Last name:

 La VOCE   COREA   CUBA   JUGOSLAVIA   PALESTINA   RUSSIA   SCIENZA   SCUOLA&RICERCA 

Stampa pagina

 Stampa inserto 

La VOCE 2110

  P R E C E D E N T E   

    S U C C E S S I V A  


GIÙ

SU

La VOCE ANNO XXVI N°2

ottobre 2021

PAGINA b         - 26

Copyleft © Tutto il materiale è liberamente riproducibile ed è richiesta soltanto la menzione della fonte.
Segue da Pag.25: Le tasse dei contribuenti americani finanziano il parco turistico israeliano in cima allo storico quartiere palestinese di Silwan

beneficio dei residenti locali di Silwan.
Un uomo osserva la polizia israeliana avanzare verso le persone che protestano contro la demolizione di un edificio nel loro quartiere a Silwan, 29 giugno 2021. Maya Alleruzzo | AP
La stragrande maggioranza degli ordini di demolizione ad Al-Bustan è sospesa. Ci sono pochissimi ordini di demolizione che il tribunale ha recentemente deciso di sbloccare. Va sottolineato che questi ordini sono vecchi. Nessun nuovo ordine simile è stato emesso.

Quanto all’esecuzione di questi ordini, il Comune è tenuto ad agire in conformità con la legge e con le sentenze del tribunale. Stiamo ancora studiando a fondo l’ultima sentenza e decideremo i nostri prossimi passi in base all’attuale situazione.

Il Comune ha osservato che al-Bustan è designato come area verde in virtù della sua posizione vicina al fiume Kidron. Jeff Halper, direttore del Comitato Israeliano Contro le Demolizioni Abitative, ha spiegato che quando Israele ha annesso Gerusalemme Est nel 1967 in seguito alla Guerra dei Sei Giorni, ha dichiarato l’intera area di Gerusalemme Est come spazio verde aperto, il che significa che l’area è congelata per future costruzioni.

Halper ha sottolineato l’ipocrisia di questa politica di sviluppo nel modo in cui Israele tratta la costruzione di insediamenti rispetto a quella palestinese, spiegando:

“Oggi, più di centomila israeliani vivono a Gerusalemme Est in questi grandi insediamenti. Ma se la costruzione a Gerusalemme Est è stata completamente congelata, allora come hanno fatto gli israeliani ad ottenere permessi edilizi per tutte queste costruzioni? La risposta è che Israele rilascia permessi per gli insediamenti ebraici. Ma quando un palestinese vuole costruire, il governo dice: “Mi dispiace, quest’area non è destinata allo sviluppo residenziale ma per spazi aperti e verdi. Quindi, è applicato l’uso della burocrazia, della legge e della pianificazione come strumenti di controllo”.

La costruzione ad al-Bustan è stata eseguita principalmente dagli stessi residenti palestinesi sulla propria terra, ma spesso senza i necessari permessi di costruzione. Cohen di Ir Amim ha spiegato che ciò è dovuto principalmente alla mancanza di piani di urbanizzazione praticabili piuttosto che al rifiuto categorico dei permessi di costruzione da parte del Comune:

In assenza di una planimetria, ai residenti è precluso l’acquisto dei permessi. O manca un piano di urbanizzazione o ce né uno così obsoleto, che risale anche a 30 a 40 anni fa, per cui è impossibile ottenere i permessi di costruzione. E questo è un sistema molto gravoso in cui le autorità israeliane hanno trascurato la loro responsabilità municipale di fornire questo servizio”.

“Dal 1967, questo è stato un mezzo per sopprimere la costruzione e la pianificazione palestinese all’interno delle aree palestinesi”, ha concluso Cohen.

I dollari delle tasse americane finanziano l’attività dei coloni
Silwan si trova nel Bacino Sacro, un’area ambita dai coloni religiosi per la sua vicinanza alla Città Vecchia e per i presunti legami con il Re David. L’organizzazione di coloni Ir David o Elad gestisce il Parco Nazionale della Città di David nell’area di al-Bustan. Dagli anni ’90, Elad ha cercato di trasformare Silwan in un simbolo del passato biblico ebraico. Al-Bustan è specificamente preso di mira perché rappresenta un ostacolo al raggiungimento della visione di Ir David di un paradiso biblico.

Le azioni di Elad non si concentrano solo sulla costruzione di insediamenti ma anche sulla promozione di scavi archeologici, attrazioni turistiche e parchi. Secondo il rapporto della Fondazione per la Pace in Medio Oriente (FMEP) su al-Bustan, gli obiettivi dei coloni sono diventati la politica ufficiale del governo israeliano nel 2005, quando il governo dell’allora Primo Ministro Ariel Sharon ha approvato i piani per lo sviluppo dell’area del Bacino Sacro.

