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La VOCE 2006

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La VOCE ANNO XXII N°10

giugno 2020

PAGINA a         - 25

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1918-1939 aggressività anglo sionista - insurrezione palestinese. 1939 alle soglie della ii guerra mondiale - spartizione e promesse - ii guerra mondiale - alleanze e collaborazionismo. car*, domani è la terza giornata globale #boycottpuma, in vista dell'assemblea degli azionisti la prossima settimana. ci sono tre azioni da interprendere per domani, sui social, via email e via telefono. ricordo che recentemente un avvocato della puma ha detto che la campagna sta rendendo le loro vite "impossibili". la più grande università della malesia ha disdetto un contratto con la puma per la propria squadra di calcio. 50,000 email sono state inviate alle squadre britanniche: chester fc non ha rinnovato con puma, citando l'etica nei suoi criteri; il forest green rovers fc hanno risposto che non firmeranno con puma e il presidente ha detto che la palestine representa "la più grande ingiustizia" della sua vita. la campagna è appoggiato da oleguer presas, già giocatore del barcelona fc, donegal celtic fc e tantissime squadre popolari in italia. - al link le 3 azioni per domani. ci vogliono solo pochi minuti per partecipare: https://bdsitalia.org/index.php/campagne/sportivo/2557-giornata-puma-3. - video da condividere già da oggi: ecco il video che racconta la campagna, una specie rapporto annuale #boycottpuma :) https://www.facebook.com/bdsitalia/videos/644059662813649/. (per chi ha già un rapporto "cross-posting" con bds italia, troverete il video tra quelli da fare il cross-post). https://twitter.com/bdsitalia/status/1256881471828230145. - per chi vuole fare di più, altre idee di azioni che puoi fare da casa: https://bdsitalia.org/index.php/campagne/sportivo/2556-puma-3rd-action-day. importante: utilizzate gli hashtag #boycottpuma (nostro) e #pumafam (loro, vuol dire far parte della "famiglia" puma) e taggate @puma. grazie! steph. boicotta puma: 3 azioni per la 3a giornata globale di azione (online) tra pochi giorni, puma terrà la sua assemblea annuale degli azionisti. assicuriamoci che l'agenda includa la fine del sostegno di puma all'occupazione militare illegale di israele che rende le famiglie palestinesi ancora più vulnerabili in un momento di pandemia globale. puma è coinvolta in molteplici attività negli insediamenti israeliani illegali costruiti su terre palestinesi rubate. l'occupazione militare e gli insediamenti di israele, considerati crimini di guerra nel diritto internazionale, espellono le famiglie palestinesi dalle loro case, affollano i palestinesi in campi profughi densamente popolati e limitano l'accesso all'acqua potabile e all'assistenza sanitaria. puma ci sta ascoltando. un avvocato di puma ci ha detto che i nostri appelli per il boicottaggio di puma stanno rendendo le loro vite "impossibili". noi restiamo a casa, ma non staremo in silenzio! oggi, unisciti ad altri in tutto il mondo per un raduno online #boycottpuma per i diritti dei palestinesi. tempesta social: clicca per unirti alla tweet storm: tweet: israeli settlements force palestinian families from their homes, crowd palestinians in refugee camps and limit access to clean water & healthcare. i will #boycottpuma until @puma ends its complicity. i won't be part of #pumafam. pic.twitter.com/omafgcmjmm https://bit.ly/2som9ty oppure posta l’immagine sopra su facebook o instagram con il seguente messaggio: gli insediamenti israeliani espellono le famiglie palestinesi dalle loro case, affollano i palestinesi nei campi profughi e limitano l'accesso all'acqua potabile e all'assistenza sanitaria. io sosterrò #boycottpuma fino a quando @puma non avrà posto fine posto fine alla sua complicità. non farò parte di #pumafam. » usa gli hashtag #boycottpuma e #pumafam. » condividi il video della campagna su facebook e su twitter. valanga di email: utilizza questo modulo per inviare un messaggio per sollecitare puma a smettere di sostenere gli insediamenti israeliani illegali. tele-ingorgo: telefona a puma in italia (02 3601 3500) e/o la sede centrale in germania (+49 9132 810)
