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La VOCE  ANNO  XIV N° 3

NOVEMBRE   2011

PAGINA  IV

Fu selezionata l'isola di Brac che si poteva difendere bene. Vi erano tutte le attrezzature e il personale diretto da esperti della CIA, con velivoli a lunga gittata senza equipaggio che coprivano l'intera Bosnia-Erzegovina fino al corridoio serbo sul fiume Sava. Nel loro raggio di azione c'era tutto il territorio della Krajina. A quel tempo nessuno aveva idea di cosa accadeva e veniva nascosto sull'isola di Brac. Neanche i tedeschi, alleati degli Stati Uniti, che il 1 gennaio 1994 inviarono il loro addetto militare. La base fu rimossa dopo un'incidente inavvertitamente causato da questo tedesco. Una nuova base fu creata in un sito presso Zara, il paese di Šepurine. Le attrezzature provenienti dagli Stati Uniti venivano trasportate di notte.
Da Šepurine, con veicoli aerei senza equipaggio, veniva coperto ogni angolo della Krajina e della Bosnia-Erzegovina. (...)

Nella notte tra il 3 e il 4 agosto 1995 alle unità croate fu impartito l'ordine di spegnere tutti i dispositivi di telecomunicazione tra la mezzanotte e le quattro del mattino. Si è saputo in seguito che gli americani avevano utilizzato questo lasso di tempo per intercettare elettronicamente e distruggere i dispositivi di telecomunicazioni serbi. All'esercito croato rimase una sola ora, tra le 4 e le 5 del mattino, per il collegamento radio e il coordinamento dell'operazione. Alla vigilia della "Tempesta", nel quartier generale dell'operazione fu nuovamente accolto l'addetto militare americano. >>

Sappiamo bene, purtroppo, come è andata a finire.



NOTIZIE IN BREVE:



La Unione Europea ha messo nero su bianco le condizioni per la annessione della Croazia. Tra queste figura la privatizzazione generalizzata e la rinuncia da parte del governo croato ad ogni ipotesi di controllo ("golden share") sulle aziende privatizzate. Tra le condizioni invece NON figura alcun riconoscimento né risarcimento ai serbi vittime della pulizia etnica in Krajina e Slavonia, tantomeno ai famigliari dei desaparecidos (che sono tuttora circa duecento). Come premio per la annessione alla UE, i nazionalisti croati avranno la inesistente "lingua croata" annoverata tra le lingue ufficiali dell'Unione. Custode di questo splendido trattato con la Croazia è il governo italiano...



Si è tenuta lo scorso 5 settembre a Belgrado la assemblea dei rappresentanti dei Paesi Non Allineati, commemorativa del 50.mo anniversario della prima Conferenza che si tenne proprio nella stessa città. L'evento, che ha coinvolto diplomatici da più di 100 paesi, è stato contornato dal sostanziale silenzio dei media occidentali, mentre nel paese ospitante i rappresentanti istituzionali e governativi hanno dedicato all'importante appuntamento diplomatico un'attenzione contraddittoria e viziata da evidente imbarazzo, viste le attuali tendenze atlantiste ed europeiste prevalenti a livello politico.


Il ministro della cultura serbo, Predrag Markovic, in settembre ha disertato la cerimonia di apertura di un Festival culturale dei Paesi danubiani a Ratisbona (Baviera, sud della Germania), del quale la Serbia è quest'anno paese ospite, in segno di protesta per la distribuzione, con il materiale informativo, di una mappa della Serbia priva del Kosovo.
''Noi non vogliamo mischiare l'arte con la politica, soprattutto quando i partner sono paesi della regione danubiana quali Romania, Slovacchia e Serbia (nessuno dei tre riconosce l'indipendenza del Kosovo, ndr), ma tutti ritengono che le mappe dovrebbero essere stilate così come i paesi vedono i loro territori, e non come qualcuno vorrebbe che questi territori apparissero'', ha detto il ministro Markovic ai giornalisti a Ratisbona.
La Serbia rifiuta l'indipendenza del Kosovo, riconosciuta finora da 81 paesi, sul totale dei 192 rappresentati all'Onu. Fra essi gli Usa e 22 dei 27 membri della Ue, Italia compresa. I cinque paesi comunitari contrari all'indipendenza di Pristina sono Spagna, Romania, Grecia, Slovacchia e Cipro. (Fonte: http://www.viedellest.eu/ )

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