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La VOCE 2004 |
P R E C E D E N T E | S U C C E S S I V A |
La VOCE ANNO XXII N°8 | aprile 2020 | PAGINA 12 |
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in questa pagina potete trovare articoli molto interessanti, che non hanno trovato spazio in questo numero de la voce, ma di cui consigliamo ugualmente la lettura.
africa.
america.
il report sulle violazioni dei diritti umani negli stati uniti nel 2019.
come ogni anno l'ufficio d'informazione del consiglio di stato della repubblica popolare cinese pubblica il report sulle violazioni dei diritti umani negli stati uniti. questo testo è molto interessante perché costruito solo ricorrendo a fonti statunitensi.
"abbiamo mentito, abbiamo imbrogliato, abbiamo rubato ... ti ricorda la gloria dell'esperimento americano", ha detto il segretario di stato americano mike pompeo in un discorso del 15 aprile 2019.
quale prospettiva socialista negli usa?
la seconda campagna presidenziale consecutiva del socialdemocratico sanders negli usa, pur avviandosi probabilmente verso una nuova sconfitta, ha tuttavia definitivamente consolidato lo sdoganamento del socialismo nel dibattito politico americano.
risultati tangibili dell’utilizzo dell’interferone cubano nei pazienti infetti da coronavirus
il farmaco cubano utilizzato con successo in cina per combattere il covid-19. ora in italia arrivano 53 medici e infermieri cubani che si aggiungono ai medici cinesi già sbarcati la scorsa settimana.
corrono voci su siti web e social media annunciando che in francia e nei paesi bassi hanno trovato la cura per il nuovo coronavirus, ma nemmeno lontanamente qualcuno fa riferimento ai risultati tangibili nella cura dei pazienti e nell'arresto di l'epidemia che si sono ottenuti in cina grazie all'uso dell’interferone cubano alpha 2b (commercializzato come heberon® alfa r), grazie al quale sono state curate oltre 1.500 persone.
questo costituisce il più notevole risultato della medicina cubana per mezzo dell’interferone alfa (ifrrec) che è un antivirale usato già da prima per combattere alcune malattie virali derivate dall’hiv, l’epatite b e c, la papillomatosi respiratoria, il virus dell'herpes simplex e anche alcuni tipi di cancro. anche “nelle malattie onco-ematologiche, nonché nei carcinomi della pelle, della vescica e dei reni. allo stesso modo, la sua efficacia è riconosciuta nel trattamento degli emangiomi nei bambini, così come nei tumori solidi come il melanoma e il tumore ovarico”[1]. l’interferone cubano alfa 2b (ifrrec), tra gli altri 30 farmaci per combattere il nuovo coronavirus covid-19, protegge i pazienti e impedisce loro di morire a seguito delle complicanze nelle loro condizioni cliniche.
vale ricordare che l'interferone è una sostanza prodotta dalle cellule del sistema immunitario degli animali vertebrati e può essere prodotta in grandi quantità in laboratorio. raffinato da batteri o lieviti è chiamato ricombinante e contrasta le malattie virali menzionate prima.
il presidente cubano miguel díaz-canel, ha spiegato che questo risultato è stato raggiunto quando un gruppo di medici cubani è arrivato in cina con il farmaco come parte del sostegno al governo cinese e ai loro cittadini nei loro sforzi per combattere il coronavirus. il presidente di biocubafarma, eduardo martínez, ha spiegato che il farmaco cubano è in grado di fornire la carenza di interferone che causa il coronavirus nel corpo umano.
cina.
europa.