Segui lo script di seguito e ricorda che l'assistente del servizio clienti non è responsabile della politica di Puma. Sii sempre gentile, ma ferma/o nel chiedere che il nostro messaggio venga trasmesso alla dirigenza. » Scatta una foto o un video di te stesso mentre chiami Puma e tweet o posta con l'hashtag #BoycottPuma! Dopo aver chiamato gli uffici Puma, facci sapere come è andata compilando questo modulo. Script telefonico Buongiorno, Chiamo come cliente profondamente preoccupata/o per l'attuale sponsorizzazione della Israel Football Association da parte di Puma. Capisco che lei non sia personalmente responsabile per questo, ma le chiedo gentilmente di prendere nota e di inviare il mio messaggio al management di Puma e al consiglio di sorveglianza di Puma. La Israel Football Association opera in insediamenti illegali israeliani, su terreni rubati ai palestinesi. La sponsorizzazione di Puma conferisce legittimità internazionale alla Federcalcio israeliana e contribuisce a sostenere l'infrastruttura degli insediamenti illegali. Ogni insediamento è un crimine di guerra secondo il diritto internazionale. Gli insediamenti espellono le famiglie palestinesi dalle loro case, affollano i palestinesi in campi profughi densamente popolati e limitano l'accesso all'acqua potabile e all'assistenza sanitaria. Gli insediamenti rendono le famiglie palestinesi ancora più vulnerabili in un momento di pandemia globale. Inoltre, il licenziatario esclusivo di Puma in Israele - Delta - è stato inserito nel database delle Nazioni Unite tra le società complici degli insediamenti illegali recentemente pubblicato. Mi unisco a più di 200 squadre di calcio palestinesi nel chiedere a Puma di interrompere l'accordo di sponsorizzazione dell'IFA e porre fine a tutto il sostegno dell'occupazione militare israeliana. Sono estremamente sorpresa/o che Puma non abbia terminato la sua sponsorizzazione non etica della Federcalcio israeliana e sto chiamando per dire che boicotterò personalmente Puma finché rimarrà complice dei crimini di guerra israeliani. Si prega di trasmettere questo messaggio alla dirigenza. Grazie. (Vuoi fare di più? Vedi altre azioni da fare da casa tua.) TERRITORIO E IDENTITÀ. I segreti dello zaatar, l'oro verde delle colline palestinesi di Patrizia Cecconi Roma, 7 maggio 2020, Nena News – Poco tempo fa Israele, nella sua instancabile azione devastatrice delle condizioni di vita dei palestinesi, ben sapendo che l’identità culturale di un popolo si fonda anche sulle tradizioni alimentari, ha emanato una disposizione che limita la raccolta di una pianta selvatica che cresce sulle colline della Cisgiordania e che è considerata talmente pregiata nella tradizione culinaria palestinese che quando la si raccoglie, in primavera, se ne fanno scorte sufficienti per averne a disposizione fino alla primavera successiva. Stiamo parlando dell’akub, nome locale della Gundelia tournefortii di cui abbiamo già scritto in questa rubrica (v. Territorio e identità del 15/09/2014) dedicando al piccolo raccoglitore di akub Yusef Abu Aker, assassinato da un cecchino, il mito greco relativo a questo genere di piante. Ora, nel suo accanirsi, inventando ogni giorno qualcosa di nuovo oltre agli arresti, alle uccisioni, alle demolizioni di case, di scuole e, in questo periodo, anche di ospedali da campo eretti per far fronte al Covid-19, Israele ha deciso di tornare a infierire ulteriormente sulla raccolta di erbe spontanee che la terra di Palestina offre ai suoi abitanti e che questi apprezzano ed usano per curarsi e per alimentarsi. Tra le piante prese di mira da Israele non c’è solo l’akub, ma anche la salvia, l’issopo, il timo, tutte erbe che hanno un ruolo importante nella tradizione palestinese e di cui Israele già in passato ha tentato di impedire la raccolta. Per dirla con le parole di una signora che la scorsa primavera vendeva salvia, menta, portulaca, malva e akub nel suq di Gerusalemme, “se potessimo mangiare i sassi Israele ci impedirebbe di raccogliere anche quelli”. Tornando all’akub, lo conobbi andando sulle colline di Betlemme per cercare di raggiungere un villaggio distrutto nel ‘48. Non arrivammo al villaggio perché i soldati occupanti bloccavano la strada, ma in compenso, camminando tra povere rovine rimaste sui prati dove 72 anni fa sorgevano altri villaggi, trovammo qualche akub, tanta “giada”, un’erba che si usa contro la gastrite, e tanto zaatar. Là una macina di molino, più giù l’entrata di una moschea ormai fantasma, poi qualche grande pietra rimasta incredibilmente al suo posto, ma sola. E ogni tanto le buche di antiche cisterne. E verde, tanto verde. Quello che esplode in primavera ricoprendo pietosamente le macerie di crimini mai puniti. Quel giorno, sotto il sole di un caldissimo giugno, ho finalmente risolto la querelle sulla vera natura dello zaatar, che qualcuno dice sia timo e qualcun altro origano! Entrambe le specie in fondo appartengono alla stessa famiglia, quella delle labiate e presentano caratteristiche alimentari e terapeutiche simili, tanto da poter essere intercambiabili. Entrambe, nel corso dei secoli, hanno prodotto numerosissime varietà ibride che rendono più numerosa la famiglia botanica che le riguarda e più difficile l’attribuzione del termine zaatar esclusivamente all’una o all’altra. Quello che stavamo raccogliendo era una varietà montana di Origanun vulgaris a foglia molto stretta e somigliante al Thymus vulgaris (e anche al Thymus capitatus) col quale condivide praticamente tutti i principi attivi, a parte il profumo che essiccandosi aumenta. I fiori di entrambe le piante variano dal bianco al rosa violaceo e ..segue ./.

