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La VOCE 2009 |
P R E C E D E N T E | S U C C E S S I V A |
La VOCE ANNO XXIII N°1 | settembre 2020 | PAGINA 9 |
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segue da pag.8: mistero buffo censurato. jacopo fo: “dopo cinquant’anni hanno ancora paura di mio padre. che bello!
sulla gravità della decisione, fo non ha dubbi. «è un segno dei tempi che stiamo vivendo. si nega qualsiasi insurrezione degli ambienti cattolici ma intanto è stato bloccato il racconto del primo miracolo di gesù, un pezzo di teatro straordinario in cui emerge un’immagine bellissima di cristo. un cristo che condanna la violenza e il razzismo sugli immigrati. cosa potrà mai irritare un cattolico?». pausa. la sensazione è che la risposta sia proprio nella frase che precede la domanda. ᐧ
insomma, niente sembra essere cambiato da quando, nel 1977, un terremoto colpì la rai dopo la messa in onda dell’episodio di mistero buffo su bonifacio viii. ᐧ
“va ricordato un vezzo che aveva bonifacio viii: quello di far inchiodare per la lingua dei frati, ai portoni di certe città. poiché questi frati legati alla povertà avevano la cattiva abitudine di andare a parlar male dei signori, allora il papa li prendeva e zack...” ᐧ
zack! censura. o almeno polemiche. oggi come ieri. ᐧ
«errore mio aver anche solo potuto pensare che simili momenti fossero superati» commenta jacopo fo. ᐧ
spostiamo un attimo il fulcro della discussione, dalla censura alla motivazione addotta per spiegare che censura non è stata. “meglio uno spettacolo leggero”. ᐧ
per jacopo fo queste parole pronunciate da un sindaco di centrosinistra sono la conseguenza di una questione, di un problema, che viene da lontano. anzi, «da molto lontano». da quando «buona parte della sinistra ha rinunciato a usare la cultura come strumento di elevazione delle persone. ha smesso di entrare nel merito, si è accontentata di ciò che fa successo in televisione, di dare alla gente ciò che alla gente piace. si guarda bene dall’offrire al pubblico dell’altro. altro che, sono sicuro, le persone seguirebbero e apprezzerebbero». e non è un caso se «da anni stiamo proponendo alla rai gli ultimi spettacoli di mio padre e una versione di mistero buffo fatta con mia madre: in tutto sei spettacoli letteralmente nuovi che però non vengono accettati. nemmeno presi in considerazione». ᐧ
e ancora: «teatri off-limit. arte e cultura in tv neanche a parlarne. piazze negate a opere considerate scomode evidentemente perché non conosciute. nessuna scelta strategica. ma se proponi uno spettacolo comico in cui un marito si lamenta della moglie, ecco che ogni porta è aperta», commenta fo. ᐧ
e allora «il fatto che le opere di mio padre e mia madre siano ancora oggi in grado di far saltare i nervi è una medaglia, un orgoglio. pura soddisfazione. è l’ennesima dimostrazione della vitalità della loro arte. ricordo quando la turchia vietò gli spettacoli di mio padre perché, secondo le autorità, facevano riferimento al colpo di stato bianco di erdogan: ma erano opere scritte quarant’anni prima! quando dei testi restano di così forte attualità, quando in così tanti teatri in tutto il mondo vengono ancora rappresentati o censurati, non può che essere motivo di orgoglio». ᐧ
certo, sapere che nel 2020 ci sono ancora amministrazioni comunali pronte a stoppare uno spettacolo come mistero buffo preferendo “qualcosa di più leggero” «dispiace». ma dispiace soprattutto che esponenti politici così attenti a non disturbare il labile equilibrio del paese non capiscano che «questo tipo di teatro dovrebbe invece essere veicolo di promozione culturale e, perché no, turistico. il problema è che in italia vengono fatte scelte e messe in scena “opere” che invece snaturano il teatro». per non parlare del teatro dell’arte, ormai «sconosciuto». da qui un piccolo, grande sogno: «organizzare delle regie con compagnie straniere spiegandogli perché si recita in quella maniera. sarebbe un modo di valorizzare un vero patrimonio italiano perché mistero buffo e le giullarate questo sono. un potenziale biglietto da visita per tutta la cultura italiana». ᐧ
75° anniversario del bombardamento atomico di hiroshima e nagasaki.
