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La VOCE 2002

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La VOCE ANNO XXII N°6

febbraio 2020

PAGINA 12

Copyleft © Tutto il materiale è liberamente riproducibile ed è richiesta soltanto la menzione della fonte.
in questa pagina potete trovare articoli molto interessanti, che non hanno trovato spazio in questo numero de la voce, ma di cui consigliamo ugualmente la lettura. africa. america. il grande satana. l’impero delle bombe democratiche, l’america che, disse jefferson, innaffia ad ogni generazione “l’albero della libertà con il sangue dei tiranni e dei martiri” (altrui), ha colpito ancora. il generale iraniano soleimani è caduto in iraq nell’adempimento del dovere di soldato comandato in missione dalla sua patria. decliniamo lealmente le generalità: chi scrive è antiamericano fin dalla giovinezza. figlio di chi contro gli “alleati” aveva combattuto sul campo, detesta gli occupanti della sua terra e più ancora chi nasconde imperialismo, volontà di dominio, colonialismo militare e culturale sotto le mentite spoglie della democrazia e della libertà. lo stato dei coloni: come israele "legalizza" l'apartheid. settecentocinquantamila abitanti. 150 insediamenti. 119 avamposti. il 42 per cento della west bank controllato. l’86 per cento di gerusalemme est “colonizzata”. i frutti della destra aggressiva. settecentocinquantamila abitanti. centocinquanta insediamenti. centodiciannove avamposti. il 42 per cento della west bank controllato. l’86 per cento di gerusalemme est “colonizzata”. uno stato nello stato. dominato da una destra militante, fortemente aggressiva, ideologicamente motivata dalla convinzione di essere espressione dei nuovi eroi di eretz israel, i pionieri della grande israele. quella che si svela è una verità spiazzante: oggi in terrasanta, due “stati” esistono già: c’è lo stato ufficiale, quello d’israele, e lo “stato di fatto”, consolidatosi in questi ultimi cinquant’anni: lo “stato” dei coloni in giudea e samaria (i nomi biblici della west bank). «contro le servitù militari usa la battaglia è persa. e lo è sempre stata». don albino bizzotto (beati costruttori pace) dopo il raid americano contro l’iran: «tutti i governi sono deboli con gli usa». trump? «anche un capo di stato può essere un assassino». 738.000.000.000. l'anno 2020 inizia con un nuovo crimine perpetrato dagli stati uniti. un omicidio che potrebbe portare a una nuova escalation bellica in medio oriente e oltre. i criminali di usa / nato non hanno tale preoccupazione, ma quella opposta: maggiore è la guerra, migliori saranno gli affari del complesso militare-industriale. se verrà a costare centinaia di migliaia di morti in più, sarà un danno collaterale senza rilevanza per i profitti. i numeri da soli non possono spiegare la realtà sociale (e naturale) in tutta la sua complessità e per essere strumenti di analisi rilevanti, devono essere studiati nella loro evoluzione, comparati ad altri dati, valutati nel loro impatto. seguiamo quindi questo ragionamento per un numero particolarmente espressivo: 738.000.000.000 (settecentotrentotto miliardi), l'importo in dollari che l'amministrazione nordamericana prevede di spendere nel 2020 per il suo apparato militare. per avere una chiara idea delle dimensioni di questo numero assolutamente gigantesco, è importante sapere, ad esempio, che il prodotto interno lordo portoghese supera di poco i 200 miliardi di dollari, il che significa che il pentagono consuma una ricchezza superiore a quella prodotta da tre portogalli e mezzo. o che il pil di paesi come svezia, austria o sudafrica non si avvicina affatto a quella cifra [riferite al pil italiano, le spese militari usa equivalgono a circa 1/3, ndt]. un altro confronto particolarmente significativo è quello che oppone tale somma ai meno di sei miliardi di dollari spesi dall'unicef per proteggere i bambini di tutto il mondo, fornendo vaccini, acqua potabile, cibo e supporto educativo. trump: una guerra per la rielezione. una delle prime lezioni che insegnano in qualsiasi corso sul sistema politico degli stati uniti è che le guerre spesso invertono il declino della popolarità dei presidenti. con i consensi per donald trump al 45% nel dicembre 2019, i "deficit gemelli" (commerciale e fiscale) sono in crescita costante come il debito pubblico e la minaccia di impeachment contro gli amministratori ed i consiglieri della casa bianca, sicuramente consigliano al presidente di fare appello alla tradizionale risorsa e iniziare una guerra (o un'operazione militare ad alto impatto) per ricostruire la sua popolarità e collocarlo in una posizione migliore per affrontare le elezioni di novembre del corrente anno. questa sarebbe un'ipotesi plausibile per spiegare l'attacco immorale e sanguinoso che ha ucciso qassem soleimani, certamente il generale più importante dell'iran. washington ha ufficialmente riferito che l'operazione è stata esplicitamente ordinata da trump, con la codardia che è tradizionale tra gli