1918-1939 Aggressività anglo sionista - Insurrezione palestinese

1939 Alle soglie della II guerra mondiale - Spartizione e promesse - II guerra mondiale - Alleanze e collaborazionismo



Car*,
domani è la terza giornata globale #BoycottPuma, in vista dell'assemblea degli azionisti la prossima settimana.
Ci sono tre azioni da interprendere per domani, sui social, via email e via telefono.
Ricordo che recentemente un avvocato della Puma ha detto che la campagna sta rendendo le loro vite "impossibili". La più grande università della Malesia ha disdetto un contratto con la Puma per la propria squadra di calcio. 50,000 email sono state inviate alle squadre britanniche: Chester FC non ha rinnovato con Puma, citando l'etica nei suoi criteri; il Forest Green Rovers FC hanno risposto che non firmeranno con Puma e il presidente ha detto che la Palestine representa "la più grande ingiustizia" della sua vita. La campagna è appoggiato da Oleguer Presas, già giocatore del Barcelona FC, Donegal Celtic FC e tantissime squadre popolari in Italia.
- Al link le 3 azioni per domani. Ci vogliono solo pochi minuti per partecipare:
https://bdsitalia.org/index.php/campagne/sportivo/2557-giornata-puma-3
- Video da condividere già da oggi:
Ecco il video che racconta la campagna, una specie rapporto annuale #BoycottPuma :)
https://www.facebook.com/BDSItalia/videos/644059662813649/
(Per chi ha già un rapporto "cross-posting" con BDS Italia, troverete il video tra quelli da fare il cross-post)
https://twitter.com/bdsitalia/status/1256881471828230145
- Per chi vuole fare di più, altre idee di azioni che puoi fare da casa:
https://bdsitalia.org/index.php/campagne/sportivo/2556-puma-3rd-action-day
Importante: Utilizzate gli hashtag #BoycottPuma (nostro) e #PumaFam (loro, vuol dire far parte della "famiglia" Puma) e taggate @Puma.

Grazie!
Steph



Boicotta Puma: 3 azioni per la 3a Giornata globale di azione (online)

Tra pochi giorni, Puma terrà la sua assemblea annuale degli azionisti.

