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La VOCE 2004

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La VOCE ANNO XXII N°8

aprile 2020

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l’esercito degli stati uniti si prepara alla guerra contro la russia. da http://www.resumenlatinoamericano.org traduzione di mauro gemma per marx21.it. mentre i media statunitensi e il pubblico si concentrano sull'iran, l'esercito statunitense si sta preparando per la guerra contro la russia, rivela un rapporto pubblicato il 6 febbraio dalla rivista newsweek . newsweek ha affermato che mentre aumentavano le tensioni con l'iran l'anno scorso, il paese americano ha tenuto una serie senza precedenti di giochi di guerra; per cinque mesi, da maggio a fine settembre, sono state condotte 93 esercitazioni militari separate, con forze che operavano continuamente all’interno e intorno a 29 paesi. questi giochi di guerra, che riguardavano tutto, dalle tattiche di squadra alla guerra cibernetica, non si sono svolti nel medio oriente e non erano diretti contro teheran. erano indirizzati contro mosca e hanno costituito il più intenso insieme di esercitazioni dalla fine della guerra fredda ”, si legge nel rapporto. l’articolo aggiunge inoltre che l'attività è stata il momento culminante della espansione militare iniziata dopo l'adesione della crimea alla russia - attraverso un referendum nel 2014 - e il bersaglio è innegabilmente la russia, mentre il numero di esercitazioni europee è stato superiore di dieci volte rispetto alle esercitazioni aventi come obiettivo la cina nello stesso lasso di tempo. newsweek cita quindi le affermazioni di una commissione parlamentare dell'organizzazione del trattato del nord atlantico (nato) che lo scorso ottobre ha riferito che in ragione del deterioramento dell'ambiente di sicurezza europeo, le dimensioni e la portata degli esercizi militari dell'alleanza atlantica e la russia "sono aumentate in modo significativo, persino drammaticamente". la commissione teme che il blocco militare non disponga di sufficienti truppe di terra nell'europa orientale in grado di scoraggiare la presunta minaccia russa. ha anche accennato a esercitazioni di alto profilo di mosca, molte delle quali riproducono scenari con l'uso di armi nucleari in una possibile guerra in europa. le relazioni tra mosca e i paesi occidentali si sono raffreddate sulla scia della crisi in ucraina e dell'annessione della crimea alla federazione russa. la nato, guidata dagli stati uniti, utilizza come pretesto la "minaccia russa" per costituire forze militari e inviare veicoli da combattimento nei paesi baltici. http://www.hispantv.com/noticias/europa/332511/tanques-vehiculos-combate-estonia-otan-rusia, al confine con la russia. mosca considera queste attività come una diretta provocazione contro la sua sovranità e avverte che minacciano la sicurezza della regione e del mondo. fonte: hispantv. perché idlib è anche la battaglia della verità. di ângelo alves, commissione politica del partito comunista portoghese (pcp). da http://avante.pt. traduzione di mauro gemma per marx21.it. al momento della stesura di queste righe è in corso una scalata illegale e pericolosa dell’aggressione da parte della turchia nella provincia di idlib, nella siria nord-occidentale. dall'inizio di febbraio, il regime di erdogan ha intensificato le provocazioni contro le forze armate siriane e le forze militari russe legalmente presenti sul territorio su invito del governo siriano. infrangendo gli impegni dei colloqui di astana e dell'accordo di sochi - che prevedevano la cooperazione della turchia con siriani e russi nella pacificazione di quella regione e nella lotta contro le organizzazioni terroristiche - la turchia non solo non ha rispettato, ma ha fatto tutto ciò che era alla sua portata per