occupanti della casa bianca che si appassionano a sganciare bombe a migliaia di miglia da pennsylvania avenue e annientare nemici o presunti terroristi da droni guidati da giovani, moralmente e psicologicamente squilibrati in alcune grotte del nevada. la stessa stampa ha presentato la vittima come un terrorista senza cuore che meritava di morire in quel modo. usa e iran. terza guerra mondiale? nuovamente gli interessi della borghesia si confrontano con proletariato internazionale. di fronte al recente assassinio del generale iraniano qasem soleimani, comandante della forza d'élite al quds della guardia rivoluzionaria iraniana, con un attacco statunitense di droni ordinato dal presidente donald trump, si è scatenata una ondata di preoccupazione per una ipotetica terza guerra mondiale. questa è davvero possibile? nella riorganizzazione geopolitica dopo la seconda guerra mondiale in medio oriente, la presenza francese e inglese evaporò cedendo il passo alla presenza statunitense nella regione. bisogna iniziare dicendo che l'antica persia ha sempre svolto un ruolo di protagonista nella zona e che già durante la seconda guerra mondiale il paese fu immerso nel conflitto grazie alle simpatie filo-tedesche dello scià reza pahlavi e agli interessi monopolistici inglesi della anglo-persian oil company, attuale bp. cina. europa. un amico di assange: "julian mi ha chiamato e raccontato come sta morendo lentamente". il giornalista vaughan smith ha dichiarato che l'australiano è tenuto in isolamento per 23 ore al giorno. il giornalista vaughan smith, amico di julian assange, ha dichiarato che il fondatore di wikileaks lo ha chiamato alla vigilia di natale e ha denunciato le condizioni in cui è imprigionato nel carcere di massima sicurezza di belmarsh a londra. "ha detto a me e mia moglie come stava lentamente morendo a belmarsh dove, sebbene solo in detenzione preventiva, è tenuto in isolamento per 23 ore al giorno ed è spesso sedato", ha scritto in un tweet, pubblicato il 26 dicembre , senza fornire dettagli sulle situazioni in cui i tranquillanti si applicano ad assange. italia. rilanciare la crescita rimettendo al centro la questione salariale. le politiche di austerità, di precarizzazione e di contenimento del costo del lavoro non hanno mantenuto la promessa della crescita economica. occorre rovesciare il ragionamento padronale.
sicilia capitale mondiale dei droni da guerra mondo - politica e società visita ufficiale in italia del segretario generale della nato jens stoltenberg. stoltenberg è giunto ieri sera a sigonella e stamani parteciperà alla cerimonia ufficiale di consegna dei nuovi droni d'intelligence ags dell'alleanza atlantica. la stazione aeronavale siciliana è stata prescelta infatti quale sede del centro di comando e controllo del nuovo sistema di «sorveglianza terrestre» della nato e «principale base operativa» dei cinque grandi velivoli senza pilota rq-4d «phoenix», due dei quali sono già giunti a sigonella tra novembre e dicembre 2019. alla cerimonia d'inaugurazione dell'alliance ground surveillance system, oltre al segretario stoltenberg parteciperà il presidente del comitato militare della nato stuart peach e il comandante supremo delle forze alleate in europa, il generale dell'us air force tod wolters. «con il trasferimento dei primi due droni ags si compie un'altra importante tappa nella realizzazione del programma per dotare tutti gli alleati nato di un sistema d'avanguardia d'intelligence, sorveglianza e riconoscimento», ha dichiarato il generale di us air force phillip stewart, comandante della forza ags della nato di stanza a sigonella. «quando il progetto sarà completato, l'italia ospiterà 600 addetti circa dell'alleanza, incluso un centro di addestramento e utilizzo dati che sarà in grado di formare sino a 80 studenti l'anno», ha rivelato il periodico stars and stripes delle forze armate usa. vaticano, i pii evasori dell’imu. l’amministrazione comunale di roma – cioè la squadra grillina capitanata da virginia raggi – può procedere, per morosità, nei confronti della chiesa cattolica per centinaia di edifici di enti e congregazioni religiose trasformati in strutture ricettive. c’è da tempo, in campidoglio, una lista di quanti non pagano, ma è letteralmente ignorata: il comune non ha proceduto né sta procedendo, e così la chiesa trae illecitamente cospicui vantaggi speculativi dalla trasformazione di beni a suo tempo destinati a pratiche di culto in case vacanza, b&b ma anche veri e propri alberghi con tariffe comprese tra i cento e i duecento euro a notte. 