6 agosto 1945 – hiroshima ore 8.15 – stima delle vittime civili: 90.000 – 166.000 .
9 agosto 1945 – nagasaki ore 11.00 – stima delle vittime civili: 60.000 - 80.000 .
perché non si ripeta abbiamo tutti il dovere umano di non dimenticare! contro la rassegnazione, l’indifferenza e l’oblio.
-.-.-.-
bologna 1980: strage fascista e imperialista.
-.-.-.-
in ricordo di carlo giuliani.
per i comunisti è importante non perdere mai la nostra memoria!
il 20 luglio del 2001 veniva ucciso a genova carlo giuliani. era sceso in piazza, come tanti altri giovani, per protestare e ribellarsi alle ingiustizie, all’oppressione, allo sfruttamento, alle guerre dei caporioni del g8. ᐧ
-.-.-.-
autostrade, il governo inganna gli italiani e favorisce gli speculatori.
di paolo maddalena* (16 luglio 2020) .
la vicenda autostrade si è risolta in un maggiore esborso a carico degli italiani, che sarà effettuato tramite la cassa depositi e prestiti. questa dovrà entrare nella costituenda società di autostrade aumentando il capitale sociale, fino a raggiungere il 51%, facendo in modo che la partecipazione azionaria dei benetton, pur mantenendo il numero di azioni in suo possesso, non abbia più una posizione di maggioranza assoluta.
insomma i benetton, non solo non perdono nulla, ma guadagnano anche l’occasione di entrare in una società di maggior respiro. ᐧ
inoltre essi guadagnano altresì il fatto che la cassa depositi e prestiti si accolla, con i soldi dei risparmiatori italiani, 10 miliardi di debiti da loro accumulati, assumendo addirittura anche l’onere di ristrutturare le autostrade lasciate cadere in rovina dagli stessi benetton. ᐧ
e non è tutto. il governo ha avuto l’ardire di dare un altro colpo agli interessi italiani, favorendo l’ingresso nella costituenda società autostrade di società speculative straniere e, in particolare, associando alla cassa depositi e prestiti la più nota delle società speculative americane: la blackstone, definendola un “partner istituzionale”. ᐧ
insomma, il governo non ha tenuto in nessun conto, che la gestione dei servizi pubblici essenziali, come le autostrade, è un bene fruttifero che spetta soltanto agli italiani, costruttori delle autostrade medesime. e non si è curato del fatto che questa immensa fonte di ricchezza è diventata una preda, sulla quale si avventano, come avvoltoi, i peggiori speculatori italiani e stranieri. ᐧ
è stato un comportamento assolutamente riprovevole e in pieno contrasto con l’articolo 43 della costituzione, secondo il quale la gestione dei servizi pubblici essenziali deve appartenere al popolo italiano. ᐧ
se il governo avesse agito, con disciplina e onore (art. 54 cost.), proprio e degli italiani, avrebbe dovuto trasformare l’anas da s.p.a. in azienda di stato e fare in modo che tutti i profitti delle autostrade fossero versati al bilancio dello stato italiano. ᐧ
ha agito invece come se la privatizzazione dei servizi pubblici essenziali e della stessa cassa depositi e prestiti (la quale raccogliendo i risparmi di milioni di lavoratori avrebbe dovuto mantenere la sua qualifica di ente pubblico e non di s.p.a.) fosse un dato intoccabile. ᐧ
in altri termini ha sostenuto l’attuale sistema economico predatorio neoliberista, che ha distrutto quasi interamente il patrimonio pubblico italiano e continuerà a farlo fino alla sua completa estinzione. ᐧ
esso, in particolare, ha ritenuto strumento valido le criminali privatizzazioni , anziché sostenere la nazionalizzazione del servizio autostradale (da gestire da parte dell’azienda pubblica autostrade, anas). ᐧ
