sociale. qualche ideuzza ce l’avrei, magari se ne riparla.
e poi quella oscenità indicibile, parolaccia assoluta: organizzarsi, fare politica.
vivendo intanto con la lentezza necessaria, cercando la saggezza possibile e gli abbracci indispensabili, indirizzando bene la rabbia. disobbedendo, boicottando, sabotando il sistema ogni giorno.
come finiva la canzone di pino masi citata all’inizio? ah sì: «non ci resta che ribellarci e non accettare il gioco di quella loro libertà che per noi vale ben poco».
(*) se volete ascoltarla è qui: https://www.youtube.com/watch?v=k3q-dbi68ru.
(**) come ho già scritto in “bottega”… se di lunedì passo da un giornalaio vedo due grandi pile con i supplementi economici in omaggio. il primo si intitola (sobriamente, con il solo vezzo di una “e” caduta) «corriereconomia», il secondo (stile tipico da chic-megalomani) ha una doppia titolazione: «affari & finanza» in alto e sotto «new economy, aziende, borse, risparmio». noterete che è omessa la parola «lavoro». nella econo-mia niente viene prodotto senza i lavoratori e le lavoratrici; nella econo-loro c’è solo la ricchezza (innocente per definizione) e i diritti di chi fatica sono un fastidio, anzi un costo da tagliare. casomai la stanchezza o l’età mi facessero dimenticare in che mondo vivo, passando in edicola vado a lezione di violenza ogni lunedì.
(***) qui in “bottega” è apparsa in gennaio una proposta di chief joseph, sottoscritta poi da altre persone, per ragionare insieme sull’uso “cattivo” delle tecnologie che ci ingabbia e incoraggia un solipsismo suicida. non ve la riassumo, andate a leggerla: proposta per uno sciopero “digitale”. nei prossimi giorni rilanceremo in bottega questa proposta per una minima e simbolica “controffensiva di primavera”. c’entra con il corona virus? un po’ sì, secondo me…
fra le immagini di questo dossier vale attribuire la paternità della vignetta a benigno moi e per quella più antica al madonnaro martino zingarelli. la foto invece è del citato carnevale di imola.
coronavirus: è stato il "pipistrello".
luogocomune2 51.200 iscritti.
trasmesso su contro.tv il 18 marzo 2020.
422.470 visualizzazioni•18 mar 2020.
coranavirus.
ricevi le ultime informazioni sul coronavirus dal ministero della salute.
ministero della salute.
coronavirus: dall’ozono una possibile soluzione? gli studi del dott. antonio galoforo a supporto della teoria.
in queste settimane si sta accreditando all’interno della comunità accademica italiana un possibile approccio terapeutico innovativoin queste settimane si sta accreditando all’interno della comunità accademica italiana un possibile per il trattamento del coronavirus covid-19 mediante l’utilizzo dell’ossigeno-ozono terapia (o2-o3).
il in queste settimane si sta accreditando all’interno della comunità accademica italiana un possibile vantaggioin queste settimane si sta accreditando all’interno della comunità accademica italiana un possibile dell’ossigeno-ozono terapia è la sua in queste settimane si sta accreditando all’interno della comunità accademica italiana un possibile facile applicazionein queste settimane si sta accreditando all’interno della comunità accademica italiana un possibile .
recentemente è stato pubblicato sul sito della società scientifica ossigeno-ozono terapia (in queste settimane si sta accreditando all’interno della comunità accademica italiana un possibile siootin queste settimane si sta accreditando all’interno della comunità accademica italiana un possibile ) un interessante studio in cui si propone l’utilizzo dell’ossigeno-ozono come possibile terapia in queste settimane si sta accreditando all’interno della comunità accademica italiana un possibile contro il coronavirusin queste settimane si sta accreditando all’interno della comunità accademica italiana un possibile .
in queste settimane si sta accreditando all’interno della comunità accademica italiana un possibile promotoriin queste settimane si sta accreditando all’interno della comunità accademica italiana un possibile di questo approccio sono il in queste settimane si sta accreditando all’interno della comunità accademica italiana un possibile dott. antonio carlo galoforo, docente del master ossigeno ozonoterapia presso l’università degli studi di pavia e membro del consiglio direttivo della sioot, la dott.ssa catia scassellati e il dott. cristian bonvicini dell’irccs istituto centro san giovanni di dio fatebenefratelli di brescia.
il dott. galoforo negli ultimi anni ha sviluppato varie collaborazioni e rapporti con l’oms.
