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La VOCE ANNO XX N°5

gennaio 2018

PAGINA 2         - 22

Segue da Pag.21: Rete della memoria e dell’amicizia per l’Appennino centrale

Dato che la normativa sull'uso dell'8x1000 impedisce di finanziare interventi strutturali, Jugocoord Onlus intende mettere a punto un intervento sulla cartellonistica e sentieristica e con esso partecipare ad un Bando futuro della Chiesa Valdese. Al contempo, il Comune dovrà quantificare le spese per la messa in sicurezza, di cui Jugocoord Onlus potrebbe accollarsi direttamente una frazione. In ogni caso, al Comune chiediamo il ripristino della vecchia lapide in memoria dei caduti antifascisti, che potrà trovare nuova collocazione nel centro storico della località, attualmente interessato da numerosi lavori post-terremoto.

 

Foligno (PG)

È stata da noi proposta a questo Comune la realizzazione di un elemento memoriale presso il sito dell’ex campo di concentramento delle ‘Casermette’ di Colfiorito, dal quale si irradiarono la grande maggioranza degli antifascisti poi rifugiati e protagonisti della Resistenza anche tra Marche e Abruzzo
In merito si veda innanzitutto il COMUNICATO-APPELLO al Comune di Foligno e la NOTA STORIOGRAFICA di febbraio 2017. Una proposta con Relazione architettonica preliminare, a cura degli architetti G.C. Maestri e P. Emans Fabro dello studio DIA di Bruxelles, è stata poi presentata al Comune in data 16/6/2017.

Dopo una interlocuzione durata per mesi, a seguito della prima sollecitazione di febbraio 2017, è pervenuto via email un laconico messaggio: << l'Assessorato alla Memoria, pur apprezzandone e condividendone gli obiettivi, intende posticipare la valutazione delle varie ipotesi da voi presentate, dopo che si avranno notizie certe sul progetto allargato di riqualificazione urbanistica e paesaggistica della zona compreso l'eventuale allestimento di un Museo della Memoria. >> Il riscontro ci appare deludente poiché non rinvia a date o scadenze certe ma ulteriormente protrae la dilazione che sulle "Casermette" è in atto già da più di 15 anni (cfr. la cronologia contenuta nel nostro Comunicato-Appello) o per meglio dire da 73 anni (con riferimento alla Liberazione di Foligno dal nazifascismo). I nostri referenti in loco continueranno a sollecitare le Amministrazioni e le realtà antifasciste disponibili affinché si prendano iniziative concrete, anche perché già la semplice apposizione di una targa sarebbe un atto dovuto, di costo finanziario irrisorio, realizzabile indipendentemente da ogni "riqualificazione urbanistica e paesaggistica della zona".

 

Possibili estensioni della campagna "Rete della memoria e dell'amicizia per l'Appennino centrale"

 

La campagna "Rete della memoria e dell'amicizia per l'Appennino centrale" ha la potenzialità di coinvolgere un numero ben maggiore di realtà locali, essendo molto vasta l'area flagellata dal sisma del 2016-2017 e stante l'enorme estensione geografica degli eventi riscoperti nell'ambito del progetto Partigiani jugoslavi in Appennino 1943-1944, poi descritti nel libro I partigiani jugoslavi nella Resistenza italiana (Odradek 2011) che possiamo utilizzare come vero e proprio almanacco ove attingere spunti per iniziative di recupero della memoria storica sul coinvolgimento degli antifascisti jugoslavi nella Liberazione della nostra penisola.

Tra le proposte pervenute dai collaboratori al progetto Partigiani jugoslavi in Appennino 1943-1944  menzioniamo qui ad esempio:

Abruzzo: Ortolano di Campotosto (AQ): riscoperta della figura di Blagoje Popović, coraggioso partigiano impiccato ad un pilone della teleferica della diga di Provvidenza, fra Campotosto e L'Aquila, entrambe realtà terremotate.

