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La VOCE 2012 |
P R E C E D E N T E | S U C C E S S I V A |
La VOCE ANNO XXIII N°4 | dicembre 2020 | PAGINA 4 - 20 |
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segue da pag.19: il sars-cov-2 blocca il dolore e per questo sono tanti gli asintomatici.
molte vie biologiche indicano al corpo che senta dolore, e una di queste attraverso una proteina, il fattore di crescita endoteliale vascolare-a (vegf-a), che svolge un ruolo essenziale nella crescita dei vasi sanguigni, ma è stato relazionato con malattie come il cancro, l’artrite reumatoide e di recente la covid – 19.
quando il vegf-a si unisce al ricevente della neuropilina –che serve al sars-cov-2 per entrare nelle cellule- inizia una cascata di eventi che risultano nell’ipereccitabilità dei neuroni, e questo produce dolore.
gli scienziati dell’unversità di arizona hanno scoperto che la proteina spiga sars-cov-2 si unisce alla neuropilina esattamente nella stessa ubicazione del ve-gf-a e blocca il processo.
attualmente, il dottor khanna si sta associando con immunologi e virologi per continuare l’investigazione sul ruolo della neuropilina nella propagazione della covid-19.
inoltre nel suo laboratorio esaminerà come usare la neuropilina per alleviare i dolori senza oppioidi. (rt/gm–granma int.)
cosa definisce il programma nazionale per il progresso delle donne?
anche se non è poco il cammino percorso in materia d’uguaglianza piena per le donne cubane, restano comunque sfide relazionate a manifestazioni di discriminazione e violenza di genere, così come con comportamenti sessisti che confermano la necessità di contare su un programma nazionale per il progresso delle donne.
autore: yudy castro morales e gladys leidys ramos | internet@granma.cu - 16 novembre 2020 08:11:10.
siamo in un momento superiore nell’agenda di genere che ci permette d’attualizzare e contestualizzare questi temi nel piano di sviluppo economico e sociale del paese. foto: dunia álvarez palacio.
anche se non è poco il cammino percorso in materia d’uguaglianza piena per le donne cubane, restano comunque sfide relazionate a manifestazioni di discriminazione e violenza di genere, così come con comportamenti sessisti che confermano la necessità di contare su un programma nazionale per il progresso delle donne.
«questo programma, recentemente approvato dal consiglio dei ministri, non è assolutamente nuovo, ma amplia la portata decisiva della rivoluzione in questo ambito», ha sottolineato pochi giorni fa teresa amarelle boué, membro del burò politico del partito e segretaria generale della federazione delle donne cubane (fmc), partecipando al programma televisivo mesa redonda.
amarelle boué, ripassando in materia di diritti le molte battaglie vinte dalle donne cubane, ha reiterato che il primo programma d’uguaglianza che hanno sfruttato le donne è stato esattamente la rivoluzione.
da quei primi anni, ha detto, dopo il trionfo del primo gennaio e sino ad oggi, si sono spianati e costruiti i sentieri dell’emancipazione con il proposito d’ottenere una partecipazione cosciente delle donne nella vita economica, politica e sociale del paese.
nel suo intervento ha ricordato alcuni importanti precedenti come le leggi riferite agli impieghi, pur con la rivoluzione in sviluppo; il riconoscimento, nel primo congresso del partito comunista di cuba, nel 1975, della piena uguaglianza della donna, così come l’approvazione, nel 1997, del piano d’azione nazionale di seguito alla iv conferenza mondiale della donna di pechino, in cina.
nonostante tutto, ha riconosciuto, non abbiamo sempre avuto la stessa comprensione su questi temi. e come esempio ha commentato l’incorporazione nella costituzione del 1976, di un capitolo d’uguaglianza che aveva ancora una sfumatura discriminatoria e che è stato corretto nella riforma del 1992.
continuare a spianare il camino dell’emancipazione femminile.
con l’impronta di una storica lotta per i diritti delle cubane, con fidel e vilma al fronte, il programma nazionale per il progresso delle donne centra la sua attenzione nelle sfide attuali e vuole, come obiettivo fondamentale, continuare a promuovere il progresso delle cubane nel mezzo di trasformazioni, senza che avvengano passi indietro in tutto quello che è stato conquistato sino ad ora.
