LA VOCE | COREA | CUBA | JUGOSLAVIA | PALESTINA | SCIENZA |
Stampa pagina |
Stampa inserto |
LA VOCE 1511 |
P R E C E D E N T E | S U C C E S S I V A |
La VOCE ANNO XVIII N°3 | novembre 2015 | PAGINA c - 27 |
SIAMO SIONISTI DA UNA VITA. |
servizio di sicurezza interna di Israele, lo Shin Bet, hanno sostenuto nel documentario del 2012 "The Gatekeeper", è loccupazione in sé che minaccia veramente la sicurezza a lungo termine di Israele:
l’occupazione costringe Israele a una guerra asimmetrica che corrode la sua
posizione internazionale, limita la sua capacità di stringere alleanze regionali nei confronti degli estremisti settari e, soprattutto, rimane il motivo principale della violenza palestinese. Nel rendere loccupazione permanente, i leader israeliani stanno minando la capacità di sopravvivenza del loro stato. Purtroppo, i movimenti interni per prevenire tale destino si sono affievoliti. Grazie al boom economico e alla temporanea sicurezza fornita dalla barriera [muro] in Cisgiordania e il sistema di difesa missilistica Iron Dome, gran parte della maggioranza sionista laica di Israele non sente alcuna necessità di adottare le difficili misure necessarie per una pace duratura, come sfrattare i loro connazionali dalle colonie in Cisgiordania e riconoscere la macchia morale delle sofferenze che Israele ha causato a così tanti palestinesi. Siamo a un punto critico. La crescita delle colonie e le tendenze demografiche finiranno presto per sopraffare la capacità di Israele di cambiare rotta. Per anni, abbiamo sostenuto i governi israeliani - anche quelli con cui eravamo fortemente in disaccordo - nella convinzione che un Israele sicuro avrebbe agito per difendere i propri interessi a lungo termine. Questa strategia è fallita. Oggi, non vi è alcuna prospettiva realistica che Israele compia le scelte difficili necessarie per assicurare la sua sopravvivenza come Stato democratico in assenza di pressioni esterne. Per i sostenitori di Israele come noi, tutte le forme efficaci di pressione sono dolorose. Gli unici strumenti che potrebbero plausibilmente condizionare i calcoli strategici israeliani sono un ritiro degli aiuti e del sostegno diplomatico Usa, e il boicottaggio e il disinvestimento dalleconomia israeliana. Boicottare solo merci prodotte negli insediamenti non avrebbe un impatto sufficiente a indurre gli israeliani a ripensare lo status quo. E quindi, a malincuore ma risolutamente, che ci rifiutiamo di recarci in Israele, boicottando i suoi prodotti e invitiamo le nostre università a dissociarsi e i nostri rappresentanti eletti a ritirare gli aiuti a Israele. Fino a che Israele si impegna seriamente con un processo di pace che o istituisce un sovrano stato palestinese o garantisce piena cittadinanza democratica ai palestinesi che vivono in un singolo stato, non possiamo continuare a sovvenzionare i governi le cui azioni minacciano la sopravvivenza a lungo termine di Israele. Israele, naturalmente, non è certo il peggiore violatore dei diritti umani nel mondo. Non boicottare Israele, ma non gli altri paesi che violano i diritti costituisce forse un doppio standard? Sì. Noi amiamo Israele, e siamo profondamente preoccupati per la sua sopravvivenza. Non ci sentiamo allo stesso modo coinvolti nel destino di altri Stati. A differenza di Stati isolati a livello internazionale come la Corea del Nord e la Siria, Israele potrebbe essere significativamente influenzato da un boicottaggio. Il governo israeliano non ha potuto sostenere il suo stupido corso senza i massicci aiuti, gli investimenti, il commercio, e sostegno morale e diplomatico degli Stati Uniti. Ci rendiamo conto che alcuni sostenitori del boicottaggio sono guidati dall’opposizione (e anche da odio) per Israele. La nostra motivazione è proprio il contrario: lamore per Israele e il desiderio di salvarlo. Disgustato dal fanatismo etno-religioso degli afrikaner in Sud Africa, il fondatore del sionismo Theodore Herzl scrisse: "Noi non vogliamo uno Stato boero, ma una Venezia." I Sionisti americani devono agire per fare pressione su Israele per garantire la visione di Herzl - e salvarsi . Tradotto da Angelo Stefanini |
P R E C E D E N T E | S U C C E S S I V A |
Stampa pagina | Stampa inserto | LA VOCE 1511 |
LA VOCE | COREA | CUBA | JUGOSLAVIA | PALESTINA | SCIENZA |