La VOCE | COREA | CUBA | JUGOSLAVIA | PALESTINA | RUSSIA | SCIENZA |
Stampa pagina |
Stampa inserto |
La VOCE 1705 |
P R E C E D E N T E | S U C C E S S I V A |
La VOCE ANNO XIX N°9 | maggio 2017 | PAGINA 4 - 20 |
Segue da Pag.19: Un tributo a Fidel CastroLa rumba è Cuba e FidelPedro de la Hoz 12 – 12 - 2016 Espansione, libertà, piacere, ha detto il poeta ed hanno suonato i tamburi per sostenere il fuoco delle voci in tutte le province del paese. Un canto di conferma che la rumba è Cuba e, come no! Fidel, l’uomo che ha situato l’Isola nella mappa dell’attualità mondiale degli ultimi sei decenni e che nel tracciato della politica culturale della Rivoluzione ha messo in primo piano il riscatto e la dignità dei valori patrimoniali della nazione. La giornata di domenica è trascorsa esaltando la dichiarazione della rumba Patrimonio dell’Umanità, con azioni organizzate dal ministero di Cultura e le sue istituzioni, e in modo puntuale dai Consigli nazionali del Patrimonio culturale e dalle Case della Cultura. Le due piazze che ostentano la condizione di fucina originale del complesso musicale e della danza —Matanzas e L’ Avana- hanno iniztao i festeggiamenti. Chi non conosce nella terra yumurina Los Muñequitos, Afrocuba, Columbia del Puerto? Chi può negare il trono a Yoruba Andabo, Addaché, Timbalaye, JJ, Raíces Profundas, el Coro Folclórico, Rumba Morena e altri che si sono sommati in una legittima festa? C’è stata rumba anche a Guantánamo e Pinar, a Camagüey e Cienfuegos, in Sancti Spíritus e Santiago. Teatro della Danza del Caribe, Kazumbi, Ballet Folclórico de Oriente e quello di Camagüey, Rumbatá, Rumbalay. Professionisti e dilettanti, veterani e giovani, tutto mescolato. Nel Salone Rosato Benny Moré, un concerto di Julio César Valdés con la conduzione di Jorge Ryan e Ariana Álvarez, la rumba ha evidenziato la su gerarchia . Tutto è stato rumba, Patria, amore, elegia e cronaca. Miguel Barnet ha evocato i contributi di Fernando Ortiz, Argeliers León e Odilio Urfé ed ha segnalato quanto ha fatto il progetto Timbalaye con i suoi creatori, Ulises Mora e Irma Castillo, che hanno fatto sì che in altre terre si prendesse coscienza della pertinenza di consacrare l’espressione dell’Isola come Patrimonio Immateriale dell’Umanità. Fare memoria è fare giustizia a coloro che hanno coltivato una maniera tanto radicata d’essere cubano: Malanga y Chano Pozo, Tío Tom e Chavalonga, Teresa Polledo e Manuela Alonso, Florencio Calle e Calixto Callava, Saldiguera e Virulilla, Flor de Amor e El Pícaro, Mongo e Tata, Papín e el Goyo, Minini e Aspirinia, Jesús Alfonso e Chachá, Juan de Dios e Giovami, e tanti altri e tanti che hanno dato alla rumba radici e volo. Non va dimenticato che alla metà del secolo scroso i più autentici coltivatori della rumba erano emarginati per la loro origine sociale. Residenti nei quartieri e nelle comunità più umili, erano scaricatori di porto e muratori, contadini poveri e sigarai, occupati in lavori occasionali, disoccupati, sartine e domestiche, che vivevano in affollate case fatiscenti e in spazi pubblici malridotti, dove si suonava la rumba per il puro piacere di sentirsi padroni assoluti di un territorio spirituale inalienabile. Non va nemmeno dimenticato un lignaggio che parte dall’impronta delle culture africane, portate nell’Isola da uomini e donne strappati dal lontano continente come manodopera schiava nelle piantagioni. Le prime manifestazioni avvennero nei *barracones* alternando canti e balli liturgici di religioni ancestrali. Con l’abolizione della schiavitù nel 1886, in Cuba molti emancipati emigrarono nelle città cercando lavoro, e Matanzas e L’Avana divennero piazze della rumba per eccellenza, anche se già da allora cominciò ad irradiarsi a scala nazionale e s’intese il termine non solo come definizione di un’espressione musicale e di danza, ma anche come sinonimo di celebrazione profana. È comune sentir dire “si è formata la rumba”, per indicare l’inizio di una festa nella quale si percuoteva tutto quello che era alla portata dell’officiante: latte di baccalà, cassetti, sgabelli, cucchiai, dato che non sempre c’erano tamburi a disposizione, una tumbadora o un paio di timbales. Cinque anni fa la rumba è stata dichiarata in Cuba Patrimonio della Nazione, cosa