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La VOCE 2009

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La VOCE ANNO XXIII N°1

settembre 2020

PAGINA 8

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segue da pag.7: la nuova guerra fredda con la cina. come vi influenzerà? paese, e i non cinesi visti però come in qualche modo legati a quel potere. purtroppo ne sono già emersi i segni. funzionari dell'fbi e del consiglio di sicurezza nazionale, per esempio, sono stati inviati nelle principali università della ivy league per mettere in guardia gli amministratori contro l'ammissione o il mantenimento di studenti cinesi che potrebbero raccogliere informazioni scientifiche e tecniche da condividere con le istituzioni supportate in patria dal governo. contemporaneamente, a circa 30 professori cinesi legati a tali istituzioni è stato negato il visto, nonostante una storia di collaborazione con accademici americani. con una mossa più drammatica, il titolare della cattedra del dipartimento di chimica dell'università di harvard, charles lieber, è stato arrestato a gennaio per non aver denunciato il reddito che aveva ricevuto da un'università cinese. molti accademici americani hanno criticato tali azioni come un attacco alla libertà accademica. sempre più spesso, tuttavia, i funzionari statunitensi insistono sul fatto che essi rappresentano una componente necessaria della nuova guerra fredda. e mentre questi funzionari insistono anche sul fatto che il nostro avversario in questa lotta è il governo cinese o le persone ad esso associate (per quanto marginalmente), molti sino-americani stanno provando sempre più sospetti e ostilità solo per il fatto di essere cinesi... "i sino-americani si sentono presi di mira, e questo è davvero offensivo", ha detto charlie woo, un importante uomo d'affari cinese-americano. l'esperienza della prima guerra fredda suggerisce che questo tipo di intolleranza e repressione aumenterà con effetti potenzialmente agghiaccianti sulla libertà intellettuale e sulla situazione razziale già profondamente instabile di questo paese. guerra calda. e non dimenticate mai che le guerre fredde rischiano sempre di diventare calde. guardando indietro è abbastanza facile ricordare gli anni di stallo tra stati uniti e russia come un'era relativamente priva di guerre, poiché le due superpotenze temevano che un conflitto diretto di qualsiasi tipo tra di loro potesse innescare una conflagrazione termonucleare a tutto campo, lasciando il pianeta in rovina. in realtà, però, entrambe le parti si sono impegnate in una serie di sanguinose "guerre per procura": conflitti regionali in corea, vietnam e afghanistan, tra gli altri, che hanno coinvolto truppe di una superpotenza e alleati locali armati dall'altra superpotenza. inoltre gli stati uniti e l'unione sovietica si sono quasi trovati in conflitto diretto in diverse occasioni. la più importante, naturalmente, è stata la crisi dei missili cubani del 1962, quando mosca installatò missili balistici nucleari a cuba e gli stati uniti quasi entrarono in guerra - che probabilmente si sarebbe trasformata in un conflitto nucleare - per rimuoverli. solo un ultimo sforzo negoziale da parte del presidente john f. kennedy e della sua controparte russa, nikita krusciov, evitò un tale risultato. è facile immaginare che entrambe le versioni contemporanee di tali conflitti per procura e come durante la crisi dei missili cubani possano emergere da un crescente confronto con la cina. un incidente nella penisola coreana, non importa come si scateni, potrebbe rapidamente trasformarsi in una guerra per procura. il pericolo maggiore, tuttavia, sarebbe se le forze statunitensi e cinesi si affrontassero direttamente, forse a causa di uno scontro navale nel mar cinese orientale o meridionale. attualmente le navi da guerra americane e cinesi si incontrano regolarmente in quelle acque, spesso a portata di tiro (o addirittura di speronamento). la marina degli stati uniti insiste sul fatto che sta conducendo "operazioni di liberà di navigazione" autorizzate (fronops) in acque internazionali. i cinesi – che rivendicando la proprietà e spesso costruiscono sui tanti piccoli atolli e isolotti che punteggiano quei mari - accusano le navi americane di violare il loro territorio marittimo nazionale. a volte le cannoniere cinesi hanno navigato pericolosamente vicino a loro, costringendole a cambiare rotta per evitare una collisione. con il moltiplicarsi di tali incidenti e l'aumento delle tensioni, il rischio di un grave scontro che comporti la perdita di vite umane da una o da entrambe le parti è destinato a crescere, fornendo forse la scintilla per un confronto militare su vasta scala. e