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La VOCE ANNO XIX N°50

giugno 2018

PAGINA c         - 31

Nuovo articolo su Songun

Niente può abbattere la RPDC

di sitoaurora - KCNA
Dichiarazione del portavoce del ministero degli Esteri della RPDC

Il 24 dicembre un portavoce del Ministero degli Esteri della Corea democratica rilasciava la seguente dichiarazione:
Gli Stati Uniti, completamente terrorizzati per aver portato a termine la grande causa storica del completamento della forza nucleare di Stato, sono sempre più frenetici nell’imporre severe sanzioni e pressioni al nostro Paese. Il 23 dicembre, gli Stati Uniti, pur denunciando il successo del lancio sperimentale dell’ICBM Hwasong-15, hanno nuovamente formulato la "risoluzione delle sanzioni" 2397 del Consiglio di sicurezza dell’ONU, che equivale a completare il blocco economico della RPDC. Definiamo tale "risoluzione delle sanzioni" truccata dagli Stati Uniti e dai suoi seguaci come grave violazione della sovranità della nostra Repubblica, atto di guerra che viola pace e stabilità nella penisola coreana e nella regione, e rigettiamo categoricamente tale "risoluzione". Il motivo per cui abbiamo raggiunto la grande causa del completamento della forza nucleare di Stato, superando tutte le difficoltà e condizioni difficili, è salvaguardare sovranità e integrità territoriale del Paese, assicurare una vita pacifica al popolo e garantirsi in modo affidabile pace e sicurezza della penisola coreana e del mondo contro la politica del ricatto nucleare e le minacce nucleari degli imperialisti USA. Come abbiamo affermato più volte, le nostre armi nucleari sono deterrenti difensivi che non contraddicono alcuna legge internazionale poiché le abbiamo sviluppate e completate in modo equo e legittimo al di fuori del Trattato di non proliferazione delle armi nucleari, per por fine alla politica ostile, alle minacce nucleari e al ricatto degli Stati Uniti. È una verità netta che abbiamo trovato con la passata resa dei conti cogli Stati Uniti, che rafforzare la potente deterrenza nucleare in tutti i modi è l’unica via per frustrare le azioni degli Stati Uniti che quotidianamente avanzano minacce e ricatti militari in ogni regione per realizzare il loro assurdo sogno di egemonia mondiale, sostenendo la "politica Prima l’America" basata sulla forza. Non c’è errore peggiore che quello di calcolo con cui Stati Uniti e seguaci possano controllare con "sanzioni" logoranti l’avanzata vittoriosa del nostro popolo che ha brillantemente adempiuto alla grande causa storica del completamento della forza nucleare di Stato, la causa della costruzione della potenza missilistica capace di affrontare qualsiasi guerra nucleare contro gli Stati Uniti.
Gli Stati Uniti non dovrebbero dimenticare nemmeno per un secondo l’entità della RPDC rapidamente emersa Stato strategico in grado di porre una sostanziale minaccia nucleare al continente americano. Se gli Stati Uniti desiderano vivere in sicurezza, devono abbandonare la politica ostile nei confronti della Corea democratica ed imparare a coesistere col Paese che possiede armi nucleari, e dovrebbero svegliarsi dal sogno che il nostro Paese rinunci alle armi nucleari che abbiamo sviluppato e completato attraversando ogni difficoltà. I Paesi che hanno votato a favore di tale "risoluzione delle sanzioni" saranno ritenuti completamente responsabili di ogni conseguenza causata dalla "risoluzione" e faremo in modo che per sempre la paghino cara per ciò che fanno. A prescindere da difficoltà e sfide che ci attendono, non siamo affatto delusi né impauriti, ma siamo ottimisti sul futuro luminoso e alcuna forza al mondo può spezzare lo spirito indomito del nostro popolo. Consolideremo ulteriormente la nostra deterrenza nucleare di autodifesa volta a sradicare minacce nucleari, ricatto e ostilità statunitensi stabilendo l’equilibrio delle forze cogli Stati Uniti. Non importa quanto pazzi Stati Uniti e forze ostili diventino nelle manovre contro il nostro Paese, la nostra Repubblica avanza col grande potere dell’invincibile unità dell’apertura mentale attorno al grande leader, la più potente forza militare, l’autosufficienza e l’autodifesa il cui sviluppo farà sempre brillare il Paese come potente fortezza dell’indipendenza politica, dell’autosufficienza economica e nella difesa.


