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La VOCE ANNO XX N°5

gennaio 2018

PAGINA 1         - 21


In questo numero:
* Rete della memoria e dell'amicizia per l'Appennino centrale
* Fondo archivistico "Drago Ivanović" 
* Al fianco dell'Ucraina antifascista e per la pace in Donbass: sottoscrizione per Misha (Mihail Matvienko)
* Gli avvoltoi atlantici tornano a volteggiare sui Balcani
* Dichiarazione del SRP (Croazia) a proposito del riconoscimento di Gerusalemme quale capitale di Israele
* "Tribunale ad hoc" dell'Aia: cronache e commenti sui casi Mladić e Praljak
* La campagna "Abiti Puliti" svela le nuove schiavitù


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Rete della memoria e dell'amicizia per l'Appennino centrale


Immagini e collegamenti alla pagina: 
http://www.cnj.it/home/index.php?option=com_content&view=article&id=8721:rete-della-memoria-e-dell-amicizia-per-l-appennino-centrale&catid=14&lang=it&Itemid=110 ]


Con la presentazione – il 30/11 u.s. – di una Domanda di cofinanziamento per una serie di interventi, a valere sul Bando 2018 per Progetti Italiani della Tavola Valdese, Jugocoord Onlus è passata alla fase concreta/operativa della campagna "Rete della memoria e dell'amicizia per l'Appennino centrale".

La campagna è stata concepita a seguito del recente sciame sismico (2016-2017) che ha duramente colpito un'area, a cavallo tra Abruzzo, Marche, Umbria e Lazio, in cui durante la II Guerra Mondiale trovarono rifugio e spesso si impegnarono nella lotta partigiana numerosi antifascisti montenegrini e altri jugoslavi, ex-prigionieri nei campi di concentramento della nostra penisola.

Per questo motivo la nostra associazione Coordinamento Nazionale per la Jugoslavia ONLUS ha ritenuto giusto esprimere concretamente solidarietà ai territori colpiti, promuovendo qualche intervento di ripristino: si tratta cioè di stanziare fondi per il recupero di beni culturali e/o storici come segno della collaborazione fra i popoli.

 

Gli interventi per i quali è stato richiesto questo primo cofinanziamento ai Valdesi riguardano due Comuni:

 

Acquasanta Terme (AP)

Questo Comune ci sta particolarmente a cuore essendo stato teatro della strage dell'11 marzo 1944 nelle frazioni di Pozza, Umito e Pito, in cui perirono tra gli altri anche 15 antifascisti jugoslavi, le cui spoglie lì riposano nel Cimitero partigiano internazionale di Pozza. Il Cimitero, così come l'intero territorio comunale, ha subito seri danni a seguito degli eventi sismici e meteorologici che hanno flagellato la zona da agosto 2016 in poi.


Per Acquasanta Terme alla Tavola Valdese sono stati dunque richiesti fondi per il rifacimento integrale delle lapidi del Cimitero partigiano internazionale di Pozza.

 

Valle Castellana (TE)

Anche il Comune di Valle Castellana si trova in un'area in cui durante la II Guerra Mondiale trovarono rifugio e spesso si impegnarono nella lotta partigiana numerosi antifascisti montenegrini e altri jugoslavi, ex-prigionieri nei campi di concentramento della nostra penisola. Questo in particolare nell'abitato di frazioni come Morrice e/o Pietralta, teatro di importanti episodi di guerra ma anche di fratellanza e solidarietà. Sulla permanenza dell'indimenticabile Dragutin "Drago" Ivanović presso la famiglia De Benedictis di Morrice dal 3 ottobre 1943 al 12 marzo 1944 si può leggere ad esempio quanto è riportato nel libro I partigiani jugoslavi nella Resistenza italiana (Odradek 2011).

