GIÙ

 LA VOCE   COREA   CUBA   JUGOSLAVIA   SCIENZA 

Stampa pagina

 Stampa inserto 

LA VOCE 1311

  P R E C E D E N T E   

    S U C C E S S I V A  

La VOCE ANNO XVI N°3

novembre 2013

PAGINA f         - 30


Testato con successo sui topi
farmaco che combatte tutti i virus

da Giorgio » 28/12/2011, 13:36
Da una ricerca del Mit l’annuncio di "Draco": sarebbe in grado
di contrastare le infezioni virali, da quelle lievi come il raffreddore a quelle gravi come Ebola o Aids
Quasi un secolo fa la scoperta della penicillina rivoluzionò il modo di curare le infezioni batteriche. Oggi un gruppo di ricercatori del Mit di Boston potrebbe avere trovato la cura per le infezioni virali, curando il raffreddore ma anche malattie molto più gravi, come l’Aids o l’Ebola.
Finora la nuova medicina sperimentata sui topi si è rivelata efficace contro 15 tipi di virus, tra cui quelli che causano la dengue febbrile emorragica e l’influenza H1N1, o suina, senza effetti tossici. «Il prossimo passo - spiega Rider, lo scienziato che ha partecipato alla ricerca - sarà verificare l’efficacia dell’antivirale su animali più grossi».
Da: http://www3.lastampa.it/scienza/sezioni ... tp/436084/

Fra qualche anno molti ciechi
potranno recuperare la vista

da Giorgio » 11/04/2011, 11:24
E' stato ottenuto il primo occhio in provetta: è di topo ed è nato da cellule staminali che si sono organizzate spontaneamente una volta immerse in un cocktail di sostanze che le nutrono e ne favoriscono la crescita. E' un risultato, al quale Nature dedica la copertina.L'occhio in provetta è stato ottenuto in uno dei più grandi centri di ricerca giapponesi, l'istituto istituto Riken, a Kobe, e la ricerca è stata condotta da una squadra di biologi dello sviluppo, bioingegneri e biochimici guidato da Yoshiki Sasai. E' un risultato straordinario, che ha stupito gli stessi ricercatori, che lo scrivono chiaramente sulla importante rivista scientifica Nature. La generazione di un organo, osservano, richiede una regia complessa, capace di controllare il modo in cui tanti tipi diversi di cellule interagiscono fra loro fino a ottenere un unico comportamento collettivo.Ci vorranno anni di lavoro, ma diventa possibile coltivare le cellule staminali per ottenere la retina destinata ai trapianti.


Verso un vaccino contro l'aterosclerosi

da Science - 10 maggio 2010
Mira a bloccare il recettore che consente alle cellule T di riconoscere e reagire, come è stato appena scoperto, alle normali particelle di LDL, prima della loro ossidazione
I linfociti T del sistema immunitario possono attaccare il colesterolo "cattivo", quello LDL, e scatenare una risposta infiammatoria che porta all’aterosclerosi. Il riconoscimento di questo meccanismo ha permesso - come viene illustrato in un articolo pubblicato sul Journal of Experimental Medicine - ai ricercatori del Karolinska Institutet di Stoccolma di mettere a punto un vaccino contro il recettore linfocitario che permette il riconoscimento dell’LDL che ha dimostrato di inibire lo sviluppo dell’aterosclerosi negli animali di laboratorio su cui è stato testato.
Finora si riteneva che l’infiammazione dei vasi arteriosi si scatenasse quando le cellule T reagiscono alle particelle di LDL ossidato situate nella placca aterosclerotica. I ricercatori del Karolinska Institutet hanno però scoperto qualcosa di diverso, e cioè che le cellule T sono in grado di reagire a componenti delle normali particelle di LDL, e che non lo riconoscono più come tale una volta che è ossidato.
"Poiché la reazione al colesterolo LDL può essere dannosa, le cellule T sono normalmente tenute bloccate da segnali inibitori", dice Göran K Hansson, che ha diretto lo studio. "I meccanismi di controllo dell’organismo funzionano bene finché l’LDL si trova nel sangue, nel fegato o nei linfonodi. Ma quando si accumula nelle pareti delle arterie questa inibizione non è più sufficiente, le cellule T vengono attivate e si arriva all’infiammazione."
La vaccinazione contro il recettore che i linfociti T utilizzano per riconoscere il colesterolo LDL è stata testata con successo su animali di laboratorio dimostrando di poter bloccare la reazione immunitaria e ridurre del 60-70 per cento la malattia. Ora i ricercatori stanno cercando di metterne a punto una versione che possa essere di aiuto per chi è a elevato rischio di infarto del miocardio e ictus.
Secondo i ricercatori i loro risultati spiegano perché nei grandi studi clinici gli antiossidanti appaiono inefficaci contro le patologie cardiovascolari. "Se si assumono antiossidanti, si previene semplicemente l’ossidazione dell’LDL. Ma resta la sua capacità di attivare le cellule T; pertanto l’infiammazione vascolare può comunque aumentare. Di fatto si possono ottenere risultati opposti a quelli sperati", ha osservato Hansson. (gg)

  P R E C E D E N T E   

    S U C C E S S I V A  

Stampa pagina

 Stampa inserto 

LA VOCE 1311

 LA VOCE  COREA  CUBA  JUGOSLAVIA  SCIENZA 

SU