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La VOCE 1904 |
P R E C E D E N T E | S U C C E S S I V A |
La VOCE ANNO XXI N°8 | aprile 2019 | PAGINA a - 25 |
israele e la corte penale internazionale.
inizio col dire perché ritengo che la corte penale internazionale ben difficilmente perverrà mai ad una condanna dei criminali israeliani per concludere che, ciononostante, anche questa strada giudiziaria è da battere.
non vedo contraddizione in questa affermazione se il fine realistico che ci prefiggiamo con l'iniziativa giudiziaria internazionale è quello di dimostrare che israele utilizza consapevolmente e sistematicamente i propri criminali- esercito e coloni- per portare avanti quello che ilan pappe definisce un genocidio incrementale e per realizzare il suo colonialismo da insediamento.
insomma i crimini di guerra e contro l'umanità sono strumenti indispensabili per la realizzazione del progetto sionista.
l'errore più frequente commesso dal movimento di solidarietà con la palestina è quello di ritenere che imputato avanti alla corte penale internazionale possa essere israele. quante volte abbiamo sentito o letto "occorre portare israele avanti alla corte penale internazionale"?.
invece si possono portare solo le singole persone. lo dicono gli articoli 14 e25 dello statuto di roma nonché il principio fondamentale per cui la responsabilità penale è personale.
le singole persone vanno individuate e qui iniziano i problemi. come è possibile farlo senza la cooperazione di israele? è impensabile che israele cooperi. non ha mai fatto entrare commissioni internazionali di inchiesta ( si pensi al caso goldstone per piombo fuso); ha revocato il visto a esponenti di human rights watch, incluso il suo direttore.
non ha mai condannato i propri criminali. in qualche raro caso ha inflitto sei mesi per omicidio, pena sospesa. eclatante la condanna di un soldato all'epoca di piombo fuso per "uso di carta di credito rubata" ! centinaia di uccisi, migliaia di feriti e tutto si riduce all'uso di una carta di credito rubata. siamo alla irrisione.
l'associazione israeliana b'tselem nel suo rapporto sulla tortura- edito in italia da zambon nel 2017- ha definito farse i processi avanti alle corti militari. tutto il sistema giudiziario israeliano è una farsa, dalle sentenze dei tribunali militari ( leggete la splendida testimonianza della avvocatessa felicia langer nel libro "coi miei occhi", riedito sempre da zambon lo scorso anno) alle loro rituali conferme in appello da parte della alta corte di giustizia (siamo a una percentuale superiore al 95% !); spiego subito perché è importante avere chiaro questo aspetto.
israele opporrà sicuramente la carenza di giurisdizione della corte penale internazionale ma questa eccezione è destinata a sicuro rigetto dopo l'adesione della palestina allo statuto di roma nel 2015. ricordiamo che l'adesione ha effetto retroattivo dal 13 giugno 2014 per tutto quanto avvenuto nei territori occupati e a gerusalemme est.
israele opporrà l'improcedibilità per avere già sottoposto al giudizio i presunti responsabili. la corte penale internazionale, infatti, interviene solo in via sussidiaria, quando lo stato non si è attivato. si pensi ad esempio al caso dei quattro bambini della famiglia bakr uccisi da due cannonate sulla spiaggia di gaza nel 2014. i responsabili sono stati assolti dalla giustizia farsa: bambini che giocavano a pallone scambiati per "miliziani" di hamas ! occorrerà dimostrare avanti alla corte penale internazionale che ricorrono gli estremi dell'articolo 17 dello statuto di roma che prevede la procedibilità avanti alla corte se la sentenza assolutoria è frutto della incapacità dello stato di procedere correttamente. nel caso di israele si tratta non di incapacità ma di mancanza di volontà: il mandante copre sempre gli esecutori.