non può essere solo questione di una cosa sola: un'intensificazione della guerra fredda con la cina non farà che aumentare le probabilità che una cosa del genere accada. nessuno può dire a che punto chiunque di noi comincerà a sentire gli effetti diretti di questa nuova guerra fredda, si può solo dire che, con l'acuirsi delle tensioni e degli atti ostili, le conseguenze si riveleranno davvero dure. quindi applaudite ora, se approvate le misure già adottate per isolare e punire pechino, ma pensate bene prima di abbracciare una vera e propria guerra fredda con la cina e tutto ciò che essa comporterà. michael t. klare è autore di 15 libri l'ultimo dei quali è all hell breaking loose: the pentagon’s perspective on climate change. e i marines usa si esercitano alle guerre con il muos di niscemi. di antonio mazzeo. hanno preso il via a marzo e si concluderanno a fine autunno le esercitazioni di guerra dei marines usa per testare il funzionamento delle nuove tecnologie applicate al muos (mobile user objective system), il sistema di telecomunicazione satellitare di proprietà ed uso esclusivo del pentagono che può contare su un terminale terrestre all’interno della base militare di niscemi, caltanissetta. a sovrintendere alle attività addestrativo-sperimentali il marine corps systems command con sede nella base di quantico, virginia, con la collaborazione della i^ marine expeditionary force, la task force aerea, marina e terrestre dislocata a twentynine palms, california.scopo delle complesse esercitazioni è quello di verificare l’efficienza della rete muos in vista di un potenziamento delle telecomunicazioni via-satellite dell’us marine corps, a supporto dei propri comandi e delle unità “combattenti”. è stato utilizzato in particolare un aggiornato sistema radio multibanda an/prc-117g e un kit di antenna che permette accessi simultanei alla rete muos. con i test si stanno valutando le modalità di funzionamento del sistema satellitare durante le attività militari: vengono simulati veri e propri “ambienti operativi di guerra” con attacchi aerei e colpi di mortaio, con il controllo a distanza dei centri di comando del corpo dei marines. “i test con le nuove apparecchiature del muos hanno superato le aspettative”, ha dichiarato il colonnello jeff decker, manager dei sistemi radio-terrestri del marine corps systems command. “abbiamo provato il nuovo sistema satellitare per comprendere non solo ciò che è possibile fare con le sue infrastrutture, ma anche per vedere come possiamo utilizzarle per accrescere la letalità delle forze navali e delle unità dei marines e poterci preparare così a impiegarli nel modo migliore in missioni reali. il muos è simile a un sistema di telefonia cellulare funzionante in cielo che consente la copertura dell’intero globo terrestre. esso sta cambiando il modo con cui guardiamo all’architettura tattica satellitare”. altrettanto soddisfatto anche il sergente mason j. roy, responsabile per le operazioni e le comunicazioni strategiche della i^ marine expeditionary force. “l’idea di poter inviare un video o una foto dal campo di battaglia a un centro di comando, utilizzando il muos, consente ai comandanti di adeguare in tempi rapidi le strategie da applicare nei campi di battaglia, assicurando la migliore riuscita delle missioni e la protezione delle nostre truppe”, ha commentato roy.
dal comando dei sistemi aerei e navali di us navy di patuxent river, maryland, giunge invece la notizia dell’affidamento alla divisione difesa del gruppo industriale boeing co. di un contratto per integrare i sistemi di trasmissione dati al muos a bordo dei pattugliatori marittimi anti-sommergibile p-8a “poseidon”, alcuni dei quali già operativi in sicilia nella stazione aeronavale di sigonella. il p-8a è la versione militare del boeing 737: può volare ad altitudini molto elevate ed è in grado d’intercettare i sottomarini in immersione e di colpirli con i siluri mk 54. la marina militare usa ne prevede l’uso in tandem con l’ultima versione dei droni “global hawk” prodotti da northrop grumman, gli rq-4n “triton” per la sorveglianza a lungo raggio delle aree marittime, anch’essi destinati ad operare da nas sigonella.realizzato dall’holding militare-industriale lockheed martin, il muos consente di mettere in collegamento l’intera rete militare statunitense (centri di comando, controllo e logistici e gli oltre 18.000 terminali radio esistenti, tutti gli utenti mobili come droni, cacciabombardieri, unità navali, sommergibili, reparti operativi, missili cruise, ecc.), accrescendo esponenzialmente la velocità e il numero delle informazioni e dei dati trasmessi nell’unità di tempo. la costellazione satellitare assicura le comunicazioni