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La VOCE  ANNO  XIII N°6

FEBBRAIO   2011

PAGINA  IV

Sintesi in lingua italiana a cura di Ivan)
Il G.A.MA.DI. è orgoglioso di annoverare tra i propri soci Armando  Cernjul

Arrestato Tomislav Mercep


10 dic 2010 - ZAGABRIA - Tomislav Mercep, sottosegretario agli Interni nei primi anni Novanta e comandante di alcune formazioni militari famigerate durante la guerra in Croazia (1991-1995), è stato arrestato stamane a Zagabria per crimini di guerra commessi contro la popolazione serba. Lo riferiscono i media croati. Mercep è considerato uno dei più famigerati criminali di guerra, ma finora è sfuggito alla giustizia grazie a cavilli legali e forse anche per la scarsa volontà politica di processarlo. Secondo fonti giudiziarie, è sospettato di essere responsabile in qualità di comandante di uccisioni e torture di civili serbi nel 1991 nella Pakracka Poljana, una zona rurale della Slavonia, nel est del Paese. Fino ad ora sono state identificate 40 vittime. In alcuni casi la sua responsabilità sarebbe anche diretta, ovvero avrebbe personalmente ordinato e eseguito alcune uccisioni. Tomislav Mercep è stato dal 1990 uno dei personaggi meno presentabili del partito di governo HDZ. Plenipotenziario dell'HDZ per la zona di Vukovar, già due mesi e mezzo prima della salita al potere di questo partito, il 24 marzo 1990, sotto il suo comando veniva costituita la futura 204a Brigata della Guardia Nazionale Croata (GNC). All'interno della Brigata, che comprenderà anche soldati mercenari stranieri, all'inizio del 1991 viene costituito un "Gruppo per le liquidazioni silenziose".
Prima vittima di questo gruppo fu Zeljko Ostojic, che pochi mesi prima aveva rivelato ai servizi segreti federali l'esistenza di gruppi paramilitari come questo e dei loro piani per l'epurazione etnica della Slavonia Orientale, cioè della zona che comprende anche Vukovar. Il 21 gennaio Ostojic viene ucciso nel suo appartamento a Borovo Naselje, un sobborgo di Vukovar. Ostojic aveva avuto un ruolo importante nella produzione di una videocassetta che documentava l'importazione illegale di armi dall'Ungheria per armare le truppe della GNC, operazione guidata dal futuro Ministro della Difesa croato Martin Spegelj. La videocassetta fu trasmessa dalla televisione della Serbia mezz'ora prima che Ostojic venisse fatto fuori.
La fortuna politica di Mercep, dunque, nasce in concomitanza con i fatti di Vukovar. Ritenuto un eroe della battaglia di Vukovar, Mercep è stato a lungo deputato dell'HDZ nel parlamento croato (Sabor).
[fonte: Il dramma bellico di Vukovar di D. Vilic e B. Todorovic, ed. Ministero dell'Informazione della Repubblica di Serbia, Belgrado 1995]

Ricordato l'anniversario del sacrificio di "Pino" Tomazic

Il 15 dicembre sono 69 anni da che Pino (Pinko) Tomazic cadeva,ucciso dal piombo fascista, nel poligono di tiro di Opicina, 24 ore dopo l'iniqua sentenza del Tribunale  speciale per la Sicurezza dello Stato riunitosi a Trieste contro i patrioti arrestati nella primavera dell'anno prima, sentenza che lo condannava a morte mediante fucilazione alla schiena. Nove condanne a morte,di cui 4 commutate in ergastolo,23 condanne a 30 anni di reclusione ed altre a pene minori.Durante l'istruttoria alcuni detenuti morirono per le percosse subite. Era l'anno 1941, anno che segnò la folle e vile aggressione alla Yugoslavia,e poi alla Russia, la proclamazione della regione di Lubiana come provincia italiana,e quella città serena e pacifica venne trasformata in un campo di concentramento, circondata tutta dal filo spinato, come una enorme trincea . Durante il permesso,i soldati italiani uscivano armati,perchè la zona era considerata di alto  rischio causa quelle che venivano definite "bande",ma in realtà rappresentavano la Resistenza di patrioti che difendevano il suolo della propria terra occupata dall'invasore fascista. Persino il giornale "Il Piccolo" riportava,al suo interno ,la cronaca di  Lubiana, come di una città italiana,quale Udine o Gorizia e la farsa durò fino al 1943. Tutto sembrava,allora,inevitabilmente perso, sconfitti lo spirito di libertà ed indipendenza delle genti slave, inutile il ribellarsi. Ma  Pinko non si arrese, ed insieme ad altri compagni  continuò la lotta,tesse le reti per una Resistenza  combattiva ed efficace,propagandò gli ideali di libertà e preparò il riscatto, predispose ed organizzò la iniziale guerra partigiana, quella che poi ,espandendosi,alla fine, riuscì vittoriosa. Ma, inevitabilmente, incontrò avversità , disagi, ostilità anche interne,dubbi e perplessità, infine la repressione. E fu ,da ultimo ,catturato e imprigionato,  sottoposto al processo del Tribunale speciale insieme ad altri suoi compagni di lotta. Durante il dibattimento, di fronte ad una folla ostile ed ai giudici tesserati al PNF ,mantenne un comportamento dignitoso ed anche di sfida quando,ad un certo punto, salutò con il pugno ed il braccio alzato,gesto rivoluzionario allora ,che destò una reazione di sdegno ma al contempo di timore da parte degli astanti ,stupiti da cotanto coraggio.Qualche attimo prima che lo portassero al cospetto del plotone di esecuzione,salutò i suoi compagni con calma e tranquillità, come di chi sa di aver compiuto il proprio" dovere  verso l'umanità"  (così egli  diceva),di patriota e militante ideologicamente schierato e difensore di giusti ideali . "Zdravo" urlo'  con calma unita anche alla rabbia di chi non può fare altro(salve,ciao),rivolto ai suoi . La tua vita terrena finiva allora,Pinko, all'alba di quel giorno livido e gelido del 15 dicembre dell'anno 1941, ucciso con i tuoi compagni,giorno di guerra come tanti altri che dovevano succedersi, ma che segnò una spinta di passione e di rivolta contro il fascista invasore ,che divenne travolgente fino alla liberazione ed alla vittoria . Voglio ricordare ,con questa mia, un uomo ,a 69 anni di distanza, dicembre 2010 ,che lottò per gli ideali di giustizia sociale e per la libertà di noi tutti.

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