“ue e bce, non è così che si supera la crisi”. l’appello di 110 economisti
la banca centrale prima archivia draghi, poi fa marcia indietro costretta dalla reazione dei mercati, ma intanto ha perso l’arma decisiva della credibilità. la ue prende alcune misure ma non rinnega – anzi di fatto conferma – la logica economica che ci condanna a una crisi perenne.
cosa è necessario davvero.
italia.
lo sterminio della mia generazione.
il covid19 sta sterminando chi ha dai settant’anni in su, la mia generazione e quelle più vicine. generazioni nate a cavallo della seconda guerra mondiale, che ne hanno incontrato le sofferenze, le distruzioni, i morti, le lotte o direttamente, o subito dopo nei ricordi dei genitori che ogni tanto si lasciavamo scappare qualche frase, magari mentre si parlava d’altro.
su agamben e stato d’eccezione: la vera rivoluzione è stare a casa, ma tutti.
con due interventi a distanza di quindici giorni giorgio agamben ha preso la parola sulle implicazioni politiche dell’epidemia di covid-19 in italia. nel primo intervento, quello del 26 febbraio, agamben parla apertamente di invenzione dell’epidemia, cercando di aggrapparsi a dei dati che in quel momento erano per forza di cose provvisori (e che in effetti sarebbero stati poi smentiti), a suo dire finalizzata a giustificare interventi da “stato d’eccezione” e sproporzionati di fronte a quella che per lui era “una normale influenza” (sic!). nell’articolo dell’11 marzo, quando di fatto le misure straordinarie, d’emergenza, sono ormai entrate in atto e l’epidemia ha mostrato tutta la sua pericolosità – a causa anche di ritardi nell’applicazione delle norme di isolamento e di chiusura di settori produttivi e dei servizi, nonché per la difficoltà nella prima fase di farle rispettare ma soprattutto per l’assenza di mezzi di una sanità martoriata da decenni di tagli –, il filosofo non parla più apertamene di invenzione ma comunque allude a qualcosa di simile riferendosi al “panico che si cerca con ogni mezzo di diffondere in italia in occasione della cosiddetta epidemia del corona virus”. oltre a ciò, agamben si sofferma sulla figura dell’untore, affermando che la trasformazione di ogni individuo in una potenziale fonte di contagio sarebbe un’operazione volta produrre un isolamento sociale fra gli individui, spinti a negare l’altro.
virus, madre natura e stoltezza umana. per un flashmob filosofico.
che l’umanità sappia affrontare con coraggio, determinazione e solidarietà anche le prove più impegnative della vita e della storia è noto. e lo confermano anche i flashmob con cui gli italiani hanno manifestato la propria reazione contro l’attuale epidemia e la loro gratitudine per ricercatori, medici, infermieri, volontari che in questa lotta comune si trovano in prima linea.
enrico grazzini - macron, merkel, conte, sanchez: la bce si schiera. scontro finale sulla moneta unica europea?
l'eurozona è nuovamente a rischio e potrebbe spaccarsi, fondamentalmente a causa dello scontro tra la francia di emmanuel macron e la germania di angela merkel: ed è a rischio naturalmente non per nobili ideali ma per una questione di soldi. la cosa paradossale è che i soldi non costano nulla dal momento che la moneta fiat è fatta solo di bit e non è una risorsa scarsa ma un bene artificiale incrementabile a piacere. la banca centrale europea potrebbe “stampare” tutta la moneta fiat che vuole senza togliere un centesimo di euro a nessun contribuente europeo. se la bce potesse stampare soldi e darli agli stati da spendere per l'emergenza sanitaria e per riparare i guasti economici della crisi, ci guadagnerebbero tutti e nessuno in europa perderebbe nulla. ma non si può.
estendere il reddito di cittadinanza! se non ora quando? firmate la petizione.
positivo che nell’area di governo emerga la proposta di estendere il reddito di cittadinanza per coprire tutte le fasce di popolazione che oggi non sono garantite da ammortizzatori sociali. quello approvato dal primo governo conte aveva molti limiti ma non sono quelli di cui si erano lamentati i neoliberisti.
dove trovare i soldi? settimanale tedesco come rifondazione indica bce come “unica alternativa”
i capi di governo dell’ue non sono stati in grado di accordarsi sui coronabond. una comunità che abbandona i suoi membri nel bisogno non merita questo nome.