impedire la stabilizzazione. ora cerca di salvare al qaeda dalla sconfitta militare, combattendo fianco a fianco con i terroristi, fornendo loro armi di ogni tipo e mobilitando forze speciali per "supervisionare" le loro "azioni militari". la decisione turca di riaccendere il conflitto militare e sostenere, ora apertamente, il terrorismo ha una ragione fondamentale: impedire la quasi certa vittoria militare delle forze siriane e il ripristino dell'integrità territoriale della siria. dopo nove anni di resistenza, le forze armate siriane controllano già la stragrande maggioranza del territorio; hanno riconquistato importanti punti strategici e la seconda città più grande del paese, aleppo; stanno riprendendo il controllo delle strade principali (in particolare la m5, che collega il nord al sud del paese); e, cosa molto importante, nella provincia di idlib, le organizzazioni terroristiche sono state circondate, e ora hanno solo due possibilità: ritirarsi oltre il confine con la turchia, con molti di costoro che tornano alla «casa madre», o arrendersi ... la decisione della turchia è stata - va notato - preceduta da un'altra operazione di disinformazione globale che ha presentato la legittima azione siriana per recuperare il suo territorio come "un'occupazione" e una "catastrofe umanitaria" e l'azione delle bande terroristiche come "resistenza eroica" dei ribelli”. e nulla di tutto ciò accade per caso, così come non è stato un caso che israele abbia intensificato gli attacchi in territorio siriano, facendoli coincidere con i movimenti di ingresso delle truppe turche. ciò che emerge dall'insieme degli eventi è che la turchia non agisce in modo isolato. agisce in coordinamento con israele e in conformità con gli interessi e le decisioni degli stati uniti, che mantengono almeno 500 militari in siria, prendendo in considerazione l'invio di missili patriot alla turchia, cercando di spingere quel paese a un conflitto con la russia e cercando di coinvolgere direttamente il braccio europeo della nato nel teatro di guerra del medio oriente. la provocazione di una nuova "crisi" migratoria fa parte di tale strategia e se ne vedono i drammatici risultati. i prossimi giorni diranno fino a che punto si spingerà la turchia e soprattutto fino a che punto si spingeranno gli stati uniti e la nato. questa situazione molto pericolosa richiede una chiara condanna dell'aggressione turca, la difesa del diritto internazionale e il sostegno alla siria nella lotta per la sua integrità territoriale e nella lotta al terrorismo. la posizione della nato e le posizioni di diversi governi europei vanno esattamente nella direzione opposta. non ci sorprende. sappiamo bene chi e come ha iniziato questa guerra. ecco perché idlib è anche la battaglia della verità.
l'ipocrisia di gad lerner sui profughi siriani. così, erdogan non ha inventato i profughi siriani? di questi tempi capita di leggere di tutto. ma quel che è troppo è troppo. ecco un tweet del comunicatore tv gad lerner: “ricordiamoci che i #profughi siriani non li ha inventati #erdogan, e la loro sorte non può restare solo a carico della #turchia. il primo colpevole di questa tragedia è #assad rimasto al potere in #siria con metodi criminali. ma anche con l’appoggio di #putin e della nostra viltà“ a lerner promettiamo una risposta accurata, che consisterà nel mettere insieme ricerche sulla guerra in siria dal 2011 a oggi, e una lunga serie di ammissioni da parte dei gruppi jihadisti e dei loro padrini. ipsi dixerunt. ma intanto, soffermiamoci su due concetti del suo tweet. primo concetto. “i profughi siriani non li ha inventati erdogan”. e invece si’! senza erdogan che ha fatto fin dal 2012 della turchia un’ autostrada verso la siria per i tagliagole di tutti i paesi del mondo, la guerra e nove anni di dolore assoluto non ci sarebbero