ciò avrebbe significato muovere il primo passo verso un sistema economico produttivo di stampo keynesiano (peraltro l’unico previsto in costituzione), che assicura gli interessi produttivi degli italiani, nonché una politica interna valida e aperta agli altri mercati, e non succube di essi. ᐧ
abbiamo invitato ieri il governo a un colpo di reni, oggi non ci resta che rivolgerci al popolo, il quale nei momenti difficili ha saputo dimostrare, come nel secondo dopoguerra, la sua dignità e la sua capacità di rinascita. ᐧ
e a questo popolo che affidiamo la parola d’ordine scritte nella nostra costituzione: “via gli speculatori italiani e stranieri, dai servizi pubblici essenziali, dalle fonti di energia, dalle situazioni di monopolio e dalle industrie strategiche”, che, ai sensi dell’articolo 43 della costituzione, devono essere soltanto in mano pubblica o di comunità di lavoratori o di utenti. ᐧ
si tratta di una rivoluzione culturale che la costituzione ci impone, sancendo al suo interno il principio fondamentale del “diritto di resistenza”, da esercitare, con metodo democratico, anche di fronte allo strapotere del governo e del parlamento.
* vice presidente emerito della corte costituzionale e presidente dell’associazione “attuare la costituzione” .
ndr: la cassa depositi e prestiti è un ibrido pubblico/privato, ma fin dalla sua cosituzione conta sui depositi postali degli italiani, che quindi diventano a rischio a seguito di questa operazione. ᐧ
il ruolo del settore pubblico nella lotta della cina contro il covid-19.
di thomas fazi - da https://www.lafionda.org .
a prescindere dalle opinioni che uno abbia sulla cina, l’efficacia mostrata dal gigante asiatico nel risolvere prontamente la crisi sanitaria causata dal covid-19, e nel minimizzarne l’impatto economico, soprattutto a confronto con le esperienze dei paesi occidentali, è universalmente riconosciuta (o quasi). ma a cosa è da imputare questo successo? secondo l’economista francesco macheda dell’università bifrost, in islanda, autore di un recente paper sull’argomento, le ragioni sono da rintracciarsi soprattutto nelle caratteristiche strutturali del modello di sviluppo cinese, e più specificatamente nell’estensione del settore pubblico dell’economia cinese e nel ruolo fondamentale delle imprese a conduzione statale (state-owned enterprises, soe), nonché nella forte presenza pubblica all’interno del settore bancario oltre che industriale. la tesi di macheda è che la massiccia presenza dello stato nell’economia «abbia dotato il governo del paese delle risorse necessarie a ridurre sensibilmente i tempi di risoluzione della crisi sanitaria, riattivare prontamente la filiera produttiva domestica, e massimizzare l’efficacia degli stimoli fiscali e monetari tendentia stabilizzare l’output». ᐧ
nonostante la crescente rilevanza delle imprese private nel paese, infatti, le imprese a conduzione statale continuano a giocare un ruolo fondamentale nello sviluppo industriale cinese. macheda ricorda come nel 2017 le imprese pubbliche detenessero il 48.1 percento dello stock di capitale impiegato nell’industria – in particolare in settore strategici “pesanti” quale quello estrattivo ed energetico, siderurgico, metallurgico e meccanico, ma anche in settori ad alto valore aggiunto quali quello automobilistico e informatico –, nonché il 90 per cento degli asset in mano alle 500 maggiori imprese operanti all’interno dei confini nazionali. a titolo di confronto, nei paesi europei più avanzati la quota “pubblica” sul totale dello stock di capitale risulta essere dalle due alle tre volte inferiore rispetto a quella della cina. ᐧ