è lecito il dubbio che questi processi siano stati avviati da israele al solo fine di potere poi eccepire l'improcedibilità (per margine protettivo sono stati portati a giudizio almeno sei casi tra cui quello dei bambini). come è possibile dimostrare che il processo è stato una farsa senza almeno l'acquisizione del relativo fascicolo processuale? israele mai lo rilascerà e non fornirà neppure i nominativi degli imputati assolti adducendo ragioni di sicurezza.
a livello mediatico israele si indignerà alla sola idea che possa essere messo in discussione il proprio sistema giudiziario e che gli eroici soldati di tsahal debbano sottostare a un'indagine internazionale. la corte penale internazionale diventerà un covo di antisemiti al pari del consiglio per i diritti umani dell'onu, così definito sotto la sua sede a ginevra nel 2016 da yair lapid per le sue 62 risoluzioni contro israele (per la precisione lapid lo ha definito "il consiglio per i diritti del terrorismo"). *****
cosa sta facendo la corte penale internazionale? non sembra fremere dalla volontà di indagare.
la denuncia dei crimini commessi dal giugno 2014 in poi pende dal 2015. il 22 maggio 2018 si è svolto un importante incontro tra la delegazione palestinese e la procuratrice presso la corte. non mi risultano novità. il sito della corte mostra 10 casi in fase di esame preliminare, tra cui quello della palestina, e 12 casi in fase di indagine. non sembra una grande mole di lavoro pendente.
nonostante l'inattività della corte, israele si prepara a recitare la parte che gli viene meglio: quella della vittima. a livello di propaganda sta incrementando, per dirla con finkelstein, l'industria dell'olocausto. non passa giorno che non si parli della recrudescenza dell'antisemitismo: in inghilterra il caso del labour e di corbyn, in francia il filosofo insultato, in italia è stato scomodato l'antisemitismo perfino per l'occupazione del monte stella a milano. il fine è evidente: la totale assimilazione tra antisionismo e antisemitismo. macron lo ha detto due giorni fa: sono la stessa cosa. sappiamo che non è vero, lo sanno anche i sionisti ma la menzogna è indispensabile. come disse hannah arendt "…. i fatti sgradevoli possiedono una esasperata ostinazione che può essere scossa soltanto dalla pura e semplice menzogna".
ho letto che l'avvocato abdel salah ati intende fare pressioni sulla unione europea.
ne ha ragioni. sinora la ue ha fatto ben poco, giusto l'intervento sulla corretta etichettatura dei prodotti israeliani, vietando il "made in israel" per i prodotti delle colonie. potrebbe cancellare dalla lista delle organizzazioni terroristiche quelle che sono organizzazioni di resistenza. potrebbe avviare una politica di boicottaggio e sanzioni. attualmente nel mondo sono oltre 30 paesi sotto sanzioni ue per molto meno dei crimini israeliani. nessuno di questi paesi è passato al vaglio della corte penale internazionale. il giudizio è stato solo politico.
quanti altri crimini, quanti altri uccisi occorrono perché termini l'impunità di israele? golda meir disse: " dopo la shoah tutto ci sarà consentito".
impegniamoci perché questo non avvenga.
libera trascrizione dell'intervento dell'avvocato ugo giannangeli nel corso dell'incontro con l'avvocato salah ati a milano il 22 febbraio 2019.
la solidarietà con la palestina e' allergica ai fascisti.
ci risiamo: la teppa fascista, in tempi di "governo amico", crede di poter rialzare la testa, e prova (nell'intervallo tra il pestaggio di un immigrato e quello di uno studente) ad allungare le mani sulla questione palestinese.
i fascisti di forza nuova hanno indetto un corteo "palestina libera" per sabato 9 marzo, nel tentativo di appropriarsi non soltanto dei nostri quartieri e territori, ma anche dei nostri contenuti e ambiti di intervento politico (complice, in questo, la latitanza dei partiti cosiddetti "di sinistra", che sulla questione palestinese hanno tirato fuori la posizione dell'equidistanza tra i due popoli, dimenticandosi la differenza tra oppressi e oppressori e lasciando così spazio alla retorica sovranista neofascista).
come associazioni solidali con la giusta lotta di liberazione del popolo palestinese contro l'occupazione sionista, come antifascisti militanti che praticano l'antifascismo mettendo al centro di tutte le iniziative politiche i criteri dell'antirazzismo, dell'antisionismo e dell'antimperialismo, denunciamo la strumentalità dell'operazione neofascista e ricordiamo che i sinceri amici della palestina:.
- manifestano in difesa del venezuela bolivariano di nicolàs maduro!.