audio, video e dati in ultra alta frequenza (ultra high frequency – uhf); la tecnologia di trasmissione è quella adattata dalla telefonia cellulare di terza generazione (3g) wideband code division multiple access (wcdma). il muos si è affiancato al sistema ufo (ultra high frequency follow-on), in via di dismissione per “limiti di età” (è entrato in funzione nel 1993). rispetto all’ufo, il muos assicurerebbe maggiore mobilità, facilità di accesso e migliore qualità dei servizi.le telecomunicazioni in uhf (dai 30 mhz ai 3 ghz) sono utilizzate da tutte le agenzie militari statunitensi per le operazioni tattiche che coinvolgono gli aspetti c4isr (comando, controllo, comunicazioni, computer, intelligence, sorveglianza e riconoscimento). le trasmissioni in banda uhf, oltre ad essere compatibili con il maggior numero di strumenti bellici, penetrano attraverso il fogliame delle giungle e gli ambienti urbani più facilmente delle altre frequenze; grazie ad esse, i militari possono comunicare e combattere indipendentemente dalle condizioni climatiche e atmosferiche. l’architettura del muos si basa su un ponte terra-spazio-terra che comprende quattro satelliti geostazionari (più un quinto in orbita di riserva) e quattro terminali terrestri. i satelliti mantengono costante nell’arco delle 24 ore la loro posizione nello spazio a più di 36.000 km dalla terra. le stazioni terrestri consentono invece le connessioni e i controlli interfaccia tra i satelliti muos e la rete tlc del dipartimento della difesa. questi terminali sono stati realizzati all’interno di quattro infrastrutture nella disponibilità della marina militare usa: a chesapeake, nei pressi di norfolk, virginia; nella naval computer and telecommunications area master station pacific di wahiawa (isole hawaii); nell’australian defence satellite communications ground station (adscgs) di kojarena, (australia); nella naval radio transmitter facility (nrtf) di niscemi, strettamente dipendente dalla grande base usa di sigonella.secondo i dati forniti da lockheed martin, per la realizzazione e messa in funzione del sistema satellitare sarebbero stati spesi sino ad oggi 7 miliardi di dollari. giornalisti comprati: educati a mentire - udo ulfkotte, il giornalista che accusò la cia e poi morì. mistero buffo censurato. jacopo fo: “dopo cinquant’anni hanno ancora paura di mio padre. che bello!” 26 agosto 2020. polemiche per la decisione del comune di massa martana (perugia), a guida centrosinistra, di sospendere la messa in scena di mistero buffo, opera di dario fo, a cura di matthias martelli ed eugenio allegri. jacopo fo a micromega: “parte della sinistra ha rinunciato a usare la cultura come strumento di elevazione delle persone, accontentandosi di ciò che fa successo in televisione, di dare alla gente ciò che alla gente piace”. ᐧ niente di nuovo. «la cosa è grave e ripetuta». di certo «non è la prima volta che succede». la censura, perché di questo si tratta, che si è abbattuta sull'attore matthias martelli e il regista eugenio allegri aveva già colpito in passato mario pirovano o lucia vasini. «chi porta in giro spettacoli come mistero buffo», spiega a micromega jacopo fo, «si trova ad avere spazi teatrali negati all'ultimo o esponenti della curia pronti a fare pressione sulle amministrazioni comunali». tante volte, racconta il figlio di dario fo e franca rame, un suo spettacolo è stato annullato perché un sindaco ha ritirato il patrocinio all'organizzazione, facendo così saltare la messa in scena. ᐧ quanto accaduto a massa martana, piccolo comune in provincia di perugia, con la cancellazione di mistero buffo a cura di matthias martelli ed eugenio allegri a poche ore dall'inaugurazione del notti in massa festival prevista per il 29 agosto non è quindi una sorpresa. ma a preoccupare è il fatto che, stavolta, a tirarsi indietro è stata un'amministrazione comunale di centrosinistra. ᐧ fo ci spiega di aver parlato «poco fa» con il sindaco di massa martana, francesco federici, e sottolinea come il primo cittadino umbro abbia voluto negare qualsiasi tentativo di censura. anzi, «ha ribadito la volontà di intitolare una strada a dario fo». a richiesta di spiegazioni sulla motivazione, però, queste – ci racconta jacopo fo – sarebbero state le sue parole: «essendo il primo evento dopo l’emergenza covid meglio uno spettacolo più leggero». ᐧ la cosa «strana», però, è che «lo spettacolo non è stato bloccato quando è stato stilato il programma, ma solo quando è uscito il cartellone. qualcosa deve essere successo perché lo stop è arrivato solo quando tutti hanno saputo della messa in scena di mistero buffo». ᐧ ..segue ./.
Segue da Pag.7: La nuova guerra fredda con la Cina. Come vi influenzerà?