«il protagonismo delle imprese statali – scrive macheda – è intimamente connesso alla strategia di sviluppo tipica dei paesi socialisti e ancora oggi perseguita dal governo cinese, centrata sul mantenimento della piena occupazione e il contemporaneo sostegno alle industrie siderurgiche, metallurgiche e meccaniche». in tal senso, «la ridondanza di manodopera impiegata dalle soe serve obiettivi di ordine politico» ancor prima che economico, primo fra tutti il mantenimento della stabilità sociale, anche a costo di una riduzione della reddittività. solo raramente, infatti, le soe perseguono obiettivi volti alla massimizzazione dei profitti. ᐧ
questo, però, «non ha costituito un limite alla sovra-espansione della capacità produttiva delle soe». questo è dovuto al secondo pilastro del modello di sviluppo cinese, ovverosia il saldo controllo pubblico sul settore bancario, che a sua volta ha una rapporto privilegiato con il sistema delle soe. le maggiori banche commerciali del paese sono regolate congiuntamente dalla banca centrale (banca popolare cinese, bpc) e dalla commissione di regolamentazione bancaria e assicurativa cinese. queste istituzioni, a loro volta, dipendono direttamente dal consiglio di stato, ossia il potere esecutivo. inoltre, le maggiori quattro banche pubbliche del paese rispondono direttamente dal governo, e nel loro insieme detengono il 43.2 percento degli asset bancari. includendo anche le altre banche commerciali, sottolinea macheda, «il governo controlla, direttamente o indirettamente, oltre il 75 per cento degli asset bancari della cina. […] [questa] posizione di fatto monopolistica ha consentito al governo di imporre un alto grado di “repressione” all’interno del settore finanziario». ᐧ
attraverso il controllo diretto e indiretto sul sistema bancario, infatti, il governo cinese è in grado non solo di tenere giù i tassi d’interesse sui depositi e sui prestiti, ma soprattutto può intervenire sulle decisioni relative all’allocazione delle risorse finanziarie, che, nota macheda, «solitamente non avvengono in base a criteri legati alle performance delle unità produttive.
..segue a pag.11 ./.
Segue da Pag.8: Mistero Buffo censurato. Jacopo Fo: “Dopo cinquant’anni hanno ancora paura di mio padre. Che bello!
Sulla gravità della decisione, Fo non ha dubbi. «È un segno dei tempi che stiamo vivendo. Si nega qualsiasi insurrezione degli ambienti cattolici ma intanto è stato bloccato il racconto del Primo miracolo di Gesù, un pezzo di teatro straordinario in cui emerge un’immagine bellissima di Cristo. Un Cristo che condanna la violenza e il razzismo sugli immigrati. Cosa potrà mai irritare un cattolico?». Pausa. La sensazione è che la risposta sia proprio nella frase che precede la domanda. ᐧ Insomma, niente sembra essere cambiato da quando, nel 1977, un terremoto colpì la Rai dopo la messa in onda dell’episodio di Mistero Buffo su Bonifacio VIII. ᐧ “Va ricordato un vezzo che aveva Bonifacio VIII: quello di far inchiodare per la lingua dei frati, ai portoni di certe città. Poiché questi frati legati alla povertà avevano la cattiva abitudine di andare a parlar male dei signori, allora il Papa li prendeva e ZACK...” ᐧ ZACK! Censura. O almeno polemiche. Oggi come ieri. ᐧ «Errore mio aver anche solo potuto pensare che simili momenti fossero superati» commenta Jacopo Fo. ᐧ Spostiamo un attimo il fulcro della discussione, dalla censura alla motivazione addotta per spiegare che censura non è stata. “Meglio uno spettacolo leggero”. ᐧ Per Jacopo Fo queste parole pronunciate da un sindaco di centrosinistra sono la conseguenza di una questione, di un problema, che viene da lontano. Anzi, «da molto lontano». Da quando «buona parte della sinistra ha rinunciato a usare la cultura