che l’ha consacrata come quello che era già stato assunto in maniera naturale e organica da tutti. Con la dichiarazione della UNESCO - che insiste con questa imprecisa definizione di definire immateriali cose che hanno una presenza materiale irriducibile - si riconosce ugualmente una realtà oggettiva e la sua universalità ( Traduzione GM - Granma Int.) Grazie Santiago! Grazie Fidel!Oscar Sánchez Serra 6 –12- 2016 “Un giorno si dovrà elevare un gigantesco monumento a questo eroe insuperabile che è il popolo”. Ce lo disse il 30 settembre del 1996 quando gli abitanti di Villa Clara organizzarono dalla notte alla mattina un’impressionate manifestazione in Piazza Ernesto Che Guevara. Proprio lì, un anno prima, aveva ricevuto il primo comandante che aveva nominato nella Sierra Maestra, ed ha incontrato di nuovo il mitico guerrigliero argentino lo scorso 30 novembre, in questo ritorno trionfale a Santiago di Cuba. Questo popolo ha avuto il suo monumento, non in cima a una collina o nel marmo. Ne avuto uno più maestoso e grande, perchè la Rivoluzione e il Comandante in Capo non possono limitarsi a un pezzo di pietra senza vita. E da questa altezza d’obelisco ha giurato la stessa fedeltà a questo monumentale mausoleo per, come quando non lasciò morire l’Apostolo nel suo centenario, mantenerlo vivo nella sua stessa opera. Vero parnaso è il popolo, al quale il lirismo e la lealtà sono spuntati dal cuore. “Mamma, che cosa c’è in quella cassetta”? “Il cuore di un paese”, ha risposto la giornalista Leticia Martínez a sua figlia Carmen. “Porto il nome di Fidel sulla fronte perché non posso aprirmi il petto per scriverlo nel mio cuore”, ha detto una bambina de La Colmenita di Tin Cremata. Fidel non è morto. Adesso è più vivo che mai, ora comincia a moltiplicarsi. Perchè è una bandiera, uno scudo, un bastione inespugnabile per il suo più prezioso … desvelo… il popolo. “Io sono Fidel” non è uno slogan, è unità, è la sua resurrezione in milioni di cuori. “Io sono Fidel” è l’impegno di non lasciarlo morire, di costruire una Cuba più bella, sviluppata, umana, solidale, internazionalista e rivoluzionaria. È essere il primo nella produzione, negli studi, nella difesa della Patria. “Io sono Fidel” è non smettere mai d’essere fidelisti e raulisti; è giurare che nulla sta al di sopra di quel documento che ci ha legato e che lui stesso ha definito il 1º maggio del 2000. Questa è la ragione di milioni di firme per questo giuramento. |
Questo è il motivo per il quale Cuba lancia il suo grido: “Io sono Fidel”, perché il Comandante in Capo ha sempre avuto una fiducia infinita in noi. Il 6 agosto del 1960 ci aveva avvertito che la vita della Rivoluzione cubana non è vita prestata, è vita nata dalle viscere del nostro popolo, una vita che si alimenta in queste viscere di popolo, una vita vigorosa, una vita indistruttibile. E non ha mai cambiato la rotta, il 23 febbraio del 2001, quasi ieri: “Quelli che credono che quando sparisce un leader sparisce una Rivoluzione, sono stati incapaci di comprendere - e non so se qualche volta lo capiranno - qualcosa che ho detto anni fa: gli uomini muoiono ma i popoli sono immortali. E dopo la partenza in un altro 25 novembre con lo stesso yacht oggi divenuto Rivoluzione, e dopo aver percorso più di 1000 chilometri, è tornato a Santiago, lì nella sua città complice, compagna, e abbiamo sentito di nuovo “Grazie Santiago” e in ogni cuore santiaghero e cubano “Grazie Fidel”. ( Traduzione GM – Granma Int.) Cuba ratifica l’Accordo di Parigi sul cambio climaticoGranma 11 – 12 - 2016 Cuba ratifica l’Accordo di Parigi relativo alla Convenzione Cornice delle Nazioni Unite sul Cambio Climatico, adottato a París, il 12 dicembre del 2015, e procederà nei prossimi giorni al deposito dello Strumento di Ratificazione presso il Segretario Generale delle Nazioni Unite. Durante la recente visita realizzata nell’Isola dalla signora Ségolène Royal, ministro dell’Ambiente, dell’Energia e del Mare, incaricata delle Relazioni Internazionali sul Clima della Repubblica Francese, incaricata della presidenza della 21ª Conferenza delle Parti della Convenzione, le due parti hanno avuto l’opportunità di scambiare criteri su come affrontare il cambio climatico globale e sulla necessità d’accrescere gli sforzi