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La VOCE 2012

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La VOCE ANNO XXIII N°4

dicembre 2020

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richiami. analoghi ai ritornelli possono considerarsi i segni di ripresa, necessari quando ad un certo punto del brano bisogna riprendere una parte dello stesso collocata altrove. il segno di inizio è una s barrata con due puntini ai lati mentre quello di fine una o barrata verticalmente e orizzontalmente battute d’aspetto. sono indicazioni sintetiche di pausa prolungata, oltre i confini della singola battuta, per il numero di battute indicato. parte seconda - 5. risoluzione musicale. sistema tonale, modale e post-tonale. nella tradizione musicale occidentale (includendo la musica popolare e la musica classica, compresa la musica barocca e romantica, l’aggettivo “tonale” (cioè a partire da un sistema di regole compositive centrate sulla relazione gerarchica fra le altezze delle note di una scala musicale diatonica rispetto alla tonica della scala stessa, che funge da nota fondamentale e centro di convergenza di quel particolare brano) è spesso utilizzato in contrapposizione con “modale” (sistema compositivo di culture antiche e orientali: cinese, arabo, greco ecc.) e “atonale” stabilendo così una netta (e fin troppo schematica) divisione storica tra la musica pre-tonale (fino al 1600), tonale (dal 1600 al 1900) e post-tonale (dodecafonia, ma con riscontri già in wagner e liszt). inoltre per serialismo, serialità o musica seriale si intende una tecnica compositiva che preordina in successioni stabilite, dette serie, uno o più parametri musicali. in senso più generale si può però considerare la musica tonale come quella composizione che ruota intorno ad un suono principale di riferimento da cui si origina un sistema organizzato di suoni, comprendendo così anche i modi ecclesiastici, medievali, i raga indiani e i maqam arabi. nella cultura musicale occidentale furono codificati due
principali sistemi modali. il primo fu teorizzato da boezio agli inizi del vi secolo sulla base della teoria musicale greca, l’altro fu sviluppato nel ix secolo con la formazione del repertorio gregoriano. quest’ultimo, pur classificando un repertorio di canti liturgici trasmesso oralmente, gettava il suo fondamento teorico negli antichi modi desunti da boezio ma anche in un sistema modale sviluppato nella musica liturgica bizantina. i modi gregoriani sono otto e corrispondono a otto diverse tipologie di scale musicali, concepite come congiunzione di due tetracordi diatonici (successione di quattro suoni congiunti che formano un intervallo di quarta giusta, cioè due toni e un semitono) caratterizzati dalla diversa posizione del semitono e dall’assenza di intervalli più piccoli del semitono. i modi vengono distinti in autentici (protus, deuterus, tritus e tetrardus, conosciuti anche con i nomi desunti dalla modalità greca antica di dorico, frigio, lidio, misolidio) e plagali (il cui nome è designato dal prefisso ipo: ipodorico, ipofrigio, ipolidio, ipomisolidio). i modi plagali sono collocati una quarta sotto il rispettivo modo autentico. ogni modo è caratterizzato da una specifica nota detta finalis (che è comune al modo autentico ed al rispettivo plagale) e ad una nota peculiare detta repercussio o corda di recita, attorno alla quale è organizzata la linea melodica. nel cinquecento furono introdotti altri quattro modi musicali: eolio, ipoeolio, ionico e ipoionico, ma con lo svilupparsi della nuova sensibilità armonica rimasero in uso solo due modi, corrispondenti alle tipologie di scala eolia e ionica, cioè i moderni modi maggiore e il minore. prospetto dei 12 modi: nome finalis ripercussio ambitus. dorico (protus) re la re-re (con sib). ipodorico re fa la-la. frigio (deuterus) mi do mi-mi. ipofrigio mi la si-si. lidio (tritus) fa do fa-fa (con sib). ipolidio fa la do-do. misolidio sol re sol-sol. ipomisolidio (tetrardus) sol do re-re. eolio la mi la-la. ipoeolio la do mi-mi. ionico do sol do-do. ipoionico do mi sol-sol. ..segue nell'inserto arte del prossimo mese ./.