ursula von der leyen non è nota per i discorsi drammatici. questa settimana,
però, il presidente della commissione europea ha pronunciato una frase che potrebbe essere intesa come un ultimo avvertimento: “quando l’europa doveva davvero esserci l’uno per l’altro, troppe persone all’inizio pensavano solo a se stesse”.
appello su emergenza nei campi rom di roma.
questa è una richiesta di aiuto.
una raccolta di fondi.
serve a evitare il baratro in cui il coronavirus ha gettato una popolazione abbandonata a se stessa.
l’emergenza è l’affitto: un contributo straordinario per tutte e tutti!
viviamo in questi giorni momenti di grande emergenza che sta avendo e avrà anche in futuro forti ripercussioni economiche e sociali su tutte e tutti noi.
di fronte a questa situazione in molti si trovano nella condizione di non riuscire a pagare regolarmente il canone di locazione richiesto dai proprietari ed è necessario intervenire subito per far sì che chiunque sia in difficoltà non venga lasciato indietro.
sanatoria subito…ed altro ancora non solo ai tempi del covid 19.
quanto sta accadendo in queste terribili settimane ha portato in secondo piano un tema che, timidamente, stava rientrando nell’agenda politica italiana. parliamo della regolarizzazione di una cifra che oscilla fra le 400 mila e le 700 mila persone, uomini e donne provenienti da paesi extra ue, che vivono e in gran parte lavorano in italia ma che a causa di leggi criminogene, in primis la bossi fini, e all’assenza di ogni possibilità di ingresso regolare anche attraverso la forma dei vetusti “decreti flussi” sono condannati da anni nell’invisibilità, spesso nello sfruttamento, tante volte in condizioni di marginalità. un tema su cui i diversi governi che si sono succeduti negli ultimi 12 anni hanno mostrato miopia e incapacità. in piena armonia con gli altri paesi europei, si è proceduto per provvedimenti emergenziali, con il tentativo di detenere i “non graditi” o di provvedere a rimpatri per lo più coattivi e solo in alcuni casi “volontari e assistiti”, con politiche governate dai ministri dell’interno, senza alcun reale potere ai dicasteri che si occupano ad esempio di lavoro, di politiche sociali, di welfare. in italia perdere lavoro si traduce in breve tempo nel perdere il diritto a restare sul suolo nazionale e questo ha costruito bacini enormi di precarietà sociale sparsi nell’intero paese.
acerbo(prc-se): 7,5 milioni di lavoratori condannati al contagio, confindustria è peggio del coronavirus
7,5 milioni di lavoratrici e lavoratori, il 57,6% dei salariati italiani, secondo governo e confindustria sarebbero essenziali.
il governo cedendo alle pressioni di confindustria ha pugnalato alle spalle lavoratrici e lavoratori.
una scelta già colpevolmente assunta in ritardo è stata snaturata in maniera irresponsabile.
confindustria è il principale veicolo di contagio nel nostro paese.
l’assenza di principi e l’arroganza del capitalismo italiano non giustifica la vigliaccheria del governo. questi signori – insieme alla giunta leghista lombarda – si portano sulla coscienza la strage in corso nel bergamasco.
marx e la necessità della rivoluzione per la realizzazione dei diritti umani.