- si schierano contro le politiche di respingimento messe in atto nei confronti dei nostri fratelli migranti e contro le politiche securitarie che soffocano le lotte sociali!.
- scendono in piazza il 25 aprile nel nome dei valori partigiani, per celebrare la festa di liberazione dal regime nazifascista!.
la lotta del popolo palestinese è lotta di liberazione dall'occupante, è resistenza popolare che si batte contro l'imperialismo e lo sfruttamento. perciò....
fuori i fascisti dalla solidarieta' con la palestina!.
comunicato stampa.
forum palestina - comitato "palestina nel cuore" .
sottoscrive il documento tutto il g.a.ma.di. e in particolare la presidente miriam pellegrini ferri e roberto gessi.
il 9 marzo a roma-eur, forza nuova ha indetto una manifestazione di "solidarietà e per la palestina libera".
come tutti sanno, la lotta palestinese, è una lotta popolare di liberazione nazionale. e' una lotta anti-imperialista, anti-sionista e anti-reazionaria. e' una lotta per liberare la palestina dall'occupazione sionista, dal suo sistema razzista di apartheid e di sfruttamento, per creare una palestina libera, laica e democratica, una società aperta per tutti i suoi concittadini e senza alcuna discriminazione per colore, origine, razza, religione o altro.
ci sorprende la discesa in piazza di una organizzazione fascista, razzista ed anti-semita a manifestare a fianco alla giusta e nobile causa palestinese. i palestinesi sono le prime vittime del razzismo, dell'anti-semitismo nazi-fascista ed occidentale del secolo scorso che, insieme ai progetti delle potenze imperialiste, ha portato alla creazione dello stato d'israele sulla terra di palestina e causato la tragedia del suo popolo.
non è possibile ed è inaccettabile che i responsabili della tragedia palestinese di ieri, oggi scendano in piazza per continuare a strumentalizzare e creare ulteriori danni e confusione. non sono mai stati e non saranno mai nostri amici ed alleati, i nostri amici sono i democratici, i progressisti, i partigiani ed i resistenti, con cui scenderemo in piazza, insieme il 25 aprile per festeggiare la giornata della liberazione dell'italia, con l'augurio che un giorno anche i palestinesi festeggeranno il loro 25 aprile, la loro giornata e festa della liberazione dall'occupazione sionista-israeliana.
noi palestinesi viviamo una immensa tragedia, non abbiamo bisogno di ulteriore discredito, non abbiamo niente in comune con fascisti ed anti-semiti. abbiamo bisogno di libertà, giustizia e solidarietà dei democratici per creare la nostra palestina libera, laica, democratica e un mondo diverso, più giusto, più civile e più umano.
roma, 7/3/2019 - il comitato direttivo .
dott. yousef salman - presidente comunità palestinese di roma e del lazio - cell.: 348.2631945.
abbiamo bisogno di ponti e non di muri - نحن بحاجة لجسور وليس لجدران .
alla redazione del manifesto.
sono rimasto sconcertato e indignato dal vostro inserto odierno relativo all'antisemitismo. pur non negando la gravità della questione, trovo vergognoso che il giornale che leggo da decenni e che ho contribuito a finanziare in più occasioni si presti a dare spazio ad affermazioni che ripetono i più noti argomenti della propaganda israeliana:.
1) l'antisionismo e la critica contro israele (con più di una citazione al bds) come forma di antisemitismo;.
2) c'è ben di peggio delle politiche israeliane, quindi chi si occupa di quelle lo fa in quanto antisemita.
a questo proposito mi colpisce quanto afferma un'intellettuale famosa e stimata come agnes heller, alla quale bisognerebbe ricordare quali sono state le politiche di israele nei confronti dei palestinesi fin dalla sua nascita, ma anche che la campagna contro soros di orban, che ha alimentato l'antisemitismo in ungheria, è stata ideata da due consulenti ebrei americani e che netanyahu detesta anche lui soros perché finanzia gruppi israeliani per i diritti umani.
