La VOCE | COREA | CUBA | JUGOSLAVIA | PALESTINA | RUSSIA | SCIENZA | ARTE |
Stampa pagina |
Stampa inserto |
La VOCE 2004 |
P R E C E D E N T E | S U C C E S S I V A |
La VOCE ANNO XXII N°8 | aprile 2020 | PAGINA 3 - 23 |
Copyleft © Tutto il materiale è liberamente riproducibile ed è richiesta soltanto la menzione della fonte. |
segue da pag.22: 2) partigiani jugoslavi nella resistenza italiana: aggiornamenti verso il 75.mo anniversario della liberazione.
sempre in tema di jugoslavi nell'aquilano, e più precisamente sui battaglioni speciali per "allogeni" (sloveni e croati della "venezia giulia" – julijska krajina o meglio primorje per gli sloveni), istituiti dall'italia fascista per meglio controllare questi neo-cittadini italiani abili alle armi ma considerati inaffidabili, è disponibile il nuovo saggio di riccardo lolli: i battaglioni speciali a l’aquila.
altre info.
altre segnalazioni:
* alvaro tacchini: guerra e resistenza nell'alta valle del tevere 1943-1944 (petruzzi editore, 2016).
ai margini del convegno tenuto ad anghiari il 7 settembre 2019 abbiamo avuto il piacere di conoscere alvaro tacchini, autore di questo libro fondamentale per ricostruire le attività della brigata "pio borri" e la presenza, all'interno di essa, del "distaccamento lubiana" inquadrato nel i battaglione. tacchini, che è presidente dell’istituto per la storia politica e sociale “venanzio gabriotti” ed autore di dettagliate ricerche sulla resistenza nell'alta valle del tevere, ci ha gentilmente concesso tre toccanti immagini di dušan bordon...
* gian luigi cavanna, romano repetti: comandanti partigiani giunti da lontano (edizioni pontegobbo, 2018).
notiamo con soddisfazione la pubblicazione di sempre nuove ricerche e testi dedicati al contributo dei partigiani stranieri, e segnatamente jugoslavi, alla resistenza italiana. questo libro in particolare è dedicato ad alcune figure della lotta di liberazione nel piacentino: istriano, gaspare, montenegrino, capitano mack, giovanni lo slavo, il greco e persino ex militari della wermacht. il libro va segnalato per il dettaglio ed rigore scientifico con cui sono costruite le vicende dei protagonisti, fino ai contrasti, alle persecuzioni politico-giudiziarie ed alla damnatio memoriae cui furono di fatto condannati nel dopoguerra da una italia ingrata e prona verso nuovi padroni.
* matteo petracci: partigiani d’oltremare (pacini editore, 2020).
il nuovo libro di petracci è dedicato a ricostruire la storia della "banda mario", attiva nel maceratese, ed in particolare del gruppo di somali, eritrei ed etiopi che ne fecero parte. << il gruppo era stato portato in italia nel 1940, per partecipare alla mostra triennale delle terre d'oltremare, a napoli, e fu bloccato nel capoluogo partenopeo dall'ingresso dell'italia nella seconda guerra mondiale. dopo circa tre anni furono spostati nelle marche, in un ex campo di internamento femminile, e, successivamente all'8 settembre del 1943, alcuni di loro (tra i quali due donne) fuggirono e si unirono a un gruppo partigiano: la banda mario.
la banda mario era un gruppo molto particolare, in quanto composto, oltre che da italiani, anche da ebrei stranieri (provenienti dall'allora cecoslovacchia, dalla polonia) o italiani, britannici (provenienti da diversi campi di prigionia), sloveni, croati e montenegrini (provenienti da campi di internamento o prigionia distribuiti nel territorio), sovietici (portati in italia per costruire le fortificazioni della linea gotica e poi scappati), sudafricani e, infine, un austriaco, che aveva disertato. in totale erano circa 10 le nazionalità rappresentate e 3 le religioni professate ... >> (m. petracci).l a banda mario prendeva nome dal suo comandante, il capodistriano mario depangher: attorno a lui si concentrò un discreto numero di partigiani delle nazionalità più disparate, tra i quali alcuni jugoslavi. jugoslavo era anche il vicecomandante jule “giulio” kačič di lubiana, che sarà immortalato nella canzone partigiana “il tamburo della banda mario” per la sua passione musicale che esprimeva con questo strumento. sul lavoro di petracci si veda ad esempio l'articolo uscito sul manifesto.
