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La VOCE  ANNO  XIV  N° 1

SETTEMBRE   2011

PAGINA 3

Bene, a tutto questo e' giunto il momento di rispondere NO! Questa Europa nemica del lavoro e dei suoi diritti, che vuol distruggere la sua più grande conquista civile e democratica, lo stato sociale, è nostra nemica. L' euro e' stata una costruzione stupida, una moneta senza stato e senza democrazia di cui ora pagano i costi tutti i lavoratori ed i poveri del continente. Certo non è semplice tornare indietro, ora i costi sociali sarebbero altrettanto terribili, ma quello che si può e si deve fare è disubbidire all' Europa restando in Europa.

Bisogna nazionalizzare le banche che hanno usato i soldi pubblici solo per salvare i loro profitti. Bisogna colpire la speculazione finanziaria con tasse e controlli, anche mettendo in discussione i paradisi fiscali dei ricchi europei. Montecarlo, Liechtenstein, San Marino devono veder messa in discussione la loro funzione di patria degli evasori, a costo di chiudere.

Bisogna fermare le multinazionali e le delocalizzazioni, ci vuole un piano per il lavoro che parta dal blocco dei licenziamenti e della chiusura delle aziende. Ci vuole un rinnovato intervento pubblico nell'economia.

Si deve combattere e non estendere la precarietà, rovesciando leggi ed accordi in vigore. Si deve rafforzare e non indebolire il contratto nazionale, e l accordo recentemente sottoscritto tra sindacati e Confindustria va travolto in quanto non solo è ingiusto , ma è inutile e dannoso perché espressione di quella politica liberista che ha fallito.

Bisogna cancellare le missioni di guerra, tutte e subito, e tagliare tutti i veri sprechi nella spesa pubblica, le inutili grandi opere, le consulenze gli stipendi d'oro le burocrazie politiche inutili.  Bisogna finanziare scuola e ricerca pubblica tagliando ogni sostegno a quella privata.

E' necessaria una decisa redistribuzione del redditi aumentando salari e pensioni basse e istituendo un reddito sociale garantito pagato da un tassa patrimoniale sui ricchi.

Bisogna ridurre l orario di lavoro e ricostruire diritti e libertà soppressi in tanti luoghi di lavoro. Deve finire l il regime di apartheid per i migranti e le loro famiglie

Ma soprattutto si deve rovesciare il modello di crescita e sviluppo fondato su finanza, competitività e produttività estreme, a favore di un sistema fondato sulla crescita dei beni comuni.

Quello che hanno chiesto i 27 milioni di cittadini che hanno votato hai referendum. Che è anche ciò che il governo unico dell' Europa ci impedisce di realizzare, visto che una delle prime misure imposte alla Grecia e' è proprio la privatizzazione dell' acqua.

No, signor Presidente, non usciamo dalla crisi con la coesione con coloro che l' hanno provocata e ce la vogliono far pagare:

No, senza una rivoluzione democratica che tolga a banche, finanza e multinazionali il potere di decidere sulle nostre vite non avremo maggiore coesione, ma solo più ingiustizia e meno democrazia.

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