( https://www.haaretz.com/misc/article-print-page/.premium-who-you-calling-an-auto-anti- semite-1.6876609 ;..,http://zeitun.info/2017/07/29/linnamoramento-di-israele-per-gli-antisemiti- ungheresi-mette-in-luce-lorribile-essenza-del-sionismo/; http://zeitun.info/2018/10/19/la-frottola-del-giorno-lantisemitismo-e-la-negazione-dellautodeterminazione-degli-ebrei/) ad heller ed agli esponenti della comunità ebraica da voi interpellati andrebbe obiettato che non solo non dicono una parola riguardo alla già citata deriva di estrema destra in israele, ma neppure alle ottime relazioni del governo di quel paese. chttps://www.middleeasteye.net/fr/news/rony-brauman-les-declarations- demmanuel-macron-nourrissent-et-amplifient-lantisemitismeon personaggi razzisti ed antisemiti in tutto il mondo, dagli usa alle filippine, dal brasile alla polonia, dall'india all'ungheria, senza dimenticare la cordialissima accoglienza riservata a salvini. in compenso accusano di antisemitismo, seguendo anche qui la propaganda israeliana, il partito laburista di corbyn o i giovani parlamentari della sinistra democratica negli usa.
voi date spazio a queste opinioni proprio nel momento in cui in israele le posizioni colonialiste, razziste e fondamentaliste sono sempre più esplicite e il rischio di annessione dei territori palestinesi occupati è sempre più concreto. ci sono per fortuna intellettuali ebrei molto più avvertiti (https://www.liberation.fr/debats/2019/02/28/l-antisionisme-est-une-opinion-pas-un- crime_1712216; https://www.middleeasteye.net/fr/news/rony-brauman-les-declarations-demmanuel-macron-nourrissent-et-amplifient-lantisemitisme;.
https://jacobinmag.com/2019/02/macron-antisemitism-zionism-racism), e persino sul new york times. (https://www.nytimes.com/2019/01/07/opinion/rashida-tlaib-profanity.html) ma che la vostra inviata in francia non ha mai nominato, che si rendono conto dell'enorme pericolo per la comunità ebraica di questa assimilazione tra antisionismo e antisemitismo e della criminalizzazione del movimento bds e in generale della solidarietà con i palestinesi.
dopo tanti anni ed una serie di recenti episodi che mi fanno pensare che questa stia diventando una presa di posizione costante almeno di una parte significativa della vostra redazione, che smentisce l'ottimo lavoro di michele giorgio e chiara cruciati, sto pensando di non rinnovare l'abbonamento al manifesto.
amedeo rossi.
video "profumo di fascismo.
Israele e la Corte penale internazionale.Non vedo contraddizione in questa affermazione se il fine realistico che ci prefiggiamo con l'iniziativa giudiziaria internazionale è quello di dimostrare che Israele utilizza consapevolmente e sistematicamente i propri criminali- esercito e coloni- per portare avanti quello che Ilan Pappe definisce un genocidio incrementale e per realizzare il suo colonialismo da insediamento. Insomma i crimini di guerra e contro l'umanità sono strumenti indispensabili per la realizzazione del progetto sionista. L'errore più frequente commesso dal movimento di solidarietà con la Palestina è quello di ritenere che imputato avanti alla Corte penale internazionale possa essere Israele. Quante volte abbiamo sentito o letto "occorre portare Israele avanti alla Corte penale internazionale"?. Invece si possono portare solo le singole persone. Lo dicono gli articoli 14 e25 dello Statuto di Roma nonché il principio fondamentale per cui la responsabilità penale è personale. Le singole persone vanno individuate e qui iniziano i problemi. Come è possibile farlo senza la cooperazione di Israele? È impensabile che Israele cooperi. Non ha mai fatto entrare commissioni internazionali di inchiesta ( si pensi al caso Goldstone per Piombo fuso); ha revocato il visto a esponenti di Human Rights Watch, incluso il suo direttore. Non ha mai condannato i propri criminali. In qualche raro caso ha inflitto sei mesi per omicidio, pena sospesa. Eclatante la condanna di un soldato all'epoca di Piombo fuso per "uso di carta di credito rubata" ! Centinaia di uccisi, migliaia di feriti e tutto si riduce