come strumento di elevazione delle persone. Ha smesso di entrare nel merito, si è accontentata di ciò che fa successo in televisione, di dare alla gente ciò che alla gente piace. Si guarda bene dall’offrire al pubblico dell’altro. Altro che, sono sicuro, le persone seguirebbero e apprezzerebbero». E non è un caso se «da anni stiamo proponendo alla Rai gli ultimi spettacoli di mio padre e una versione di Mistero Buffo fatta con mia madre: in tutto sei spettacoli letteralmente nuovi che però non vengono accettati. Nemmeno presi in considerazione». ᐧ E ancora: «Teatri off-limit. Arte e cultura in tv neanche a parlarne. Piazze negate a opere considerate scomode evidentemente perché non conosciute. Nessuna scelta strategica. Ma se proponi uno spettacolo comico in cui un marito si lamenta della moglie, ecco che ogni porta è aperta», commenta Fo. ᐧ E allora «il fatto che le opere di mio padre e mia madre siano ancora oggi in grado di far saltare i nervi è una medaglia, un orgoglio. Pura soddisfazione. È l’ennesima dimostrazione della vitalità della loro arte. Ricordo quando la Turchia vietò gli spettacoli di mio padre perché, secondo le autorità, facevano riferimento al colpo di stato bianco di Erdogan: ma erano opere scritte quarant’anni prima! Quando dei testi restano di così forte attualità, quando in così tanti teatri in tutto il mondo vengono ancora rappresentati o censurati, non può che essere motivo di orgoglio». ᐧ Certo, sapere che nel 2020 ci sono ancora amministrazioni comunali pronte a stoppare uno spettacolo come Mistero Buffo preferendo “qualcosa di più leggero” «dispiace». Ma dispiace soprattutto che esponenti politici così attenti a non disturbare il labile equilibrio del Paese non capiscano che «questo tipo di teatro dovrebbe invece essere veicolo di promozione culturale e, perché no, turistico. Il problema è che in Italia vengono fatte scelte e messe in scena “opere” che invece snaturano il teatro». Per non parlare del teatro dell’arte, ormai «sconosciuto». Da qui un piccolo, grande sogno: «Organizzare delle regie con compagnie straniere spiegandogli perché si recita in quella maniera. Sarebbe un modo di valorizzare un vero patrimonio italiano perché Mistero Buffo e le giullarate questo sono. Un potenziale biglietto da visita per tutta la cultura italiana». ᐧ 75° ANNIVERSARIO DEL BOMBARDAMENTO ATOMICO DI HIROSHIMA E NAGASAKI9 AGOSTO 1945 – Nagasaki ore 11.00 – stima delle vittime civili: 60.000 - 80.000 ᐧ Perché non si ripeta abbiamo tutti il dovere umano di Non Dimenticare! Contro la rassegnazione, l’indifferenza e l’oblio-.-.-.-Bologna 1980: strage fascista e imperialista-.-.-.-In ricordo di Carlo GiulianiPer i comunisti è importante non perdere mai la nostra memoria!Il 20 luglio del 2001 veniva ucciso a Genova Carlo Giuliani. Era sceso in piazza, come tanti altri giovani, per protestare e ribellarsi alle ingiustizie, all’oppressione, allo sfruttamento, alle guerre dei caporioni del G8. ᐧ -.-.-.-Autostrade, il governo inganna gli italiani e favorisce gli speculatori![]() di Paolo Maddalena* (16 luglio 2020) ᐧ La vicenda Autostrade si è risolta in un maggiore esborso a carico degli italiani, che sarà effettuato tramite la Cassa depositi e prestiti. Questa dovrà entrare nella costituenda società di autostrade aumentando il capitale sociale, fino a raggiungere il 51%, facendo in modo che la partecipazione azionaria dei Benetton, pur mantenendo il numero di azioni in suo possesso, non abbia più una posizione di maggioranza assoluta. ᐧ |
Insomma i Benetton, non solo non perdono nulla, ma guadagnano anche l’occasione di entrare in una società di maggior respiro.