stati. e non ci sarebbero stati profughi. nessuno scappava dalla siria prima della guerra. certo il sultano non e’ stato il solo a compiere l’ impresa infernale di distruggere la siria. lo hanno aiutato i paesi nato/golfo, in particolare la combriccola dei cosiddetti undici “amici della siria”, fra cui l’ italia, che ai jihadisti hanno fatto da padrini fornendo armi e denaro, e supporto politico-diplomatico all’onu. ci sono le prove e le ammissioni, a pacchi. quanto all’ ultima crisi dei profughi, con l’aggressione da parte di erdogan (l’ aggressione internazionale e’ il crimine supremo) per spalleggiare i gruppi armati nell’ area di idlib, va detto a lerner che molti sfollati siriani stanno tornando nelle loro case nelle aree dalle quali i gruppi armati jihadisti sono stati sfrattati malgrado il sostegno turco. insomma la “comunità internazionale” anziché’ pagare erdogan sottostando ai suoi ricatti (“vi spedisco i siriani”) potrebbe aiutare economicamene la siria a rimpatriare i rifugiati, togliendo anche le sanzioni. secondo concetto di lerner: “la nostra vilta’”… cosa si augura a il coraggioso comunicatore negli anni di guerra in siria? facile la risposta: bei bombardamenti diretti da parte della nato, stile iraq, libia o jugoslavia. tanto, le bombe non sarebbero cadute sulla sua testa di occidentale al caldo. m.c. la battaglia di idlib e i migranti: un breve commento sulla sconfitta di erdogan un servizio di stamattina del corrispondente giustino di radio radicale conferma il fallimento della cinica strumentalizzazione dei "migranti" tentata da erdogan che ha ingannato anche molte oneste persone di "sinistra". gli autobus turchi che avevano portato decine di migliaia di "migranti" fino al confine greco, dichiarato "aperto" nelle ingannevoli dichiarazioni delle autorità turche per spingerli in avanti, ora li stanno ora riportando indietro. inoltre, i termini dell'accordo di tregua nella zona dei combattimenti in siria segnano una netta sconfitta ed un'umiliazione per erdogan. il sultano turco è costretto a riconoscere non solo la liberazione da parte della siria di metà della provincia di idlib comprendente l'importante autostrada m5 aleppo-damasco e di tutti i sobborghi occidentali di aleppo da cui i terroristi continuavano a sparare sulla città; ma anche ad assumersi l'impegno di riaprire l'altra autostrada m4 aleppo-latakia , ancora in parte controllata da al qaida. vedremo se ci riuscirà, visto che al qaida ha già dichiarato che non intende aderire all'accordo. ma l'esercito siriano, con l'aiuto dei russi, si sta riorganizzando per liberare anche i territori rimasti sotto il tallone di turchi e terroristi vari. aspettiamo gli eventi, ciao, vincenzo brandi. penso che i russi procedano passo dopo passo con prudenza per evitare una guerra totale, o addirittura un intervento della nato, per cui lo stesso esercito siriano non è attrezzato e che porrebbe gravi problemi. insomma il bicchiere è mezzo pieno, o mezzo vuoto, a secondo dei punti di vista. chi vivrà vedrà, un abbraccio, enzo. domani a san pietro manifestazione a favore dell' opposizione armata siriana. sono spudorati e senza vergogna. vincenzo brandi - 07/03/2020. con la solita scusa dei motivi umanitari, lettera 21, giornalisti amici di padre dell'oglio, amnesty international, ucoii, e varie associazioni vicine al jihadismo siriano organizzano domani una manifestazione a s. pietro di sostanziale sostegno ai terroristi vicini alla sconfitta. vedi sotto la documentazione inviata da marco palombo. primo commento di sebastiano cosenza: ratti in piazza s. pietro? e il virus? giusta la risposta di bye bye uncle sam che fa notare che il virus non si trasmette agli animali. ma forse in questo caso non è il caso di offendere i poveri ratti ed altri animali. questi ipocriti sono molto peggio.

