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La VOCE ANNO XXIII N°4

dicembre 2020

PAGINA 4         - 24

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segue da pag.23: massimiliano desiante: sloveni alle tremiti. anni perché “politicamente pericolosa” implementati a 9 dal tribunale militare, la sarta comunista bren majda nativa di trbovlje, cepon giovanna consorte del confinato molek giovanni, la ricamatrice juvenec ljudmilla, la professoressa kocic meta, la domestica kokoly maria, la casalinga morsic emilia. i detenuti erano principalmente giovani e adulti, ma non mancarono anche soggetti di una certa età come baciavilla valentino di poljana, classe 1881, mentre tra i più giovani figuravano robic edoardo di lubiana e il ferroviere zega vladimiro di s. daniele, entrambi nati nel 1924. per quanto attiene all’estrazione sociale si segnala una composizione eterogenea che andava dai proletari (contadini e operai), ai piccoli artigiani (cesellatori, calzolai, mugnai, falegnami), ai borghesi ed ai liberi professionisti come l’avvocato kuster augusto, il professore di statistica volgenik adolfo, il giornalista bevk franc, originario di circhina, oltre al cancelliere svagelj lodovico (arrestato con l’accusa di aver agevolato la fuga di ebrei dalla persecuzione nazista). particolarmente significativa è poi la presenza alle tremiti di due veterani della guerra di spagna nelle brigate internazionali, arrestati nell’estate del 1941 e condannati a 5 anni di confino. si tratta di bobnar stanko originario di devica maria e l’aviatore ravter dusan, nato a novo mesto nel 1917. la matrice politica degli internati allogeni attesta una netta prevalenza di comunisti, seguita da quella generica di antifascisti e da qualche irredentista slavo. assenti gli anarchici. le imputazioni più frequenti vanno da atteggiamento antifascista ad appartenenza o favoreggiamento di banda partigiana, propaganda antinazionale, attività comunista, disfattismo, tuttavia è sufficiente dichiararsi comunista (baciavilla valentino), salutare col pugno (dolnicer giovanni), scrivere una poesia (iagodic antonio), danneggiare un ritratto di mussolini (bogataj raffaele), gridare “avanti bandiera rossa!” (krapez francesco) per essere condannati 5 anni di confino. l’internamento nell’arcipelago garganico si conclude con la caduta del fascismo. in verità tra i detenuti politici gli allogeni sono gli ultimi a lasciare l’internamento garganico, infatti il ministero dell’interno provvide a disporre la liberazione dei prigionieri politici il 17 agosto col dispaccio n. 49615, ma solo l’8 settembre, ovvero in concomitanza con la notizia dell’armistizio, sono liberati gli allogeni (non prima di averne chiesto autorizzazione ai questori di gorizia, trieste, pola e fiume). sul successivo destino degli internati allogeni, le ricerche in corso lasciano presupporre che una parte consistente sia stata condotta nei campi di addestramento di carbonara e gravina per essere inquadrati nelle file dell’eplj con cui, sbarcati in jugoslavia, avrebbero, nei mesi successivi, combattuto e concorso alla lotta di liberazione jugoslava. massimiliano desiante.
#teatro #spettacolocompleto #druggojko. "drug gojko". (spettacolo teatrale completo). 71 visualizzazioni. michelangelo gregori. 1720 iscritti. "drug gojko". uno spettacolo di e con pietro benedetti. a sei anni dalla scomparsa di nello marignoli. come ogni anno in onore e a ricordo di nello marignoli, in occasione dell'anniversario della sua scomparsa, pietro benedetti offre una replica a chiunque voglia organizzare un evento, quest'anno per le limitazioni dovute al covid per il #teatro , scelglie di diffonderlo attraverso la premiere su youtube nel sesto anniversario dalla scomparsa nella versione di #spettacolocompleto . #druggojko ( amico, fratello. compagno gojko) narra, sotto forma di monologo, le vicende di nello marignoli, classe 1923, gommista viterbese, radiotelegrafista della marina militare italiana sul fronte greco-albanese e, a seguito dell'8 settembre 1943, combattente partigiano nell'esercito popolare di liberazione jugoslavo. lo spettacolo, che si avvale della testimonianza diretta di marignoli, riguarda la storia locale, nazionale ed europea assieme, nel dramma individuale e collettivo della seconda guerra mondiale. una storia militare, civile e sociale, riassunta nei trascorsi di un artigiano, vulcanizzatore, del novecento, rievocati con un innato stile narrativo, emozionante quanto privo di retorica. per la realizzazione e il sostegno dello spettacolo: elena mozzetta (regia). michela benedetti. silvio antonini. giulia calisti. enrico mezzetti. daniele vita. csoa viterbo. anpi viterbo. jugo coord. andrea martocchia. bevano quartet. fire benigni. marco trulli. i familiari di nello marignoli ed in particolare il figlio massimo. ------------------------------------------------------- potete trovare il libro edito da galeb editore in questo link: http://www.ghaleb.it/istantaneeteatro... ----------------------------------------------------------- ...in un momento di continua rimessa in discussione dei valori della resistenza e della costituzione. powered by: michelangelo gregori. vi invitiamo a lasciare un like al video e ad iscrivervi al canale! grazie e buona visione!!!
Segue da Pag.23: Massimiliano Desiante: SLOVENI ALLE TREMITI