un errore molto grave dei partiti operai è, dal punto di vista marxiano, quello di arrestarsi, di accontentarsi del piano della rappresentazione, sia dal punto di vista politico – riponendo un’ingenua fiducia nella presunta neutralità dello stato e del diritto – sia sul piano sociale in cui si confida nelle doti taumaturgiche del libero mercato. in quest’ultimo caso oltre a dare credito alla presunta realizzazione nel piano dello scambio della libertà e dell’eguaglianza delle dramatis personae in esso impegnate si finisce per credere possibile l’emancipazione sociale mediante un intervento dello stato a livello redistributivo. in tal modo, secondo karl marx, non solo non si mettono in discussione i rapporti di produzione, finendo per accettare come naturale la schiavitù del lavoro salariato, ma non si comprende che la distribuzione riproduce le condizioni della produzione, ovvero il suo presupposto decisivo: la separazione di lavoro morto e lavoro vivo, delle condizioni oggettive della produzione poste nelle mani della borghesia e delle condizioni soggettive, unica proprietà dei salariati. solo socializzando le condizioni oggettive della produzione sarebbe possibile, secondo marx, improntare anche la sfera della distribuzione a una reale libertà ed eguaglianza, oltre che a un effettivo godimento del diritto individuale alla proprietà.
la colpevolizzazione del dipendente pubblico e il capitalismo della sorveglianza.
la situazione è drammatica ma nell’emergenza da contagio le differenze di classe si acuiscono. da qui la necessità almeno di una lettura della fase che non ceda ai richiami dell'unità nazionale e del fronte comune contro il coronavirus.
in questi giorni abbiamo toccato con mano la inaffidabilità dei sindacati complici. poche ore dopo la dichiarazione di conte, alla fine della settimana passata, e sotto la pressione di confindustria, è emersa la volontà di non chiudere innumerevoli attività produttive ma anzi dilatare la lista delle attività indifferibili, rispetto a un’ipotesi concertata poche ore prima alla presenza dei sindacati e della stessa confindustria.
misure immediate per proteggere la salute e i diritti dei popoli.
i partiti comunisti e operai prendono responsabilmente posizione davanti ai propri popoli. siamo qui! presenti in prima linea nella lotta per adottare misure immediate allo scopo di proteggere la salute e salvaguardare i diritti della classe lavoratrice e degli strati popolari, ovunque!
ringraziamo sinceramente i medici e gli infermieri, il personale degli ospedali, le unità sanitarie che stanno lottando per affrontare grandi difficoltà.
la politica e il virus: due lezioni che potremmo apprendere dal dramma della pandemia
la pandemia di covid-19 sta mettendo a dura prova i governi in ogni parte del pianeta e le loro rispettive capacità di affrontare il diffondersi della malattia. tra le democrazie, non a caso, serpeggia una qualche invidia nei confronti di quei paesi autoritari (leggi cina), che possono rispondere alla minaccia semplicemente militarizzando il territorio, senza dover destreggiarsi tra gli ostacoli generati dall’obbligo costituzionale di rispettare i diritti civili e le proteste dei cittadini che rivendicano le proprie libertà individuali.
alla nostra salute ci pensa il dottor stranamore.
di fronte al coronavirus – dichiara lo us european command (comando europeo degli stati uniti) – «nostra prima preoccupazione è proteggere la salute delle nostre forze e dei nostri alleati». annuncia quindi di aver ridimensionato come numero di soldati l’esercitazione defender europe 20 (difensore dell’europa 20). essa però continua.
lo sfascio del sistema sanitario, universitario e della ricerca.
ce la dobbiamo prendere con il coronavirus o con i politici che hanno determinato lo sfascio del sistema sanitario, universitario e della ricerca?
se mai qualcuno avesse voluto una prova che il sistema economico-sociale tardo-capitalistico, impostosi con il crollo del blocco socialista dell’est, l’emergenza creata dalla diffusione del coronavirus ce ne ha data una inconfutabile, che a differenza di quelle altre date in precedenza (guerre, sanzioni, impoverimento di interi popoli, crisi ambientali, migrazioni forzate, disoccupazione di massa), colpisce anche chi finora non ha voluto saperne di tale problema. tuttavia, se non ci si ragiona sopra e ci sofferma solo sui disagi quotidiani, che ora affliggono anche chi viveva senza gravi problemi appassionandosi magari al festival di sanremo, continuiamo a non prendere coscienza di cosa c’è dietro a tutto questo. ed è di questa consapevolezza che abbiamo bisogno per cambiare radicalmente le cose.