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Inoltre essi guadagnano altresì il fatto che la Cassa depositi e prestiti si accolla, con i soldi dei risparmiatori italiani, 10 miliardi di debiti da loro accumulati, assumendo addirittura anche l’onere di ristrutturare le autostrade lasciate cadere in rovina dagli stessi Benetton. ᐧ E non è tutto. Il governo ha avuto l’ardire di dare un altro colpo agli interessi italiani, favorendo l’ingresso nella costituenda società autostrade di società speculative straniere e, in particolare, associando alla Cassa depositi e prestiti la più nota delle società speculative americane: la Blackstone, definendola un “partner istituzionale”. ᐧ Insomma, il governo non ha tenuto in nessun conto, che la gestione dei servizi pubblici essenziali, come le autostrade, è un bene fruttifero che spetta soltanto agli italiani, costruttori delle autostrade medesime. E non si è curato del fatto che questa immensa fonte di ricchezza è diventata una preda, sulla quale si avventano, come avvoltoi, i peggiori speculatori italiani e stranieri. ᐧ È stato un comportamento assolutamente riprovevole e in pieno contrasto con l’articolo 43 della Costituzione, secondo il quale la gestione dei servizi pubblici essenziali deve appartenere al Popolo italiano. ᐧ Se il governo avesse agito, con disciplina e onore (art. 54 Cost.), proprio e degli italiani, avrebbe dovuto trasformare l’Anas da S.p.A. in Azienda di Stato e fare in modo che tutti i profitti delle autostrade fossero versati al bilancio dello Stato italiano. ᐧ Ha agito invece come se la privatizzazione dei servizi pubblici essenziali e della stessa Cassa depositi e prestiti (la quale raccogliendo i risparmi di milioni di lavoratori avrebbe dovuto mantenere la sua qualifica di Ente pubblico e non di S.p.A.) fosse un dato intoccabile. ᐧ In altri termini ha sostenuto l’attuale sistema economico predatorio neoliberista, che ha distrutto quasi interamente il patrimonio pubblico italiano e continuerà a farlo fino alla sua completa estinzione. ᐧ Esso, in particolare, ha ritenuto strumento valido le criminali privatizzazioni , anziché sostenere la nazionalizzazione del servizio autostradale (da gestire da parte dell’Azienda pubblica autostrade, Anas). ᐧ Ciò avrebbe significato muovere il primo passo verso un sistema economico produttivo di stampo keynesiano (peraltro l’unico previsto in Costituzione), che assicura gli interessi produttivi degli italiani, nonché una politica interna valida e aperta agli altri mercati, e non succube di essi. ᐧ Abbiamo invitato ieri il governo a un colpo di reni, oggi non ci resta che rivolgerci al Popolo, il quale nei momenti difficili ha saputo dimostrare, come nel secondo dopoguerra, la sua dignità e la sua capacità di rinascita. ᐧ E a questo Popolo che affidiamo la parola d’ordine scritte nella nostra Costituzione: “via gli speculatori italiani e stranieri, dai servizi pubblici essenziali, dalle fonti di energia, dalle situazioni di monopolio e dalle industrie strategiche”, che, ai sensi dell’articolo 43 della Costituzione, devono essere soltanto in mano pubblica o di Comunità di lavoratori o di utenti. ᐧ Si tratta di una rivoluzione culturale che la Costituzione ci impone, sancendo al suo interno il principio fondamentale del “diritto di resistenza”, da esercitare, con metodo democratico, anche di fronte allo strapotere del governo e del Parlamento. ᐧ * Vice Presidente Emerito della Corte Costituzionale e Presidente dell’associazione “Attuare la Costituzione” ᐧ Ndr: La Cassa depositi e prestiti è un ibrido pubblico/privato, ma fin dalla sua cosituzione conta sui depositi postali degli Italiani, che quindi diventano a rischio a seguito di questa operazione. ᐧ Il ruolo del settore pubblico nella lotta della Cina contro il COVID-19![]() A prescindere dalle opinioni che uno abbia sulla Cina, l’efficacia mostrata dal gigante asiatico nel risolvere prontamente la crisi sanitaria causata dal COVID-19, e nel minimizzarne l’impatto economico, soprattutto a