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La VOCE 2012 |
P R E C E D E N T E | S U C C E S S I V A |
La VOCE ANNO XXIII N°4 | dicembre 2020 | PAGINA a - 25 |
Copyleft © Tutto il materiale è liberamente riproducibile ed è richiesta soltanto la menzione della fonte. |
cosa significa essere un bambino palestinese nei tribunali militari israeliani.
israele è l’unico stato che persegue i bambini nei tribunali militari.
fonte: english version.
yara younes – 3 novembre 2020.
immagine di copertina: nel gennaio 2016 sono stati arrestati 450 bambini palestinesi di età inferiore ai 12-14 anni [addameer].
ogni anno in palestina vengono arrestati dai 500 ai 700 bambini di età inferiore ai 18 anni, la maggior parte dei quali viene processata in tribunali militari che non soddisfano gli standard internazionali del giusto processo.
l’articolo 37 (b) del diritto internazionale afferma inequivocabilmente che: “nessun bambino può essere privato della sua libertà illegalmente o arbitrariamente. l’arresto, la detenzione o l’imprigionamento di un minore deve essere conforme alla legge e deve essere utilizzato solo come misura di ultima istanza e per il periodo di tempo appropriato e più breve possibile”.
secondo addameer, un’associazione palestinese non governativa per il sostegno ai prigionieri e i diritti umani, dall’intifada di al-aqsa del 2000 ad oggi, più di 12.000 bambini palestinesi sono stati arrestati.
30 novembre 2019. israele detiene 182 bambini palestinesi, di cui due in detenzione amministrativa i bambini arrivano agli interrogatori bendati e privati del sonno, sono costretti a fare confessioni senza la presenza dei genitori e senza poter usufruire del diritto a un avvocato, poiché la legge militare israeliana non prevede alcun diritto all’assistenza legale durante l’interrogatorio.
abusi verbali, minacce, violenza fisica e psicologica, minacce sessuali di stupro e in alcuni casi torture per infliggere paura ai bambini e costringerli a confessare.
fawzi al-juneidi, 16 anni, a hebron.
le aggressioni sessuali da parte di ufficiali israeliani contro bambini palestinesi avvengono sotto numerose forme che includono l’afferrare i testicoli del bambino e minacciarlo di sodomia con un oggetto. nel 2009, addameer ha documentato almeno cinque casi di bambini che hanno riferito di essere stati aggrediti o minacciati sessualmente.
secondo l’unicef, dal 2013 fino al settembre 2014, 1145 bambini hanno firmato dichiarazioni giurate (testimonianze giurate) che denunciavano maltrattamenti da parte dell’idf; queste dichiarazioni includevano il maltrattamento durante il loro arresto.
• centosessantadue (162) bambini hanno riferito di essere stati bendati durante il trasferimento dal luogo di arresto alla stazione di polizia.
• centottantanove (189) bambini hanno riferito di avere avuto le mani legate strettamente al momento dell’arresto con conseguente dolore.
• centosettantuno (171) bambini hanno riferito di aver subito violenza fisica durante l’arresto, l’interrogatorio e / o la detenzione.
• centoquarantaquattro (144) bambini hanno riferito di aver subito abusi verbali e intimidazioni durante l’arresto, l’interrogatorio e / o la detenzione.
• ottantanove (89) bambini hanno riferito di essere stati trasferiti dal luogo di arresto alla stazione di polizia sul pavimento del veicolo.
• settantanove (79) bambini hanno riferito di essere stati arrestati di notte e 45 bambini hanno riferito di essere stati arrestati durante scontri o manifestazioni.
• centosessantatre (163) minori hanno riferito di non essere stati adeguatamente informati dei loro diritti legali, in particolare il diritto all’assistenza legale e il diritto al silenzio.
• centoquarantotto (148) bambini hanno riferito di essere stati perquisiti alla stazione di polizia e 76 bambini hanno riferito di essere stati perquisiti all’arrivo e trasferiti alle strutture di detenzione dell’ips.
• ventotto (28) bambini hanno riferito di essere stati tenuti in isolamento nei luoghi di detenzione
di al jalame e petah tikva all’interno di israele, mentre erano sotto interrogatorio da parte dell’isa.