medio oriente.
l'esempio del vietnam nella lotta al coronavirus.
hồ chí minh city - non certo agevolato dalla propria posizione geografica, visto il confine con la cina, il vietnam è stato uno dei primi paesi ad essere colpito dall'epidemia da nuovo coronavirus (covid-19). sin da gennaio, però, il governo di hanoi ha dimostrato di prendere sul serio la faccenda, adottando misure anche drastiche, che però hanno permesso al vietnam di contenere il numero di contagiati.
russia.
scienza.
In questa pagina potete trovare articoli molto interessanti, che non hanno trovato spazio in questo numero de La VOCE, ma di cui consigliamo ugualmente la lettura.
AFRICAAMERICA![]() Come ogni anno l'Ufficio d'informazione del Consiglio di Stato della Repubblica popolare cinese pubblica il report sulle violazioni dei diritti umani negli Stati Uniti. Questo testo è molto interessante perché costruito solo ricorrendo a fonti statunitensi. "Abbiamo mentito, abbiamo imbrogliato, abbiamo rubato ... Ti ricorda la gloria dell'esperimento americano", ha detto il Segretario di Stato americano Mike Pompeo in un discorso del 15 aprile 2019. ![]() La seconda campagna presidenziale consecutiva del socialdemocratico Sanders negli USA, pur avviandosi probabilmente verso una nuova sconfitta, ha tuttavia definitivamente consolidato lo sdoganamento del socialismo nel dibattito politico americano. ![]() Il farmaco cubano utilizzato con successo in Cina per combattere il COVID-19. Ora in Italia arrivano 53 medici e infermieri cubani che si aggiungono ai medici cinesi già sbarcati la scorsa settimana. Corrono voci su siti Web e social media annunciando che in Francia e nei Paesi Bassi hanno trovato la cura per il nuovo coronavirus, ma nemmeno lontanamente qualcuno fa riferimento ai risultati tangibili nella cura dei pazienti e nell'arresto di l'epidemia che si sono ottenuti in Cina grazie all'uso dell’Interferone cubano Alpha 2B (commercializzato come Heberon® Alfa R), grazie al quale sono state curate oltre 1.500 persone. Questo costituisce il più notevole risultato della medicina cubana per mezzo dell’interferone alfa (IFRrec) che è un antivirale usato già da prima per combattere alcune malattie virali derivate dall’HIV, l’epatite B e C, la papillomatosi respiratoria, il virus dell'herpes simplex e anche alcuni tipi di cancro. Anche “nelle malattie onco-ematologiche, nonché nei carcinomi della pelle, della vescica e dei reni. Allo stesso modo, la sua efficacia è riconosciuta nel trattamento degli emangiomi nei bambini, così come nei tumori solidi come il melanoma e il tumore ovarico”[1]. L’Interferone cubano alfa 2B (IFRrec), tra gli altri 30 farmaci per combattere il nuovo coronavirus COVID-19, protegge i pazienti e impedisce loro di morire a seguito delle complicanze nelle loro condizioni cliniche. Vale ricordare che l'interferone è una sostanza prodotta dalle cellule del sistema immunitario degli animali vertebrati e può essere prodotta in grandi quantità in laboratorio. Raffinato da batteri o lieviti è chiamato ricombinante e contrasta le malattie virali menzionate prima. Il Presidente cubano Miguel Díaz-Canel, ha spiegato che questo risultato è stato raggiunto quando un gruppo di medici cubani è arrivato in Cina con il farmaco come parte del sostegno al governo cinese e ai loro cittadini nei loro sforzi per combattere il coronavirus. Il presidente di BioCubaFarma, Eduardo Martínez, ha spiegato che il farmaco cubano è in grado di fornire la carenza di interferone che causa il coronavirus nel corpo umano. CINAEUROPA![]() La Banca centrale prima archivia Draghi, poi fa marcia indietro costretta dalla reazione dei mercati, ma intanto ha perso l’arma decisiva della credibilità. La Ue prende alcune misure ma non rinnega – anzi di fatto conferma – la logica economica che ci condanna a una crisi