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UNA SIGNIFICATIVA SEGNALAZIONE DI CLAUDIA CERNIGOI


IL PAESE DEI CROCEFISSI


Un arrestato dall’Ispettorato Speciale di PS di Trieste (la   famigerata "banda Collotti" al soldo del nazifascismo) nel marzo ’45   narra di essere stato fatto entrare nella stanza di tortura della   sede di via Cologna dove gli dissero: "chi entra in questa stanza   deve dire tutto quello che sa e se non parla non esce vivo".

Fu   picchiato, torturato con un apparecchio elettrico dal commissario   Gaetano Collotti in persona, ed infine appeso per le braccia ad un   gancio sul soffitto e tenuto così per mezz’ora.

"Sulla parete - dice - era un crocefisso che mi colpì subito e   pensavo che tutti quelli che entravano in quel luogo erano dei   poveri Cristi".

(Testimonianza anonima conservata nell’archivio IRSML Trieste n. 902).

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