Puglia: Altamura (BA), interventi di tutela e valorizzazione del sito del campo di addestramento EPLJ; Barletta (BT), recupero e valorizzazione del Sacrario jugoslavo nel Cimitero comunale; a livello regionale,coordinamento per la promozione di iniziative congiunte tra i molti siti legati alla presenza degli jugoslavi durante la II G.M. in Regione.

Ovviamente sviluppi in tal senso possono venire solo dalla attiva collaborazione di tutte le persone e realtà coinvolte e sensibili a questi temi, anche finalizzata alla individuazione di ulteriori concrete fonti di finanziamento.



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Il fondo archivistico "Drago Ivanović" è nel Centro di Documentazione "G. Torre" di Jugocoord


Esattamente nel terzo anniversario della morte di Drago Ivanović (12/12/2014) il suo fondo archivistico ha trovato appropriata collocazione nel Centro di Documentazione "Giuseppe Torre" di Jugocoord Onlus a Bologna.


I materiali, costituiti da memorie degli anni della Resistenza e dell'internamento e dagli appunti e documenti su cui Drago ha basato la scrittura delle sue numerose opere, erano stati affidati dai figli alcuni mesi dopo la sua morte ai responsabili del progetto Partigiani jugoslavi in Appennino, vale a dire alle persone degli Autori del libro I partigiani jugoslavi nella Resistenza italiana ed alla associazione Coordinamento Nazionale per la Jugoslavia (Jugocoord onlus), cui lo stesso Drago aveva aderito all'inizio del 2014.

Jugocoord Onlus si ripromette di far classificare i documenti secondo criteri professionali non appena sarà possibile; nel frattempo si dispone di un catalogo provvisorio, compilato dalla stessa famiglia Ivanović: si veda alla pagina dedicata al fondo archivistico.
Per richieste di consultazione e di copie di documenti, gli studiosi debbono presentare richiesta motivata all'indirizzo: j u g o c o o r d @ t i s c a l i . i t .


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Jugocoord Onlus è al fianco del movimento per l'Ucraina antifascista e la pace in Donbass e lo sostiene mettendosi a disposizione per iniziative mirate come da indicazioni della nostra recente Assemblea dei Soci. Segnaliamo:

https://www.facebook.com/ucraina.antifascista.bo/posts/1601116269910924

Comitato Ucraina Antifascista Bologna, 27/11/2017

APPELLO IMPORTANTE IN ITALIANO E RUSSO

Cari compagni, per il prossimo Natale vi chiediamo un aiuto speciale:
Misha (Mihail Matvienko) è un giovane uomo di 22 anni, è nato e cresciuto a Donetsk, allevato dalla mamma e senza il papà. Studente del liceo e sportivo, nel maggio del 2014 si unisce al Battaglione Vostok per combattere il fascismo. Nel settembre del 2014 rimane gravemente ferito a causa dell'esplosione di una mina e subisce l'amputazione di entrambi i piedi e di una mano, purtroppo Misha perde anche la vista. Si trasferisce a Mosca, dove lo abbiamo incontrato, aiutato da alcuni volontari per sottoporsi a cure mediche. Attualmente frequenta l'Università e coltiva il sogno di ritornare a Donetsk, crearsi una famiglia ed aprire una scuola che formi i ragazzi alla educazione e al rispetto per gli altri. 
Misha è solito ripetere: " finché avrò sangue nelle vene non sono finito, la pace in Ucraina tornerà solo quando il popolo avrà consapevolezza che c'è la guerra."
Decorato con due medaglie al valore per il suo coraggio e la difesa dello storico monumento di Saur Mogila, ha un animo cosacco che lo aiuta ad affrontare le durezze della vita.
Misha ha bisogno della nostra solidarietà, una importante operazione all'occhio potrebbe ridonargli la vista.
Compagni, sottoscrivete, contattateci in privato o versate un aiuto concreto sul conto: 

CONTO BANCOPOSTA n. 88411681 intestato a JUGOCOORD ONLUS, Roma
IBAN: IT 40 U 07601 03200 000088411681. Causale "Per Misha".

Grazie


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