perenne. Cosa è necessario davvero. ITALIA![]() Il Covid19 sta sterminando chi ha dai settant’anni in su, la mia generazione e quelle più vicine. Generazioni nate a cavallo della seconda guerra mondiale, che ne hanno incontrato le sofferenze, le distruzioni, i morti, le lotte o direttamente, o subito dopo nei ricordi dei genitori che ogni tanto si lasciavamo scappare qualche frase, magari mentre si parlava d’altro. ![]() Con due interventi a distanza di quindici giorni Giorgio Agamben ha preso la parola sulle implicazioni politiche dell’epidemia di Covid-19 in Italia. Nel primo intervento, quello del 26 febbraio, Agamben parla apertamente di invenzione dell’epidemia, cercando di aggrapparsi a dei dati che in quel momento erano per forza di cose provvisori (e che in effetti sarebbero stati poi smentiti), a suo dire finalizzata a giustificare interventi da “stato d’eccezione” e sproporzionati di fronte a quella che per lui era “una normale influenza” (sic!). Nell’articolo dell’11 marzo, quando di fatto le misure straordinarie, d’emergenza, sono ormai entrate in atto e l’epidemia ha mostrato tutta la sua pericolosità – a causa anche di ritardi nell’applicazione delle norme di isolamento e di chiusura di settori produttivi e dei servizi, nonché per la difficoltà nella prima fase di farle rispettare ma soprattutto per l’assenza di mezzi di una sanità martoriata da decenni di tagli –, il filosofo non parla più apertamene di invenzione ma comunque allude a qualcosa di simile riferendosi al “panico che si cerca con ogni mezzo di diffondere in Italia in occasione della cosiddetta epidemia del corona virus”. Oltre a ciò, Agamben si sofferma sulla figura dell’untore, affermando che la trasformazione di ogni individuo in una potenziale fonte di contagio sarebbe un’operazione volta produrre un isolamento sociale fra gli individui, spinti a negare l’Altro. Che l’umanità sappia affrontare con coraggio, determinazione e solidarietà anche le prove più impegnative della vita e della storia è noto. E lo confermano anche i flashmob con cui gli italiani hanno manifestato la propria reazione contro l’attuale epidemia e la loro gratitudine per ricercatori, medici, infermieri, volontari che in questa lotta comune si trovano in prima linea. ![]() L'eurozona è nuovamente a rischio e potrebbe spaccarsi, fondamentalmente a causa dello scontro tra la Francia di Emmanuel Macron e la Germania di Angela Merkel: ed è a rischio naturalmente non per nobili ideali ma per una questione di soldi. La cosa paradossale è che i soldi non costano nulla dal momento che la moneta fiat è fatta solo di bit e non è una risorsa scarsa ma un bene artificiale incrementabile a piacere. La Banca Centrale Europea potrebbe “stampare” tutta la moneta fiat che vuole senza togliere un centesimo di euro a nessun contribuente europeo. Se la BCE potesse stampare soldi e darli agli stati da spendere per l'emergenza sanitaria e per riparare i guasti economici della crisi, ci guadagnerebbero tutti e nessuno in Europa perderebbe nulla. Ma non si può. ![]() Positivo che nell’area di governo emerga la proposta di estendere il reddito di cittadinanza per coprire tutte le fasce di popolazione che oggi non sono garantite da ammortizzatori sociali. Quello approvato dal primo governo Conte aveva molti limiti ma non sono quelli di cui si erano lamentati i neoliberisti. I capi di governo dell’UE non sono stati in grado di accordarsi sui Coronabond. Una comunità che abbandona i suoi membri nel bisogno non merita questo nome. Ursula von der Leyen non è nota per i discorsi drammatici. Questa settimana, |
però, il Presidente della Commissione Europea ha pronunciato una frase che potrebbe essere intesa come un ultimo avvertimento: “Quando l’Europa doveva davvero esserci l’uno per l’altro, troppe persone all’inizio pensavano solo a se stesse”.
