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LA VOCE 1311 |
P R E C E D E N T E | S U C C E S S I V A |
La VOCE ANNO XVI N°3 | novembre 2013 | PAGINA e - 29 |
Il cancro si potrebbe curare con il bicarbonato di sodioUna buona notizia per tutti noi e una cattiva notizia per la case farmaceutiche. Il Dr. Mark Pagel della University of Arizona Cancer Center, riceverà 2 milioni di dollari dal National Institutes of Health per studiare lefficacia della terapia personalizzata con bicarbonato di sodio per il trattamento del cancro al seno. Ecco il comunicato sul quale è scritto :"Il fondo da 2 milioni di dollari servirà a migliorare la misurazione sullefficacia del bere bicarbonato di sodio nel curare il cancro al seno. E stato provato che bere bicarbonato di sodio riduce o elimina il diffondersi del cancro nel seno, nei polmoni, cervello ed ossa." La notizia non è priva di fondamento scientifico, anzi, è provata in questo documento della NCBI (National Center of Biotechnology Information): www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/19276390 In sostanza, il bicarbonato agirebbe sul grado di acidità del nostro sangue. Il pH del nostro sangue e dei nostri fluidi corporei, non rappresenta altro che il nostro stato di salute e il bicarbonato agirebbe come vero e proprio regolatore del pH influendo direttamente sul livello acido-alcalino alla base della salute umana.Una ricerca pubblicata nel Marzo 2009 dalla US National Library of Medicine dimostrò che su alcuni topi da laboratorio il bicarbonato era in grado di rallentare la diffusione delle metastasi: www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/19276390 Il Dr. Pagel i suoi colleghi utilizzeranno una speciale risonanza magnetica per misurare il pH di un particolare tumore e verificare lefficacia del bicarbonato sulla massa in oggetto. Infatti con questa nuova macchina, il team dellUniversità dellArizona potrà studiare i pazienti prima e dopo la somministrazione del bicarbonato per tentare di sviluppare un approccio personalizzato per ogni paziente. Ovviamente un grado di pH del nostro corpo intorno ai valori 7,35-7,45 garantisce un giusto equilibrio fisico rendendoci più resistenti alle malattie. Questo significa che possiamo praticare la cosiddetta "cura del pH" avendo uno stile di vita sano ed alimentandoci nel modo giusto. Sicuramente, invece, per avere risultati nellambito delle cure per il cancro dovremo aspettare che le sperimentazioni siano portate a termine, cosa che procede a rilento a causa della mancanza di fondi soprattutto da parte delle case farmaceutiche che vedono gravemente MINACCIATI I LORO INTERESSI ECONOMICI (Fonte: http://it.ibtimes.com/articles/29464/20 ... -sodio.htm) |
Italiani scoprono i nano proiettili che distruggono i tumoriScoperta in collaborazione con belgi e francesi. Ma è la Sanofi a interessarsi di un possibile sfruttamento commerciale. Una buona notizia per la ricerca italiana. Due scienziati - Luigi Cattel e Barbara Stella - sono stati insigniti ad Amsterdam dello European Inventor Award, il piu importante riconoscimento europeo per gli inventori. Insieme a due colleghi - il belga Patrick Couvreur e la francese Veronique Rosilio - hanno creato e sperimentato in laboratorio le nano capsule anticancro. Si tratta di speciali nano proiettili - 70 volte più piccoli dei globuli rossi, muniti di uno speciale rivestimento biodegradabile - che distruggono le cellule tumorali senza danneggiare i tessuti sani. Cattel e Stella hanno ottenuto il prestigioso riconoscimento, attribuito alla presenza delleurocommissario al Mercato Interno Michel Barnier e della principessa Beatrice dOlanda, nella categoria principale, quella dedicata alla ricerca scientifica. Da: http://www.corriere.it/salute/sportello ... f9ad.shtml |
Da un fungo velenoso sostanza non nociva che arresta il cancroL’Amanita falloide, noto fungo mortale, è in grado con il suo veleno di annientare e fermare la crescita delle cellule tumorali Ricercatori tedeschi del Centro tedesco di Ricerca sul Cancro ( Deutsches Krebsforschungszentrum, DKFZ), il Centro Nazionale per le Malattie Tumorali Heidelberg e del Max Planck Institute for Medical Research hanno scoperto che il veleno contenuto nell’amanita falloide è in grado di annientare e arrestare la crescita delle cellule tumorali di diversi tipi di cancro come quello della prostata, del seno, dei condotti biliari e del colon. L’immunologo dottor Gerhard Moldenhauer, insieme al professor Heinz Faulstich, ha testato l’effetto del veleno su un linea di cellule tumorali dei diversi tipi, osservando come la tossina fosse in grado di uccidere le cellule cancerogene senza sortire danni all’organismo. Il segreto del successo starebbe nel far giungere il principio attivo direttamente alle cellule malate. Per far ciò, i ricercatori hanno sfruttato un anticorpo specifico che si occupa di attaccare una proteina che si trova sulla superficie delle cellule tumorali chiamata EpCAM. In questo modo, sono riusciti a recapitare direttamente a domicilio il veleno, in modo da attaccare le cellule cancerogene senza intaccare quelle sane. Un ulteriore vantaggio di questo metodo è che il veleno si lega all’anticorpo per mezzo di una connessione chimica stabile. Durante i test sulle cellule coltivate in vitro il veleno si è dimostrato efficace nell’annientare le cellule malate. In un secondo test, condotto su modello animale, si è scoperto che nei topi portatori di tumore del pancreas umano, una singola iniezione era in grado di inibire la crescita tumorale. Ulteriori due iniezioni con dosi più alte della tossina hanno infine provocato la completa regressione del tumore nel 90 percento dei topi malati. Un’altra serie di test atti a verificare la possibile tossicità di dosi maggiori di veleno hanno evidenziato come non vi fossero effetti avversi sul fegato degli animali. «Trattamenti con anticorpi non coniugati contro l’EpCAM sono già stati testati in studi clinici come quelli per il cancro al seno. Essi avevano lo scopo di attaccare il cancro soltanto con le armi del sistema immunitario, ma si sono rivelati essere clinicamente inefficaci – spiega Moldenhauer nel comunicato DKFZ – Tuttavia, il nostro anticorpo a-amanitina coniugato ha un potenziale molto maggiore nell’uccidere le cellule tumorali». Se ulteriori approfondimenti potranno confermare i promettenti risultati di questo studio, si aprono nuove possibilità nel combattere il cancro utilizzando metodi che abbiano meno effetti indesiderati come le radio o chemio terapie. Riferimenti: http://www3.lastampa.it/benessere/sezio ... tp/449124/ |