233 evasori per 19 milioni. medio oriente. cosa sta realmente succedendo in medio oriente. le gravi provocazioni di trump rischiano di far esplodere un conflitto in medio oriente di dimensioni catastrofiche. l’escalation militare lanciata da trump in medio oriente e culminata nell’assassinio con i droni del comandante in capo delle forze armate iraniane, principale stratega della dissoluzione dello stato islamico in iraq e siria, deve essere interpretata, dialetticamente, come un segnale di forza e di debolezza. cuba: medicina, scienza e rivoluzione, 1959-2014. il futuro della nostra patria deve necessariamente essere un futuro di uomini di scienza, deve essere un futuro di uomini pensanti. il 29 agosto 2019, l'international crisis group ha pubblicato una relazione in cui chiedeva che il conflitto usa-iran non fosse risolto in iraq. "in giugno sono stati lanciati vari razzi contro gli impianti americani in iraq e in luglio-agosto esplosioni hanno distrutto i depositi di armi e un convoglio di gruppi paramilitari iracheni associati al l'iran. questi incidenti hanno contribuito a spingere le tensioni usa-iran sull'orlo dello scontro e hanno sottolineato il pericolo della situazione in iraq e nel golfo. sebbene gli stati uniti e l'iran non si siano finora scontrati direttamente, stanno costringendo il governo iracheno a schierarsi. i leader iracheni stanno lavorando duramente per mantenere la neutralità del paese. ma la crescente pressione esterna e la polarizzazione interna minacciano la sopravvivenza del governo. che cosa bisogna fare? gli stati uniti e l'iran devono astenersi dal coinvolgere l'iraq nella loro rivalità, in quanto ciò minerebbe la debole stabilità dell'iraq dopo la lotta contro l'isis. con l'aiuto degli attori internazionali, l'iraq dovrebbe mantenere i suoi sforzi diplomatici e politici interni per rimanere neutrale. " per ragioni geografiche e storiche, l'iraq è nell'occhio del ciclone. la campagna maximum pressure di washington sulla risposta dell'iran e di teheran ha esercitato una forte pressione sul governo iracheno, un partner per entrambi. gli stati uniti si aspettano che baghdad resista all'iran, e l'iran si aspetta che baghdad resista agli stati uniti. una posizione quasi impossibile. i lavoratori indiani reagiscono: 250 milioni di persone scendono in sciopero. l'8 gennaio, l'india ha assistito al suo più grande sciopero dei lavoratori, poiché si stima che 250 milioni di persone abbiano partecipato all'appello diramato da 10 federazioni sindacali e sindacati più piccoli. lo sciopero si realizza in un momento in cui gran parte dell'india è in fermento per le proteste avviate contro il governo di destra del primo ministro narendra modi, leader del partito bharatiya janata (bjp) e le sue politiche orientate verso una trasformazione neoliberista e nazionalista indù della società. allo sciopero generale nazionale si sono uniti anche oltre 200 gruppi della società civile, movimenti di agricoltori e organizzazioni studentesche, che riuniscono una coalizione contadina-operaia-giovanile, kisan-mazdoor-naujawan. questa coalizione a cui stanno lavorando i movimenti progressisti e di massa costituisce il principale asse di resistenza contro il bjp e i gruppi fascisti associati al partito, tra cui l'organizzazione rashtriya swayamsevak sangh (rss). lo sciopero dell'8 gennaio è il culmine di mesi di organizzazione di base, a seguito dell'indizione del settembre 2018. tuttavia, gli sviluppi politici nel corso dell'ultimo mese hanno determinato un più ampio coinvolgimento della società nelle lotte della classe operaia in vista della costruzione della coalizione. i tentativi del governo di approvare una legge di cittadinanza divisiva e settaria, la violenza indiscriminata della polizia su studenti universitari e sui cittadini e l'attacco di gruppi fascisti associati al partito al potere, hanno spinto tra le altre cose gli indiani a partecipare in numeri maggiori del previsto. russia. scienza. il mito dello sviluppo capitalistico sostenibile. se una strategia è sostenibile dal punto di vista ambientale, allora non può essere orientata al profitto e, viceversa, se è orientata al profitto, allora non può essere una strategia sostenibile dal punto di vista ambientale. in altri termini, “capitalismo” e “sostenibilità ambientale” si negano vicendevolmente e, perciò non possono durevolmente coesistere. l’arcano delle politiche keynesiane. i reali obiettivi delle politiche keynesiane: la rivoluzione passiva, la socializzazione delle perdite in tempi di crisi, l’indebitamento dello stato per assicurare i profitti dei privati, il necessario riarmo. la legge di bilancio: “facite ammuina”. fra bonus e tagli, tanto rumore per nulla. la manovra del governo non cambia niente e si conferma ossequiosa alle politiche liberiste. serve un fronte di opposizione sociale. gramsci e la negazione determinata dei diritti umani. la necessità in gramsci di salvaguardare i diritti umani anche nella loro accezione borghese per il contributo dato allo sviluppo storico della civiltà umana, pur denunciandone, al contempo, i limiti storici. abitudini linguistiche e mistificazione. le parole non sono strumenti neutri, veicolano in maniera surrettizia una certa visione delle cose. stiamo attenti a come parliamo e a come ci parlano.
In questa pagina potete trovare articoli molto interessanti, che non hanno trovato spazio in questo numero de La VOCE, ma di cui consigliamo ugualmente la lettura.