![]() Questa è una richiesta di aiuto. Una raccolta di fondi. Serve a evitare il baratro in cui il Coronavirus ha gettato una popolazione abbandonata a se stessa. ![]() Viviamo in questi giorni momenti di grande emergenza che sta avendo e avrà anche in futuro forti ripercussioni economiche e sociali su tutte e tutti noi. Di fronte a questa situazione in molti si trovano nella condizione di non riuscire a pagare regolarmente il canone di locazione richiesto dai proprietari ed è necessario intervenire subito per far sì che chiunque sia in difficoltà non venga lasciato indietro. Quanto sta accadendo in queste terribili settimane ha portato in secondo piano un tema che, timidamente, stava rientrando nell’agenda politica italiana. Parliamo della regolarizzazione di una cifra che oscilla fra le 400 mila e le 700 mila persone, uomini e donne provenienti da paesi extra UE, che vivono e in gran parte lavorano in Italia ma che a causa di leggi criminogene, in primis la Bossi Fini, e all’assenza di ogni possibilità di ingresso regolare anche attraverso la forma dei vetusti “decreti flussi” sono condannati da anni nell’invisibilità, spesso nello sfruttamento, tante volte in condizioni di marginalità. Un tema su cui i diversi governi che si sono succeduti negli ultimi 12 anni hanno mostrato miopia e incapacità. In piena armonia con gli altri Paesi europei, si è proceduto per provvedimenti emergenziali, con il tentativo di detenere i “non graditi” o di provvedere a rimpatri per lo più coattivi e solo in alcuni casi “volontari e assistiti”, con politiche governate dai ministri dell’Interno, senza alcun reale potere ai dicasteri che si occupano ad esempio di lavoro, di politiche sociali, di welfare. In Italia perdere lavoro si traduce in breve tempo nel perdere il diritto a restare sul suolo nazionale e questo ha costruito bacini enormi di precarietà sociale sparsi nell’intero Paese. ![]() 7,5 milioni di lavoratrici e lavoratori, il 57,6% dei salariati italiani, secondo Governo e Confindustria sarebbero essenziali. Il governo cedendo alle pressioni di Confindustria ha pugnalato alle spalle lavoratrici e lavoratori. Una scelta già colpevolmente assunta in ritardo è stata snaturata in maniera irresponsabile. Confindustria è il principale veicolo di contagio nel nostro paese. L’assenza di principi e l’arroganza del capitalismo italiano non giustifica la vigliaccheria del governo. Questi signori – insieme alla Giunta leghista lombarda – si portano sulla coscienza la strage in corso nel bergamasco. ![]() Un errore molto grave dei partiti operai è, dal punto di vista marxiano, quello di arrestarsi, di accontentarsi del piano della rappresentazione, sia dal punto di vista politico – riponendo un’ingenua fiducia nella presunta neutralità dello Stato e del diritto – sia sul piano sociale in cui si confida nelle doti taumaturgiche del libero mercato. In quest’ultimo caso oltre a dare credito alla presunta realizzazione nel piano dello scambio della libertà e dell’eguaglianza delle dramatis personae in esso impegnate si finisce per credere possibile l’emancipazione sociale mediante un intervento dello Stato a livello redistributivo. In tal modo, secondo Karl Marx, non solo non si mettono in discussione i rapporti di produzione, finendo per accettare come naturale la schiavitù del lavoro salariato, ma non si comprende che la distribuzione riproduce le condizioni della produzione, ovvero il suo presupposto decisivo: la separazione di lavoro morto e lavoro vivo, delle condizioni oggettive della produzione poste nelle mani della borghesia e delle condizioni soggettive, unica proprietà dei salariati. Solo socializzando le condizioni oggettive