all'uso di una carta di credito rubata. Siamo alla irrisione. L'associazione israeliana B'Tselem nel suo rapporto sulla tortura- edito in Italia da Zambon nel 2017- ha definito farse i processi avanti alle Corti militari. Tutto il sistema giudiziario israeliano è una farsa, dalle sentenze dei tribunali militari ( leggete la splendida testimonianza della avvocatessa Felicia Langer nel libro "Coi miei occhi", riedito sempre da Zambon lo scorso anno) alle loro rituali conferme in appello da parte della Alta corte di giustizia (siamo a una percentuale superiore al 95% !); spiego subito perché è importante avere chiaro questo aspetto. Israele opporrà sicuramente la carenza di giurisdizione della Corte penale internazionale ma questa eccezione è destinata a sicuro rigetto dopo l'adesione della Palestina allo Statuto di Roma nel 2015. Ricordiamo che l'adesione ha effetto retroattivo dal 13 giugno 2014 per tutto quanto avvenuto nei Territori occupati e a Gerusalemme est. Israele opporrà l'improcedibilità per avere già sottoposto al giudizio i presunti responsabili. La Corte penale internazionale, infatti, interviene solo in via sussidiaria, quando lo Stato non si è attivato. Si pensi ad esempio al caso dei quattro bambini della famiglia Bakr uccisi da due cannonate sulla spiaggia di Gaza nel 2014. I responsabili sono stati assolti dalla giustizia farsa: bambini che giocavano a pallone scambiati per "miliziani" di Hamas ! Occorrerà dimostrare avanti alla Corte penale internazionale che ricorrono gli estremi dell'articolo 17 dello Statuto di Roma che prevede la procedibilità avanti alla Corte se la sentenza assolutoria è frutto della incapacità dello Stato di procedere correttamente. Nel caso di Israele si tratta non di incapacità ma di mancanza di volontà: il mandante copre sempre gli esecutori. È lecito il dubbio che questi processi siano stati avviati da Israele al solo fine di potere poi eccepire l'improcedibilità (per Margine protettivo sono stati portati a giudizio almeno sei casi tra cui quello dei bambini). Come è possibile dimostrare che il processo è stato una farsa senza almeno l'acquisizione del relativo fascicolo processuale? Israele mai lo rilascerà e non fornirà neppure i nominativi degli imputati assolti adducendo ragioni di sicurezza. A livello mediatico Israele si indignerà alla sola idea che possa essere messo in discussione il proprio sistema giudiziario e che gli eroici soldati di Tsahal debbano sottostare a un'indagine internazionale. La Corte penale internazionale diventerà un covo di antisemiti al pari del Consiglio per i diritti umani dell'Onu, così definito sotto la sua sede a Ginevra nel 2016 da Yair Lapid per le sue 62 risoluzioni contro Israele (per la precisione Lapid lo ha definito "il Consiglio per i diritti del terrorismo"). ***** Cosa sta facendo la Corte penale internazionale? non sembra fremere dalla volontà di indagare. La denuncia dei crimini commessi dal giugno 2014 in poi pende dal 2015. Il 22 maggio 2018 si è svolto un importante incontro tra la delegazione palestinese e la Procuratrice presso la corte. Non mi risultano novità. Il sito della Corte mostra 10 casi in fase di esame preliminare, tra cui quello della Palestina, e 12 casi in fase di indagine. Non sembra una grande mole di lavoro pendente. Nonostante l'inattività della Corte, Israele si prepara a recitare la parte che gli viene meglio: quella della vittima. A livello di propaganda sta incrementando, per dirla con Finkelstein, l'industria dell'Olocausto. Non passa giorno che non si parli della recrudescenza dell'antisemitismo: in Inghilterra il caso del Labour e di Corbyn, in Francia il filosofo insultato, in Italia è stato scomodato l'antisemitismo perfino per l'occupazione del Monte Stella a Milano. Il fine è evidente: la totale assimilazione tra antisionismo e antisemitismo. Macron lo ha detto due giorni fa: sono la stessa cosa. Sappiamo che non è vero, lo sanno anche i sionisti ma la menzogna è indispensabile. Come disse Hannah Arendt "…. i fatti sgradevoli possiedono una esasperata ostinazione che