Richiami

Analoghi ai ritornelli possono considerarsi i segni di ripresa, necessari quando ad un certo punto del brano bisogna riprendere una parte dello stesso collocata altrove.
Il segno di inizio è una S barrata con due puntini ai lati mentre quello di fine una O barrata verticalmente e orizzontalmente

Battute d’aspetto
Sono indicazioni sintetiche di pausa prolungata, oltre i confini della singola battuta, per il numero di battute indicato.

PARTE SECONDA - 5

RISOLUZIONE MUSICALE

Sistema tonale, modale e post-tonale
Nella tradizione musicale occidentale (includendo la musica popolare e la musica classica, compresa la musica barocca e romantica, l’aggettivo “tonale” (cioè a partire da un sistema di regole compositive centrate sulla relazione gerarchica fra le altezze delle note di una scala musicale diatonica rispetto alla tonica della scala stessa, che funge da nota fondamentale e centro di convergenza di quel particolare brano) è spesso utilizzato in contrapposizione con “modale” (sistema compositivo di culture antiche e orientali: cinese, arabo, greco ecc.) e “atonale” stabilendo così una netta (e fin troppo schematica) divisione storica tra la musica pre-tonale (fino al 1600), tonale (dal 1600 al 1900) e post-tonale (dodecafonia, ma con riscontri già in Wagner e Liszt).
Inoltre per serialismo, serialità o musica seriale si intende una tecnica compositiva che preordina in successioni stabilite, dette serie, uno o più parametri musicali.
In senso più generale si può però considerare la musica tonale come quella composizione che ruota intorno ad un suono principale di riferimento da cui si origina un sistema organizzato di suoni, comprendendo così anche i modi ecclesiastici, medievali, i raga indiani e i maqam arabi.
Nella cultura musicale occidentale furono codificati due
principali sistemi modali. Il primo fu teorizzato da Boezio agli inizi del VI secolo sulla base della teoria musicale greca, l’altro fu sviluppato nel IX secolo con la formazione del repertorio gregoriano.
Quest’ultimo, pur classificando un repertorio di canti liturgici trasmesso oralmente, gettava il suo fondamento teorico negli antichi modi desunti da Boezio ma anche in un sistema modale sviluppato nella musica liturgica bizantina.
I modi gregoriani sono otto e corrispondono a otto diverse tipologie di scale musicali, concepite come congiunzione di due tetracordi diatonici (successione di quattro suoni congiunti che formano un intervallo di quarta giusta, cioè due toni e un semitono) caratterizzati dalla diversa posizione del semitono e dall’assenza di intervalli più piccoli del semitono.
I modi vengono distinti in autentici (protus, deuterus, tritus e tetrardus, conosciuti anche con i nomi desunti dalla modalità greca antica di dorico, frigio, lidio, misolidio) e plagali (il cui nome è designato dal prefisso ipo: ipodorico, ipofrigio, ipolidio, ipomisolidio).
I modi plagali sono collocati una quarta sotto il rispettivo modo autentico.
Ogni modo è caratterizzato da una specifica nota detta finalis (che è comune al modo autentico ed al rispettivo plagale) e ad una nota peculiare detta repercussio o corda di recita, attorno alla quale è organizzata la linea melodica. Nel Cinquecento furono introdotti altri quattro modi musicali: eolio, ipoeolio, ionico e ipoionico, ma con lo svilupparsi della nuova sensibilità armonica rimasero in uso solo due modi, corrispondenti alle tipologie di scala eolia e ionica, cioè i moderni modi maggiore e il minore.
Prospetto dei 12 modi:
NomeFinalisRipercussioAmbitus
Dorico (protus)rela re-re (con sib)
Ipodoricorefala-la
Frigio (deuterus)midomi-mi
Ipofrigiomilasi-si
Lidio (tritus)fadofa-fa (con sib)
Ipolidiofalado-do
Misolidiosolresol-sol
Ipomisolidio (tetrardus)soldore-re
Eoliolamila-la
Ipoeolioladomi-mi
Ionicodosoldo-do
Ipoionicodomisol-sol
..segue nell'inserto Arte del prossimo mese ./.

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