in accordo con teresa amarelle: «il programma vuole, specificatamente, ottenere una maggior sistematicità da parte degli organismi dell’amministrazione centrale dello stato e delle istituzioni … nel seguito di tutti i temi che coinvolgono lo sviluppo delle donne nella società.
ugualmente, ha precisato, raccoglie la necessità d’intensificare lo sviluppo delle politiche pubbliche e di fomentare l’educazione con messe a fuoco di genere nelle famiglie e nelle comunità. e con questa prospettiva la premessa è anche abilitare i servitori pubblici perche si proiettino in questa direzione.
la segretaria generale della fmc, ha aggiunto che la violenza di genere e le forme di discriminazione hanno anche uno spazio essenziale nelle azioni e nelle misure raccolte dal programma, oltre a trasversalizzare tutti gli obiettivi, perché anche se cuba non presenta manifestazioni significative di questa natura rispetto ad altri paesi de, mondo comunque continuano a capitare.
tra le aree comprese nel piano d’azione, teresa amarelle ha segnalato quella razionata al potere economico delle donne.
«il lavoro continua ad essere la sfida; attualmente abbiamo un milione di donne economicamente inattive. una delle ragioni più comuni è che gran parte della popolazione invecchiata del paese è femminile e una grande percentuale è occupata come badante di anziani», ha segnalato.
altri temi ai quali si riferisce il programma riguardano la stretta relazione con la legislazione e il diritto di una messa a fuoco di genere, la sfida di fomentare un’educazione e una pratica sulla salute sessuale e riproduttiva in un paese in cui le famiglie sono sempre più diverse.
le 44 misure del programma, secondo amarelle boué, abbordano tutte queste mete e altre. come il caso dell’ampliamento delle case per l’infanzia, un’alternativa agli asili statali che, di fronte alla crescita de numero di donne che lavorano, non coprono tutta la domanda.
«siamo in un momento superiore dell’agenda di genere, che ci permette di attualizzare questi temi nel piano di sviluppo economico e sociale del paese, considerando che le donne siamo una forza importante in questo sviluppo.
«questo programa riassume, in misure e azioni, il senso della volontà dello stato cubano sui temi d’uguaglianza di genere, l’eliminazione di stereotipi, e legittima una pratica che in cuba si è formata dal trionfo della rivoluzione con l’obiettivo di darle il protagonismo chela donna ha sempre avuto nella società», ha reiterato.
amarelle boué ha precisato che il programma costituisce un meccanismo imprescindibile per promuovere l’uguaglianza di genere, oltre ad essere un foglio di rotta per istituzionalizzare le politiche pubbliche nel nostro paese e stare in corrispondenza con la costituzione della repubblica, gli obiettivi di sviluppo sostenibile e l’agenda 2030, unita alla piattaforma di pechino.
«nel programma si stabilisce anche l’impegno di valutare sistematicamente il compimento di quello che si propone dagli organi locali del potere popolare alla più alta direzione del paese, con la federazione delle donne cubane come protagonista e consulente in tutto questo processo», ha specificato.
impegni internazionali stabiliti.
margarita valle camino, funzionaria della direzione generale dei temi multilaterali e il diritto internazionale del ministero delle relazioni estere, ha segnalato l’importante impegno di cuba con la ratificazione degli impegni internazionali ed ha richiamato l’attenzione sulla convenzione sull’eliminazione di tutte le forme di discriminazione contro la donna, approvata nel 1979, entrata in vigore nel 1981.
«il nostro paese, ha detto, è stato la prima nazione a firmarla e la seconda a ratificarla in una data lontana come il 1980. attualmente questo strumento conta con 189 stati parte».
ugualmente ha indicato la iv conferenza mondiale della donna, dove cuba partecipò con una numerosa delegazione presieduta da vilma espín.
partendo da lì fu adottata la detta piattaforma d’azione di pechino, considerata il documento più completo mai adottato in una conferenza dell’organizzazione delle nazioni unite sui diritti della donna.
avanzare anche nella legislazione e il diritto.
rispetto ai risultati che il programma nazionale per il progresso delle donne che si vuole ottenere da un punto di vista giuridico, rosabel gamón verde, prima viceministro del ministero di giustizia, ha spiegato che una delle forze è precisamente quella che definisce un’area di lavoro in questo senso, relazionata con la legislazione e il diritto, oltre a concepire anche l’importanza di una cornice di regole contro la violenza di genere.