Nei giorni finali del 2017, il mondo vede chiaramente la RPDC torreggiare come nuovo Stato strategico. La rivista statunitense National Interest in un commento del 15 dicembre ha scritto che il 2017 è stato un anno speciale per la Corea democratica, in cui possiede la deterrenza diretta al ricatto nucleare degli Stati Uniti, aggiungendo che la lezione più importante di quest’anno è che la Corea democratica è ferma nella volontà del possesso nucleare ed è pronta a rischiare qualsiasi cosa a tal fine. La minaccia non fermerà mai la Corea democratica. Se c’è qualcosa che Trump ha insegnato quest’anno, è che la Corea democratica non abbandonerà mai il suo programma nucleare.
Il Washington Post, il settimanale inglese The Week e altri media occidentali ed esperti della questione coreana sono netti nell’affermare che la Corea democratica ha ora la deterrenza nucleare e non c’è niente che gli Stati Uniti possano fare se non riconoscere la potenza nucleare della RPDC. L’ex-ministro degli Esteri della Polonia il 17 dicembre dichiarava che la Corea democratica è una potenza nucleare e consoliderà ulteriormente la sua posizione.
Questo è il riconoscimento unanime della comunità internazionale dell’innegabile tremenda potenza ed immutabile posizione strategica della RPDC. Il riconoscimento è la base del pensiero e punto di partenza per l’azione. Gli Stati Uniti finora si sono ubriacati di amarezza in decenni di stallo con la RPDC, poiché si sbagliavano. Che la Corea democratica s’indebolisse o divenisse soggetta agli ordini di una grande potenza o che il governo crollasse da sé, tutto era dettato dall’ignoranza degli USA, dalla ripugnanza incallita contro la Corea democratica e dall’arroganza verso gli altri. Oggi Stati Uniti e forze ostili soni sorprese dalla tremenda potenza della RPDC. Ma se capiscono ideologia, storia e tradizione della RPDC, ammetteranno che era inevitabile. Quest’anno la Corea democratica ha compiuto rapidi progressi oltre l’immaginazione completando la forza nucleare di Stato ed adempiendo alla causa della costruzione della potenza missilistica sotto la guida saggia del rispettato Leader Supremo. Infine, si pone fine ai giorni in cui gli Stati Uniti minacciavano la RPDC con armi nucleari e il teatro della battaglia finale tra RPDC e Stati Uniti si è definitivamente spostato nella terraferma degli Stati Uniti, oltre il Pacifico. È stato inoltre apportato un cambiamento fondamentale nella prospettiva della comunità internazionale e nel riconoscimento della potenza dello Stato e della posizione strategica della RPDC. Attraverso la lotta di quest’anno, il popolo coreano ha realizzato ancora una volta la validità della linea coreana di sviluppo simultaneo dei due fronti del Partito dei Lavoratori, e avanzerà con fiducia lungo la strada del socialismo, nonostante le molteplici difficoltà. Alcuna forza sulla terra può abbattere la potente RPDC. Gli Stati Uniti devono prendere una decisione coraggiosa scrivendo un nuovo capitolo delle relazioni RPDC-USA, cambiando pensiero tardivamente. È il miglior consiglio agli Stati Uniti per il nuovo anno.


Traduzione di Alessandro Lattanzio - AuroraSito

Capodanno in Donbass. Immagini impressionanti (e censurate) dei bombardamenti del regime ucraino

di Fabrizio Poggi*

A dispetto di ogni promessa e di ogni accordo sul cessate il fuoco in occasione delle festività di fine anno, le forze ucraine continuano a martellare il Donbass. Il 30 dicembre è stato colpito con proiettili incendiari un edificio civile alla periferia occidentale di Donetsk; qualche giorno prima, oltre trenta razzi Grad avevano bersagliato la periferia nord della capitale della DNR. Secondo Russkaja Vesna, la recrudescenza del conflitto, soprattutto nella settimana dal 16 al 22 dicembre, in particolare dopo la partenza degli osservatori russi della Commissione di ispezione congiunta, è la più acuta degli ultimi tempi.

I centri più colpiti sono stati, nella DNR, Gorlovka, Jasinovataja, Doku?aevsk, Golmovskij, Dolomitnoe; nella LNR, Pervomajsk, Stakhanov, Kalinovo, bersagliate con razzi Grad, artiglierie da 122 e 152 mm, mortai da 82 e 120 mm. Gli ufficiali russi avevano abbandonato i punti di controllo, a causa dei continui bombardamenti ucraini, ma Kiev, Berlino e Parigi hanno immediatamente chiesto il loro ritorno, forse temendo uno scenario del tipo di Debaltsevo, quasi tre anni fa, allorché l’offensiva ucraina si era trasformata in una sacca costata a Kiev molte centinaia di soldati, tra morti e feriti.

Gli osservatori OSCE certificano quasi quotidianamente l’assenza di vari mezzi corazzati o artiglierie pesanti dalle basi lontane dal fronte in cui dovrebbero trovarsi, secondo gli accordi di Minsk: segno che vengono impiegati nei combattimenti.

Tiri di fucileria, lanciagranate automatici su affusto AGS-17 e cannoni senza rinculo SPG-9 sono stati segnalati anche su Logvinovo, Frunze, Veselogorovka, Petrovskoe, Krasnyj Liman e vari villaggi lungo la direttrice di Mariupol.

Nel villaggio di Golmovskij, bombe di mortaio e razzi Grad sono caduti nell’area dell’asilo infantile, fortunatamente in giorno di vacanza; la correzione di tiro è stata effettuata con l’ausilio di droni. La reazione delle milizie, con l’intervento di sniper, ha portato alla liquidazione di alcuni combattenti ucraini. Combattimenti anche in diverse aree del fronte meridionale, come testimoniano numerose immagini e racconti di miliziani. Tiri di mortai su Kalinovka, Khristovoe e Želobok, nella LNR. Proiettili d’artiglieria da 122 e 152 mm e mine di mortaio da 82 e 120 mm su Trudovskie, PervomajsK, Lozovoe e sulla direttrice Kalinovo-Stakhanov-Pervomajsk. Aspri combattimenti nelle aree di Sanžarovka, Almaznaja, Zajtsevo. Nella DNR, colpiti edifici civili a Jasinovataja con l’impiego di artiglierie pesanti e, sotto la copertura della bandiera canadese, colpita Doku?aevsk; nella LNR, è toccato al villaggio di ?ernukhino. A Jasinovataja, un civile è rimasto ucciso e sei feriti; morti anche due miliziani della DNR. Nella LNR (Rusvsna non specifica la località) una donna è rimasta uccisa in seguito ai bombardamenti ucraini e altri tre civili feriti; morto un miliziano.

..segue ./.

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