La gran parte dei tanti antifascisti montenegrini rifugiati nel Comune erano fuggiaschi dal lager di Colfiorito di Foligno (PG). Essi furono in contatto con il gruppo costituito nella Valle del Garrafo (frazioni Pozza e Umito di Acquasanta Terme) attorno alla figura del capitano Bianco, e perciò furono tra l'altro testimoni della strage che in quelle frazioni fu compiuta l'11 marzo 1944 (vedi sopra); furono in contatto con i partigiani della zona di Ascoli Piceno, tra cui Carmine Pompetti e Pietro Perini, e con loro il 18 aprile 1944 costituirono una nuova formazione partigiana in località Rocca di Monte Calvo (AP); altri furono invece legati alla banda guidata da Mirko Jovanović, operante in tutto il comprensorio di Montorio al Vomano: otto di questi caddero vittime di un assalto nazifascista in frazione Pietralta di Valle Castellana, il 17 aprile 1944.

Di tutti questi fatti, e di altro ancora, ha scritto pagine importanti lo stesso Drago Ivanović, che a partire dagli anni Settanta del secolo scorso è ritornato più volte in Italia nei luoghi della sua Resistenza sul nostro territorio. In particolare Drago ritrovò le famiglie De Benedictis e Pompetti e raccolse documentazione preziosa sulla vicende della II G.M. in zona, che nemmeno gli storici italiani hanno mai ricostruito a tale livello di precisione. Tra le opere di Ivanović dedicate a questo ricordiamo:

  • Apeninske nemirne zore. Od logora Kolfiorita do Visa [Le albe inquiete dell'Appennino. Dal campo di Colfiorito all'isola di Vis]. Podgorica/Titograd, Istorijski Institut Crne Gore, 1999
  • Stazama ratnog prijateljstva [Momenti dell'amicizia del tempo di guerra]. Podgorica/Titograd, Istorijski Institut Crne Gore, 2000
  • Pojedinci zaboravljaju - narodi pamte [Gli individui dimenticano - i popoli ricordano]. Podgorica/Titograd, Istorijski Institut Crne Gore, 2000

Per queste ragioni, nell'ambito del nostro progetto di Rete per la memoria e l'amicizia in Appennino Centrale, abbiamo previsto anche di apporre nella frazione di Morrice, a nostro totale carico, una lapide di gratitudine da parte dei montenegrini che vi furono nascosti e protetti dalla popolazione locale, come da volontà a noi espresse da Drago Ivanović quando era in vita. Nella erigenda Biblioteca Comunale di Valle Castellana, la cui realizzazione appare strategica per la promozione congiunta delle risorse storico-valoriali, naturali e turistico-escursionistiche (in sinergia con il Parco Nazionale dei Monti della Laga che lì ha sede) dell'area, troveranno tra l'altro collocazione alcuni dei volumi di Drago Ivanović e si dovrà rendere omaggio a questa figura attraverso la intitolazione di un ambiente o della Biblioteca stessa.

Per Valle Castellana alla Tavola Valdese sono stati dunque richiesti fondi per arredi per la nuova Biblioteca e la Sala Lettura: scaffalature, tavoli, sedie fisse.
Sono state indicate altre spese (accessori di catalogazione e funzionamento della biblioteca, computer, videoproiettore e impianti) che resteranno in parte a carico nostro e in parte a carico del Comune (o per le quali il Comune dovrà trovare altri fondi).

 

Per questo primo anno si è dovuta procrastinare la fase operativa relativamente agli altri due Comuni che Jugocoord Onlus ha contattato negli scorsi mesi. Si tratta dei seguenti:

 

Monte Cavallo (MC)

In questo Comune è facile individuare come assoluta priorità la messa in sicurezza, restauro e valorizzazione dell’Eremo della Romita, teatro dell'assalto nazifascista del 20-21 Maggio 1944 ai danni dei partigiani lì radunati, in massima parte jugoslavi, collegati alla Bgt. "Garibaldi" di Foligno ma afferenti anche alla Bgt. "Gramsci" di Terni (btg. "Tito") o, secondo un organigramma più tardo, alla Bgt. "Spartaco" (btg. "Peko Dapčević"). Una lapide in ricordo dei quattro caduti vi fu apposta nel dopoguerra: tuttavia essa era già in frantumi prima del recente sisma del 2016, così come è in rovina da decenni l'intero complesso abbaziale, di epoca medievale. Per la conoscenza e valorizzazione del sito, che si trova in un'erea montuosa raggiungibile solo a piedi, è prioritaria la sua inclusione negli itinerari escursionistici di zona, con relativo adeguamento della cartellonistica e pubblicizzazione.

..segue ./.

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