«il programma contiene un gruppo d’azioni e una del principali è garantire che esista un linguaggio inclusivo con prospettive di genere, dal momento in cui si elaborano le norme sino alla loro pubblicazione», ha precisato.
«un’altra azione ha aggiunto rosabel gamón verde, è la preparazione degli studenti e dei professionisti del diritto in questi temi, che permetta d’avere strumenti nell’esercizio, per assicurare il loro compimento, perfezionare la legislazione vigente, e garantire lo scontro e come seguire delle forme di violenza».
«la forza di una cultura giuridica nella società cubana su questi temi è midollare, perchè, con la legislazione solamente non si risolve questo problema. se non siamo capaci d’implementarli efficacemente e non si controllano rigorosamente, non si ottiene niente. come non si avanzerà se tutti i cittadini non si sentono parte di questi cambi necessari», ha concluso. (gm – granma int.)
chi organizza internazionalmente la guerra mediatica contro cuba
di antonio mata sala, console di cuba a san paolo, brasile.
da https://www.resistencia.cc.
traduzione di mauro gemma per marx21.it.
il caso cubano è senza dubbio un esempio che rimarrà negli annali della manipolazione dell'informazione. in esso possiamo trovare quasi tutte le tecniche, dalle più grossolane alle più sofisticate. sebbene la disinformazione non sia una novità, i metodi, le strategie e le tecnologie utilizzate si sono evolute molto nel tempo. il bersaglio è la rivoluzione, i suoi difensori; la strategia del colpo di stato morbido stabilisce come una delle sue regole fondamentali la distruzione dei pilastri fondamentali che sostengono lo stato. non è forse quello che stanno cercando di fare?
nel gennaio 1969, fidel diresse l'operazione verità a livello internazionale per sconfiggere la campagna di calunnie contro la nascente rivoluzione cubana in relazione ai processi e alle giustificazioni dei famigerati torturatori e assassini della dittatura di batista. secondo fidel, era necessario contrastare le campagne che seminavano confusione dei nemici dei movimenti progressisti latinoamericani. nacquero prensa latina e radio havana cuba. ora, come mai prima, è in atto un'offensiva mediatica che cerca di distorcere la verità e la grandezza della resistenza di cuba. per screditare la rivoluzione, mentono, si oppongono all'umanesimo dei suoi progetti, cercano di rendere invisibili le sue conquiste, sottolineano le sue debolezze, tacciono e nascondono le sue imprese. in assenza di argomenti, manipolano, violano, puniscono.
per questo motivo, cercano di influenzare le persone con menzogne sui medici cubani, sulla nostra collaborazione internazionale, di demonizzare tutti coloro che osano ammirarci per il nostro lavoro sociale e umanitario. per un artista cubano oggi, che vive nel suo paese, che sia un attore o un musicista, questa macchina del terrore comincia a manifestarsi con l'azione di un insieme di pagine web che fanno parte del sistema mediatico di internet, finanziato dal fondo milionario che il governo degli stati uniti stanzia ogni anno per la sovversione a cuba. i suoi editori, mercenari cubani dediti a quest'opera, monitorano le pagine facebook di praticamente tutti gli artisti cubani popolari, alla ricerca di qualsiasi pubblicazione che possa essere loro utile.
ricordiamo che, secondo gli esperti del settore, la guerra mediatica è un processo sovversivo di comunicazione sociale attraverso il quale uno stato, istituzione, gruppo, classe sociale o persona agisce per influenzare gusti, sentimenti, emozioni e coscienza politica con lo scopo di cambiare il comportamento nell'interesse degli obiettivi dell'esecutore. copre le diverse forme di consapevolezza sociale, tra le quali spiccano: filosofia, arte, consapevolezza giuridica, concezione etica, scientifica e politica e ideologia religiosa, nonché psicologia sociale.
ora, quali sono le caratteristiche della guerra mediatica degli stati uniti contro cuba? le azioni sono promosse in modo pianificato e coordinato dalla comunità di intelligence degli stati uniti; si fa un uso intensivo e ampio delle scienze sociali; si utilizzano i mezzi di comunicazione in modo razionale e operativo; e la partecipazione attiva di centri di pensiero dedicati agli studi politici e sociali.
