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La VOCE  ANNO XII  N° 5

GENNAIO 2010

PAGINA  III

distacco dall'Italia e la costituzione di repubbliche operaie e contadine, riunite in una federazione di repubbliche balcaniche. Il principio fu accolto nel 1926 dal terzo congresso del Partito comunista italiano, che inizio' successivamente ad adoperarsi attivamente per la costituzione di un fronte unitario tra tutti gli strati sociali della popolazione slovena. Le associazioni culturali clandestine erano le migliori portatrici, il veicolo ideale, per la diffusione di questo spirito unitario, che aveva come punto fermo la lotta al fascismo.


Sino al 1930 era rilevante anche l'attivita' clandestina dell'organizzazione nazional- rivoluzionaria «BORBA », formata dai giovani patrioti progressisti che sostenevano la necessita' di una lotta armata contro il fascismo, alla violenza ed alla sopraffazione del regime bisognava rispondere con la forza.
Il movimento BORBA crebbe nel 1927, dopo lo scioglimento di tutti i circoli culturali sloveni. II suo programma d'azione prevedeva delle azioni violente contro le organizzazioni fasciste, in modo da richiamare l'attenzione dell'opinione pubblica mondiale sul problema delle minoranze nazionali che vivevano in Italia e di intimorire cosi' i portatori ed i fautori della politica snazionalizzatrice. Bisognava inoltre convincere le masse che una resistenza attiva ed armata era possibile, divulgare l'odio contro il fascismo; impedire l'attivita' dei rinnegati e dei traditori, collegare la lotta per l'esistenza nazionale con quella per la giustizia sociale. Queste azioni fecero guadagnare al movimento l'attenzione e la simpatia delle masse. Nella maggioranza dei casi il regime non riusci' ad individuare gli esecutori materiali degli episodi di lotta, pur arrestando un gran numero di persone. Nel 1929 la polizia arresto' in Istria un gruppo di nazionalrivoluzionari, il processo si svolse a Pola tra il 14 ed il 17 ottobre davanti al Tribunale speciale fascista e si concluse con la fucilazione di Vladimir Gortan.


Nella parte slovena della Venezia Giulia l'organizzazione venne scoperta nella primavera del 1930 in seguito all'attentato dinamitardo contro la sede della redazione del quotidiano «Il Popolo di Trieste». Dall'1 al 5 settembre si svolse davanti al Tribunale speciale fascista il noto primo processo triestino: Ferdo Bidovec, Franjo Marusic, Zvonimir Milos e Alojz Valencic, quattro giovani eroi, vennero condannati a morte e fucilati a Basovizza. Le condanne a morte sortirono pero' l'effetto contrario a quello atteso dalle autorita' fasciste.


(continua)
---ateriali dalla conferenza del Forum di Belgrado PER NON DIMENTICARE, 
Belgrado 23-24 Marzo 2010

La pagina http://www.cnj.it/24MARZO99/2010/beogradskiforum.ht è stata 
aggiornata. Da essa sono accessibili in particolare alcuni file AUDIO 


LETTERA APERTA

All'att.ne del dott. Antonello Piroso:

Le scriviamo stupefatti dopo avere assistito alla sua introduzione  della puntata di venerdi 23 ottobre 2010 della trasmissione televisiva  Niente di Personale. Abbiamo dovuto prendere atto che, dopo tanti  anni, non c'è ancora la volontà - da parte degli opinion makers e dei  giornalisti più influenti, tra cui certamente possiamo annoverare  anche lei - di raccontare la tragedia jugoslava, e bosniaca in  particolare, con obiettività e onestà.

Si preferisce continuare ad  usare il linguaggio delle esagerazioni e della demonizzazione  dell'altro, impedendo così non solo la analisi storica e politica  ragionata, ma anche il conseguimento di una pace vera. La sua è stata una invettiva pesantissima contro i leader politici e  militari dei serbi  di Bosnia: una invettiva che potrebbe pronunciare solo chi ha deciso di arruolarsi - tuttora! - con una delle parti in  causa nella guerra fratricida bosniaca. Come tanti altri esempi di  demagogia militare, la sua invettiva è stata basata su affermazioni in  parte false, in parte esagerate.

Lei ha citato ad esempio una ridicola leggenda, secondo cui Mladic  sgozza un maiale davanti ai caschi blu per intimidirli, e ha detto che  in seguito a tale minaccia  i caschi blu olandesi con un generale  francese a capo sequestrano le armi ai musulmani e lasciano campo  libero a Mladic a Srebrenica. Proprio su

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