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Tutte le foto e i video sono di Linda Galassi
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Corso dell’Idea Juche

Il corso è tenuto dalla maggiore esperta coreana di Juche, mia coetanea, la professoressa Mun Jong Suk

Quando era ancora bambina Mun Jong Suk fu presentata al Grande Presidente Kim Il Sung per la sua vivace intelligenza e così il Presidente stabilì che avrebbe potuto continuare gli studi nella più prestigiosa università di Pyongyang. Infatti la giovane Mun Jong Suk potè laurearsi all’università Kim Il Sung.

Naturalmente qui faremo solo un accenno all’Idea Juche in quanto lo sviluppo del pensiero Juche viene demandato alla pagina appositamente dedicata in questo menù

IDEA JUCHE

Perché Juche e non marxismo-leninismo?
La situazione storica della Corea era molto diversa da quella Russa.
Il problema fondamentale della Corea non era quella di liberarsi di una classe dominante che vessava le classi sociali più deboli in un rapporto sociale di semi-schiavitù, ma quello di liberarsi dalle invasioni straniere.
La Corea aveva conosciuto molto presto l’aggressività Yankie.
Infatti, fin dagli anni successivi alla elezione del primo presidente (Ulysses S. Grant) dopo la guerra di secessione, già il nonno di Kim Il Sung aveva dovuto combattere per scacciare l’esercito USA che aveva invaso la Corea (1871) uccidendo 350 coreani, ritirandosi in ciò che i coreani chiamano Sinmiyangyo, ritenendola un paese di rilevanza strategica irrinunciabile per la sua vicinanza sia alla Cina che alla Russia, anche se il pretesto fu un combattimento di quattro giorni, avvenuto nel 1866 in quanto una nave mercantile statunitense dotata di un potente armamento militare, che si era arenata vicino a Pyongyang, avendo ricevuto l’ordine di andarsene da parte di ufficiali coreani, aveva invece ingaggiato una battaglia uccidendo quattro coreani e rapendo un ufficiale militale, e fu quindi data alle fiamme dalla marina coreana.
Kim Il Sung poi, nella guerra ventennale (1925-1945)di liberazione dai Giapponesi aveva perso in guerra sia il padre che il fratello e non si era potuto trattenere al capezzale della madre morente, incitato da lei stessa a tornare ai suoi doveri patriottici.
Infine la vittoria con la liberazione del territorio a Nord del 38° parallelo da parte di Kim Il Sung sulla più devastante guerra che la Corea abbia subito a causa dei bombardamenti americani dal 1950 al 1953, che la rasero completamente al suolo, diede a Kim Il Sung la possibilità di fondare la Repubblica Popolare Democratica di Corea.
La storia della Corea si estende dai tempi del Paleolitico inferiore fino ai giorni nostri.
Fin dal 676 Silla aveva conquistato la maggior parte della penisola coreana, ma già il precedente regno Goguryeo aveva sconfitto le invasioni cinesi.
Tra l’892 e il 936 vi fu un tumultuoso periodo dei tre regni, ma nel successivo periodo Goryeo la Corea vide la codificazione delle leggi, l’introduzione di un apparato amministrativo statale e la fioritura del buddhismo. Nel 993-1019 la dinastia khitana dei Liao invase Goryeo, ma fu respinta. Nel 1238 fu la volta dell’Impero mongolo che invase la penisola iniziando una guerra di quasi trent’anni, al termine della quale le due parti firmarono un trattato di pace.
Nel 1392, a seguito di un colpo di Stato, il generale Yi Seong-gye fondò la dinastia Joseon (1392-1910). Re Sejong il Grande (1418-1450) promulgò l’hangul, l’alfabeto coreano (ma fu poi Kim Il Sung a trasformarne la scrittura da sinistra a destra inceve che dall’alto in basso). Tra il 1592 e il 1598 il Giappone invase la Corea, ma fu infine respinto grazie agli sforzi degli eserciti e della marina guidata dall’ammiraglio Yi Sun-shin. Negli anni 1620 e 1630 Joseon subì invasioni dalla dinastia manciù dei Qing.
Durante il XIX secolo la Corea tentò di porre un freno all’influenza straniera chiudendo le frontiere a tutte le nazioni eccetto la Cina.
Nel 1866 la Francia pensò bene di invadere porzioni dell’isola Ganghwa della Corea per le restrizioni che questa aveva imposto al proselitismo cattolico di missionari francesi, ma non vi rimasero a lungo.
Nel 1895 l’imperatrice Myeongseong fu assassinata da agenti giapponesi. Nel 1897 Joseon fu ridenominato Impero coreano (1897-1910) e re Gojong divenne l’imperatore Gojong.
Nel 1905 i giapponesi dissero di aver costretto la Corea a firmare il trattato di Eulsa che trasformava il Paese in un protettorato e successivamente, nel 1910, un secondo trattato che annetteva direttamente la Corea all’Impero giapponese, sebbene nessuno dei due accordi sia considerato legalmente valido (in quanto risultò un falso storico). La resistenza coreana all’invasione nipponica si manifestò in maniera non violenta nel massiccio movimento del 1º marzo del 1919. In seguito il movimento di liberazione coreano, coordinato dal governo provvisorio della Repubblica di Corea in esilio, fu largamente attivo nelle confinanti Manciuria, Cina e Siberia ad opera del padre di Kim Il Sung e di Kim Il Sung stesso.
Infatti l’Idea Juche stabilisce l’indipendenza dell’uomo sia rispetto al mondo naturale che a quello di governi stranieri.


