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La VOCE  ANNO  XIV  N° 3

NOVEMBRE  2011

PAGINA  c



PIU' VELOCI DELLA LUCE?


I neutrini sono particelle subnucleari tra le più leggere ed evanescenti che la attuale teoria preveda. Essi si formano contestualmente a certe reazioni, cosiddette "deboli", in cui le particelle dei nuclei atomici si tramutano in altre particelle: fenomeni che si verificano spesso soprattutto nel Sole.

Sono invece dette fotoni le particelle che compongono la luce: i fotoni hanno "massa a riposo" nulla, vale a dire che se ipoteticamente si potessero fermare, non peserebbero nulla, ovverosia scomparirebbero.
Una delle idee-chiave della Teoria della Relatività è proprio questa: più una particella va veloce, più deve essere leggera (se pesata "da ferma"), fino al limite dei fotoni che raggiungono la velocità massima possibile (la velocità della luce: quasi 300mila chilometri al secondo) proprio perché "non pesano niente".

Un recente esperimento svolto tra i laboratori del Gran Sasso in Abruzzo ed il CERN in Svizzera, al quale hanno fortemente contribuito alcuni fisici italiani, sembrerebbe contraddire la Teoria della Relatività: i risultati infatti mostrerebbero che i neutrini hanno viaggiato tra i due laboratori ad una velocità che supera la velocità della luce, seppur di una quantità infinitesima (20 parti per milione al di sopra di quel limite). Si badi bene che i neutrini sono particelle così evanescenti che possono viaggiare liberamente attraverso la materia, perciò non hanno avuto bisogno di nessun "tunnel" per effettuare il lungo viaggio... anche se la ministra Gelmini, in suo ridicolo comunicato, ha scritto il contrario.

Per effettuare l'esperimento, i fisici del CERN e quelli del Gran Sasso hanno dovuto sincronizzare la misura dei tempi tra i due laboratori e calcolare con altissima precisione anche la reale distanza tra la sorgente, in Svizzera, e il rilevatore, in Abruzzo: questa è stata calcolata con un'incertezza di appena 20cm su un percorso di 730km!

Il tempo di volo dei neutrini è invece stato determinato con una precisione di meno di 10 nanosecondi, usando Gps avanzati e orologi atomici. Da subito gli stessi ricercatori hanno consigliato la massima cautela nell'interpretare la notizia, vista la portata della possibile scoperta: "Dopo numerosi e attenti controlli e dopo che le misure sono state effettuate più volte, i dati sembrerebbero consistenti, ma l'impatto che un risultato di questo tipo potrebbe avere sull'intera comunità scientifica ci spinge a continuare la ricerca di eventuali errori sistematici ancora sconosciuti che ne diano una spiegazione più semplice", si legge nella pubblicazione scientifica originale.

Il direttore di ricerca del CERN, Sergio Bortolucci, ha dichiarato: "Quando un esperimento si imbatte in un risultato apparentemente incredibile e non riesce a individuare un errore sistematico che abbia prodotto quella misura, la procedura standard è sottoporlo a una più ampia indagine. (...) Se questa misura fosse confermata potrebbe cambiare la nostra visione della fisica ma dobbiamo essere sicuri che non esistano altre, più banali, spiegazioni".

In effetti la eventuale conferma del superamento della velocità della luce da parte dei neutrini sarebbe in contraddizione non solo con i numerosissimi esperimenti realizzati fino ad oggi, ma anche - e sarebbe davvero difficile da spiegare - con il principio di causa-effetto. I neutrini "supererebbero" in velocità i fotoni? Qualcosa di simile si era già "visto" sono una volta, con l'esplosione della supernova 1987a, quando queste particelle avevano raggiunto i rilevatori sul nostro pianeta circa tre ore prima che fosse possibile vedere

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