Assicuriamoci che l'agenda includa la fine del sostegno di Puma all'occupazione militare illegale di Israele che rende le famiglie palestinesi ancora più vulnerabili in un momento di pandemia globale.

Puma è coinvolta in molteplici attività negli insediamenti israeliani illegali costruiti su terre palestinesi rubate.

L'occupazione militare e gli insediamenti di Israele, considerati crimini di guerra nel diritto internazionale, espellono le famiglie palestinesi dalle loro case, affollano i Palestinesi in campi profughi densamente popolati e limitano l'accesso all'acqua potabile e all'assistenza sanitaria.

Puma ci sta ascoltando. Un avvocato di Puma ci ha detto che i nostri appelli per il boicottaggio di Puma stanno rendendo le loro vite "impossibili".

Noi restiamo a casa, ma non staremo in silenzio!

Oggi, unisciti ad altri in tutto il mondo per un raduno online #BoycottPuma per i diritti dei Palestinesi.

Tempesta Social:
Clicca per unirti alla Tweet Storm: Tweet: Israeli settlements force Palestinian families from their homes, crowd Palestinians in refugee camps and limit access to clean water & healthcare.

I will #BoycottPuma until @Puma ends its complicity. I won't be part of #PumaFam. pic.twitter.com/OmaFGCMJmM https://bit.ly/2Som9tY oppure posta l’immagine sopra su Facebook o Instagram con il seguente messaggio:

Gli insediamenti israeliani espellono le famiglie palestinesi dalle loro case, affollano i Palestinesi nei campi profughi e limitano l'accesso all'acqua potabile e all'assistenza sanitaria.

Io sosterrò #BoycottPuma fino a quando @Puma non avrà posto fine posto fine alla sua complicità. Non farò parte di #PumaFam.

» Usa gli hashtag #BoycottPuma e #PumaFam

» Condividi il video della campagna su Facebook e su Twitter.
Valanga di email:
Utilizza questo modulo per inviare un messaggio per sollecitare Puma a smettere di sostenere gli insediamenti israeliani illegali.

Tele-ingorgo:
Telefona a Puma in Italia (02 3601 3500) e/o la sede centrale in Germania (+49 9132 810)

Segui lo script di seguito e ricorda che l'assistente del servizio clienti non è responsabile della politica di Puma. Sii sempre gentile, ma ferma/o nel chiedere che il nostro messaggio venga trasmesso alla dirigenza.

» Scatta una foto o un video di te stesso mentre chiami Puma e tweet o posta con l'hashtag #BoycottPuma!

Dopo aver chiamato gli uffici Puma, facci sapere come è andata compilando questo modulo.

Script telefonico
Buongiorno,
Chiamo come cliente profondamente preoccupata/o per l'attuale sponsorizzazione della Israel Football Association da parte di Puma.

Capisco che lei non sia personalmente responsabile per questo, ma le chiedo gentilmente di prendere nota e di inviare il mio messaggio al management di Puma e al consiglio di sorveglianza di Puma.

La Israel Football Association opera in insediamenti illegali israeliani, su terreni rubati ai palestinesi.

La sponsorizzazione di Puma conferisce legittimità internazionale alla Federcalcio israeliana e contribuisce a sostenere l'infrastruttura degli insediamenti illegali.

Ogni insediamento è un crimine di guerra secondo il diritto internazionale. Gli insediamenti espellono le famiglie palestinesi dalle loro case, affollano i palestinesi in campi profughi densamente popolati e limitano l'accesso all'acqua potabile e all'assistenza sanitaria. Gli insediamenti rendono le famiglie palestinesi ancora più vulnerabili in un momento di pandemia globale.

Inoltre, il licenziatario esclusivo di Puma in Israele - Delta - è stato inserito nel database delle Nazioni Unite tra le società complici degli insediamenti illegali recentemente pubblicato.

Mi unisco a più di 200 squadre di calcio palestinesi nel chiedere a Puma di interrompere l'accordo di sponsorizzazione dell'IFA e porre fine a tutto il sostegno dell'occupazione militare israeliana.

