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La VOCE ANNO XXI N°1 | settembre 2018 | PAGINA a - 25 |
![]() PUBBLICATO IL 29/07/2018 DI INVICTA PALESTINASamidoun Palestinian Prisoner Solidarity Network saluta, si congratula e dà il benvenuto a Ahed e Nariman Tamimi per il loro rilascio. 29 luglio 2018 La diciassettenne adolescente palestinese Ahed Tamimi e sua madre, Nariman Tamimi, sono state rilasciate dalle prigioni di occupazione israeliane la mattina di domenica 29 luglio 2018 dopo aver scontato otto mesi di detenzione in carcere. Ahed e sua madre erano state arrestate il 19 dicembre 2017, dopo che un video di Ahed, in cui affrontava i soldati di occupazione nella terra della propria famiglia nel villaggio di Nabi Saleh, ![]() Ahed e la sua famiglia sono leader nel movimento anti-coloniale a Nabi Saleh in difesa della terra indigena, dove la terra del villaggio e persino le sorgenti sono oggetto di confisca e furto da parte del vicino insediamento illegale ebraico di Halamish. Una folla di amici e parenti ha atteso la liberazione delle Tamimi mentre l’occupazione israeliana cambiava ripetutamente la località designata, dal checkpoint di Jabara a Rantees a Jabara di nuovo, costringendoli a percorrere ripetutamente la distanza di un’ora tra i vari luoghi. Ahed e Nariman sono state accolte con gioia dopo il loro vero rilascio; terranno una conferenza stampa alle 16:00 nel loro villaggio di Nabi Saleh. Un giorno prima della liberazione di Ahed, le forze di occupazione israeliane hanno arrestato tre artisti coinvolti nella realizzazione di un enorme murale sul Muro dell’apartheid, che inneggia alla lotta della giovane e che celebra la sua liberazione. Due degli artisti detenuti sono italiani, tra cui il famoso artista Jorit Agoch (Agostino Chirwin), uno street artist di Napoli conosciuto in tutto il mondo per i suoi murales enormi e realistici, e uno palestinese. ![]() ![]() Diversi cugini di Ahed, tra cui Mohammed e Osama Tamimi, sono anche loro dietro le sbarre, presi di mira per il loro coinvolgimento nella difesa della terra palestinese da confisca, furto e colonizzazione. Il villaggio di Nabi Saleh è stato circondato dalle forze di occupazione giovedì scorso, impedendo agli abitanti di entrare o uscire. Samidoun Palestinian Prisoner Solidarity Network saluta, si congratula e dà il benvenuto a Ahed e Nariman Tamimi per il loro rilascio. Non sono solo simboli di protesta, ma leader di un movimento indigeno anti-coloniale per |
difendere la propria terra dall’occupazione, dalla colonizzazione e dalla confisca. Il caso di Ahed ha attirato l’attenzione e il sostegno di migliaia – anzi milioni – di persone in tutto il mondo, con proteste globali nelle città e oltre 1,5 milioni di persone hanno firmato una petizione per chiedere la sua liberazione. Questo tipo di appoggio ha avuto oggi un ruolo importante nella liberazione di Ahed e Nariman. Ci ricorda anche quanto sia critico intensificare la nostra lotta per la libertà di tutti i prigionieri politici palestinesi. Ci sono oltre 6.000 prigionieri palestinesi nelle carceri israeliane, tra cui oltre 450 persone incarcerate senza accusa né processo sotto detenzione amministrativa. Ci sono oltre 350 bambini palestinesi nelle prigioni israeliane e 60 donne e ragazze palestinesi. Sono leader, insegnanti, organizzatori, lavoratori, agricoltori, studenti e amati familiari, e rappresentano la vera leadership del popolo palestinese preso di mira dall’occupazione israeliana per isolarli. Naturalmente, ci sono prigionieri della lotta palestinese anche nelle prigioni imperialiste di tutto il mondo – dalla Terra Santa cinque sono negli Stati Uniti e in Francia Georges Ibrahim Abdallah è da 34 anni nelle carceri francesi. La loro libertà è fondamentale per raggiungere l’obiettivo per il quale lottano e si sacrificano: la libertà per la terra e il popolo della Palestina. Liberi tutti i prigionieri palestinesi! Palestina libera! Trad. Invictapalestina.org: Fonte. ![]() 29/07/2018 DI INVICTA PALESTINA Lo Stato di Israele, ora etnocratico (eufemismo di razzista) anche per legge.Luglio 2018 Ebbene sì, alla fine ce l’hanno fatta ! La Knesset, nella notte tra il 18 e il 19 luglio ha votato la legge fondamentale (Basic law, la 14ª dello Stato) per cui Israele è Stato ebraico, per gli ebrei, degli ebrei, solo per gli ebrei e degli ebrei di tutto il mondo. Era nell’aria da tempo, da anni. Si attendeva solo il momento propizio. Ora è arrivato. Come dargli torto? Il Consiglio di sicurezza dell’Onu nel dicembre 2016 condanna la politica di colonizzazione e ne ordina la cessazione, richiamando tutte le precedenti risoluzioni disattese, ma la colonizzazione prosegue senza un attimo di interruzione; anzi, con legge retroattiva si regolarizzano anche gli avamposti illegali secondo la stessa legge israeliana. Il 14 maggio 2018 Trump festeggia il 70° anniversario della Nakba spostando l’ambasciata USA da Tel Aviv a Gerusalemme, come preannunciato mesi prima e nonostante il voto della Assemblea generale dell’ONU del dicembre 2017 contrario al riconoscimento di fatto di Gerusalemme capitale di Israele, in ennesimo spregio del diritto internazionale, nella fattispecie della risoluzione che vuole la città sottoposta a speciale regime (status internazionale). Il Giro d’Italia 2018 parte da Israele dove si corrono le prime tre tappe; si mobilita il movimento di solidarietà internazionale con la causa palestinese, si smaschera l’operazione “Bartali salvatore di ebrei e giusto tra le nazioni” ma le tappe si svolgono regolarmente senza altre significative reazioni. Infine il test decisivo per saggiare il livello di impunità raggiungibile: dal 30 marzo 2018 in poi i cecchini dell’esercito israeliano, contrabbandato come il più etico del mondo, sparano sulla popolazione di Gaza ammassata vicino al confine per rivendicare il diritto al ritorno già riconosciuto sin dal 1948 con la risoluzione Onu numero 194; uccidono 140 persone e ne feriscono oltre 15.000; sparano su donne, bambini, giornalisti, medici, infermieri. La comunità internazionale reagisce con blande parole di biasimo per l’uso eccessivo della forza. Dopo questi crimini e queste provocazioni impunite come dare torto ad Israele se pensa che sia giunto il momento per sancire con legge quella che è sempre stata la realtà sul campo? ..segue ./.
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