L’esercito degli Stati Uniti si prepara alla guerra contro la Russia

da http://www.resumenlatinoamericano.org Traduzione di Mauro Gemma per Marx21.it

Mentre i media statunitensi e il pubblico si concentrano sull'Iran, l'esercito statunitense si sta preparando per la guerra contro la Russia, rivela un rapporto pubblicato il 6 febbraio dalla rivista Newsweek .

Newsweek ha affermato che mentre aumentavano le tensioni con l'Iran l'anno scorso, il paese americano ha tenuto una serie senza precedenti di giochi di guerra; per cinque mesi, da maggio a fine settembre, sono state condotte 93 esercitazioni militari separate, con forze che operavano continuamente all’interno e intorno a 29 paesi.

Questi giochi di guerra, che riguardavano tutto, dalle tattiche di squadra alla guerra cibernetica, non si sono svolti nel Medio Oriente e non erano diretti contro Teheran. Erano indirizzati contro Mosca e hanno costituito il più intenso insieme di esercitazioni dalla fine della Guerra Fredda ”, si legge nel rapporto.

L’articolo aggiunge inoltre che l'attività è stata il momento culminante della espansione militare iniziata dopo l'adesione della Crimea alla Russia - attraverso un referendum nel 2014 - e il bersaglio è innegabilmente la Russia, mentre il numero di esercitazioni europee è stato superiore di dieci volte rispetto alle esercitazioni aventi come obiettivo la Cina nello stesso lasso di tempo.

Newsweek cita quindi le affermazioni di una commissione parlamentare dell'Organizzazione del Trattato del Nord Atlantico (NATO) che lo scorso ottobre ha riferito che in ragione del deterioramento dell'ambiente di sicurezza europeo, le dimensioni e la portata degli esercizi militari dell'Alleanza atlantica e la Russia "sono aumentate in modo significativo, persino drammaticamente".

La commissione teme che il blocco militare non disponga di sufficienti truppe di terra nell'Europa orientale in grado di scoraggiare la presunta minaccia russa. Ha anche accennato a esercitazioni di alto profilo di Mosca, molte delle quali riproducono scenari con l'uso di armi nucleari in una possibile guerra in Europa.

Le relazioni tra Mosca e i paesi occidentali si sono raffreddate sulla scia della crisi in Ucraina e dell'annessione della Crimea alla Federazione Russa.

La NATO, guidata dagli Stati Uniti, utilizza come pretesto la "minaccia russa" per costituire forze militari e inviare veicoli da combattimento nei paesi baltici http://www.hispantv.com/noticias/europa/332511/tanques-vehiculos-combate-estonia-otan-rusia, al confine con la Russia.

Mosca considera queste attività come una diretta provocazione contro la sua sovranità e avverte che minacciano la sicurezza della regione e del mondo.

Fonte: hispantv

Perché Idlib è anche la battaglia della verità

di Ângelo Alves, Commissione politica del Partito Comunista Portoghese (PCP)

da http://avante.pt

Traduzione di Mauro Gemma per Marx21.it

Al momento della stesura di queste righe è in corso una scalata illegale e pericolosa dell’aggressione da parte della Turchia nella provincia di Idlib, nella Siria nord-occidentale. Dall'inizio di febbraio, il regime di Erdogan ha intensificato le provocazioni contro le forze armate siriane e le forze militari russe legalmente presenti sul territorio su invito del governo siriano. Infrangendo gli impegni dei colloqui di Astana e dell'Accordo di Sochi - che prevedevano la cooperazione della Turchia con siriani e russi nella pacificazione di quella regione e nella lotta contro le organizzazioni terroristiche - la Turchia non solo non ha rispettato, ma ha fatto tutto ciò che era alla sua portata per impedire la stabilizzazione. Ora cerca di salvare Al Qaeda dalla sconfitta militare, combattendo fianco a fianco con i terroristi, fornendo loro armi di ogni tipo e mobilitando forze speciali per "supervisionare" le loro "azioni militari".