AFRICA



AMERICA

Il Grande Satana
L’impero delle bombe democratiche, l’America che, disse Jefferson, innaffia ad ogni generazione “l’albero della libertà con il sangue dei tiranni e dei martiri” (altrui), ha colpito ancora. Il generale iraniano Soleimani è caduto in Iraq nell’adempimento del dovere di soldato comandato in missione dalla sua Patria. Decliniamo lealmente le generalità: chi scrive è antiamericano fin dalla giovinezza. Figlio di chi contro gli “Alleati” aveva combattuto sul campo, detesta gli occupanti della sua terra e più ancora chi nasconde imperialismo, volontà di dominio, colonialismo militare e culturale sotto le mentite spoglie della democrazia e della libertà.

Lo Stato dei coloni: Come Israele "legalizza" l'apartheid
Settecentocinquantamila abitanti. 150 insediamenti. 119 avamposti. Il 42 per cento della West Bank controllato. L’86 per cento di Gerusalemme Est “colonizzata”. I frutti della destra aggressiva.
Settecentocinquantamila abitanti. Centocinquanta insediamenti. Centodiciannove avamposti. Il 42 per cento della West Bank controllato. L’86 per cento di Gerusalemme Est “colonizzata”. Uno Stato nello Stato. Dominato da una destra militante, fortemente aggressiva, ideologicamente motivata dalla convinzione di essere espressione dei nuovi eroi di Eretz Israel, i pionieri della Grande Israele. Quella che si svela è una verità spiazzante: oggi in Terrasanta, due “Stati” esistono già: c’è lo Stato ufficiale, quello d’Israele, e lo “Stato di fatto”, consolidatosi in questi ultimi cinquant’anni: lo “Stato” dei coloni in Giudea e Samaria (i nomi biblici della West Bank).

