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La VOCE  ANNO XII  N°  4

DICEMBRE  2009

PAGINA II

Oppure il fatto che tutta la produzione viene eseguita sugli impianti  che la Zastava aveva pagato 14 milioni di euro tre anni fa invece di  lavorare sulle attrezzature che la Fiat aveva promesso di portare a  Kragujevac? Forse festeggiamo perchè abbiamo rinunciato alla licenza  per la produzione della „Zastava 10" la quale abbiamo pagato tre  milioni di euro tre anni fa, fino al punto di rinunciare al 50  percento del guadagno sul modello attuale a favore della Fiat? Forse  festeggiamo perchè i salari ai lavoratori ancora vengono pagati dal  budget, perchè rinunciando alla tradizione che dura da un decennio  forse potremmo attirare una maledizione sul budget che così potrebbe  scivolare in deficit o qualcosa di simile? Forse festeggiamo perchè  20.000 fornitori della Zastava sono rimasti senza lavoro mentre i  fornitori della Fiat lavorano a piena capacità? Forse festeggiamo  perchè abbiamo un'altra zona franca per cui, oltre a tutti i favori  fatti per la Fiat, la Serbia rinuncerà anche alle tasse doganali e  dazi relativi alle attività della Fiat? Per la Zastava e per la Serbia  non ci sono troppi motivi per la festa.

Per la Fiat invece si. In base al contratto redatto dagli esperti  socioeconomici del governo attuale, il produttore taliano, pur non  avendo investito nemmeno un euro della somma promessa, ha un guadagno  significativo. La Fiat ha il profitto garantito del 10 percento per  ogni vettura venduta, e siccome sugli impianti esistenti a Kragujevac  vengono ssemblate 2.000 vetture al mese possiamo facilmente calcolare  che la Fiat in un anno incasserà circa 17 milioni di euro. Tenendo  presente che di tale entrata vengono retribuiti solo i salari per i 35  managers della Fiat residenti a Kragujevac, quasi  l'intera entrata si  può ritenere profitto. Tutte le spese di produzione sono sostenute  dalla Zastava e dallo Stato, la Zastava paga mano d'opera e bolle  alla città di Kragujevac mentre lo Stato dal budget paga i contributi  per i lavoratori più 10 milioni di euro all'anno per le sovvenzioni  per l'acquisto per la vettura Punto.

Nessuno in Serbia dovrebbe essere contento per l'insuccesso del  governo relativamente a tale progetto. A me personalmente dispiace  perchè un'idea bella che poteva trasformarsi in un progetto efficace 
(se il Contratto si fosse realizzato in modo professionale e  responsabile) si è consumata, e perchè invece di essere utile per lo  Stato e per i cittadini serbi è diventata il sinonimo l'imbroglio  più grosso di questo governo dall'inizio del suo mandato.

MANTENIAMO IN VITA
IL TEATRO STABILE  SLOVENO DI TRIESTE

Il consiglio di amministrazione  del Teatro Stabile Sloveno,riunitosi il 28 settembre 2009, ha preso atto della posizione degli enti locali espressa in occasione dell' incontro tenutosi nel pomeriggio tra i soci fondatori del  teatro: la regione FVG la Provincia di Trieste, il Comune di Trieste e l' associazione Druśtvo  Slovensko gledaliśce. Gli enti locali  interessati si sono espressi  come di seguito:
- il contributo rivolto al teatro dal fondo statale per la minoranza, è considerato come contributo  proprio della Regione  e con esso si considerano esauriti gli impegni nei confronti del  teatro.
Gli enti non intendono contribuire  per le spese di gestione delle sale. Per l' anno 2010  si impegnano ad erogare  gli stessi contributi che sono stati versati nel 2009 , inoltre suggeriscono: che i possibili fondi aggiuntivi  per il teatro  vengano attinti dal fondo per l' attività della minoranza  slovena istituito dalla legge 38/2001;
che venga ridotta l' attività di produzione del teatro  e che si rinforzi il sistema  di ospitalità. Non è iniziato il dibattito  sulla proposta di riforma dello Statuto, avanzata dall' associazione D.S.g.  In base ai dati sopra riportati  il consiglio di Amministrazione rileva : "Che simili ridimensionamenti  andrebbero ad intaccare lo status  di teatro  stabile   di iniziativa pubblica.
Che il teatro non può attendersi la realizzazione  dei ricavi inseriti nel bilancio di previsione. Per questo motivo il CDA del TSS è giunto alla conclusione  che non ci sono le condizioni necessarie per dare il via alla stagione teatrale 2009 - 2010  con la firma dei contratti  di lavoro dei dipendenti stagionali .
Il PDA  convoca l' assemblea  dei soci e rassegna all' unanimità le dimissioni

Comunicati  dei lavoratori del  Teatro Stabile Sloveno

A seguito delle dimissioni  del Consiglio di Amministrazioni  del teatro Stabile Sloveno, in assenza di prospettive economiche ed occupazionali nell' immediato futuro, in assenza di contratti per il personale stagionale e in assenza di piani organizzativi  che non siano di semplice attesa  di mutare gli eventi, i

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