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La VOCE  ANNO XII N° 1

  SETTEMBRE  2009

PAGINA  4

  La VOCE
Degli esteri 
ing. Domenico Anastasia

CHI HA VINTO LE ELEZIONI
IN IRAN?
Robert Craig


Da un sondaggio condotto in Iran da Ken Ballen del Center for Public Opinion e da Patrick Doherty del New America Foundation (entrambe associazioni nonprofit), fonti quindi indipendenti, risulta il contrario della situazione descritta dai media ufficiali. Il sondaggio è stato finanziato dal Rockfeller Brothers Fund ed è stato condotto in persiano (farsi) da una squadra il cui lavoro nella regione per ABC News e BBC ha ricevuto il premio Emmy. I risultati sono stati pubblicati nel Washington Post del 15 giugno

Da quel sondaggio risulta che il risultato elettorale rispecchia il volere della maggior parte degli iraniani. Il sondaggio rivela inoltre importanti informazioni:

"Molti esperti ritengono che la vittoria di Mahmoud Ahmadinejad sia il risultato di frode e manipolazioni; il risultato dell' inchiesta svolta in tutta la nazione tre settimane prima delle elezioni rivela invece che Ahmadinejad era il favorito con un margine di 2 a 1. questo margine risulta per giunta essere maggiore di quello raggiunto nelle elezioni di venerdí". "Mentre gli inviati occidentali a Teheran nei giorni prima delle elezioni descrivevano un' opinione pubblica entusiasta per l' avversario principale di Ahmadinejad, Hossein Mousavi, i nostri sondaggi condotti in tutte le 30 provincie dell' Iran dimostrano che invece il favorito era proprio Ahmadinejad". "Il largo consenso per Ahmadinejad risulta chiaro dall' indagine condotta prima delle elezioni. Durante la campagna elettorale Mousavi faceva riferimento alla propria etnia azera come secondo maggior gruppo in Iran dopo quello persiano, al fine di procurarsi consensi da parte degli appartenenti alla medesima etnia. Dalla nostra ricerca risulta al contrario che le preferenze degli azeri andavano ad Ahmadinejad con un margine di 2 a 1".

www.mastermatteimedioriente.it,


Per La VOCE e quindi per il G.A.MA.DI. quanto sopra è una conferma della  giustezza relativa all' analisi da noi fatta sulla situazione iraniana. Non è accettabile per l' imperialismo che possano esistere paesi  che osino  rivendicare dignità e sovranità nelle scelte politiche e sociali dei rispettivi  paesi. Bisogna impedirlo in ogni modo con l' aiuto dei paesi lacchè, come il nostro. La presenza di un nuovo e diverso presidente negli USA impone metodi nuovi perché nulla cambi. Una guerra  di aggressione aperta come quella scatenata contro l' Iraq, oggi non sarebbe possibile e nemmeno conveniente. Bisogna ricorrere ad un  metodo che va  oltre le già viste "rivoluzioni arancione" dove si faceva vincere con grande consumo di dollari, il fantoccio di turno. Qui, in Iran, popolo colto e allenato alla lotta,  l' imperialismo non è riuscito a manipolare le votazioni anche per la forza numerica a favore di Ahmadinejad. Non crediamo che questa vittoria sia da attribuirsi a grandi meriti del presidente conservatore, ma soltanto per la sua fermezza nel difendere il diritto di progredire nel campo nucleare che garantisce  fonti energetiche ma anche sicurezza contro prevedibili, purtroppo, attacchi esterni.
Da questo punto di vista, siamo con Ahmadinejad e affermiamo che finché ci saranno nazioni in possesso di armi nucleari, ogni stato ha il diritto e il dovere di esserne in possesso. Questo garantisce la pace parimenti al disarmo totale.

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