«Contro le servitù militari Usa la battaglia è persa. E lo è sempre stata»
Don Albino Bizzotto (Beati Costruttori Pace) dopo il raid americano contro l’Iran: «Tutti i governi sono deboli con gli Usa». Trump? «Anche un capo di Stato può essere un assassino»

738.000.000.000
L'anno 2020 inizia con un nuovo crimine perpetrato dagli Stati Uniti. Un omicidio che potrebbe portare a una nuova escalation bellica in Medio Oriente e oltre. I criminali di USA / NATO non hanno tale preoccupazione, ma quella opposta: maggiore è la guerra, migliori saranno gli affari del complesso militare-industriale. Se verrà a costare centinaia di migliaia di morti in più, sarà un danno collaterale senza rilevanza per i profitti.
I numeri da soli non possono spiegare la realtà sociale (e naturale) in tutta la sua complessità e per essere strumenti di analisi rilevanti, devono essere studiati nella loro evoluzione, comparati ad altri dati, valutati nel loro impatto. Seguiamo quindi questo ragionamento per un numero particolarmente espressivo: 738.000.000.000 (settecentotrentotto miliardi), l'importo in dollari che l'amministrazione nordamericana prevede di spendere nel 2020 per il suo apparato militare.
Per avere una chiara idea delle dimensioni di questo numero assolutamente gigantesco, è importante sapere, ad esempio, che il Prodotto interno lordo portoghese supera di poco i 200 miliardi di dollari, il che significa che il Pentagono consuma una ricchezza superiore a quella prodotta da tre portogalli e mezzo. O che il PIL di paesi come Svezia, Austria o Sudafrica non si avvicina affatto a quella cifra [Riferite al Pil italiano, le spese militari USA equivalgono a circa 1/3, ndt]. Un altro confronto particolarmente significativo è quello che oppone tale somma ai meno di sei miliardi di dollari spesi dall'UNICEF per proteggere i bambini di tutto il mondo, fornendo vaccini, acqua potabile, cibo e supporto educativo.

Trump: una guerra per la rielezione
Una delle prime lezioni che insegnano in qualsiasi corso sul sistema politico degli Stati Uniti è che le guerre spesso invertono il declino della popolarità dei presidenti. Con i consensi per Donald Trump al 45% nel dicembre 2019, i "deficit gemelli" (commerciale e fiscale) sono in crescita costante come il debito pubblico e la minaccia di impeachment contro gli amministratori ed i consiglieri della Casa Bianca, sicuramente consigliano al presidente di fare appello alla tradizionale risorsa e iniziare una guerra (o un'operazione militare ad alto impatto) per ricostruire la sua popolarità e collocarlo in una posizione migliore per affrontare le elezioni di novembre del corrente anno.
Questa sarebbe un'ipotesi plausibile per spiegare l'attacco immorale e sanguinoso che ha ucciso Qassem Soleimani, certamente il generale più importante dell'Iran. Washington ha ufficialmente riferito che l'operazione è stata esplicitamente ordinata da Trump, con la codardia che è tradizionale tra gli occupanti della Casa Bianca che si appassionano a sganciare bombe a migliaia di miglia da Pennsylvania Avenue e annientare nemici o presunti terroristi da droni guidati da giovani, moralmente e psicologicamente squilibrati in alcune grotte del Nevada. La stessa stampa ha presentato la vittima come un terrorista senza cuore che meritava di morire in quel modo.

USA e Iran. Terza guerra mondiale?
Nuovamente gli interessi della borghesia si confrontano con proletariato internazionale
Di fronte al recente assassinio del generale iraniano Qasem Soleimani, comandante della forza d'élite Al Quds della Guardia Rivoluzionaria iraniana, con un attacco statunitense di droni ordinato dal presidente Donald Trump, si è scatenata una ondata di preoccupazione per una ipotetica Terza Guerra Mondiale. Questa è davvero possibile?
Nella riorganizzazione geopolitica dopo la Seconda Guerra Mondiale in Medio Oriente, la presenza francese e inglese evaporò cedendo il passo alla presenza statunitense nella regione. Bisogna iniziare dicendo che l'antica Persia ha sempre svolto un ruolo di protagonista nella zona e che già durante la Seconda Guerra Mondiale il paese fu immerso nel conflitto grazie alle simpatie filo-tedesche dello Scià Reza Pahlavi e agli interessi monopolistici inglesi della Anglo-Persian Oil Company, attuale BP.