Paese, e i non cinesi visti però come in qualche modo legati a quel potere. Purtroppo ne sono già emersi i segni. Funzionari dell'FBI e del Consiglio di sicurezza nazionale, per esempio, sono stati inviati nelle principali università della Ivy League per mettere in guardia gli amministratori contro l'ammissione o il mantenimento di studenti cinesi che potrebbero raccogliere informazioni scientifiche e tecniche da condividere con le istituzioni supportate in patria dal governo. Contemporaneamente, a circa 30 professori cinesi legati a tali istituzioni è stato negato il visto, nonostante una storia di collaborazione con accademici americani. Con una mossa più drammatica, il titolare della cattedra del dipartimento di chimica dell'Università di Harvard, Charles Lieber, è stato arrestato a gennaio per non aver denunciato il reddito che aveva ricevuto da un'università cinese.

Molti accademici americani hanno criticato tali azioni come un attacco alla libertà accademica. Sempre più spesso, tuttavia, i funzionari statunitensi insistono sul fatto che essi rappresentano una componente necessaria della nuova guerra fredda. E mentre questi funzionari insistono anche sul fatto che il nostro avversario in questa lotta è il governo cinese o le persone ad esso associate (per quanto marginalmente), molti sino-americani stanno provando sempre più sospetti e ostilità solo per il fatto di essere cinesi... "I sino-americani si sentono presi di mira, e questo è davvero offensivo", ha detto Charlie Woo, un importante uomo d'affari cinese-americano.

L'esperienza della prima guerra fredda suggerisce che questo tipo di intolleranza e repressione aumenterà con effetti potenzialmente agghiaccianti sulla libertà intellettuale e sulla situazione razziale già profondamente instabile di questo paese.