può essere scossa soltanto dalla pura e semplice menzogna". Ho letto che l'avvocato Abdel Salah Ati intende fare pressioni sulla Unione europea. Ne ha ragioni. Sinora la UE ha fatto ben poco, giusto l'intervento sulla corretta etichettatura dei prodotti israeliani, vietando il "made in Israel" per i prodotti delle colonie. Potrebbe cancellare dalla lista delle organizzazioni terroristiche quelle che sono organizzazioni di resistenza. Potrebbe avviare una politica di boicottaggio e sanzioni. Attualmente nel mondo sono oltre 30 paesi sotto sanzioni UE per molto meno dei crimini israeliani. Nessuno di questi paesi è passato al vaglio della Corte penale internazionale. Il giudizio è stato solo politico. Quanti altri crimini, quanti altri uccisi occorrono perché termini l'impunità di Israele? Golda Meir disse: " Dopo la Shoah tutto ci sarà consentito". Impegniamoci perché questo non avvenga. Libera trascrizione dell'intervento dell'avvocato Ugo Giannangeli nel corso dell'incontro con l'avvocato Salah Ati a Milano il 22 febbraio 2019. LA SOLIDARIETA' CON LA PALESTINA E' ALLERGICA AI FASCISTII fascisti di Forza Nuova hanno indetto un corteo "Palestina libera" per sabato 9 marzo, nel tentativo di appropriarsi non soltanto dei nostri quartieri e territori, ma anche dei nostri contenuti e ambiti di intervento politico (complice, in questo, la latitanza dei partiti cosiddetti "di sinistra", che sulla questione palestinese hanno tirato fuori la posizione dell'equidistanza tra i due popoli, dimenticandosi la differenza tra oppressi e oppressori e lasciando così spazio alla retorica sovranista neofascista). Come associazioni solidali con la giusta lotta di liberazione del popolo palestinese contro l'occupazione sionista, come antifascisti militanti che praticano l'antifascismo mettendo al centro di tutte le iniziative politiche i criteri dell'antirazzismo, dell'antisionismo e dell'antimperialismo, denunciamo la strumentalità dell'operazione neofascista e ricordiamo che i sinceri amici della Palestina: - manifestano in difesa del Venezuela bolivariano di Nicolàs Maduro! - si schierano contro le politiche di respingimento messe in atto nei confronti dei nostri fratelli migranti e contro le politiche securitarie che soffocano le lotte sociali! - scendono in piazza il 25 aprile nel nome dei valori partigiani, per celebrare la Festa di liberazione dal regime nazifascista! La lotta del popolo palestinese è lotta di liberazione dall'occupante, è resistenza popolare che si batte contro l'imperialismo e lo sfruttamento. Perciò.... FUORI I FASCISTI DALLA SOLIDARIETA' CON LA PALESTINA! |
COMUNICATO STAMPA
Forum Palestina - Comitato "Palestina nel cuore"
Sottoscrive il documento tutto il G.A.MA.DI. e in particolare la presidente Miriam Pellegrini Ferri e Roberto Gessi. Il 9 marzo a Roma-Eur, Forza Nuova ha indetto una manifestazione di "solidarietà e per la Palestina libera". Come tutti sanno, la lotta palestinese, è una lotta popolare di liberazione nazionale. E' una lotta anti-imperialista, anti-sionista e anti-reazionaria. E' una lotta per liberare la Palestina dall'occupazione sionista, dal suo sistema razzista di apartheid e di sfruttamento, per creare una Palestina libera, laica e democratica, una società aperta per tutti i suoi concittadini e senza alcuna discriminazione per colore, origine, razza, religione o altro. Ci sorprende la discesa in piazza di una organizzazione fascista, razzista ed anti-semita a manifestare a fianco alla giusta e nobile causa palestinese. I palestinesi sono le prime vittime del razzismo, dell'anti-semitismo nazi-fascista ed occidentale del secolo scorso che, insieme ai progetti delle potenze imperialiste, ha portato alla creazione dello stato d'Israele sulla terra di Palestina e causato la tragedia del suo popolo. Non è possibile ed è inaccettabile che i responsabili della tragedia palestinese di ieri, oggi scendano in piazza per continuare a strumentalizzare e creare ulteriori danni e confusione. Non sono mai stati e non saranno mai nostri amici ed alleati, i nostri amici sono i