CINA



EUROPA

Un amico di Assange: "Julian mi ha chiamato e raccontato come sta morendo lentamente"
Il giornalista Vaughan Smith ha dichiarato che l'australiano è tenuto in isolamento per 23 ore al giorno
Il giornalista Vaughan Smith, amico di Julian Assange, ha dichiarato che il fondatore di Wikileaks lo ha chiamato alla vigilia di Natale e ha denunciato le condizioni in cui è imprigionato nel carcere di massima sicurezza di Belmarsh a Londra.
"Ha detto a me e mia moglie come stava lentamente morendo a Belmarsh dove, sebbene solo in detenzione preventiva, è tenuto in isolamento per 23 ore al giorno ed è spesso sedato", ha scritto in un tweet, pubblicato il 26 dicembre , senza fornire dettagli sulle situazioni in cui i tranquillanti si applicano ad Assange.

ITALIA

Rilanciare la crescita rimettendo al centro la questione salariale
Le politiche di austerità, di precarizzazione e di contenimento del costo del lavoro non hanno mantenuto la promessa della crescita economica. Occorre rovesciare il ragionamento padronale.

Sicilia capitale mondiale dei droni da guerra Mondo - politica e società
Visita ufficiale in Italia del segretario generale della Nato Jens Stoltenberg. Stoltenberg è giunto ieri sera a Sigonella e stamani parteciperà alla cerimonia ufficiale di consegna dei nuovi droni d'intelligence Ags dell'Alleanza atlantica. La stazione aeronavale siciliana è stata prescelta infatti quale sede del centro di comando e controllo del nuovo sistema di «sorveglianza terrestre» della Nato e «principale base operativa» dei cinque grandi velivoli senza pilota RQ-4D «Phoenix», due dei quali sono già giunti a Sigonella tra novembre e dicembre 2019.
Alla cerimonia d'inaugurazione dell'Alliance Ground Surveillance System, oltre al segretario Stoltenberg parteciperà il presidente del Comitato militare della Nato Stuart Peach e il comandante supremo delle Forze alleate in Europa, il generale dell'US Air Force Tod Wolters.
«Con il trasferimento dei primi due droni AGS si compie un'altra importante tappa nella realizzazione del programma per dotare tutti gli alleati Nato di un sistema d'avanguardia d'intelligence, sorveglianza e riconoscimento», ha dichiarato il generale di US Air Force Phillip Stewart, comandante della Forza Ags della Nato di stanza a Sigonella. «Quando il progetto sarà completato, l'Italia ospiterà 600 addetti circa dell'Alleanza, incluso un Centro di addestramento e utilizzo dati che sarà in grado di formare sino a 80 studenti l'anno», ha rivelato il periodico Stars and Stripes delle Forze armate Usa.

VATICANO, I PII EVASORI DELL’IMU
L’amministrazione comunale di Roma – cioè la squadra grillina capitanata da Virginia Raggi – può procedere, per morosità, nei confronti della chiesa cattolica per centinaia di edifici di enti e congregazioni religiose trasformati in strutture ricettive.
C’è da tempo, in Campidoglio, una lista di quanti non pagano, ma è letteralmente ignorata: il comune non ha proceduto né sta procedendo, e così la chiesa trae illecitamente cospicui vantaggi speculativi dalla trasformazione di beni a suo tempo destinati a pratiche di culto in case vacanza, B&B ma anche veri e propri alberghi con tariffe comprese tra i cento e i duecento euro a notte.
233 evasori per 19 milioni

MEDIO ORIENTE

Cosa sta realmente succedendo in Medio Oriente
Le gravi provocazioni di Trump rischiano di far esplodere un conflitto in Medio Oriente di dimensioni catastrofiche. L’escalation militare lanciata da Trump in Medio Oriente e culminata nell’assassinio con i droni del comandante in capo delle forze armate iraniane, principale stratega della dissoluzione dello Stato islamico in Iraq e Siria, deve essere interpretata, dialetticamente, come un segnale di forza e di debolezza.

Cuba: medicina, scienza e rivoluzione, 1959-2014
Il futuro della nostra patria deve necessariamente essere un futuro di uomini di scienza, deve essere un futuro di uomini pensanti.