della produzione sarebbe possibile, secondo Marx, improntare anche la sfera della distribuzione a una reale libertà ed eguaglianza, oltre che a un effettivo godimento del diritto individuale alla proprietà. ![]() La situazione è drammatica ma nell’emergenza da contagio le differenze di classe si acuiscono. Da qui la necessità almeno di una lettura della fase che non ceda ai richiami dell'unità nazionale e del fronte comune contro il Coronavirus. In questi giorni abbiamo toccato con mano la inaffidabilità dei sindacati complici. Poche ore dopo la dichiarazione di Conte, alla fine della settimana passata, e sotto la pressione di Confindustria, è emersa la volontà di non chiudere innumerevoli attività produttive ma anzi dilatare la lista delle attività indifferibili, rispetto a un’ipotesi concertata poche ore prima alla presenza dei sindacati e della stessa Confindustria. ![]() I partiti comunisti e operai prendono responsabilmente posizione davanti ai propri popoli. Siamo qui! Presenti in prima linea nella lotta per adottare misure immediate allo scopo di proteggere la salute e salvaguardare i diritti della classe lavoratrice e degli strati popolari, ovunque! Ringraziamo sinceramente i medici e gli infermieri, il personale degli ospedali, le unità sanitarie che stanno lottando per affrontare grandi difficoltà. ![]() La pandemia di COVID-19 sta mettendo a dura prova i governi in ogni parte del pianeta e le loro rispettive capacità di affrontare il diffondersi della malattia. Tra le democrazie, non a caso, serpeggia una qualche invidia nei confronti di quei paesi autoritari (leggi Cina), che possono rispondere alla minaccia semplicemente militarizzando il territorio, senza dover destreggiarsi tra gli ostacoli generati dall’obbligo costituzionale di rispettare i diritti civili e le proteste dei cittadini che rivendicano le proprie libertà individuali. Di fronte al Coronavirus – dichiara lo US European Command (Comando Europeo degli Stati Uniti) – «nostra prima preoccupazione è proteggere la salute delle nostre forze e dei nostri Alleati». Annuncia quindi di aver ridimensionato come numero di soldati l’esercitazione Defender Europe 20 (Difensore dell’Europa 20). Essa però continua. ![]() Ce la dobbiamo prendere con il coronavirus o con i politici che hanno determinato lo sfascio del sistema sanitario, universitario e della ricerca? Se mai qualcuno avesse voluto una prova che il sistema economico-sociale tardo-capitalistico, impostosi con il crollo del blocco socialista dell’est, l’emergenza creata dalla diffusione del coronavirus ce ne ha data una inconfutabile, che a differenza di quelle altre date in precedenza (guerre, sanzioni, impoverimento di interi popoli, crisi ambientali, migrazioni forzate, disoccupazione di massa), colpisce anche chi finora non ha voluto saperne di tale problema. Tuttavia, se non ci si ragiona sopra e ci sofferma solo sui disagi quotidiani, che ora affliggono anche chi viveva senza gravi problemi appassionandosi magari al Festival di Sanremo, continuiamo a non prendere coscienza di cosa c’è dietro a tutto questo. Ed è di questa consapevolezza che abbiamo bisogno per cambiare radicalmente le cose. MEDIO ORIENTE![]() HỒ CHÍ MINH CITY - Non certo agevolato dalla propria posizione geografica, visto il confine con la Cina, il Vietnam è stato uno dei primi Paesi ad essere colpito dall'epidemia da nuovo coronavirus (COVID-19). Sin da gennaio, però, il governo di Hanoi ha dimostrato di prendere sul serio la faccenda, adottando misure anche drastiche, che però hanno permesso al Vietnam di contenere il numero di contagiati. RUSSIASCIENZA |
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