* wu ming sulla "resistenza migrante".
il collettivo di scrittori wu ming ha intrapreso anch'esso un percorso di approfondimento del contributo dei combattenti di origine straniera alla resistenza italiana. benché l'uso dell'attributo di "migranti" possa apparire una forzatura, vista la netta diversità delle ragioni politico-sociali della presenza degli stranieri in italia oggi e durante la ii g..m., non possiamo non riconoscere che l'accostamento con l'attualità ha una sua indubbia efficacia retorica... si vedano le rassegne messe online dai wu ming su questo tema:
partigiani migranti.. la resistenza internazionalista contro il fascismo italiano (wu ming 2, 15.1.2019).
la resistenza «italiana»: multietnica, creola, internazionalista e migrante (wu ming 1, 12.05.2019 – disponibili anche un video e una trascrizione).
i nostri progetti in quanto parte della
campagna rete della memoria e dell'amicizia per l'appennino centrale
di jugocoord si avvalgono dei contributi 5 per mille devoluti alla associazione:
contribuisci anche tu-
indicando in dichiarazione dei redditi il .
codice fiscale 97479800589.
altre info.
--- 3).
1999, bombe su belgrado: disponibile la documentazione della conferenza tenuta a bologna il 6 aprile 2019.
è disponibile la sintesi video e una galleria di immagini della iniziativa-dibattito tenuta nel xx anniversario della aggressione nato contro la repubblica federale di jugoslavia.
bologna, sabato 6 aprile 2019 .
presso il centro katia bertasi, via a. fioravanti 22.
bombe su belgrado: vent'anni dopo.
all'origine delle guerre umanitarie.
prima parte (mattino): https://www.
contiene:
apertura.
00m00s it/en – ivan pavičevac (presidente jugocoor.
06m32s it/en – andrea catone (direttore della rivista marxventuno) – presenta il numero speciale sul tema edito in collaborazione con jugocoord onlus.
33m34s it – mauro murgia (ambasciatore ossezia del sud in italia).
sessione attacco al lavoro.
37m51s it – stefano verzegnassi (presidente non bombe ma solo caramelle onlus).
48m24s it/en – rajka veljović (sindacalista, associ -umrs-, kragujevac).
01h01m09s sh/it – rajko blagojević (segretario sindacato metalmeccanici kragujevac e segretario della jedinstvena sindikalna organizacija alla zastava).
01h29m50s it – sergio bellavita (sindacalista, usb).
..segue ./.
Segue da Pag.22: 2) Partigiani jugoslavi nella Resistenza italiana: Aggiornamenti verso il 75.mo anniversario della Liberazione
Sempre in tema di jugoslavi nell'Aquilano, e più precisamente sui Battaglioni speciali per "allogeni" (sloveni e croati della "Venezia Giulia" – Julijska Krajina o meglio Primorje per gli sloveni), istituiti dall'Italia fascista per meglio controllare questi neo-cittadini italiani abili alle armi ma considerati inaffidabili, è disponibile il nuovo saggio di Riccardo Lolli: I BATTAGLIONI SPECIALI A L’AQUILA
ALTRE SEGNALAZIONI:
* Alvaro Tacchini: GUERRA E RESISTENZA NELL'ALTA VALLE DEL TEVERE 1943-1944 (Petruzzi Editore, 2016) Ai margini del convegno tenuto ad Anghiari il 7 settembre 2019 abbiamo avuto il piacere di conoscere Alvaro Tacchini, autore di questo libro fondamentale per ricostruire le attività della Brigata "Pio Borri" e la presenza, all'interno di essa, del "Distaccamento Lubiana" inquadrato nel I Battaglione. Tacchini, che è presidente dell’Istituto per la Storia Politica e Sociale “Venanzio Gabriotti” ed autore di dettagliate ricerche sulla Resistenza nell'Alta Valle del Tevere, ci ha gentilmente concesso tre toccanti immagini di Dušan Bordon...