..segue ./.
Segue da Pag.7: IL CORONA VIRUS E LE NOSTRE VITE (DI SINISTRA)
![]() di db «A questo punto sembra opportuno fare qualche considerazione»: così cantava e meditava Pino Masi – di Lotta Continua – al termine della convulsa «Quella notte davanti alla Bussola» (*). Qualche considerazione «sulle diverse e brutte facce che ci mostra oggi il padrone» … ma al tempo del corona virus, proverò a farla io. Qui sopra avete letto analisi molto interessanti; come già nei tre piccoli dossier precedenti Il virus del terrore, Corona virus: alcuni sguardi diversi dal… e Corona Virus: altri sguardi apparsi in “bottega”. Io sposterò lo sguardo intorno a me (includendomi) cioè su quello che mi svelano le analisi e i comportamenti delle persone che più spesso frequento: quasi tutte di sinistra (delle varie sinistre) e adulte, più che alfabetizzate oltrechè – almeno presumevo – meglio informate dell’italica “media”. Prime impressioni. 1 – Mi sorprendo della sorpresa quasi generale. Molte persone intorno a me scoprono che, sul corona virus, le istituzioni e i mass media (con le solite pochissime, ben note, eccezioni) sono ignoranti. Care/cari, possibile che non lo sapeste già? 2 – E mi ri/sorprende come tante persone si siano stupite in queste settimane perchè le istituzioni e il giornalismo mainstream sistematicamente mentono sul corona-virus; ma davvero non vi eravate accorte che dicono bugie (sempre accompagnate da voragini di silenzi e censure) su TUTTE le cose importanti? Se volete aggiungere un fattore quasi comico al dramma pensate che tanti “opinion leader” si mostrano preoccupati perchè quel che accade potrebbe «falsare il campionato di calcio». A parte un salutare “e chi se ne fotte” qualcuno più esperto saprebbe dirmi a quando risale l’ultimo torneo della serie A non truccato? 30 anni fa? Oltre 50? 3 – Qualcuna/o nota che l’informazione ai tempi del contagio è classista. Per esempio nel preoccuparsi più dell’economia (specie privata) che della salute (pubblica) o nel raccontare solo i guai (veri o presunti) di certi Vip oppure nel trovare (o inventare) stereotipati vigliacchi e macchiettistici eroi invece che cercare le vite vere della “gente”. Compagno mio, amica mia non vorrei turbarvi ma funziona così da sempre, anche in “democrazia”. Con qualche rara eccezione soprattutto nei periodi in cui i movimenti erano col fiato sul collo (e con la rabbia negli occhi) sopra la catena di s/montaggio delle notizie. Davvero non avevate mai notato come si chiamano gli inserti di economia dei due giornali più venduti (**) in Italia? 4 – In pochi si accorgono in questi giorni come in Italia le competenze scientifiche di politici e giornalisti siano bassissime. E’ un vanto in questo Paese non avere le nozioni base di scienza. Un ritornello ossessivo confonde scienze e tecnologie. E dovrebbe spaventare che quasi sempre chi parla non sappia la differenza tra prevenzione primaria e secondaria (forse addirittura confonde questo concetto con quello di “stare attenti”) che ignori la scienza come metodo, ricerca, libero pensiero e conosca soltanto la Scienza (maiuscolo regale) come potere, nuova religione, affari d’oro. Quasi sarebbe da ridere fare l’elenco delle ignoranze (e delle censure) di chi – politici e opinion leader – sale in tribuna al tempo dei virus. Questo punto, come il successivo, mi pare dovrebbe essere particolarmente interessante anche per chi non è di sinistra però minimamente “sapiens”. 5 – Ho notato una preoccupante mancanza di logica minima. Faccio un esempio su Imola (la città dove abito): domenica 23 febbraio era previsto, in pieno centro, il consueto «Carnevale dei fantaveicoli», grande e di solito divertente sfilata di carri creati e preparati nelle scuole. E da lunedì 24, il giorno dopo, era programmata e imposta anche a Imola la chiusura di tutte le scuole. Sono stati mantenuti tutti e due gli impegni. La domenica diffondendo il corona virus e dal giorno dopo provando a tenerlo lontano. Nessuno ha notato la follia. Eppure è semplice: una delle due decisioni era sbagliata. Non possono essere tutte e due giuste. Eppure a scuola avete letto «I promessi sposi» e come funziona il contagio: neppure quello? 