la struttura della guerra mediatica contro cuba è basata sul consiglio di sicurezza nazionale, che dirige questa politica a tutti i livelli; sui gruppi e centri di studio cubani legati ai servizi speciali degli stati uniti e sui gruppi di studio cubani della cia, che propongono le politiche da seguire; sulla united states information agency (usia), che ha come obiettivi strategici settori o gruppi sociali a cuba, per la quale opera la sovversiva radio martí; e sull'intero sistema dei media del governo degli stati uniti.
il principale strumento della guerra mediatica è l'agenzia di informazione degli stati uniti, che durante la guerra fredda ha svolto un ruolo importante nell'aggressione contro l'unione sovietica e altri paesi socialisti dell'europa orientale. costituisce l'apparato di propaganda ufficiale del governo degli stati uniti attraverso il quale si esprimono per il mondo intero le linee guida approvate dall'esecutivo e dal consiglio di sicurezza nazionale.
allo stesso modo, l'internet operational group for subversion a cuba gestisce un programma creato dal governo degli stati uniti per sovvertire l'ordine interno nel paese, seguendo le linee guida del presidente donald trump illustrate nel suo memorandum presidenziale del 16 giugno 2017.
parte della tattica è la cosiddetta "stampa indipendente", formata, addestrata e pagata negli stati uniti, con borse di studio e viaggi per giovani giornalisti con obiettivi seducenti, strategie avanzate di gestione dei social media, pagamenti generosi ai cyber mercenari e molestie incessanti a coloro che difendono il rivoluzione. ogni piano d'azione segreto sviluppato dai governi degli stati uniti contro l'isola insubordinata da 60 anni, genera un'attività mediatica ben pagata.
una variante ampiamente utilizzata è la notizia "spazzatura o inganno" per intrattenere grandi masse con questioni banali, e quindi non affrontare i gravissimi problemi dell'umanità causati proprio dal grande capitale di quel mondo che definiscono sviluppato, in modo che non si capiscano le cause dei suoi grandi e gravi mali.
per contrastare queste azioni, fernando buen abad, specialista in filosofia dell'immagine, comunicazione e critica culturale, coordina il progetto promosso da un gruppo di accademici, scienziati e attivisti di diversi fronti sociali. partecipano all'iniziativa - secondo buen abad - ricercatori come il primo vicepresidente dell'unione dei giornalisti cubani, rosa miriam elizalde, l'accademico ecuadoriano rené ramírez gallegos, il cileno pedro santander, il brasiliano leonardo magalhães e l'argentino lucas villasenín, tra gli altri compagni.
buen abad specifica che non esiste una fonte di informazione che non debba essere vagliata con occhio critico: "è necessario promuovere una catena di pensiero critico affrancato dalla colonizzazione e guidato dai popoli e mettere all'ordine del giorno di tutte le lotte la minaccia che costituiscono le menzogne informative o 'fake news '. l'america latina è molto lenta anche nella produzione di leggi, codici e regolamenti che rendano socialmente possibile mettere freni, vaccini, scudi per i popoli ”.
"smentire le false informazioni, con la verità come orizzonte" è lo scopo che sostiene red verdad, poiché noi siamo abituati a vivere in una sorta di paesaggio di menzogne su un ampio e complesso spettro di problemi sociali, umanistici e psicologici. è possibile accedere ai contenuti di red verdad su twitter @laredverdad, instagram @ laredverdad, youtube @redverdad e facebook @redverdad.
i social network sono un campo di battaglia in questi tempi di globalizzazione e internet, il cui uso diffuso ha portato ad una crescita esponenziale del volume e del flusso di informazioni. secondo il digital news report 2019, il numero di persone che utilizzano i social media per il consumo di notizie è cresciuto tra il 2018 e il 2019; oltre la metà della popolazione mondiale (54%) utilizza facebook, whatsapp, youtube e instagram per rimanere informata.
nonostante questa preziosa iniziativa della creazione di red verdad, per affrontare la guerra mediatica sui social network contro l'opera della rivoluzione cubana, è essenziale che tutti i rivoluzionari diano una risposta tempestiva, intelligente e oggettiva per smascherare i controrivoluzionari di ogni tipo e gli pseudo-intellettuali che cercano di denigrare cuba e si uniscono alle campagne di disinformazione e fake news dei centri di potere e dei “serbatoi di pensiero” dell'imperialismo e dei suoi lacchè.