* Gian Luigi Cavanna, Romano Repetti: COMANDANTI PARTIGIANI GIUNTI DA LONTANO (Edizioni Pontegobbo, 2018) Notiamo con soddisfazione la pubblicazione di sempre nuove ricerche e testi dedicati al contributo dei partigiani stranieri, e segnatamente jugoslavi, alla Resistenza italiana. Questo libro in particolare è dedicato ad alcune figure della Lotta di Liberazione nel Piacentino: Istriano, Gaspare, Montenegrino, Capitano Mack, Giovanni lo Slavo, il Greco e persino ex militari della Wermacht. Il libro va segnalato per il dettaglio ed rigore scientifico con cui sono costruite le vicende dei protagonisti, fino ai contrasti, alle persecuzioni politico-giudiziarie ed alla damnatio memoriae cui furono di fatto condannati nel dopoguerra da una Italia ingrata e prona verso nuovi padroni.
* Matteo Petracci: PARTIGIANI D’OLTREMARE (Pacini Editore, 2020) Il nuovo libro di Petracci è dedicato a ricostruire la storia della "Banda Mario", attiva nel Maceratese, ed in particolare del gruppo di somali, eritrei ed etiopi che ne fecero parte. << Il gruppo era stato portato in Italia nel 1940, per partecipare alla Mostra Triennale delle Terre d'Oltremare, a Napoli, e fu bloccato nel capoluogo partenopeo dall'ingresso dell'Italia nella seconda guerra mondiale. Dopo circa tre anni furono spostati nelle Marche, in un ex campo di internamento femminile, e, successivamente all'8 settembre del 1943, alcuni di loro (tra i quali due donne) fuggirono e si unirono a un gruppo partigiano: la Banda Mario. La Banda Mario era un gruppo molto particolare, in quanto composto, oltre che da italiani, anche da ebrei stranieri (provenienti dall'allora Cecoslovacchia, dalla Polonia) o italiani, britannici (provenienti da diversi campi di prigionia), sloveni, croati e montenegrini (provenienti da campi di internamento o prigionia distribuiti nel territorio), sovietici (portati in Italia per costruire le fortificazioni della Linea Gotica e poi scappati), sudafricani e, infine, un austriaco, che aveva disertato. In totale erano circa 10 le nazionalità rappresentate e 3 le religioni professate ... >> (M. Petracci).L a Banda Mario prendeva nome dal suo comandante, il capodistriano Mario Depangher: attorno a lui si concentrò un discreto numero di partigiani delle nazionalità più disparate, tra i quali alcuni jugoslavi. Jugoslavo era anche il vicecomandante Jule “Giulio” Kačič di Lubiana, che sarà immortalato nella canzone partigiana “Il tamburo della Banda Mario” per la sua passione musicale che esprimeva con questo strumento. Sul lavoro di Petracci si veda ad esempio l'articolo uscito sul Manifesto.
* Wu Ming sulla "RESISTENZA MIGRANTE" Il collettivo di scrittori Wu Ming ha intrapreso anch'esso un percorso di approfondimento del contributo dei combattenti di origine straniera alla Resistenza italiana. Benché l'uso dell'attributo di "migranti" possa apparire una forzatura, vista la netta diversità delle ragioni politico-sociali della presenza degli stranieri in Italia oggi e durante la II G..M., non possiamo non riconoscere che l'accostamento con l'attualità ha una sua indubbia efficacia retorica... Si vedano le rassegne messe online dai Wu Ming su questo tema: Partigiani migranti.. La Resistenza internazionalista contro il fascismo italiano (Wu Ming 2, 15.1.2019) |
La resistenza «italiana»: multietnica, creola, internazionalista e migrante (Wu Ming 1, 12.05.2019 – disponibili anche un VIDEO e una TRASCRIZIONE)
I
nostri progetti in quanto parte della CONTRIBUISCI ANCHE TU indicando
in dichiarazione dei redditi il
--- 3)
1999, bombe su Belgrado: disponibile la documentazione della conferenza tenuta a Bologna il 6 aprile 2019
È disponibile la sintesi video e una galleria di immagini della iniziativa-dibattito tenuta nel XX Anniversario della aggressione NATO contro la Repubblica Federale di Jugoslavia Bologna,
sabato 6 aprile 2019
BOMBE
SU BELGRADO: VENT'ANNI DOPO
|
P R E C E D E N T E | S U C C E S S I V A |
Stampa pagina | Stampa inserto | La VOCE 2004 |
La VOCE | COREA | CUBA | JUGOSLAVIA | PALESTINA | RUSSIA | SCIENZA | ARTE |