democratici, i progressisti, i partigiani ed i resistenti, con cui scenderemo in piazza, insieme il 25 aprile per festeggiare la Giornata della Liberazione dell'Italia, con l'augurio che un giorno anche i palestinesi festeggeranno il loro 25 aprile, la loro Giornata e Festa della Liberazione dall'occupazione sionista-israeliana. Noi palestinesi viviamo una immensa tragedia, non abbiamo bisogno di ulteriore discredito, non abbiamo niente in comune con fascisti ed anti-semiti. Abbiamo bisogno di libertà, giustizia e solidarietà dei democratici per creare la nostra Palestina libera, laica, democratica e un mondo diverso, più giusto, più civile e più umano. Roma, 7/3/2019 - Il Comitato Direttivo Dott. Yousef Salman - Presidente Comunità Palestinese di Roma e del Lazio - cell.: 348.2631945 Abbiamo bisogno di ponti e non di muri - نحن بحاجة لجسور وليس لجدران Alla redazione del Manifesto.1) l'antisionismo e la critica contro Israele (con più di una citazione al BDS) come forma di antisemitismo; 2) c'è ben di peggio delle politiche israeliane, quindi chi si occupa di quelle lo fa in quanto antisemita. A questo proposito mi colpisce quanto afferma un'intellettuale famosa e stimata come Agnes Heller, alla quale bisognerebbe ricordare quali sono state le politiche di Israele nei confronti dei palestinesi fin dalla sua nascita, ma anche che la campagna contro Soros di Orban, che ha alimentato l'antisemitismo in Ungheria, è stata ideata da due consulenti ebrei americani e che Netanyahu detesta anche lui Soros perché finanzia gruppi israeliani per i diritti umani. ( https://www.haaretz.com/misc/article-print-page/.premium-who-you-calling-an-auto-anti- semite-1.6876609 ; http://zeitun.info/2017/07/29/linnamoramento-di-israele-per-gli-antisemiti- ungheresi-mette-in-luce-lorribile-essenza-del-sionismo/; http://zeitun.info/2018/10/19/la-frottola-del-giorno-lantisemitismo-e-la-negazione-dellautodeterminazione-degli-ebrei/) Ad Heller ed agli esponenti della comunità ebraica da voi interpellati andrebbe obiettato che non solo non dicono una parola riguardo alla già citata deriva di estrema destra in Israele, ma neppure alle ottime relazioni del governo di quel Paese chttps://www.middleeasteye.net/fr/news/rony-brauman-les-declarations- demmanuel-macron-nourrissent-et-amplifient-lantisemitismeon personaggi razzisti ed antisemiti in tutto il mondo, dagli USA alle Filippine, dal Brasile alla Polonia, dall'India all'Ungheria, senza dimenticare la cordialissima accoglienza riservata a Salvini. In compenso accusano di antisemitismo, seguendo anche qui la propaganda israeliana, il partito Laburista di Corbyn o i giovani parlamentari della sinistra democratica negli USA. Voi date spazio a queste opinioni proprio nel momento in cui in Israele le posizioni colonialiste, razziste e fondamentaliste sono sempre più esplicite e il rischio di annessione dei territori palestinesi occupati è sempre più concreto. Ci sono per fortuna intellettuali ebrei molto più avvertiti (https://www.liberation.fr/debats/2019/02/28/l-antisionisme-est-une-opinion-pas-un- crime_1712216; https://www.middleeasteye.net/fr/news/rony-brauman-les-declarations-demmanuel-macron-nourrissent-et-amplifient-lantisemitisme; https://jacobinmag.com/2019/02/macron-antisemitism-zionism-racism), e persino sul New York Times (https://www.nytimes.com/2019/01/07/opinion/rashida-tlaib-profanity.html) ma che la vostra inviata in Francia non ha mai nominato, che si rendono conto dell'enorme pericolo per la comunità ebraica di questa assimilazione tra antisionismo e antisemitismo e della criminalizzazione del movimento BDS e in generale della solidarietà con i palestinesi. Dopo tanti anni ed una serie di recenti episodi che mi fanno pensare che questa stia diventando una presa di posizione costante almeno di una parte significativa della vostra redazione, che smentisce l'ottimo lavoro di Michele Giorgio e Chiara Cruciati, sto pensando di non rinnovare l'abbonamento al Manifesto. Amedeo Rossi VIDEO "PROFUMO DI FASCISMO |
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