• sessantatre (63) bambini hanno riferito di aver dovuto firmare una confessione in ebraico durante il l’interrogatorio.
trad: grazia parolari “contro ogni specismo, contro ogni schiavitù” –invictapalestina.org.
la campagna di disinformazione di israele subisce una battuta d’arresto nei paesi bassi.
le campagne di incitamento contro i difensori dei diritti palestinesi sono false e scorrette e dovrebbero essere trattate come tali dai governi europei e dalle ong.
fonte – english version.
di ben white – 6 novembre 2020.
foto di copertina: un ragazzo brandisce un cartello che cita “palestina libera” durante una protesta davanti al consolato degli stati uniti ad amsterdam il 18 luglio (reuters).
da molti anni ormai, il governo israeliano e gruppi di disinformazione come l’ong monitor sono impegnati costantemente per attaccare e diffamare organizzazioni che richiamano l’attenzione ed esigono risposte per i crimini di guerra e altre violazioni dei diritti perpetrate dalle autorità israeliane.
questi sforzi si sono concentrati, in particolare, sulla denigrazione dei difensori dei diritti umani palestinesi che vivono sotto l’occupazione militare israeliana, incluso il presunto coinvolgimento o collegamento al “terrorismo”.
è una tattica particolarmente deplorevole dato che, sotto il regime militare israeliano, l’attività e l’espressione politica palestinese vengono sistematicamente delegittimate come “terrorismo”. gli strumenti di repressione includono i tribunali militari, la detenzione senza accusa e il bando di oltre 411 organizzazioni dal 1967.
una battuta d’arresto significativa,
questa campagna di disinformazione ha subito una fondamentale battuta d’arresto dopo che il governo olandese ha diffuso una totale smentita delle calunnie mosse al centro per i diritti umani al mezan con sede a gaza.
all’inizio di quest’anno, l’ong monitor aveva pubblicato un rapporto sui presunti “legami” di al mezan con il “terrorismo”, un rapporto che chiedeva chiarimenti al governo olandese, un finanziatore del centro, da parte dei legislatori dell’ultranazionalista party for freedom, compreso il suo leader di estrema destra, geert wilders.
la risposta delle autorità olandesi, tuttavia, ha smontato le accuse dell’ong monitor.
alcune delle “prove” sono state respinte come nient’altro che falsità. ancora più imbarazzante, l’ngo monitor ha ripetutamente utilizzato fonti che facevano riferimento a persone completamente diverse con nomi simili, incluso, in un caso, qualcuno che era addirittura deceduto.
si noti che il rapporto originale, con tutte le sue imprecisioni, rimane sul sito web dell’ong monitor (vergognose falsità).
il governo olandese ha inoltre respinto le accuse di mancata trasparenza, affermando che al mezan adempie a tutti i suoi obblighi di rendicontazione ed è soggetto a revisione annuale da parte di uno studio legale internazionale.
forse l’accusa, e la confutazione, più istruttiva è stata quella mossa dall’ong monitor secondo cui al mezan si è impegnato nella cosiddetta “azione giudiziaria”, cioè, cercando di indurre i funzionari israeliani a rendere conto nelle sedi internazionali delle violazioni commesse contro i palestinesi.
come ha sottolineato il governo olandese, tali attività costituiscono un regolare strumento del tutto legittimo utilizzato dai gruppi per i diritti umani in tutto il mondo. per l’ennesima volta, sono soggetti del calibro dell’ong monitor che stanno cercando di “proteggere” israele dalla giustizia.
un episodio importante.
è insolito per un governo europeo respingere così pubblicamente tali attacchi. nel 2017, ad esempio, la danimarca ha risposto alle denunce della ong monitor congelando i finanziamenti al comitato tecnico per gli affari delle donne (watc), un gruppo di organizzazioni femminili locali in cisgiordania.
la mossa del governo olandese è quindi un precedente importante e un futuro punto di riferimento per ogni volta che l’ong monitor, così come altri gruppi di disinformazione nel regno unito e negli stati uniti, fanno tali affermazioni.
ma questo non è solo un microcosmo di tentativi da parte del governo israeliano e dei suoi gruppi alleati di attaccare i difensori dei diritti umani palestinesi, è anche un perfetto esempio di come tutto ciò di cui l’ong monitor accusa i gruppi per i diritti umani, è in realtà quello di cui lei stessa è colpevole.