La decisione turca di riaccendere il conflitto militare e sostenere, ora apertamente, il terrorismo ha una ragione fondamentale: impedire la quasi certa vittoria militare delle forze siriane e il ripristino dell'integrità territoriale della Siria. Dopo nove anni di resistenza, le forze armate siriane controllano già la stragrande maggioranza del territorio; hanno riconquistato importanti punti strategici e la seconda città più grande del paese, Aleppo; stanno riprendendo il controllo delle strade principali (in particolare la M5, che collega il nord al sud del paese); e, cosa molto importante, nella provincia di Idlib, le organizzazioni terroristiche sono state circondate, e ora hanno solo due possibilità: ritirarsi oltre il confine con la Turchia, con molti di costoro che tornano alla «casa madre», o arrendersi ...

La decisione della Turchia è stata - va notato - preceduta da un'altra operazione di disinformazione globale che ha presentato la legittima azione siriana per recuperare il suo territorio come "un'occupazione" e una "catastrofe umanitaria" e l'azione delle bande terroristiche come "resistenza eroica" dei ribelli”. E nulla di tutto ciò accade per caso, così come non è stato un caso che Israele abbia intensificato gli attacchi in territorio siriano, facendoli coincidere con i movimenti di ingresso delle truppe turche.

Ciò che emerge dall'insieme degli eventi è che la Turchia non agisce in modo isolato. Agisce in coordinamento con Israele e in conformità con gli interessi e le decisioni degli Stati Uniti, che mantengono almeno 500 militari in Siria, prendendo in considerazione l'invio di missili Patriot alla Turchia, cercando di spingere quel paese a un conflitto con la Russia e cercando di coinvolgere direttamente il braccio europeo della NATO nel teatro di guerra del Medio Oriente. La provocazione di una nuova "crisi" migratoria fa parte di tale strategia e se ne vedono i drammatici risultati.

I prossimi giorni diranno fino a che punto si spingerà la Turchia e soprattutto fino a che punto si spingeranno gli Stati Uniti e la NATO. Questa situazione molto pericolosa richiede una chiara condanna dell'aggressione turca, la difesa del diritto internazionale e il sostegno alla Siria nella lotta per la sua integrità territoriale e nella lotta al terrorismo. La posizione della NATO e le posizioni di diversi governi europei vanno esattamente nella direzione opposta. Non ci sorprende. Sappiamo bene chi e come ha iniziato questa guerra. Ecco perché Idlib è anche la battaglia della verità.

L'ipocrisia di Gad Lerner sui profughi siriani

Così, Erdogan non ha inventato i profughi siriani?

Di questi tempi capita di leggere di tutto. Ma quel che è troppo è troppo.

Ecco un tweet del comunicatore tv Gad Lerner:

“Ricordiamoci che i #profughi siriani non li ha inventati #Erdogan, e la loro sorte non può restare solo a carico della #Turchia. Il primo colpevole di questa tragedia è #Assad rimasto al potere in #Siria con metodi criminali. Ma anche con l’appoggio di #Putin e della nostra viltà“

A Lerner promettiamo una risposta accurata, che consisterà nel mettere insieme ricerche sulla guerra in Siria dal 2011 a oggi, e una lunga serie di ammissioni da parte dei gruppi jihadisti e dei loro padrini. Ipsi dixerunt.

Ma intanto, soffermiamoci su due concetti del suo tweet.

Primo concetto. “I profughi siriani non li ha inventati Erdogan”. E invece si’! Senza Erdogan che ha fatto fin dal 2012 della Turchia un’ autostrada verso la Siria per i tagliagole di tutti i paesi del mondo, la guerra e nove anni di dolore assoluto NON ci sarebbero stati. E non ci sarebbero stati profughi. Nessuno scappava dalla Siria prima della guerra. Certo il sultano non e’ stato il solo a compiere l’ impresa infernale di distruggere la Siria. Lo hanno aiutato i paesi Nato/Golfo, in particolare la combriccola dei cosiddetti undici “Amici della Siria”, fra cui l’ Italia, che ai jihadisti hanno fatto da padrini fornendo armi e denaro, e supporto politico-diplomatico all’Onu. Ci sono le prove e le ammissioni, a pacchi.