Perché l’Idea Juche funziona meglio del marxismo-leninismo sia a livello individuale che sociale?
Perché l’Idea Juche pone il singolo uomo con la sua creatività al centro della propria autodeterminazione. Non viene accettata una sorta di fatalismo nei rapporti di classe di una società capitalistica che in Corea non si presentò.
Questa filosofia riguarda sia la singola persona che sarà determinante per la propria carriera scolastica e quindi lavorativa, per così dire rimboccandosi le maniche, anche di fronte a ostacoli molto ardui da superare, ma comunque sempre senza mai chiedere aiuti esterni, che normalmente gli si rivolterebbero contro.Cioè si rivolterebbero contro la più grande aspirazione dell’uomo che per l’Idea Juche è quella della propria audeterminazione.
Ma riguarda anche la successiva entità sociale, la famiglia (riconosciuta anche dal marxismo) che unisce i propri sforzi al raggiungimento di un obiettivo comune, il proprio benessere socio-culturale.
Infine coinvolge tutta la società di una nazione che aspira a realizzare gli stessi identici principi di indipendenza e autodeterminazione del singolo individuo, senza aiuti ’pelosi’ da parte di Paesi stranieri.


Perché nell’Idea Juche funziona questo collegamento tra privato e sociale?
Perché l’Idea Juche implementa il principio della ruota.
Il mozzo, ovvero il centro della ruota rappresenta l’unità di intenti ed è impersonato dal Leader.
I raggi della ruota sono personificati delle strutture di partito che devono riportare al Leader le istanze della base, che a sua volta personifica il cerchione sul quale ruota cammina. Senza le istanze vissute sulla propria pelle dei singoli individui e che determinano in essi delle priorità irrinunciabili la ruota non andrebbe da nessuna parte. Senza i raggi la ruota si sfascierebbe e senza un mozzo non potrebbe andare nella direzione voluta. Un Leader non amato dal proprio popolo o che non fosse illuminato dal partito sulle istanze popolare sarebbe un tiranno.
Ecco perché funziona, perché il Leader è solo la personificazione della volontà popolare che si esprime attraverso il partito.
Per intenderci meglio, la qualità maggiormente riconosciuta al più grande dei Leader coreani, Kim Il Sung, è stata la sua grande modestia, oltre all’onestà.
Jimmy Carter, l’unico presidente statunitense che visitò la Corea Democratica, ebbe a dichiarare che non aveva mai conosciuto un uomo più onesto di Kim Il Sung, e che neppure assommando l’onestà di due presidenti americani come Jefferson e Washington si poteva eguagliare l’onestà di Kim Il Sung.

Cosa protegge la ruota nel suo percorso da ingerenze esterne?
Il Songun.

Che cos’è il Songun?
Quando Kim Il Sung ricacciò i Giapponesi a casa loro e a distanza di pochi anni respinse la devastante invasione invasione Yankie oltre il 38° parallelo, il suo eroismo, già noto in tutto il Paese (i suoi soldati l’avevano dapprima nominato Stella, dandogli l’importanza di una stella che guida il suo popolo con sicurezza verso la vittoria, ma poi lo rinominarono Sole, questo significa Sung, Kim Il Sole, perché il suo pensiero illuminava il cammino non solo dei suoi militari, ma di tutti i popoli nel mondo che l’avessero messo in pratica), il suo eroismo dicevo salì alle stelle. E il Grande Kim, per la sua innata modestia, volle anche per via pratica indirizzare tutta la riconoscenza della popolazione liberata, nei confronti dell’esercito.
In pratica il Songun diventa la modalità di realizzazione del Juche. L’eroico esercito coreano, che non ha mai conosciuto sconfitte, ben può non solo rappresentare l’unità monolitica del Paese, ma proteggere questa unità monolitica, non scalfibile, del proprio popolo, unità di intenti, unità di amore per il proprio leader, unità di rispetto reciproco, unità di difesa verso le aggressioni esterne.
Il Songun è il principio che mette al centro l’esercito, non solo nello sviluppo di strategie di difesa e di studio e realizzazione degli armamenti necessari, ma anche di ogni aspetto della vita pubblica, dalla semina dei campi, alla pesca, alla costruzione delle case.
L’esercito occupa ogni ganglio della vita civile, e rappresenta la massima espressione in ogni campo, dalla ricerca alla fabbricazione. Come si fa a non amare le persone che ti costruiscono la casa con tanta cura e dedizione e ti raccolgono il mais o il riso per il tuo sostentamente. E’ naturale che nella repubblica democratica di Corea l’esercito sia tanto amato e rappresenti per ogni Coreano la propia fiducia nello Stato, nel Leader e giustezza dell’Idea Juche.



Mun Jong Suk la più grande filosofa coreana sul Juche


Corso dell’Idea Juche Università delle Scienze Sociali.