Segue da Pag.19: Il SARS-COV-2 blocca il dolore e per questo sono tanti gli asintomatici
Molte vie biologiche indicano al corpo che senta dolore, e una di queste attraverso una proteina, il fattore di crescita endoteliale vascolare-A (VEGF-A), che svolge un ruolo essenziale nella crescita dei vasi sanguigni, ma è stato relazionato con malattie come il cancro, l’artrite reumatoide e di recente la COVID – 19 Quando il VEGF-A si unisce al ricevente della neuropilina –che serve al SARS-COV-2 per entrare nelle cellule- inizia una cascata di eventi che risultano nell’ipereccitabilità dei neuroni, e questo produce dolore. Gli scienziati dell’Unversità di Arizona hanno scoperto che la proteina spiga SARS-COV-2 si unisce alla neuropilina esattamente nella stessa ubicazione del VE-GF-A e blocca il processo. Attualmente, il dottor Khanna si sta associando con immunologi e virologi per continuare l’investigazione sul ruolo della neuropilina nella propagazione della COVID-19. Inoltre nel suo laboratorio esaminerà come usare la neuropilina per alleviare i dolori senza oppioidi. (RT/GM–Granma Int.) Cosa definisce il Programma Nazionale per il Progresso delle Donne?Autore: Yudy Castro Morales e Gladys Leidys Ramos | internet@granma.cu - 16 novembre 2020 08:11:10 ![]() Anche se non è poco il cammino percorso in materia d’uguaglianza piena per le donne cubane, restano comunque sfide relazionate a manifestazioni di discriminazione e violenza di genere, così come con comportamenti sessisti che confermano la necessità di contare su un Programma Nazionale per il Progresso delle Donne. «Questo Programma, recentemente approvato dal Consiglio dei Ministri, non è assolutamente nuovo, ma amplia la portata decisiva della Rivoluzione in questo ambito», ha sottolineato pochi giorni fa Teresa Amarelle Boué, membro del Burò Politico del Partito e segretaria generale della Federazione delle Donne Cubane (FMC), partecipando al programma televisivo Mesa Redonda. Amarelle Boué, ripassando in materia di diritti le molte battaglie vinte dalle donne cubane, ha reiterato che il primo programma d’uguaglianza che hanno sfruttato le donne è stato esattamente la Rivoluzione. Da quei primi anni, ha detto, dopo il trionfo del Primo Gennaio e sino ad oggi, si sono spianati e costruiti i sentieri dell’emancipazione con il proposito d’ottenere una partecipazione cosciente delle donne nella vita economica, politica e sociale del paese. Nel suo intervento ha ricordato alcuni importanti precedenti come le leggi riferite agli impieghi, pur con la Rivoluzione in sviluppo; il riconoscimento, nel Primo Congresso del Partito Comunista di Cuba, nel 1975, della piena uguaglianza della donna, così come l’approvazione, nel 1997, del Piano d’Azione Nazionale di Seguito alla IV Conferenza Mondiale della Donna di Pechino, in Cina. Nonostante tutto, ha riconosciuto, non abbiamo sempre avuto la stessa comprensione su questi temi. E come esempio ha commentato l’incorporazione nella Costituzione del 1976, di un capitolo d’uguaglianza che aveva ancora una sfumatura discriminatoria e che è stato corretto nella riforma del 1992. CONTINUARE A SPIANARE IL CAMINO DELL’EMANCIPAZIONE FEMMINILE Con l’impronta di una storica lotta per i diritti delle cubane, con Fidel e Vilma al fronte, il Programma Nazionale per il Progresso delle Donne centra la sua attenzione nelle sfide attuali e vuole, come obiettivo fondamentale, continuare a promuovere il progresso delle cubane nel mezzo di trasformazioni, senza che avvengano passi indietro in tutto quello che è stato conquistato sino ad ora. In accordo con Teresa Amarelle: «Il Programma vuole, specificatamente, Ottenere una maggior sistematicità da parte degli Organismi dell’Amministrazione Centrale dello Stato e delle