anni perché “politicamente pericolosa” implementati a 9 dal Tribunale Militare, la sarta comunista Bren Majda nativa di Trbovlje, Cepon Giovanna consorte del confinato Molek Giovanni, la ricamatrice Juvenec Ljudmilla, la professoressa Kocic Meta, la domestica Kokoly Maria, la casalinga Morsic Emilia.
I detenuti erano principalmente giovani e adulti, ma non mancarono anche soggetti di una certa età come Baciavilla Valentino di Poljana, classe 1881, mentre tra i più giovani figuravano Robic Edoardo di Lubiana e il ferroviere Zega Vladimiro di S. Daniele, entrambi nati nel 1924. 
Per quanto attiene all’estrazione sociale si segnala una composizione eterogenea che andava dai proletari (contadini e operai), ai piccoli artigiani (cesellatori, calzolai, mugnai, falegnami), ai borghesi ed ai liberi professionisti come l’avvocato Kuster Augusto, il professore di statistica Volgenik Adolfo, il giornalista Bevk Franc, originario di Circhina, oltre al cancelliere Svagelj Lodovico (arrestato con l’accusa di aver agevolato la fuga di ebrei dalla persecuzione nazista).  
Particolarmente significativa è poi la presenza alle Tremiti di due veterani della guerra di Spagna nelle Brigate Internazionali, arrestati nell’estate del 1941 e condannati a 5 anni di confino. Si tratta di Bobnar Stanko originario di Devica Maria e l’aviatore Ravter Dusan, nato a Novo Mesto nel 1917. 
La matrice politica degli internati allogeni attesta una netta prevalenza di comunisti, seguita da quella generica di antifascisti e da qualche irredentista slavo. Assenti gli anarchici. 
Le imputazioni più frequenti vanno da atteggiamento antifascista ad appartenenza o favoreggiamento di banda partigiana, propaganda antinazionale, attività comunista, disfattismo, tuttavia è sufficiente dichiararsi comunista (Baciavilla Valentino), salutare col pugno (Dolnicer Giovanni), scrivere una poesia (Iagodic Antonio), danneggiare un ritratto di Mussolini (Bogataj Raffaele), gridare “Avanti bandiera rossa!” (Krapez Francesco) per essere condannati 5 anni di confino. 
L’internamento nell’arcipelago garganico si conclude con la caduta del fascismo. In verità tra i detenuti politici gli allogeni sono gli ultimi a lasciare l’internamento garganico, infatti il Ministero dell’Interno provvide a disporre la liberazione dei prigionieri politici il 17 agosto col dispaccio n. 49615, ma solo l’8 settembre, ovvero in concomitanza con la notizia dell’Armistizio, sono liberati gli allogeni (non prima di averne chiesto autorizzazione ai Questori di Gorizia, Trieste, Pola e Fiume).
Sul successivo destino degli internati allogeni, le ricerche in corso lasciano presupporre che una parte consistente sia stata condotta nei campi di addestramento di Carbonara e Gravina per essere inquadrati nelle file dell’EPLJ con cui, sbarcati in Jugoslavia, avrebbero, nei mesi successivi, combattuto e concorso alla lotta di liberazione jugoslava.


Massimiliano Desiante


#teatro #spettacolocompleto #DrugGojko

"DRUG GOJKO"
(spettacolo teatrale completo)

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Michelangelo Gregori
1720 iscritti

"DRUG GOJKO"
Uno spettacolo di e con Pietro Benedetti

A sei anni dalla scomparsa di Nello Marignoli
Come ogni anno in Onore e a Ricordo di NELLO MARIGNOLI, in occasione dell'anniversario della sua scomparsa, Pietro Benedetti offre una replica a chiunque voglia organizzare un evento, quest'anno per le limitazioni dovute al COVID per il #teatro , scelglie di diffonderlo attraverso la Premiere su Youtube nel sesto anniversario dalla scomparsa nella versione di #spettacolocompleto .

#DrugGojko ( Amico, Fratello. Compagno Gojko) narra, sotto forma di monologo, le vicende di Nello Marignoli, classe 1923, gommista viterbese, radiotelegrafista della Marina militare italiana sul fronte greco-albanese e, a seguito dell'8 settembre 1943, combattente partigiano nell'esercito popolare di liberazione jugoslavo.

Lo spettacolo, che si avvale della testimonianza diretta di Marignoli, riguarda la storia locale, nazionale ed europea assieme, nel dramma individuale e collettivo della seconda guerra mondiale.
Una storia militare, civile e sociale, riassunta nei trascorsi di un artigiano, vulcanizzatore, del Novecento, rievocati con un innato stile narrativo, emozionante quanto privo di retorica.

Per la realizzazione e il sostegno dello spettacolo:
Elena Mozzetta (Regia)
Michela Benedetti
Silvio Antonini
Giulia Calisti
Enrico Mezzetti
Daniele Vita
CSOA Viterbo
ANPI Viterbo
Jugo Coord
Andrea Martocchia
BEVANO Quartet
Fire Benigni
Marco Trulli
i Familiari di NELLO MARIGNOLI ed in particolare il figlio Massimo.

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Potete trovare il libro edito da GALEB editore in questo link:
http://www.ghaleb.it/istantaneeteatro...
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...in un momento di continua rimessa in discussione dei Valori della Resistenza e della Costituzione.

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Vi invitiamo a lasciare un LIKE al video e ad iscrivervi al canale! Grazie e BUONA VISIONE!!!

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