“In sostanza, il DNA dell’ideologia biblica di Elad è diventato il DNA del governo di Israele dentro e intorno alla Città Vecchia, con il governo che ha

esternalizzato molte delle sue autorità a Elad per perseguire questi obiettivi”, ha scritto FMEP nel suo rapporto. “I confini tra il governo e i coloni sono diventati così confusi che sono quasi scomparsi.”
Quteibah Odeh, la cui famiglia affronta lo sfollamento ad al-Bustan e a Batan al-Hawa, un’altra frazione di Silwan e bersaglio dei coloni, ha descritto le profonde interconnessioni tra i coloni e il governo israeliano, citando come esempio che Arieh King è il vicesindaco di Gerusalemme ma è anche un noto leader dei coloni responsabile dello sfollamento dei residenti di Sheikh Jarrah. “Queste organizzazioni di coloni sono le persone che gestiscono il governo”, ha detto Odeh. “Ricevono pieno sostegno dai militari e da qualsiasi Ministero e Comune”.

La polizia israeliana attacca un uomo palestinese nel quartiere di Silwan a Gerusalemme Est, 4 giugno 2021. Maya Alleruzzo | AP
Ir David non è solo sostenuto dal governo israeliano, ma anche da finanziamenti americani. La sorella no profit di Ir David negli Stati Uniti, Friend of Ir David, assicura donazioni esenti da tasse per l’organizzazione.

Secondo un’indagine di gennaio di MintPress News, la Hertog Foundation, la Irving I. Moskowitz Foundation, la Adelson Family Foundation, la Mindel Foundation, la Samueli Foundation, la Jay and Jeanie Schottenstein Foundation e il Jewish Communal Fund hanno tutte donato a Friends of Ir David. I maggiori contributori dell’organizzazione sono le Fondazioni Irving I Moskowitz e Adelson Family. Nel 2018, la Fondazione Irving I. Moskowitz ha donato a Friends of Ir David 1,5 milioni di dollari e la Adelson Family Foundation ha contribuito con circa 3 milioni di dollari.

La Ir David Foundation non ha risposto a una richiesta di commento.

Parlano i membri del Congresso degli Stati Uniti
Lo spostamento forzato da parte di Israele dei palestinesi di Gerusalemme Est ha attirato l’attenzione della comunità internazionale, compreso il governo degli Stati Uniti. Il 1° luglio, la rappresentante dell’Illinois Marie Newman ha tenuto un discorso all’aula della Camera, esortando l’amministrazione del presidente Joe Biden a intervenire e fermare le demolizioni in corso.

“Oggi mi ergo a nome delle migliaia di famiglie palestinesi in Cisgiordania che affrontano la prospettiva di sgombero, demolizione e spostamento dalle loro case da parte del governo israeliano”, ha affermato la deputata democratica. “Abbiamo ricevuto la notizia che gli ordini di demolizione sono già iniziati per le case nel quartiere al-Bustan di Silwan a Gerusalemme Est”.

Di fronte alle condanne internazionali, il portavoce di Silwan Abu Diab ha affermato che la recente demolizione ad al-Bustan dimostra la volontà di Israele di andare contro queste recriminazioni. Ha osservato in una dichiarazione:

La gente sa che i membri del Congresso stanno discutendo di questi problemi, ma la demolizione della macelleria ha dimostrato alla collettività che Israele è pronto a sfidare la comunità internazionale, compresi i membri del Congresso degli Stati Uniti. Affermano, ancora una volta, che le demolizioni e gli sfollamenti forzati, compresi gli sgomberi ordinati dal tribunale israeliano, sono contro il diritto internazionale, sono classificati come crimini di guerra e che la potenza occupante, Israele, ha il dovere di proteggere coloro che sono sotto la sua occupazione.

I residenti di Silwan chiedono quindi alla comunità internazionale di assumersi la propria responsabilità di Stato terzo, di invitare Israele a cessare immediatamente tali politiche illegali, con la reale responsabilità come prezzo per eventuali ulteriori demolizioni o sfratti.

Come a Sheikh Jarrah, i palestinesi rimangono fermi contro i continui sforzi di pulizia etnica di Israele. Ogni giorno si verificano manifestazioni contro le demolizioni, ha detto Odeh, residente a Silwan, aggiungendo:

“Queste sono le nostre case. I nostri genitori, i nostri nonni e i nostri bisnonni hanno vissuto qui. Abbiamo ricordi, abbiamo storia e le persone sono il passato, il presente e il futuro”.

Jessica Buxbaum è una giornalista con sede a Gerusalemme per MintPress News che copre Palestina, Israele e Siria. Il suo lavoro è apparso su Middle East Eye, The New Arab e Gulf News.

Traduzione: Beniamino Rocchetto – Invictapalestina.org

  P R E C E D E N T E   

    S U C C E S S I V A  

Stampa pagina

 Stampa inserto 

La VOCE 2110

 La VOCE   COREA   CUBA   JUGOSLAVIA   PALESTINA   RUSSIA   SCIENZA   SCUOLA&RICERCA 

Visite complessive:
Copyright - Tutti gli articoli possono essere liberamente riprodotti con obbligo di citazione della fonte.