6 – Quasi posso capire il desiderio di fare scorte per alcuni prodotti (mascherine, disinfettanti et cetera) utili in questo frangente, forse lungo. Accetto pure il “non si sa mai” che si cela dietro chi fa provviste di pasta, pomodoro, olio… Chissà se anche la vendita di fucili è salita negli ultimi tempi? Però l’aumento di moltissimi altri acquisti, ancora più compulsivi del solito, per nulla concerne le emergenze ma è solo il comportamento di noi (scimmie di Pavolv ovvero consumatori) … che se pure produciamo poco o nulla tanto più dobbiamo farci imporre e imporci di acquistare ancora e ancora e ancora e ancora merci, in gran parte inutili e in buona percentuale nocive. 7 – Infine l’isolamento. Ci possiamo scherzare sopra oppure drammatizzare ma se tentiamo una riflessione seria bisognerebbe anche meditare su chi da tempo ha già scelto l’autoisolamento (***) che sia tecnologico o no. Dopo questi – chiamiamoli, se così vi pare – «7 peccati capitali» di noi contagiati e contagiandi dovrei tirare qualche minima conclusione? Provo. Una prima conferma è che – con ogni evidenza? – viviamo in un’economia di morte: avvelena uomini, animali e la Terra intera; fabbrica armi (dunque guerre) e produce malattie di massa. E se i governi hanno smantellato la sanità pubblica, se i poteri lavorano all’autonomia “differenziata” non è per un errore ma per una scelta classista e dunque assassina. Come quando i giornalisti non si “accorgono” delle tante altre epidemie che uccidono: in primo luogo la povertà e il lavoro insicuro (in media 8 morti al giorno per tacere delle malattie a lungo termine). Una seconda conferma: quando cerchiamo le risposte “tecniche” quasi mai le troviamo perchè manca la politica. Se non avete letto «L’epoca delle passioni tristi» di Miguel Benasayag e Gérard Schmit è il caso di farlo; anche se non siete “operatori sociali” il libro è prezioso perchè indica un contesto e un metodo. Quando ci diranno – o ci diremo da soli – che dopo il corona virus «nulla sarà più come prima» non crediamoci. Ricordate la mucca pazza, l’11 settembre e così via? Poi tutto è rimasto come prima, salvo che per ristrette minoranze pensanti. E rammentate le prediche dementi su «i terroristi non cambieranno il nostro stile di vita»? Altre stronzate. Nulla per ora – neppure la catastrofe climatica sotto il nostro naso o le guerre che dilagano ovunque – sta cambiando il folle stile di vita che affligge questa parte del mondo: «lavora, consuma, crepa» e soprattutto non pensare, non sognare e ora neppure abbracciare. E’ l’Occidente «e tu non puoi farci nulla», bellezza mia. Anche se io da anni ho cambiato una vocale e lo chiamo Uccidente. Ma una vocale da sola è poco più che uno sberleffo al potere. Mentre i nostri s/governanti (fiiiiguriamoci la Meloni) soffiano sul nazionalismo più demente, fra i bipedi pensanti del “bel-Paese” qualcuna/o gode per il “contrappasso”: rifiutavamo le navi dei disperati e le abbandonavamo in mare? E rinchiudevamo gli stranieri (non i criminali) in luoghi dalle sigle mutevoli ma dall’ingiustizia immutabile? Adesso che tocca a qualche vacanziero italiano andare a spasso senza approdo e/o finire in quarantena forzata… sento dire che “capiremo la lezione”. Non credo proprio. La storia, con il contorno della cronaca, è una severa maestra se la si studia e la si capisce: finora non è il caso dell’Italia come mostrano le mille rimozioni di comodo per immaginarci sempre «italiani brava gente». Ciò che ho fin qui scritto è la scoperta dell’acqua calda? Per qualcuna/o forse sì ma se devo vedere i comportamenti di chi ho intorno è tutto da verificare. Penso che siamo ancora dalle parti del libro (1964, se non lo sapete) «Apocalittici e integrati» di Umberto Eco. Ovvero di fronte a ogni situazione sembra che si possa solamente scegliere l’obbedienza totale e acritica ai poteri oppure il rassegnarsi all’inevitabile catastrofe, l’Apocalisse appunto. Io invece penso che una scelta rivoluzionaria o riformistica sia sempre possibile. O almeno: per una trentina d’anni circa; poi sarà davvero troppo tardi … ma allora il problema non sarà di integrati e apocalittici ma di già morti e moribondi. Che fare? Studiare per esempio. Un minimo di alfabetizzazione scientifica e ovviamente politico- |
sociale. Qualche ideuzza ce l’avrei, magari se ne riparla.