Sono estremamente sorpresa/o che Puma non abbia terminato la sua sponsorizzazione non etica della Federcalcio israeliana e sto chiamando per dire che boicotterò personalmente Puma finché rimarrà complice dei crimini di guerra israeliani.

Si prega di trasmettere questo messaggio alla dirigenza. Grazie.

(Vuoi fare di più? Vedi altre azioni da fare da casa tua.)

TERRITORIO E IDENTITÀ. I segreti dello zaatar, l'oro verde delle colline palestinesi

di Patrizia Cecconi

Roma, 7 maggio 2020, Nena News – Poco tempo fa Israele, nella sua instancabile azione devastatrice delle condizioni di vita dei palestinesi, ben sapendo che l’identità culturale di un popolo si fonda anche sulle tradizioni alimentari, ha emanato una disposizione che limita la raccolta di una pianta selvatica che cresce sulle colline della Cisgiordania e che è considerata talmente pregiata nella tradizione culinaria palestinese che quando la si raccoglie, in primavera, se ne fanno scorte sufficienti per averne a disposizione fino alla primavera successiva.
Stiamo parlando dell’akub, nome locale della Gundelia tournefortii di cui abbiamo già scritto in questa rubrica (v. Territorio e identità del 15/09/2014) dedicando al piccolo raccoglitore di akub Yusef Abu Aker, assassinato da un cecchino, il mito greco relativo a questo genere di piante.

Ora, nel suo accanirsi, inventando ogni giorno qualcosa di nuovo oltre agli arresti, alle uccisioni, alle demolizioni di case, di scuole e, in questo periodo, anche di ospedali da campo eretti per far fronte al Covid-19, Israele ha deciso di tornare a infierire ulteriormente sulla raccolta di erbe spontanee che la terra di Palestina offre ai suoi abitanti e che questi apprezzano ed usano per curarsi e per alimentarsi.

Tra le piante prese di mira da Israele non c’è solo l’akub, ma anche la salvia, l’issopo, il timo, tutte erbe che hanno un ruolo importante nella tradizione palestinese e di cui Israele già in passato ha tentato di impedire la raccolta. Per dirla con le parole di una signora che la scorsa primavera vendeva salvia, menta, portulaca, malva e akub nel suq di Gerusalemme, “se potessimo mangiare i sassi Israele ci impedirebbe di raccogliere anche quelli”.

Tornando all’akub, lo conobbi andando sulle colline di Betlemme per cercare di raggiungere un villaggio distrutto nel ‘48. Non arrivammo al villaggio perché i soldati occupanti bloccavano la strada, ma in compenso, camminando tra povere rovine rimaste sui prati dove 72 anni fa sorgevano altri villaggi, trovammo qualche akub, tanta “giada”, un’erba che si usa contro la gastrite, e tanto zaatar. Là una macina di molino, più giù l’entrata di una moschea ormai fantasma, poi qualche grande pietra rimasta incredibilmente al suo posto, ma sola. E ogni tanto le buche di antiche cisterne. E verde, tanto verde. Quello che esplode in primavera ricoprendo pietosamente le macerie di crimini mai puniti.

Quel giorno, sotto il sole di un caldissimo giugno, ho finalmente risolto la querelle sulla vera natura dello zaatar, che qualcuno dice sia timo e qualcun altro origano! Entrambe le specie in fondo appartengono alla stessa famiglia, quella delle labiate e presentano caratteristiche alimentari e terapeutiche simili, tanto da poter essere intercambiabili. Entrambe, nel corso dei secoli, hanno prodotto numerosissime varietà ibride che rendono più numerosa la famiglia botanica che le riguarda e più difficile l’attribuzione del termine zaatar esclusivamente all’una o all’altra.

Quello che stavamo raccogliendo era una varietà montana di Origanun vulgaris a foglia molto stretta e somigliante al Thymus vulgaris (e anche al Thymus capitatus) col quale condivide praticamente tutti i principi attivi, a parte il profumo che essiccandosi aumenta. I fiori di entrambe le piante variano dal bianco al rosa violaceo e
..segue ./.

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