..segue ./.
Cosa significa essere un bambino palestinese nei tribunali militari israeliani![]() Israele è l’unico stato che persegue i bambini nei tribunali militariFonte: English Version Yara Younes – 3 novembre 2020 Immagine di copertina: Nel gennaio 2016 sono stati arrestati 450 bambini palestinesi di età inferiore ai 12-14 anni [Addameer] Ogni anno in Palestina vengono arrestati dai 500 ai 700 bambini di età inferiore ai 18 anni, la maggior parte dei quali viene processata in tribunali militari che non soddisfano gli standard internazionali del giusto processo. L’articolo 37 (b) del diritto internazionale afferma inequivocabilmente che: “Nessun bambino può essere privato della sua libertà illegalmente o arbitrariamente. L’arresto, la detenzione o l’imprigionamento di un minore deve essere conforme alla legge e deve essere utilizzato solo come misura di ultima istanza e per il periodo di tempo appropriato e più breve possibile”. Secondo ADDAMEER, un’associazione palestinese non governativa per il sostegno ai prigionieri e i diritti umani, dall’Intifada di Al-Aqsa del 2000 ad oggi, più di 12.000 bambini palestinesi sono stati arrestati. ![]() Abusi verbali, minacce, violenza fisica e psicologica, minacce sessuali di stupro e in alcuni casi torture per infliggere paura ai bambini e costringerli a confessare. ![]() Le aggressioni sessuali da parte di ufficiali israeliani contro bambini palestinesi avvengono sotto numerose forme che includono l’afferrare i testicoli del bambino e minacciarlo di sodomia con un oggetto. Nel 2009, Addameer ha documentato almeno cinque casi di bambini che hanno riferito di essere stati aggrediti o minacciati sessualmente. Secondo l’UNICEF, dal 2013 fino al settembre 2014, 1145 bambini hanno firmato dichiarazioni giurate (testimonianze giurate) che denunciavano maltrattamenti da parte dell’IDF; queste dichiarazioni includevano il maltrattamento durante il loro arresto. • Centosessantadue (162) bambini hanno riferito di essere stati bendati durante il trasferimento dal luogo di arresto alla stazione di polizia. • Centottantanove (189) bambini hanno riferito di avere avuto le mani legate strettamente al momento dell’arresto con conseguente dolore. • Centosettantuno (171) bambini hanno riferito di aver subito violenza fisica durante l’arresto, l’interrogatorio e / o la detenzione. • Centoquarantaquattro (144) bambini hanno riferito di aver subito abusi verbali e intimidazioni durante l’arresto, l’interrogatorio e / o la detenzione. • Ottantanove (89) bambini hanno riferito di essere stati trasferiti dal luogo di arresto alla stazione di polizia sul pavimento del veicolo. • Settantanove (79) bambini hanno riferito di essere stati arrestati di notte e 45 bambini hanno riferito di essere stati arrestati durante scontri o manifestazioni. • Centosessantatre (163) minori hanno riferito di non essere stati adeguatamente informati dei loro diritti legali, in particolare il diritto all’assistenza legale e il diritto al silenzio. • Centoquarantotto (148) bambini hanno riferito di essere stati perquisiti alla stazione di polizia e 76 bambini hanno riferito di essere stati perquisiti all’arrivo e trasferiti alle strutture di detenzione dell’IPS. • Ventotto (28) bambini hanno riferito di essere stati tenuti in isolamento nei luoghi di detenzione |
di Al Jalame e Petah Tikva all’interno di Israele, mentre erano sotto interrogatorio da parte dell’ISA.