Quanto all’ ultima crisi dei profughi, con l’aggressione da parte di Erdogan (l’ aggressione internazionale e’ il crimine supremo) per spalleggiare i gruppi armati nell’ area di Idlib, va detto a Lerner che molti sfollati siriani stanno tornando nelle loro case nelle aree dalle quali i gruppi armati jihadisti sono stati sfrattati malgrado il sostegno turco.

Insomma la “comunità internazionale” anziché’ pagare Erdogan sottostando ai suoi ricatti (“vi spedisco i siriani”) potrebbe aiutare economicamene la Siria a rimpatriare i rifugiati, togliendo anche le sanzioni.

Secondo concetto di Lerner: “la nostra vilta’”…

Cosa si augura a il coraggioso comunicatore negli anni di guerra in Siria? Facile la risposta: bei bombardamenti diretti da parte della Nato, stile Iraq, Libia o Jugoslavia.

Tanto, le bombe non sarebbero cadute sulla sua testa di occidentale al caldo.

M.C.

La battaglia di Idlib e i migranti: un breve commento sulla sconfitta di Erdogan

Un servizio di stamattina del corrispondente Giustino di Radio Radicale conferma il fallimento della cinica strumentalizzazione dei "migranti" tentata da Erdogan che ha ingannato anche molte oneste persone di "sinistra".

Gli autobus turchi che avevano portato decine di migliaia di "migranti" fino al confine greco, dichiarato "aperto" nelle ingannevoli dichiarazioni delle autorità turche per spingerli in avanti, ora li stanno ora riportando indietro.

Inoltre, i termini dell'accordo di tregua nella zona dei combattimenti in Siria segnano una netta sconfitta ed un'umiliazione per Erdogan. Il sultano turco è costretto a riconoscere non solo la liberazione da parte della Siria di metà della provincia di Idlib comprendente l'importante autostrada M5 Aleppo-Damasco e di tutti i sobborghi occidentali di Aleppo da cui i terroristi continuavano a sparare sulla città; ma anche ad assumersi l'impegno di riaprire l'altra autostrada M4 Aleppo-Latakia , ancora in parte controllata da Al Qaida. Vedremo se ci riuscirà, visto che Al Qaida ha già dichiarato che non intende aderire all'accordo. Ma l'esercito siriano, con l'aiuto dei Russi, si sta riorganizzando per liberare anche i territori rimasti sotto il tallone di Turchi e terroristi vari. Aspettiamo gli eventi, ciao, Vincenzo Brandi

Penso che i Russi procedano passo dopo passo con prudenza per evitare una guerra totale, o addirittura un intervento della NATO, per cui lo stesso esercito siriano non è attrezzato e che porrebbe gravi problemi. Insomma il bicchiere è mezzo pieno, o mezzo vuoto, a secondo dei punti di vista. Chi vivrà vedrà, un abbraccio, Enzo

Domani a San Pietro manifestazione a favore dell'opposizione armata siriana. Sono spudorati e senza vergogna

Vincenzo Brandi - 07/03/2020

Con la solita scusa dei motivi umanitari, Lettera 21, Giornalisti amici di Padre dell'Oglio, Amnesty International, Ucoii, e varie associazioni vicine al jihadismo siriano organizzano domani una manifestazione a S. Pietro di sostanziale sostegno ai terroristi vicini alla sconfitta. Vedi sotto la documentazione inviata da Marco Palombo.

Primo commento di Sebastiano Cosenza: Ratti in piazza S. Pietro? E il Virus?

Giusta la risposta di bye bye Uncle Sam che fa notare che il virus non si trasmette agli animali.

Ma forse in questo caso non è il caso di offendere i poveri ratti ed altri animali. Questi ipocriti sono molto peggio.

  P R E C E D E N T E   

    S U C C E S S I V A  

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