Guerra calda

E non dimenticate mai che le guerre fredde rischiano sempre di diventare calde. Guardando indietro è abbastanza facile ricordare gli anni di stallo tra Stati Uniti e Russia come un'era relativamente priva di guerre, poiché le due superpotenze temevano che un conflitto diretto di qualsiasi tipo tra di loro potesse innescare una conflagrazione termonucleare a tutto campo, lasciando il pianeta in rovina. In realtà, però, entrambe le parti si sono impegnate in una serie di sanguinose "guerre per procura": conflitti regionali in Corea, Vietnam e Afghanistan, tra gli altri, che hanno coinvolto truppe di una superpotenza e alleati locali armati dall'altra superpotenza. Inoltre gli Stati Uniti e l'Unione Sovietica si sono quasi trovati in conflitto diretto in diverse occasioni. La più importante, naturalmente, è stata la crisi dei missili cubani del 1962, quando Mosca installatò missili balistici nucleari a Cuba e gli Stati Uniti quasi entrarono in guerra - che probabilmente si sarebbe trasformata in un conflitto nucleare - per rimuoverli. Solo un ultimo sforzo negoziale da parte del presidente John F. Kennedy e della sua controparte russa, Nikita Krusciov, evitò un tale risultato.

È facile immaginare che entrambe le versioni contemporanee di tali conflitti per procura e come durante la crisi dei missili cubani possano emergere da un crescente confronto con la Cina. Un incidente nella penisola coreana, non importa come si scateni, potrebbe rapidamente trasformarsi in una guerra per procura. Il pericolo maggiore, tuttavia, sarebbe se le forze statunitensi e cinesi si affrontassero direttamente, forse a causa di uno scontro navale nel Mar Cinese orientale o meridionale.

Attualmente le navi da guerra americane e cinesi si incontrano regolarmente in quelle acque, spesso a portata di tiro (o addirittura di speronamento). La Marina degli Stati Uniti insiste sul fatto che sta conducendo "operazioni di liberà di navigazione" autorizzate (FRONOPS) in acque internazionali. I cinesi – che rivendicando la proprietà e spesso costruiscono sui tanti piccoli atolli e isolotti che punteggiano quei mari - accusano le navi americane di violare il loro territorio marittimo nazionale. A volte le cannoniere cinesi hanno navigato pericolosamente vicino a loro, costringendole a cambiare rotta per evitare una collisione. Con il moltiplicarsi di tali incidenti e l'aumento delle tensioni, il rischio di un grave scontro che comporti la perdita di vite umane da una o da entrambe le parti è destinato a crescere, fornendo forse la scintilla per un confronto militare su vasta scala. E non può essere solo questione di una cosa sola: un'intensificazione della guerra fredda con la Cina non farà che aumentare le probabilità che una cosa del genere accada.

Nessuno può dire a che punto chiunque di noi comincerà a sentire gli effetti diretti di questa nuova Guerra Fredda, si può solo dire che, con l'acuirsi delle tensioni e degli atti ostili, le conseguenze si riveleranno davvero dure. Quindi applaudite ora, se approvate le misure già adottate per isolare e punire Pechino, ma pensate bene prima di abbracciare una vera e propria guerra fredda con la Cina e tutto ciò che essa comporterà.

Michael T. Klare è autore di 15 libri l'ultimo dei quali è All Hell Breaking Loose: The Pentagon’s Perspective on Climate Change.

E I MARINES USA SI ESERCITANO ALLE GUERRE CON IL MUOS DI NISCEMI



di Antonio Mazzeo

Hanno preso il via a marzo e si concluderanno a fine autunno le esercitazioni di guerra dei marines Usa per testare il funzionamento delle nuove tecnologie applicate al MUOS (Mobile User Objective System), il sistema di telecomunicazione satellitare di proprietà ed uso esclusivo del Pentagono che può contare su un terminale terrestre all’interno della base militare di Niscemi, Caltanissetta.

A sovrintendere alle attività addestrativo-sperimentali il Marine Corps Systems Command con sede nella base di Quantico, Virginia, con la collaborazione della I^ Marine Expeditionary Force, la task force aerea, marina e terrestre dislocata a Twentynine Palms, California.Scopo delle complesse esercitazioni è quello di verificare l’efficienza della rete MUOS in vista di un potenziamento delle telecomunicazioni via-satellite dell’US Marine Corps, a supporto dei propri comandi e delle unità “combattenti”.

