La VOCE | COREA | CUBA | JUGOSLAVIA | PALESTINA | RUSSIA | SCIENZA | ARTE |
Stampa pagina |
Stampa inserto |
La VOCE 1809 |
P R E C E D E N T E | S U C C E S S I V A |
La VOCE ANNO XXI N°1 | settembre 2018 | PAGINA c - 31 |
Segue da Pag.30: ISRAELE, 200 ARMI NUCLEARI PUNTATE SULL'IRAN Le prove che Israele produce armi nucleari sono state portate oltre trent’anni fa da Mordechai Vanunu, che aveva lavorato nell’impianto di Dimona: dopo essere state vagliate dai maggiori esperti di armi nucleari, furono pubblicate dal giornale The Sunday Times il 5 ottobre 1986. Vanunu, rapito a Roma dal Mossad e trasportato in Israele, fu condannato a 18 anni di carcere duro e, rilasciato nel 2004, sottoposto a gravi restrizioni. Israele possiede oggi (pur senza ammetterlo) un arsenale stimato in 100-400 armi nucleari, tra cui mini-nukes e bombe neutroniche di nuova generazione, e produce plutonio e trizio in quantità tale da costruirne altre centinaia. Le testate nucleari israeliane sono pronte al lancio su missili balistici, come il Jericho 3, e su cacciabombardieri F-15 e F-16 forniti dagli Usa, cui si aggiungono ora gli F-35. Come confermano le numerose ispezioni della Aiea, l’Iran non ha armi nucleari e si impegna a non produrle sottoponendosi in base all’accordo a stretto controllo internazionale. Comunque – scrive l’ex segretario di stato Usa Colin Powell il 3 marzo 2015 in una email venuta alla luce – «quelli a Teheran sanno bene che Israele ha 200 armi nucleari, tutte puntate su Teheran, e che noi ne abbiamo migliaia». Gli alleati europei degli Usa, che formalmente continuano a sostenere l’accordo con l’Iran, sono sostanzialmente schierati con Israele. La Germania gli ha fornito quattro sottomarini Dolphin, modificati così da poter lanciare missili da crociera a testata nucleare. Germania, Francia, Italia, Grecia e Polonia hanno partecipato, con gli Usa, alla più grande esercitazione internazionale di guerra aerea nella storia di Israele, la Blue Flag 2017. L’Italia, legata a Israele da un accordo di cooperazione militare (Legge n. 94, 2005), vi ha partecipato con caccia Tornado del 6° Stormo di Ghedi, addetto al trasporto delle bombe nucleari Usa B-61 (che tra non molto saranno sostituite dalle B61-12). Gli Usa, con F-16 del 31st Fighter Wing di Aviano, addetti alla stessa funzione. Le forze nucleari israeliane sono integrate nel sistema elettronico Nato, nel quadro del «Programma di cooperazione individuale» con Israele, paese che, pur non essendo membro della Alleanza, ha una missione permanente al quartier generale della Nato a Bruxelles. Secondo il piano testato nella esercitazione Usa-Israele Juniper Cobra 2018, forze Usa e Nato arriverebbero dall’Europa (soprattutto dalle basi in Italia) per sostenere Israele in una guerra contro l’Iran. Essa potrebbe iniziare con un attacco israeliano agli impianti nucleari iraniani, tipo quello effettuato nel 1981 a Osiraq in Iraq. In caso di rappresaglia iraniana, Israele potrebbe far uso di un’arma nucleare mettendo in moto una reazione a catena dagli esiti imprevedibili. USA E UE IN LITE, MA UNITI CONTRO RUSSIA E CINA![]() 13 giu 2018 — Manlio Dinucci Mentre si spacca il G-7 per effetto della guerra dei dazi, gli stessi litiganti si ricompattano rafforzando la Nato e la sua rete di partner. La proposta tattica di Trump di ripristinare il G-8 – mirante a imbrigliare la Russia in un G-7+1, dividendola dalla Cina – è stata respinta dai leader europei e dalla stessa Ue, che temono di essere scavalcati da una trattativa Washington-Mosca. La ha approvata invece il neo-premier Conte, definito da Trump «un bravo ragazzo» e invitato alla Casa Bianca. La strategia resta però comune. Lo confermano le ultime decisioni prese dalla Nato, di cui sono principali membri Stati uniti, Canada, Germania, Francia, Gran Bretagna e Italia, più il Giappone quale partner, ossia tutte le potenze del G-7. La riunione dei 29 ministri della Difesa (per l’Italia Elisabetta Trenta, 5 Stelle) ha deciso all’unanimità il 7 giugno di: -- potenziare la struttura di comando in funzione anti-Russia, accrescendo il personale di oltre 1200 unità; -- costituire un nuovo Comando congiunto per l’Atlantico, a Norfolk