istituzioni … nel seguito di tutti i temi che coinvolgono lo sviluppo delle donne nella società. Ugualmente, ha precisato, raccoglie la necessità d’intensificare lo sviluppo delle politiche pubbliche e di fomentare l’educazione con messe a fuoco di genere nelle famiglie e nelle comunità. E con questa prospettiva la premessa è anche abilitare i servitori pubblici perche si proiettino in questa direzione. La Segretaria Generale della FMC, ha aggiunto che la violenza di genere e le forme di discriminazione hanno anche uno spazio essenziale nelle azioni e nelle misure raccolte dal Programma, oltre a trasversalizzare tutti gli obiettivi, perché anche se Cuba non presenta manifestazioni significative di questa natura rispetto ad altri paesi de, mondo comunque continuano a capitare. Tra le aree comprese nel piano d’azione, Teresa Amarelle ha segnalato quella razionata al potere economico delle donne. «Il lavoro continua ad essere la sfida; attualmente abbiamo un milione di donne economicamente inattive. Una delle ragioni più comuni è che gran parte della popolazione invecchiata del paese è femminile e una grande percentuale è occupata come badante di anziani», ha segnalato. Altri temi ai quali si riferisce il Programma riguardano la stretta relazione con la legislazione e il diritto di una messa a fuoco di genere, la sfida di fomentare un’educazione e una pratica sulla salute sessuale e riproduttiva in un paese in cui le famiglie sono sempre più diverse. Le 44 misure del Programma, secondo Amarelle Boué, abbordano tutte queste mete e altre. Come il caso dell’ampliamento delle case per l’infanzia, un’alternativa agli asili statali che, di fronte alla crescita de numero di donne che lavorano, non coprono tutta la domanda. «Siamo in un momento superiore dell’agenda di genere, che ci permette di attualizzare questi temi nel piano di sviluppo economico e sociale del paese, considerando che le donne siamo una forza importante in questo sviluppo. «Questo Programa riassume, in misure e azioni, il senso della volontà dello Stato cubano sui temi d’uguaglianza di genere, l’eliminazione di stereotipi, e legittima una pratica che in Cuba si è formata dal trionfo della Rivoluzione con l’obiettivo di darle il protagonismo chela donna ha sempre avuto nella società», ha reiterato. Amarelle Boué ha precisato che il Programma costituisce un meccanismo imprescindibile per promuovere l’uguaglianza di genere, oltre ad essere un foglio di rotta per istituzionalizzare le politiche pubbliche nel nostro paese e stare in corrispondenza con la Costituzione della Repubblica, gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile e l’Agenda 2030, unita alla Piattaforma di Pechino. «Nel Programma si stabilisce anche l’impegno di valutare sistematicamente il compimento di quello che si propone dagli organi locali del Potere Popolare alla più alta direzione del paese, con la Federazione delle Donne Cubane come protagonista e consulente in tutto questo processo», ha specificato. IMPEGNI INTERNAZIONALI STABILITI Margarita Valle Camino, funzionaria della Direzione Generale dei Temi Multilaterali e il Diritto Internazionale del Ministero delle Relazioni Estere, ha segnalato l’importante impegno di Cuba con la ratificazione degli impegni internazionali ed ha richiamato l’attenzione sulla Convenzione sull’eliminazione di tutte le forme di discriminazione contro la donna, approvata nel 1979, entrata in vigore nel 1981. «Il nostro paese, ha detto, è stato la prima nazione a firmarla e la seconda a ratificarla in una data lontana come il 1980. Attualmente questo strumento conta con 189 Stati parte». |
Ugualmente ha indicato la IV Conferenza Mondiale della Donna, dove Cuba partecipò con una numerosa delegazione presieduta da Vilma Espín.