confronto con le esperienze dei paesi occidentali, è universalmente riconosciuta (o quasi). Ma a cosa è da imputare questo successo? Secondo l’economista Francesco Macheda dell’università Bifrost, in Islanda, autore di un recente paper sull’argomento, le ragioni sono da rintracciarsi soprattutto nelle caratteristiche strutturali del modello di sviluppo cinese, e più specificatamente nell’estensione del settore pubblico dell’economia cinese e nel ruolo fondamentale delle imprese a conduzione statale (state-owned enterprises, SOE), nonché nella forte presenza pubblica all’interno del settore bancario oltre che industriale. La tesi di Macheda è che la massiccia presenza dello Stato nell’economia «abbia dotato il governo del paese delle risorse necessarie a ridurre sensibilmente i tempi di risoluzione della crisi sanitaria, riattivare prontamente la filiera produttiva domestica, e massimizzare l’efficacia degli stimoli fiscali e monetari tendentia stabilizzare l’output». ᐧ Nonostante la crescente rilevanza delle imprese private nel paese, infatti, le imprese a conduzione statale continuano a giocare un ruolo fondamentale nello sviluppo industriale cinese. Macheda ricorda come nel 2017 le imprese pubbliche detenessero il 48.1 percento dello stock di capitale impiegato nell’industria – in particolare in settore strategici “pesanti” quale quello estrattivo ed energetico, siderurgico, metallurgico e meccanico, ma anche in settori ad alto valore aggiunto quali quello automobilistico e informatico –, nonché il 90 per cento degli asset in mano alle 500 maggiori imprese operanti all’interno dei confini nazionali. A titolo di confronto, nei paesi europei più avanzati la quota “pubblica” sul totale dello stock di capitale risulta essere dalle due alle tre volte inferiore rispetto a quella della Cina. ᐧ «Il protagonismo delle imprese statali – scrive Macheda – è intimamente connesso alla strategia di sviluppo tipica dei paesi socialisti e ancora oggi perseguita dal governo cinese, centrata sul mantenimento della piena occupazione e il contemporaneo sostegno alle industrie siderurgiche, metallurgiche e meccaniche». In tal senso, «la ridondanza di manodopera impiegata dalle SOE serve obiettivi di ordine politico» ancor prima che economico, primo fra tutti il mantenimento della stabilità sociale, anche a costo di una riduzione della reddittività. Solo raramente, infatti, le SOE perseguono obiettivi volti alla massimizzazione dei profitti. ᐧ Questo, però, «non ha costituito un limite alla sovra-espansione della capacità produttiva delle SOE». Questo è dovuto al secondo pilastro del modello di sviluppo cinese, ovverosia il saldo controllo pubblico sul settore bancario, che a sua volta ha una rapporto privilegiato con il sistema delle SOE. Le maggiori banche commerciali del paese sono regolate congiuntamente dalla banca centrale (Banca Popolare Cinese, BPC) e dalla Commissione di regolamentazione bancaria e assicurativa cinese. Queste istituzioni, a loro volta, dipendono direttamente dal Consiglio di Stato, ossia il potere esecutivo. Inoltre, le maggiori quattro banche pubbliche del paese rispondono direttamente dal governo, e nel loro insieme detengono il 43.2 percento degli asset bancari. Includendo anche le altre banche commerciali, sottolinea Macheda, «il governo controlla, direttamente o indirettamente, oltre il 75 per cento degli asset bancari della Cina. […] [Questa] posizione di fatto monopolistica ha consentito al governo di imporre un alto grado di “repressione” all’interno del settore finanziario». ᐧ Attraverso il controllo diretto e indiretto sul sistema bancario, infatti, il governo cinese è in grado non solo di tenere giù i tassi d’interesse sui depositi e sui prestiti, ma soprattutto può intervenire sulle decisioni relative all’allocazione delle risorse finanziarie, che, nota Macheda, «solitamente non avvengono in base a criteri legati alle performance delle unità produttive. ..segue a pag.11 ./.
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