negli Usa, contro «i sottomarini russi che minacciano le linee di comunicazione marittima fra Stati uniti ed Europa»; -- costituire un nuovo Comando logistico, a Ulm in Germania, quale «deterrente» contro la Russia, con il compito di «muovere più rapidamente le truppe attraverso l’Europa in qualsiasi conflitto». La «mobilità militare» è al centro della cooperazione Nato-Ue, che in luglio verrà rafforzata da un nuovo accordo. Entro il 2020 la Nato disporrà in Europa di 30 battaglioni meccanizzati, 30 squadriglie aeree e 30 navi da combattimento, dispiegabili entro 30 giorni o meno contro la Russia. A tal fine, come richiesto dagli Usa, gli alleati europei e il Canada hanno aumentato la loro spesa militare di 87 miliardi di dollari dal 2014 e si impegnano ad accrescerla. La Germania la porterà nel 2019 a una media di 114 milioni di euro al giorno e pianifica di accrescerla dell’80% entro il 2024. Germania, Francia, Gran Bretagna, Canada e Italia, mentre al G-7 in Canada litigano con gli Usa sui dazi, in Europa partecipano sotto comando |
Usa all’esercitazione Saber Strike che, mobilitando 18000 soldati di 19 paesi, si svolge dal 3 al 15 giugno in Polonia e nel Baltico a ridosso del territorio russo. Gli stessi paesi e il Giappone - gli altri sei membri del G-7 - parteciperanno nel Pacifico, sempre sotto comando Usa, alla Rimpac 2018, la più grande esercitazione navale del mondo in funzione anti-Cina. A queste prove di guerra, dall’Europa al Pacifico, partecipano per la prima volta anche forze israeliane. Le potenze occidentali, divise da contrasti di interesse, fanno fronte comune per mantenere con qualsiasi mezzo – sempre più la guerra – il dominio imperiale del mondo, messo in crisi dall’emergere di nuovi soggetti statuali e sociali. Nel momento stesso in cui in Canada si spaccava il G-7 sulla questione dei dazi, a Pechino Cina e Russia stipulavano nuovi accordi economici. La Cina è il primo partner commerciale della Russia, e questa è il primo fornitore energetico della Cina. L’interscambio tra i due paesi salirà quest’anno a circa 100 miliardi di dollari. Cina e Russia cooperano allo sviluppo della Nuova Via della Seta attraverso 70 paesi di Asia, Europa e Africa. Il progetto – che contribuisce a «un ordine mondiale multipolare e a relazioni internazionali più democratiche» (Xi Jinping) – viene osteggiato sia dagli Usa che dall’Unione europea: 27 dei 28 ambasciatori della Ue a Pechino (salvo l’Ungheria) sostengono che il progetto viola il libero commercio e mira a dividere l’Europa. In crisi non è solo il G-7, ma l’ordine mondiale unipolare imposto dall’Occidente. (il manifesto, 12 giugno 2018) David Rossi, MPS e la SiriaNon tanto dolci compagnie per i notabili locali quanto, molto più probabilmente, lucrosi affari per i produttori e commercianti di armi da destinare ai “ribelli” siriani. Ma un giorno qualcosa deve essere andato storto e… La Russia definisce "allarmante" il nuovo bilancio militare statunitense![]() "Prima di tutto, il numero record di spese per la difesa è sorprendente. Sono circa 720 miliardi di dollari, una dotazione senza precedenti di fondi per scopi militari, e (questo) è già un dato allarmante ", ha spiegato il vice ministro degli Esteri russo Sergey Ryabkov. Mosca, ha aggiunto lalto funzionario, condurrà quindi una "analisi approfondita" della situazione per scoprire in dettaglio quali sono gli scopi perseguiti dal governo degli Stati Uniti con quella crescita storica di stanziamenti per la Difesa. Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha firmato lunedì il National Defense Authorization Act (NDAA), che stanzia 716 miliardi di dollari per finanziare le attività militari nellanno fiscale 2019 ( 16 miliardi in più del 2018). Il nuovo bilancio del Pentagono (Dipartimento della Difesa USA) include 6300 milioni di dollari richiesti da Trump per lIniziativa europea di deterrenza, che prevede un aumento dello schieramento americano in Europa, secondo Washington per contrastare la presunta "aggressione russa" . |
P R E C E D E N T E | S U C C E S S I V A |
Stampa pagina | Stampa inserto | La VOCE 1809 |
La VOCE | COREA | CUBA | JUGOSLAVIA | PALESTINA | RUSSIA | SCIENZA | ARTE |