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La VOCE ANNO XVIII N°7

marzo 2016

PAGINA c         - 27

Università spagnola boicotta Israele


L’Università Autonoma di Barcellona (UAB) ha annunciato la sua decisione di boicottare le università e le istituzioni israeliane che hanno legami, diretti o indiretti, con l’occupazione della Palestina.

L’università ha aderito all’iniziativa internazionale “Places without Racism”, lanciata da centinaia di istituzioni ufficiali e università di tutto il mondo, nell’ambito del movimento BDS.

In Spagna, la campagna BDS globale per il boicottaggio di Israele ha iniziato nel 2007 a promuovere tutte le forme di boicottaggio contro l’occupazione Israeliana, mirate ad associazioni come pure ad istituzioni politiche, accademiche culturali.

Seguendo Siviglia e decine di altre città spagnole, le Isole Canarie hanno avallato il boicottaggio.

Fonte: Middle East Monitor

Traduzione di BDS Italia

Un tribunale del lavoro americano respinge l’istanza antiboicottaggio di una ONG israeliana

22 Gennaio 2016
La ONG israeliana Shurat HaDin sosteneva che un sindacato statunitense aveva violato il diritto del lavoro USA appoggiando il movimento per il boicottaggio anti-israeliano, ma il tribunale non ha accolto la richiesta.

Un centro legale israeliano che si autodefinisce "in prima linea nella lotta al terrorismo e nella salvaguardia dei diritti degli ebrei in tutto il mondo" ha perso una causa intentata contro un sindacato USA per aver aderito al boicottaggio contro Israele.

La causa era stata presentata dal centro di consulenza legale Shurat HaDin contro il sindacato United Electrical, Radio and Machine Workers of America (UE), dopo che questo durante la sua convenzione nazionale nell’agosto 2015 aveva aderito al movimento Boicottaggio, disinvestimento e sanzioni (BDS).

La UE, che rappresenta circa 35.000 lavoratori nei settori industriale, pubblico e non profit, è stato il primo sindacato nazionale americano ad appoggiare il BDS, che propone i boicottaggi come mezzo per spingere Israele a ritirarsi dai territori occupati.

Secondo un bollettino pubblicato sul sito della EU, l’accusa di pratica industriale sleale presentata da Shurat HaDin è stata respinta il 12 gennaio dal National Labor Relations Board, un’agenzia indipendente del governo USA.

Shurat HaDin aveva presentato la sua denuncia il 13 ottobre, sostenendo che la risoluzione della UE violava la proibizione contro i "boicottaggi secondari" prevista dal diritto del lavoro degli Stati Uniti. Il sindacato aveva replicato che l’accusa era "un tentativo di interferire con i diritti del sindacato e dei suoi membri di esprimere opinioni su temi politici ed internazionali protetti dal Primo Emendamento."

Rispondendo alla decisione, Il presidente nazionale della UE Peter Knowlton ha detto che il sindacato aveva "resistito ai tentativi del governo americano di ridurci al silenzio durante il maccartismo negli anni ’50 del secolo scorso" e non "si è piegato all’ultimo tentativo, opera di un succedaneo del governo israeliano, di soffocare il nostro appello alla giustizia per i lavoratori palestinesi e israeliani."

Knowlton ha aggiunto che la decisione del National Labor Relations Board è stata una "vittoria per il movimento BDS che si sta sviluppando negli Stati Uniti, e che affronta i crescenti tentativi politici di intimidire e mettere a tacere chi critica il governo israeliano. Come americani che hanno il diritto costituzionale di criticare il nostro stesso governo, certamente abbiamo il diritto di criticare e, se vogliamo, boicottare un governo straniero che è fortemente sovvenzionato dai contribuenti americani."

L’articolo della UE descrive Shurat Hadin come "un’organizzazione israeliana che usa cause legali per tormentare i sostenitori dei diritti dei palestinesi e i critici di Israele, una strategia nota come "lawfare"."

Il sindacato scrive che la campagna di Shurat HaDin è iniziata in settembre, quando ha scritto una lettera all’amministratore delegato della General Electric Company, il maggiore datore di lavoro della UE, "diffidando" la GE a "rescindere il contratto di lavoro recentemente concluso" con la UE perché Shurat HaDin non gradiva la risoluzione del sindacato su Israele e sulla Palestina.

Fonte: Haaretz - Traduzione di Luca Tombolesi

Il voto della NWSA di sostegno al BDS sfida le femministe a prendere una chiara posizione sulla Palestina

I membri della National Women’s Studies Association hanno votato per approvare l’appello palestinese al boicottaggio, il disinvestimento e le sanzioni (BDS) contro Israele con una maggioranza schiacciante

Quasi il 90 per cento dei votanti - 653 accademiche - ha sostenuto una risoluzione presentata dalle Femministe per la Giustizia in / per la Palestina, un gruppo che è attivo dalla conferenza della NWSA del 2014 a Puerto Rico.

