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LA VOCE 0909

  P R E C E D E N T E   

    S U C C E S S I V A  

15 agosto 1945
La Corea si liberava dal colonialismo dando parallelamente un grande contributo  mondiale alla
sconfitta dell' asse criminale
nazi-fascismo-impero nipponico

Dopo oltre trent' anni di invasione  giapponese, il popolo coreano conquistava la sua libertà. Sono stati decenni di dura sopraffazione, pagati con persecuzioni, anni di carcere e in molti casi anche con la vita. L' impero giapponese, arrogante  invasore, intendeva annientare gli usi e i costumi del popolo invaso, impedendo addirittura di esprimersi con la propria lingua, di dare ai neonati un nome di tradizione coreana.

Insomma fu un vero massacro al rispetto umano e civile.  Ma mentre l' arrogante impero giapponese calpestava il suolo coreano, nel 1912  veniva alla luce colui  che avrebbe saputo dirigere il popolo al riscatto, colui che seppe formulare teorie scientifiche e metodo di lotta, patrimonio prezioso divenuto proprietà del popolo coreano.

Il grande  dirigente coreano, oggi eroe  leggendario, che guidò gli studenti contro l' invasore, il Comandante partigiano che diresse la vittoriosa guerriglia fu Kim Il Sung, fondatore  del Partito comunista prima e della sua evoluzione in Partito del Lavoro  poi,  fondatore della R.P.D. di Corea.

Kim Il Sung fu colui che inserì la cultura tra i simboli del lavoro, colui  che diresse e vinse la guerra   del 1950-53 promossa dagli USA che volevano coprire il ruolo dei neo invasori,  colui che in 10 punti indicava la via della riunificazione della patria divisa per volontà dell' imperialismo USA.

Attraverso le teorie scientifiche Juche e Songun, Kim Il Sung  ha lasciato al popolo coreano ma anche agli altri popoli indicazioni preziose per il raggiungimento della indipendenza e della sovranità.
Oggi alla guida della R.P.D. di Corea c'è Kim Jong Il, un grande statista che sa fare tesoro della linea tracciata dal grande Kim Il Sung e sa tenere testa ai tentativi di arrogante sopraffazione dell' imperialismo nord americano coadiuvato da un codazzo di paesi lacché tra i quali, purtroppo, anche l' Italia.

Mentre stiamo scrivendo, Bill  Clinton è a Pyongyang per parlare, forse,  del nucleare., o per fare richieste convenienti al suo paese.

Conosciamo l' ospitalità dei compagni coreani, la loro grande educazione, il loro modo rispettoso di trattare, ma conosciamo anche la loro fermezza nelle convinzioni, la loro determinazione nel difendere i diritti del proprio paese conquistati con le proprie  forze  e sappiamo di certo che nulla potrà far fare un passo indietro al governo coreano sulla legittimità della propria autodeterminazione e sulla sovranità della loro repubblica.
Lo spirito internazionalista coreano, che opera anche per la Pace nel mondo, sarà certamente una lezione per Bill  Clinton uso com' è ad incontri di ben altra natura e con personaggi di ben diverse fattezze morali. Ci auguriamo sappia convincere Obama sui diritti
acquisiti anche  con la lotta , dal popolo  e dal governo coreano.


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