È stato utilizzato in particolare un aggiornato sistema radio multibanda AN/PRC-117G e un kit di antenna che permette accessi simultanei alla rete MUOS. Con i test si stanno valutando le modalità di funzionamento del sistema satellitare durante le attività militari: vengono simulati veri e propri “ambienti operativi di guerra” con attacchi aerei e colpi di mortaio, con il controllo a distanza dei centri di comando del Corpo dei Marines.

“I test con le nuove apparecchiature del MUOS hanno superato le aspettative”, ha dichiarato il colonnello Jeff Decker, manager dei sistemi radio-terrestri del Marine Corps Systems Command.

“Abbiamo provato il nuovo sistema satellitare per comprendere non solo ciò che è possibile fare con le sue infrastrutture, ma anche per vedere come possiamo utilizzarle per accrescere la letalità delle forze navali e delle unità dei Marines e poterci preparare così a impiegarli nel modo migliore in missioni reali. Il MUOS è simile a un sistema di telefonia cellulare funzionante in cielo che consente la copertura dell’intero globo terrestre. Esso sta cambiando il modo con cui guardiamo all’architettura tattica satellitare”. Altrettanto soddisfatto anche il sergente Mason J. Roy, responsabile per le operazioni e le comunicazioni strategiche della I^ Marine Expeditionary Force.

“L’idea di poter inviare un video o una foto dal campo di battaglia a un centro di comando, utilizzando il MUOS, consente ai comandanti di adeguare in tempi rapidi le strategie da applicare nei campi di battaglia, assicurando la migliore riuscita delle missioni e la protezione delle nostre truppe”, ha commentato Roy.

Dal Comando dei sistemi aerei e navali di Us Navy di Patuxent River, Maryland, giunge invece la notizia dell’affidamento alla divisione difesa del gruppo industriale Boeing Co. di un contratto per integrare i sistemi di trasmissione dati al MUOS a bordo dei pattugliatori marittimi anti-sommergibile P-8A “Poseidon”, alcuni dei quali già operativi in Sicilia nella stazione aeronavale di Sigonella.

Il P-8A è la versione militare del Boeing 737: può volare ad altitudini molto elevate ed è in grado d’intercettare i sottomarini in immersione e di colpirli con i siluri MK 54. La Marina militare Usa ne prevede l’uso in tandem con l’ultima versione dei droni “Global Hawk” prodotti da Northrop Grumman, gli RQ-4N “Triton” per la sorveglianza a lungo raggio delle aree marittime, anch’essi destinati ad operare da NAS Sigonella.Realizzato dall’holding militare-industriale Lockheed Martin, il MUOS consente di mettere in collegamento l’intera rete militare statunitense (centri di comando, controllo e logistici e gli oltre 18.000 terminali radio esistenti, tutti gli utenti mobili come droni, cacciabombardieri, unità navali, sommergibili, reparti operativi, missili Cruise, ecc.), accrescendo esponenzialmente la velocità e il numero delle informazioni e dei dati trasmessi nell’unità di tempo.

La costellazione satellitare assicura le comunicazioni audio, video e dati in ultra alta frequenza (Ultra High Frequency – UHF); la tecnologia di trasmissione è quella adattata dalla telefonia cellulare di terza generazione (3G) Wideband Code Division Multiple Access (WCDMA). Il MUOS si è affiancato al sistema UFO (Ultra High Frequency Follow-On), in via di dismissione per “limiti di età” (è entrato in funzione nel 1993).

Rispetto all’UFO, il MUOS assicurerebbe maggiore mobilità, facilità di accesso e migliore qualità dei servizi.Le telecomunicazioni in UHF (dai 30 MHz ai 3 GHz) sono utilizzate da tutte le agenzie militari statunitensi per le operazioni tattiche che coinvolgono gli aspetti C4ISR (Comando, Controllo, Comunicazioni, Computer, Intelligence, Sorveglianza e Riconoscimento)

Le trasmissioni in banda UHF, oltre ad essere compatibili con il maggior numero di strumenti bellici, penetrano attraverso il fogliame delle giungle e gli ambienti urbani più facilmente delle altre frequenze; grazie ad esse, i militari possono comunicare e combattere indipendentemente dalle condizioni climatiche e atmosferiche.