In quella conferenza quasi 800 partecipanti avevano firmato una petizione che invitava l’organizzazione a dichiarare il suo sostegno al BDS.

"Nel momento attuale, le nostre sorelle in Palestina devono affrontare quotidiane violazioni dei loro diritti umani, compresi i loro diritti accademici alla libertà di parola, di riunione, di associazione e di movimento", afferma la risoluzione."Al tempo stesso, le istituzioni israeliane di istruzione superiore non hanno messo in discussione, ma hanno invece legittimato le politiche oppressive e le violazioni di Israele."

La risoluzione sostiene il boicottaggio di "entità e progetti economici, militari e culturali sponsorizzati dallo stato di Israele".

Fondata nel1977, la National Women’s Studies Association ha più di 2.000 membri individuali e 350 istituzionali negli Stati Uniti e in altri paesi.

"Il BDS è una questione femminista"

La Docente di studi etnici dell’ Università Statale di San Francisco Rabab Abdulhadi ha detto a The Electronic Intifada che le recenti votazioni di sostegno al BDS da parte di altri gruppi accademici hanno aperto la strada alle donne del National Women’s Studies Association perché facessero altrettanto.

"Ma ci è voluto anche un lungo periodo di tempo perché questo avvenisse a causa dei cambiamenti che la NWSA stava attraversando, in particolare la diversificazione etnica della organizzazione e le sfide che ha condotto contro la supremazia bianca, che è andata di pari passo con l’influenza sionista nel movimento delle donne e negli studi delle donne e delle femministe ", ha detto Abdulhadi.

Lei crede che il voto della NWSA è stato significativo, perché è la prima grande organizzazione accademica , che comprende studi femministi, di genere, sulla sessualità e sulle donne, che sostiene il BDS.

Simona Sharoni, docente di studi di genere e sulle donne all’Università Statale di New York a Plattsburgh, è accreditata al lavoro educativo all’interno del NWSA, ma in particolare visita (spesso) la Palestina, come ad esempio nel 2011 con la delegazione Indigeni e donne di colore, per la costruzione di un sostegno al boicottaggio come una tattica efficace .

Sharoni ha detto a The Electronic Intifada: "Ciò che è significativo in questa particolare risoluzione è il fondamento logico;il fatto che la risoluzione rende esplicito che il BDS è una questione femminista, che si tratta di un’espressione di solidarietà femminista transnazionale e che non ci si può definire femministe e affrontare le disuguaglianze e le ingiustizie senza prendere posizione su quanto sta accadendo in Palestina. "

Docenti vulnerabili

NWSA ha sostenuto una seconda risoluzione con il 97 per cento dei voti , sollecitando un sostegno per il crescente numero di docenti precari - educatori assunti con contratti a breve termine.

La risoluzione sottolinea "l’impatto sproporzionato del lavoro precario nel settore dell’istruzione superiore per le donne e le persone di colore".

Anche se questo ha vaste implicazioni per l’istruzione superiore e gli accademici, recenti polemiche, tra cui la reazione dell’Università dell’Illinois ’di Steven Salaita, hanno messo in evidenza che minore è il numero di protezioni occupazionali di cui gli studiosi godono, più vulnerabili sono davanti a censura e ritorsioni.

Solo l’inizio

All’inizio di questo mese,l’AmericanAnthropological Associationha adottato il boicottaggio accademico di Israele con un voto schiacciante dei suoi membri in occasione della riunione annuale.

Tale risoluzione andrà a un pieno referendum dei suoi 10.000 membri nel mese di aprile.

Diverse associazioni accademiche, tra cui l’Associazione degli studi sui nativiamericani e gli indigeni e la Associazione di letteraturaafricana, hanno già approvato il boicottaggio.La prima a farlo, in aprile 2013, è stata la Associazione per gli Studi Americaniasiatici.

Nel mese di dicembre 2013, l’AmericanStudies Associationha approvato il boicottaggio in un referendum, scatenando una reazione feroce da parte dei gruppi anti-palestinesi e la sconfessione parte di presidi filo-israeliani in un certo numero di università statunitensi.

Ma questo non sembra aver rallentato la crescita del sostegno al boicottaggio accademico lanciato dai palestinesi un decennio fa.

"Per noi questo è solo l’inizio", ha detto Sharoni. "Votare come accademico per sostenere il BDS non è un atto radicale - si tratta di una dichiarazione simbolica che era attesa da tempo.Ora abbiamo bisogno di andare avanti con azioni che riflettano lo spirito della dichiarazione."

Fonte: Electronic Intifada

Traduzione di BDS Italia

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