internazionali con questo fine. La 22ª Conferenza delle Parti della Convenzione si è svolta a Marrakech, in Marocco, del 7 al 18 novembre scorso. La delegazione cubana che ha partecipato a quella riunione presieduta dal compagno José Fidel Santana Núñez, viceministro del Ministero di Scienza, Tecnologia e Ambiente (Citma), aveva segnalato durante l’incontro l’importanza che Cuba attribuisce allo scontro con il cambio climatico, come parte della sua politica di sviluppo nazionale, ed aveva reiterato la ferma volontà dell’Isola di continuare a partecipare attivamente allo sforzo internazionale. ( Traduzione GM – Granma Int.) Celebrato nella Unesco il 55º anniversario della Campagna d’Alfabetizzazionedella Campagna de’Alfabetizzazione nell’Isola. Granma 16 – 12 - 2016 Parigi - L’ambasciata di Cuba presso la Unesco ha festeggiato il 55º anniversario della Campagna de’Alfabetizzazione nell’Isola con un’esposizione di fotografie e di altri materiali di questa iniziativa, considerata *una grande offensiva di matite e quaderni*. “In un solo anno si riuscì a dichiarare il paese libero dall’analfabetismo, il 22 dicembre del 1961, grazie ad un esercito che invase tutti gli angoli del paese, portando come armi i quaderni e i manuali d’insegnamento”, ha risaltato l’ambasciatrice, Dulce Buergo. Di fronte a un folto pubblico, con rappresentanti diplomatici di nazioni di vari continenti, Dulce Buergo ha spiegato che la mostra è formata non solo da fotografie, ma anche da materiali originali usati dagli alfabetizzatori, che si conservano a L’Avana nel museo su questa grande Campagna. Inoltre sono esposti documenti corrispondenti al metodo cubano d’ alfabetizzazione * Yo, sí puedo*, creato da specialisti in diverse lingue e adattato per insegnare a leggere e scrivere a cittadini di numerose nazioni. In accordo con le cifre ufficiali, quasi dieci milioni di persone sono state alfabetizzate con questo sistema in paesi di diversi continenti. L’Ambasciatrice ha messo in risalto che questi programmi dimostrano che per il governo cubano l’educazione è una priorità e questo coincide con l’indicazione della UNESCO di diffondere la necessità di portare l’insegnamento a tutte le persone del mondo. “Senza educazione non c’è progresso e non potremmo realizzare gli obiettivi di sviluppo sostenibile tracciati per il futuro nel pianeta”, ha affermato ancora la diplomatica, che ha poi ricordato che chi ha fomentato l’educazione in Cuba è stato il leader della Rivoluzione Fidel Castro Ruz, che è morto il 25 novembre, a 90 anni. Non si può parlare delle conquiste di Cuba senza parlare di Fidel, ha sostenuto Dulce Buergo, che ha ringraziato per tutti i messaggi di rispetto, affetto e ammirazione per il Comandante in Capo, ricevuti nelle ultime settimane. ( info PL / Traduzione GM- Granma Int.) Cupet e un’impresa cinese hanno firmato un contratto per lo studio sismico marinoGranma - 9 – 12 - 2016 L’Unione Cuba-Petrolio (Cupet) ha informato mediante un comunicato inviato alla redazione di Granma, della realizzazione della firma di un contratto con l’impresa cinese BGP per l’ esecuzione di una campagna sismica marina 2D non esclusiva. Si tratta di un progetto che forma parte del programma di sviluppo dell’industria petrolifera in Cuba e comprende l’acquisizione, l’elaborazione e l’interpretazione di 25000 Km. di linee sismiche d’alta risoluzione nelle aree della Zona Economica Esclusiva di Cuba nel Golfo del Messico, le zone nord e centro orientali, e del sud del paese. L’ impresa BGP è una dei leaders mondiali in questa attività, per la quale dispone di tecnologie modernissime con un’ampia esperienza. Il progetto, iniziato nel mese di novembre con una durata di circa 12 mesi, è il più importante del genere realizzato sino ad oggi dall’Isola e permetterà d’identificare e valutare zone con potenziali per l`’esplorazione degli idrocarburi. In questi progetti non esclusivi le compagnie interessate possono acquisire le informazioni ottenute per poi valutare la loro possibile partecipazione a progetti d’esplorazioni petrolifere nel mare. (Traduzione GM - Granma Int.) |
P R E C E D E N T E | S U C C E S S I V A |
Stampa pagina | Stampa inserto | La VOCE 1705 |
La VOCE | COREA | CUBA | JUGOSLAVIA | PALESTINA | RUSSIA | SCIENZA |