Il 29 agosto 2019, l'International Crisis Group ha pubblicato una relazione in cui chiedeva che il conflitto USA-Iran non fosse risolto in Iraq.
"In giugno sono stati lanciati vari razzi contro gli impianti americani in Iraq e in luglio-agosto esplosioni hanno distrutto i depositi di armi e un convoglio di gruppi paramilitari iracheni associati al l'Iran. Questi incidenti hanno contribuito a spingere le tensioni USA-Iran sull'orlo dello scontro e hanno sottolineato il pericolo della situazione in Iraq e nel Golfo. Sebbene gli Stati Uniti e l'Iran non si siano finora scontrati direttamente, stanno costringendo il governo iracheno a schierarsi. I leader iracheni stanno lavorando duramente per mantenere la neutralità del paese. Ma la crescente pressione esterna e la polarizzazione interna minacciano la sopravvivenza del governo.
Che cosa bisogna fare? Gli Stati Uniti e l'Iran devono astenersi dal coinvolgere l'Iraq nella loro rivalità, in quanto ciò minerebbe la debole stabilità dell'Iraq dopo la lotta contro l'ISIS. Con l'aiuto degli attori internazionali, l'Iraq dovrebbe mantenere i suoi sforzi diplomatici e politici interni per rimanere neutrale. "
Per ragioni geografiche e storiche, l'Iraq è nell'occhio del ciclone. La campagna maximum pressure di Washington sulla risposta dell'Iran e di Teheran ha esercitato una forte pressione sul governo iracheno, un partner per entrambi. Gli Stati Uniti si aspettano che Baghdad resista all'Iran, e l'Iran si aspetta che Baghdad resista agli Stati Uniti. Una posizione quasi impossibile.

I lavoratori indiani reagiscono: 250 milioni di persone scendono in sciopero
L'8 gennaio, l'India ha assistito al suo più grande sciopero dei lavoratori, poiché si stima che 250 milioni di persone abbiano partecipato all'appello diramato da 10 federazioni sindacali e sindacati più piccoli. Lo sciopero si realizza in un momento in cui gran parte dell'India è in fermento per le proteste avviate contro il governo di destra del Primo Ministro Narendra Modi, leader del partito Bharatiya Janata (BJP) e le sue politiche orientate verso una trasformazione neoliberista e nazionalista indù della società.
Allo sciopero generale nazionale si sono uniti anche oltre 200 gruppi della società civile, movimenti di agricoltori e organizzazioni studentesche, che riuniscono una coalizione contadina-operaia-giovanile, kisan-mazdoor-naujawan. Questa coalizione a cui stanno lavorando i movimenti progressisti e di massa costituisce il principale asse di resistenza contro il BJP e i gruppi fascisti associati al partito, tra cui l'organizzazione Rashtriya Swayamsevak Sangh (RSS).
Lo sciopero dell'8 gennaio è il culmine di mesi di organizzazione di base, a seguito dell'indizione del settembre 2018. Tuttavia, gli sviluppi politici nel corso dell'ultimo mese hanno determinato un più ampio coinvolgimento della società nelle lotte della classe operaia in vista della costruzione della coalizione. I tentativi del governo di approvare una legge di cittadinanza divisiva e settaria, la violenza indiscriminata della polizia su studenti universitari e sui cittadini e l'attacco di gruppi fascisti associati al partito al potere, hanno spinto tra le altre cose gli indiani a partecipare in numeri maggiori del previsto.

RUSSIA



SCIENZA

Il Mito dello sviluppo capitalistico sostenibile
Se una strategia è sostenibile dal punto di vista ambientale, allora non può essere orientata al profitto e, viceversa, se è orientata al profitto, allora non può essere una strategia sostenibile dal punto di vista ambientale. In altri termini, “Capitalismo” e “Sostenibilità ambientale” si negano vicendevolmente e, perciò non possono durevolmente coesistere.

L’arcano delle politiche keynesiane
I reali obiettivi delle politiche keynesiane: la rivoluzione passiva, la socializzazione delle perdite in tempi di crisi, l’indebitamento dello Stato per assicurare i profitti dei privati, il necessario riarmo

La legge di bilancio: “facite ammuina”
Fra bonus e tagli, tanto rumore per nulla. La manovra del governo non cambia niente e si conferma ossequiosa alle politiche liberiste. Serve un fronte di opposizione sociale.

Gramsci e la negazione determinata dei diritti umani
La necessità in Gramsci di salvaguardare i diritti umani anche nella loro accezione borghese per il contributo dato allo sviluppo storico della civiltà umana, pur denunciandone, al contempo, i limiti storici

Abitudini linguistiche e mistificazione
Le parole non sono strumenti neutri, veicolano in maniera surrettizia una certa visione delle cose. Stiamo attenti a come parliamo e a come ci parlano.

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