Partendo da lì fu adottata la detta Piattaforma d’Azione di Pechino, considerata il documento più completo mai adottato in una Conferenza dell’Organizzazione delle Nazioni Unite sui diritti della donna. AVANZARE ANCHE NELLA LEGISLAZIONE E IL DIRITTO Rispetto ai risultati che il Programma Nazionale per il Progresso delle Donne che si vuole ottenere da un punto di vista giuridico, Rosabel Gamón Verde, prima viceministro del Ministero di Giustizia, ha spiegato che una delle forze è precisamente quella che definisce un’area di lavoro in questo senso, relazionata con la legislazione e il diritto, oltre a concepire anche l’importanza di una cornice di regole contro la violenza di genere. «Il Programma contiene un gruppo d’azioni e una del principali è garantire che esista un linguaggio inclusivo con prospettive di genere, dal momento in cui si elaborano le norme sino alla loro pubblicazione», ha precisato. «Un’altra azione ha aggiunto Rosabel Gamón Verde, è la preparazione degli studenti e dei professionisti del Diritto in questi temi, che permetta d’avere strumenti nell’esercizio, per assicurare il loro compimento, perfezionare la legislazione vigente, e garantire lo scontro e come seguire delle forme di violenza». «La forza di una cultura giuridica nella società cubana su questi temi è midollare, perchè, con la legislazione solamente non si risolve questo problema. Se non siamo capaci d’implementarli efficacemente e non si controllano rigorosamente, non si ottiene niente. Come non si avanzerà se tutti i cittadini non si sentono parte di questi cambi necessari», ha concluso. (GM – Granma Int.) Chi organizza internazionalmente la guerra mediatica contro Cuba![]() da https://www.resistencia.cc Traduzione di Mauro Gemma per Marx21.it Il caso cubano è senza dubbio un esempio che rimarrà negli annali della manipolazione dell'informazione. In esso possiamo trovare quasi tutte le tecniche, dalle più grossolane alle più sofisticate. Sebbene la disinformazione non sia una novità, i metodi, le strategie e le tecnologie utilizzate si sono evolute molto nel tempo. Il bersaglio è la Rivoluzione, i suoi difensori; la strategia del colpo di stato morbido stabilisce come una delle sue regole fondamentali la distruzione dei pilastri fondamentali che sostengono lo Stato. Non è forse quello che stanno cercando di fare? Nel gennaio 1969, Fidel diresse l'operazione Verità a livello internazionale per sconfiggere la campagna di calunnie contro la nascente Rivoluzione Cubana in relazione ai processi e alle giustificazioni dei famigerati torturatori e assassini della dittatura di Batista. Secondo Fidel, era necessario contrastare le campagne che seminavano confusione dei nemici dei movimenti progressisti latinoamericani. Nacquero Prensa Latina e Radio Havana Cuba. Ora, come mai prima, è in atto un'offensiva mediatica che cerca di distorcere la verità e la grandezza della resistenza di Cuba. Per screditare la rivoluzione, mentono, si oppongono all'umanesimo dei suoi progetti, cercano di rendere invisibili le sue conquiste, sottolineano le sue debolezze, tacciono e nascondono le sue imprese. In assenza di argomenti, manipolano, violano, puniscono. Per questo motivo, cercano di influenzare le persone con menzogne sui medici cubani, sulla nostra collaborazione internazionale, di demonizzare tutti coloro che osano ammirarci per il nostro lavoro sociale e umanitario. Per un artista cubano oggi, che vive nel suo paese, che sia un attore o un musicista, questa macchina del terrore comincia a manifestarsi con l'azione di un insieme di pagine web che fanno parte del sistema mediatico di Internet, finanziato dal fondo milionario che il governo degli Stati Uniti stanzia ogni anno per la sovversione a Cuba. I suoi editori, mercenari cubani dediti a quest'opera, monitorano le pagine Facebook di praticamente tutti gli artisti cubani popolari, alla ricerca di qualsiasi pubblicazione che possa essere loro utile. Ricordiamo che, secondo gli esperti del settore, la guerra mediatica è un processo sovversivo di comunicazione sociale attraverso il quale uno Stato, istituzione, gruppo, classe sociale o persona agisce per influenzare gusti, sentimenti, emozioni e coscienza politica con lo scopo di cambiare il comportamento nell'interesse degli obiettivi dell'esecutore. Copre le diverse forme di consapevolezza sociale, tra le quali spiccano: filosofia, arte, consapevolezza giuridica, concezione etica, scientifica e politica e ideologia religiosa, nonché psicologia sociale. Ora, quali sono le caratteristiche della guerra mediatica degli Stati Uniti contro Cuba? Le azioni sono promosse in modo pianificato e coordinato dalla comunità di intelligence degli Stati Uniti; si fa un uso intensivo e ampio