E poi quella oscenità indicibile, parolaccia assoluta: organizzarsi, fare politica. Vivendo intanto con la lentezza necessaria, cercando la saggezza possibile e gli abbracci indispensabili, indirizzando bene la rabbia. Disobbedendo, boicottando, sabotando il sistema ogni giorno. Come finiva la canzone di Pino Masi citata all’inizio? Ah sì: «Non ci resta che ribellarci e non accettare il gioco di quella loro libertà che per noi vale ben poco». (*) se volete ascoltarla è qui: https://www.youtube.com/watch?v=K3q-dBi68rU (**) come ho già scritto in “bottega”… Se di lunedì passo da un giornalaio vedo due grandi pile con i supplementi economici in omaggio. Il primo si intitola (sobriamente, con il solo vezzo di una “e” caduta) «CorrierEconomia», il secondo (stile tipico da chic-megalomani) ha una doppia titolazione: «Affari & finanza» in alto e sotto «New economy, aziende, borse, risparmio». Noterete che è omessa la parola «lavoro». Nella econo-mia niente viene prodotto senza i lavoratori e le lavoratrici; nella econo-loro c’è solo la ricchezza (innocente per definizione) e i diritti di chi fatica sono un fastidio, anzi un costo da tagliare. Casomai la stanchezza o l’età mi facessero dimenticare in che mondo vivo, passando in edicola vado a lezione di violenza ogni lunedì. (***) Qui in “bottega” è apparsa in gennaio una proposta di Chief Joseph, sottoscritta poi da altre persone, per ragionare insieme sull’uso “cattivo” delle tecnologie che ci ingabbia e incoraggia un solipsismo suicida. Non ve la riassumo, andate a leggerla: Proposta per uno sciopero “digitale”. Nei prossimi giorni rilanceremo in bottega questa proposta per una minima e simbolica “controffensiva di primavera”. C’entra con il corona virus? Un po’ sì, secondo me… FRA LE IMMAGINI di questo dossier vale attribuire la paternità della vignetta a Benigno Moi e per quella più antica al madonnaro Martino Zingarelli. La foto invece è del citato Carnevale di Imola. CORONAVIRUS: è stato il "pipistrello"![]() Trasmesso su contro.tv il 18 marzo 2020 422.470 visualizzazioni•18 mar 2020 ![]() Ricevi le ultime informazioni sul coronavirus dal Ministero della Salute Ministero della Salute Coronavirus: dall’ozono una possibile soluzione? Gli studi del Dott. Antonio Galoforo a supporto della teoria![]() Il In queste settimane si sta accreditando all’interno della comunità accademica italiana un possibile vantaggioIn queste settimane si sta accreditando all’interno della comunità accademica italiana un possibile dell’ossigeno-ozono terapia è la sua In queste settimane si sta accreditando all’interno della comunità accademica italiana un possibile facile applicazioneIn queste settimane si sta accreditando all’interno della comunità accademica italiana un possibile . Recentemente è stato pubblicato sul sito della Società Scientifica Ossigeno-Ozono Terapia (In queste settimane si sta accreditando all’interno della comunità accademica italiana un possibile SIOOTIn queste settimane si sta accreditando all’interno della comunità accademica italiana un possibile ) un interessante studio in cui si propone l’utilizzo dell’ossigeno-ozono come possibile terapia In queste settimane si sta accreditando all’interno della comunità accademica italiana un possibile contro il CoronavirusIn queste settimane si sta accreditando all’interno della comunità accademica italiana un possibile . In queste settimane si sta accreditando all’interno della comunità accademica italiana un possibile PromotoriIn queste settimane si sta accreditando all’interno della comunità accademica italiana un possibile di questo approccio sono il In queste settimane si sta accreditando all’interno della comunità accademica italiana un possibile Dott. Antonio Carlo Galoforo, docente del Master Ossigeno Ozonoterapia presso l’Università degli Studi di Pavia e membro del Consiglio Direttivo della SIOOT, la Dott.ssa Catia Scassellati e il Dott. Cristian Bonvicini dell’IRCCS Istituto Centro San Giovanni di Dio Fatebenefratelli di Brescia. Il Dott. Galoforo negli ultimi anni ha sviluppato varie collaborazioni e rapporti con l’OMS ..segue ./.
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