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La VOCE 1809 |
P R E C E D E N T E | S U C C E S S I V A |
La VOCE ANNO XXI N°1 | settembre 2018 | PAGINA 3 - 23 |
Segue da Pag.22: Presentazione del Coordinamento Nazionale per la
Jugoslavia (da Komunist)
volontà testamentarie di Giuseppe Torre era esplicitamente previsto che si approfondisse questo filone. In collaborazione con la associazione Sloboda di Belgrado abbiamo perciò avviato un concorso per due premi da conferire a saggi/tesi inedite di analisi critica dell’operato del "Tribunale ad hoc" dell'Aia. * Sulla questione linguistica serbocroata Jugocoord è intervenuta con documenti, convegni e prese di posizione pubbliche, avvalendosi della consulenza di esperti come la slavista Ljiljana Banjanin. L’associazione ha recentemente avviato corsi di lingua serbocroata nella città di Torino, che è nostra intenzione replicare anche in altre città. * Infine, abbiamo potuto procedere con donazioni in sostegno a realtà jugoslaviste e dei lavoratori nelle repubbliche ex-federate, tra le quali la associazione "Komunisti Srbije" con la quale ci onoriamo di avere avviato una importante collaborazione.
MODALITA’ DI ADESIONE
In quanto Onlus ufficialmente riconosciuta, ogni anno percepiamo dallo Stato una piccola cifra calcolata in percentuale sulla base del numero dei cittadini che scelgono di indicare noi come beneficiari del “5 per mille” del gettito della loro dichiarazione dei redditi. Tuttavia, ovviamente, per poter realizzare i tanti progetti che abbiamo servono ben altre risorse, ed il lascito di Giuseppe Torre prima o poi non basterà più. Rimane perciò fondamentale anche dal punto di vista economico il contributo di chi aderisce in prima persona alla nostra associazione.
L'adesione alla Associazione è individuale. Possono aderire tutte le persone che condividano gli scopi della Associazione e contribuiscano a conseguirne gli obiettivi con la loro attività personale, volontaria e gratuita. Per divenire socio ordinario di Jugocoord Onlus è necessario: – essere presentati da altro socio; – condividere i contenuti dello Statuto associativo; – contribuire annualmente con il versamento di una quota associativa di entità non inferiore a 15 euro; – compilare, sottoscrivere e trasmettere la Scheda di
Adesione. === 2 === ORIG.: CONTINUING AGGRESSION. 19 Years Since The Start Of The Nato Military Aggression On Serbia (FRY) www.resistenze.org - osservatorio - lotta per la pace - 26-03-18 - n. 667 19 anni dopo l'intervento NATO in Serbia (RFJ), l'aggressione continua Forum di Belgrado per un Mondo di Eguali | wpc-in.org Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura |
e Documentazione Popolare 23/03/2018 Ancora una volta questo marzo, il Forum di Belgrado per un Mondo di Eguali, il Club dei generali e degli ammiragli di Serbia e altre associazioni indipendenti non partitiche della Serbia rendono omaggio alle vittime dell'aggressione NATO del 1999 contro la Serbia (Repubblica Federale di Jugoslavia). Questa aggressione si è presa le vite di più di mille difensori, fra militari e poliziotti e loro ufficiali, oltre che di migliaia di civili, inclusi 87 bambini. Purtroppo, l'elenco definitivo delle vittime civili non è stato ancora stilato, sebbene il numero stimato sia superiore a 3.000. Circa 10.000 persone sono state ferite. Tuttavia, il numero di coloro che hanno perso la vita dopo la fine dell'aggressione a causa delle gravi ferite riportate, delle bombe a grappolo inesplose, dell'avvelenamento chimico causato dalla distruzione di raffinerie, stazioni di trasformazione, impianti chimici e, in particolare, a causa degli effetti ritardati dell'utilizzo di missili all'uranio impoverito, molto probabilmente non saranno mai determinati con precisione. C'è la certezza, comunque, di una grande numero di vittime di cancro mai avuto prima dell'aggressione, con una sofferenza senza fine delle persone colpite. Si stima che il danno diretto causato dalla devastazione dell'industria, delle infrastrutture, degli edifici residenziali e delle strutture di rilevanza pubblica superi i 100 miliardi di dollari Quest'anno, il 21 marzo, il Club centrale militare di Serbia a Belgrado ha ospitato la conferenza intitolata "Aggressione della NATO 19 anni dopo: l'aggressione continua". Tra gli ospiti c'erano il generale Aleksandar Živković, il segretario di Stato al ministero della Difesa, il colonnello Iriškić, lo stato maggiore dell'esercito serbo, gli ambasciatori di Bielorussia Valery Brilov e Palestina Muhammad Nabhan, il rappresentante dell'ambasciata della Federazione Russa, il colonnello Koronyenko, così come rappresentanti di altre ambasciate di paesi amici e colleghi del Montenegro, della Repubblica Srpska, della Germania, della Macedonia e altri. I relatori della conferenza includevano il prof. dr.. Momir Bulatović, ex presidente del governo Federale della Repubblica di Jugoslavia, il sig. Nikola Šainović, ex presidente del governo serbo e vicepresidente del governo federale della RFJ, il generale Milomir Miladinović, in congedo, presidente del Club dei generali e ammiragli di Serbia, Živadin Jovanović, presidente del Forum di Belgrado per un Mondo di Eguali, il generale Slobodan Petković, in congedo, il prof. dr. Milovaninović, presidente dell'Organizzazione degli alti ufficiali dell'esercito della Repubblica Srpska, Simo Spasić, presidente dell'Associazione delle famiglie delle persone rapite, scomparse e uccise in Kosovo e Metohija e altri. Alla Conferenza hanno partecipato anche circa 150 membri e amici del Forum di Belgrado per un Mondo di Eguali e del Club dei generali e degli ammiragli di Serbia, tra cui tre ex capi di stato maggiore dell'esercito, il generale Branko Krga, il generale Dragoljub Ojdanić e il generale Miloje Miletić. Omaggio alle vittime: fermare le esercitazioni militari con la NATO del 2019 I partecipanti alla Conferenza hanno approvato all'unanimità due appelli. Il primo è stato inviato alle autorità statali perché venga dichiarata la moratoria su tutte le esercitazioni militari di Serbia e NATO nel 2019, anno in cui ricorre il ventesimo anniversario dell'aggressione, rendendo così omaggio ai caduti in difesa della madrepatria e alle vittime civili di questa aggressione NATO. Il secondo invita tutte le organizzazioni, i movimenti e gli individui impegnati per la pace a lavorare allo scopo di arrestare l'ulteriore aumento delle tensioni e l'approfondimento della sfiducia nelle relazioni globali, di fermare la corsa agli armamenti ..segue ./.
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