delle scienze sociali; si utilizzano i mezzi di comunicazione in modo razionale e operativo; e la partecipazione attiva di centri di pensiero dedicati agli studi politici e sociali. La struttura della guerra mediatica contro Cuba è basata sul Consiglio di Sicurezza Nazionale, che dirige questa politica a tutti i livelli; sui Gruppi e Centri di studio cubani legati ai Servizi speciali degli Stati Uniti e sui Gruppi di studio cubani della CIA, che propongono le politiche da seguire; sulla United States Information Agency (USIA), che ha come obiettivi strategici settori o gruppi sociali a Cuba, per la quale opera la sovversiva Radio Martí; e sull'intero sistema dei media del governo degli Stati Uniti. Il principale strumento della guerra mediatica è l'Agenzia di informazione degli Stati Uniti, che durante la Guerra Fredda ha svolto un ruolo importante nell'aggressione contro l'Unione Sovietica e altri paesi socialisti dell'Europa orientale. Costituisce l'apparato di propaganda ufficiale del governo degli Stati Uniti attraverso il quale si esprimono per il mondo intero le linee guida approvate dall'Esecutivo e dal Consiglio di Sicurezza Nazionale. Allo stesso modo, l'Internet Operational Group for Subversion a Cuba gestisce un programma creato dal governo degli Stati Uniti per sovvertire l'ordine interno nel paese, seguendo le linee guida del presidente Donald Trump illustrate nel suo memorandum presidenziale del 16 giugno 2017. Parte della tattica è la cosiddetta "stampa indipendente", formata, addestrata e pagata negli Stati Uniti, con borse di studio e viaggi per giovani giornalisti con obiettivi seducenti, strategie avanzate di gestione dei social media, pagamenti generosi ai cyber mercenari e molestie incessanti a coloro che difendono il Rivoluzione. Ogni Piano d'azione segreto sviluppato dai governi degli Stati Uniti contro l'isola insubordinata da 60 anni, genera un'attività mediatica ben pagata. Una variante ampiamente utilizzata è la notizia "spazzatura o inganno" per intrattenere grandi masse con questioni banali, e quindi non affrontare i gravissimi problemi dell'umanità causati proprio dal grande capitale di quel mondo che definiscono sviluppato, in modo che non si capiscano le cause dei suoi grandi e gravi mali. Per contrastare queste azioni, Fernando Buen Abad, specialista in filosofia dell'immagine, comunicazione e critica culturale, coordina il progetto promosso da un gruppo di accademici, scienziati e attivisti di diversi fronti sociali. Partecipano all'iniziativa - secondo Buen Abad - ricercatori come il primo vicepresidente dell'Unione dei giornalisti cubani, Rosa Miriam Elizalde, l'accademico ecuadoriano René Ramírez Gallegos, il cileno Pedro Santander, il brasiliano Leonardo Magalhães e l'argentino Lucas Villasenín, tra gli altri compagni. Buen Abad specifica che non esiste una fonte di informazione che non debba essere vagliata con occhio critico: "È necessario promuovere una catena di pensiero critico affrancato dalla colonizzazione e guidato dai popoli e mettere all'ordine del giorno di tutte le lotte la minaccia che costituiscono le menzogne informative o 'fake news '. L'America Latina è molto lenta anche nella produzione di leggi, codici e regolamenti che rendano socialmente possibile mettere freni, vaccini, scudi per i popoli ”. "Smentire le false informazioni, con la verità come orizzonte" è lo scopo che sostiene Red Verdad, poiché noi siamo abituati a vivere in una sorta di paesaggio di menzogne su un ampio e complesso spettro di problemi sociali, umanistici e psicologici. È possibile accedere ai contenuti di Red Verdad su Twitter @laredverdad, Instagram @ laredverdad, Youtube @redverdad e Facebook @redverdad. I social network sono un campo di battaglia in questi tempi di globalizzazione e Internet, il cui uso diffuso ha portato ad una crescita esponenziale del volume e del flusso di informazioni. Secondo il Digital News Report 2019, il numero di persone che utilizzano i social media per il consumo di notizie è cresciuto tra il 2018 e il 2019; oltre la metà della popolazione mondiale (54%) utilizza Facebook, WhatsApp, YouTube e Instagram per rimanere informata. Nonostante questa preziosa iniziativa della creazione di Red Verdad, per affrontare la guerra mediatica sui social network contro l'opera della Rivoluzione Cubana, è essenziale che tutti i rivoluzionari diano una risposta tempestiva, intelligente e oggettiva per smascherare i controrivoluzionari di ogni tipo e gli pseudo-intellettuali che cercano di denigrare Cuba e si uniscono alle campagne di disinformazione e fake news dei centri di potere e dei “serbatoi di pensiero” dell'imperialismo e dei suoi lacchè. |
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