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NO ALLA GUERRA "UMANITARIA",
NO AL COLONIALISMO

Mentre questo articolo viene scritto, una pioggia di missili e di bombe "umanitarie" si sta abbattendo sulla Libia. La menzogna dietro cui si nasconde questa operazione colonialista, il cui vero scopo è di fare a pezzi la Libia, come è stato già fatto per l'Iraq, la Somalia, il Sudan, e si tenta di fare con molti altri paesi che si intende riportare sotto il controllo delle potenze imperialiste, è sempre la stessa: bisogna difendere  i "civili" libici aggrediti dal loro stesso governo, bisogna assicurare i loro "diritti umani". Fin dall'inizio si è parlato di (inesistenti ) fosse comuni, bombardamenti su folle inermi (mai avvenuti), decine di migliaia di morti, ovvero tutta la litania delle bugie già usate per Yugoslavia, Kossovo, Iraq, ecc. Ma cosa è accaduto veramente in Libia?
Nessuno vuole difendere le ultime giravolte del capo del regime libico Gheddafi. Quando era un giovane ufficiale rivoluzionario, Gheddafi nel 1969, ad imitazione di quanto aveva fatto Nasser in Egitto, abbattè  la vecchia monarchia reazionaria ed asservita agli Inglesi di re Idriss, espressione dei clan tribali della Cirenaica. Nazionalizzò e pose sotto il controllo del governo libico petrolio e gas, grandi risorse di quel paese: Assicurò una certa distribuzione della rendita petrolifera a tutti i cittadini (il tenore di vita in Libia è uno dei più alti dell'Africa), assicurò un certo sviluppo sociale e la crescita dei diritti delle donne in un paese ancora tribale e molto tradizionalista. Poi, negli ultimi anni, dopo aver subito a più riprese tentativi di assassinio da parte occidentale (bombardamento americano della Libia del 1986, agguato di Ustica, ecc.) cercò di riavvicinarsi all'Occidente con impopolari liberalizzazioni economiche interne, accordi con l'Italia per il blocco delle immigrazioni dall'Africa, ecc.
Ma il colonnello non è stato perdonato: la rivolta partita da Bengasi, capitale di quella Cirenaica dove i clan tribali locali, desiderosi di gestirsi in proprio la rendita petrolifera, sono stati sempre ostili al potere centrale, all'inizio ha avuto anche degli aspetti di rivolta popolare per una maggiore democrazia. E' però rapidamente degenerata in rivolta armata sostenuta da potenze straniere. I più attivi nel sostenere gli insorti (anche con commandos armati e flusso di armi dall'Egitto, come riferiscono numerose fonti) sono state Francia ed Inghilterra, i due paesi che erano stati più danneggiati dalle nazionalizzazioni di Gheddafi e che hanno seguito lo schema già usato nel 1956 per cercare di abbattere Nasser. Alla crociata si sono uniti gli USA, che vogliono rimettere i piedi in Africa in grande stile (vedi costituzione del comando militare per l'Africa AFRICOM, osteggiato da tutti i paesi africani) e gli sceicchi arabi del golfo, quegli stessi che in Bahrein ordinano alle truppe di sparare sulla folla (questa sì inerme), senza che nessuno muova un dito. Come mai nessuna risoluzione dell'ONU viene fatta per fermare i massacri nello Yemen o nel Barhein, così come nulla fu fatto per fermare l'orribile massacro dei civili palestinesi a Gaza perpetrata da Israele con l'operazione "Piombo fuso"?
L'Italia si è schierata con gli aggressori, fornendo basi ed aerei. Il governo di destra lo ha fatto con qualche esitazione per cercare di non perdere il frutto degli accordi fatti con la Libia, salvo l'entusiasmo guerresco dell'orribile La Russa e di Frattini. Ma che dire dell'oscena posizione del presidente Napolitano che addirittura nega che vi sia una guerra in corso e della presunta opposizione di "sinistra" che sta costituendo la punta di lancia del fronte bellicista? Le inesistenti armi di distruzione di massa di Saddam e la catastrofe di Iraq e Afganistan non hanno insegnato nulla? C'è da dubitare della buona fede di Dalema, Fassino o Bersani.
Sono già partite, per ora con piccole iniziative locali a Roma, Milano, Trapani, Sigonella,  azioni tese a  squarciare il velo delle menzogne e manifestare contro la guerra. Facciamo in modo che queste iniziative crescano e riescano a toccare le coscienze degli Italiani e a contrastare efficacemente la macchina della guerra e del nuovo colonialismo.

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