• Sessantatre (63) bambini hanno riferito di aver dovuto firmare una confessione in ebraico durante il l’interrogatorio. Trad: Grazia Parolari “contro ogni specismo, contro ogni schiavitù” –Invictapalestina.org La campagna di disinformazione di Israele subisce una battuta d’arresto nei Paesi Bassi![]() Le campagne di incitamento contro i difensori dei diritti palestinesi sono false e scorrette e dovrebbero essere trattate come tali dai governi europei e dalle ONG. Fonte – English version Di Ben White – 6 novembre 2020 Foto di copertina: Un ragazzo brandisce un cartello che cita “Palestina libera” durante una protesta davanti al consolato degli Stati Uniti ad Amsterdam il 18 luglio (Reuters) Da molti anni ormai, il governo israeliano e gruppi di disinformazione come l’ONG Monitor sono impegnati costantemente per attaccare e diffamare organizzazioni che richiamano l’attenzione ed esigono risposte per i crimini di guerra e altre violazioni dei diritti perpetrate dalle autorità israeliane. Questi sforzi si sono concentrati, in particolare, sulla denigrazione dei difensori dei diritti umani palestinesi che vivono sotto l’occupazione militare israeliana, incluso il presunto coinvolgimento o collegamento al “terrorismo”. È una tattica particolarmente deplorevole dato che, sotto il regime militare israeliano, l’attività e l’espressione politica palestinese vengono sistematicamente delegittimate come “terrorismo”. Gli strumenti di repressione includono i tribunali militari, la detenzione senza accusa e il bando di oltre 411 organizzazioni dal 1967. Una battuta d’arresto significativa Questa campagna di disinformazione ha subito una fondamentale battuta d’arresto dopo che il governo olandese ha diffuso una totale smentita delle calunnie mosse al Centro per i Diritti Umani Al Mezan con sede a Gaza. All’inizio di quest’anno, l’ONG Monitor aveva pubblicato un rapporto sui presunti “legami” di Al Mezan con il “terrorismo”, un rapporto che chiedeva chiarimenti al governo olandese, un finanziatore del Centro, da parte dei legislatori dell’ultranazionalista Party for Freedom, compreso il suo leader di estrema destra, Geert Wilders. La risposta delle autorità olandesi, tuttavia, ha smontato le accuse dell’ONG Monitor. Alcune delle “prove” sono state respinte come nient’altro che falsità. Ancora più imbarazzante, l’NGO Monitor ha ripetutamente utilizzato fonti che facevano riferimento a persone completamente diverse con nomi simili, Incluso, in un caso, qualcuno che era addirittura deceduto. Si noti che il rapporto originale, con tutte le sue imprecisioni, rimane sul sito web dell’ONG Monitor (Vergognose falsità). Il governo olandese ha inoltre respinto le accuse di mancata trasparenza, affermando che Al Mezan adempie a tutti i suoi obblighi di rendicontazione ed è soggetto a revisione annuale da parte di uno studio legale internazionale. Forse l’accusa, e la confutazione, più istruttiva è stata quella mossa dall’ONG Monitor secondo cui Al Mezan si è impegnato nella cosiddetta “azione giudiziaria”, cioè, cercando di indurre i funzionari israeliani a rendere conto nelle sedi internazionali delle violazioni commesse contro i palestinesi. Come ha sottolineato il governo olandese, tali attività costituiscono un regolare strumento del tutto legittimo utilizzato dai gruppi per i diritti umani in tutto il mondo. Per l’ennesima volta, sono soggetti del calibro dell’ONG Monitor che stanno cercando di “proteggere” Israele dalla giustizia. Un episodio importante È insolito per un governo europeo respingere così pubblicamente tali attacchi. Nel 2017, ad esempio, la Danimarca ha risposto alle denunce della ONG Monitor congelando i finanziamenti al Comitato Tecnico per gli Affari delle Donne (WATC), un gruppo di organizzazioni femminili locali in Cisgiordania. La mossa del governo olandese è quindi un precedente importante e un futuro punto di riferimento per ogni volta che l’ONG Monitor, così come altri gruppi di disinformazione nel Regno Unito e negli Stati Uniti, fanno tali affermazioni. Ma questo non è solo un microcosmo di tentativi da parte del governo israeliano e dei suoi gruppi alleati di attaccare i difensori dei diritti umani palestinesi, è anche un perfetto esempio di come tutto ciò di cui l’ONG Monitor accusa i gruppi per i diritti umani, è in realtà quello di cui lei stessa è colpevole. ..segue ./.
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