L’architettura del MUOS si basa su un ponte terra-spazio-terra che comprende quattro satelliti geostazionari (più un quinto in orbita di riserva) e quattro terminali terrestri.

I satelliti mantengono costante nell’arco delle 24 ore la loro posizione nello spazio a più di 36.000 Km dalla terra. Le stazioni terrestri consentono invece le connessioni e i controlli interfaccia tra i satelliti MUOS e la rete Tlc del Dipartimento della Difesa.

Questi terminali sono stati realizzati all’interno di quattro infrastrutture nella disponibilità della Marina militare Usa: a Chesapeake, nei pressi di Norfolk, Virginia; nella Naval Computer and Telecommunications Area Master Station Pacific di Wahiawa (isole Hawaii); nell’Australian Defence Satellite Communications Ground Station (ADSCGS) di Kojarena, (Australia); nella Naval Radio Transmitter Facility (NRTF) di Niscemi, strettamente dipendente dalla grande base Usa di Sigonella.Secondo i dati forniti da Lockheed Martin, per la realizzazione e messa in funzione del sistema satellitare sarebbero stati spesi sino ad oggi 7 miliardi di dollari.

GIORNALISTI COMPRATI: EDUCATI A MENTIRE - Udo Ulfkotte, il giornalista che accusò la CIA e poi morì.





Mistero Buffo censurato. Jacopo Fo: “Dopo cinquant’anni hanno ancora paura di mio padre. Che bello!”



26 agosto 2020. Polemiche per la decisione del comune di Massa Martana (Perugia), a guida centrosinistra, di sospendere la messa in scena di Mistero Buffo, opera di Dario Fo, a cura di Matthias Martelli ed Eugenio Allegri. Jacopo Fo a MicroMega: “Parte della sinistra ha rinunciato a usare la cultura come strumento di elevazione delle persone, accontentandosi di ciò che fa successo in televisione, di dare alla gente ciò che alla gente piace”.

Niente di nuovo. «La cosa è grave e ripetuta». Di certo «non è la prima volta che succede». La censura, perché di questo si tratta, che si è abbattuta sull'attore Matthias Martelli e il regista Eugenio Allegri aveva già colpito in passato Mario Pirovano o Lucia Vasini. «Chi porta in giro spettacoli come Mistero Buffo», spiega a MicroMega Jacopo Fo, «si trova ad avere spazi teatrali negati all'ultimo o esponenti della curia pronti a fare pressione sulle amministrazioni comunali». Tante volte, racconta il figlio di Dario Fo e Franca Rame, un suo spettacolo è stato annullato perché un sindaco ha ritirato il patrocinio all'organizzazione, facendo così saltare la messa in scena. ᐧ

Quanto accaduto a Massa Martana, piccolo comune in provincia di Perugia, con la cancellazione di Mistero Buffo a cura di Matthias Martelli ed Eugenio Allegri a poche ore dall'inaugurazione del Notti in Massa festival prevista per il 29 agosto non è quindi una sorpresa. Ma a preoccupare è il fatto che, stavolta, a tirarsi indietro è stata un'amministrazione comunale di centrosinistra. ᐧ

Fo ci spiega di aver parlato «poco fa» con il sindaco di Massa Martana, Francesco Federici, e sottolinea come il primo cittadino umbro abbia voluto negare qualsiasi tentativo di censura. Anzi, «ha ribadito la volontà di intitolare una strada a Dario Fo». A richiesta di spiegazioni sulla motivazione, però, queste – ci racconta Jacopo Fo – sarebbero state le sue parole: «Essendo il primo evento dopo l’emergenza covid meglio uno spettacolo più leggero». ᐧ

La cosa «strana», però, è che «lo spettacolo non è stato bloccato quando è stato stilato il programma, ma solo quando è uscito il cartellone. Qualcosa deve essere successo perché lo stop è arrivato solo quando tutti hanno saputo della messa in scena di Mistero Buffo». ᐧ

..segue ./.

  P R E C E D E N T E   

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