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La VOCE ANNO  XIII  N° 8

APRILE  2011

PAGINA  4

le prese con le difficoltà del mare, le riunioni politiche, le donne e i loro progetti, l' Armata popolare sempre all' opera e soprattutto la documentazione sugli sforzi quotidianamente compiuti dal Presidente Kim Jong Il per scongiurare i pericoli di guerra che sono una costante progettata dall' imperialismo USA e soprattutto la assoluta indisponibilità del glorioso popolo coreano a farsi piegare, a farsi sottomettere anche se gli imperialisti pensano di  usare  la Corea del sud, come elemento provocatorio- Ma tutto il popolo coreano non condivide la guerra  fratricida e gli USA saranno costretti a rivedere i loro malsani progetti.

Perché la RPDC rifiuta la risoluzione dell'ONU
 Ministero degli Esteri della Repubblica Democratica di Corea

 La capitolazione di tutti i membri del Comitato di sicurezza delle Nazioni Unite all'imperialismo statunitense, comprovata da una risoluzione di condanna della RPDC, ha prodotto una grave situazione non solo nella penisola coreana, ma in tutta l'Asia.
 
Tale situazione può solo risvegliare gli appetiti imperialisti e incoraggiarli verso una nuova aggressione.
La penisola coreana è stata invasa nel passato sia dal Giappone che dall'Europa. La RPDC è sistematicamente demonizzata dai media dell'impero, le sue ragioni in Europa e negli USA non si ascoltano nemmeno, pertanto abbiamo deciso di dedicare lo spazio editoriale della settimana a questa dichiarazione del Ministero degli Esteri della RPDC pubblicata del 16 luglio, il giorno seguente il voto del Consiglio di Sicurezza.
 
"La spietata e ostile politica degli USA nei confronti della RPDC, così come l'irresponsabilità del Consiglio di Sicurezza dell'ONU, hanno creato una situazione molto pericolosa nella penisola coreana, in cui la sovranità della nazione coreana e dello stato sono state gravemente danneggiate..
 
Recentemente, alle Nazioni Unite gli USA hanno prodotto un gran clamore sulla questione del lancio dei missili - azione che rientra nell'addestramento all'autodifesa del nostro esercito - con l'intento di obbligare l'ONU ad adottare una risoluzione di condanna del Consiglio di Sicurezza, dato che la questione è stata descritta come "una minaccia per la pace e la sicurezza internazionale".
 
Gli USA sono riusciti a presentare il conflitto con la RPDC come se fosse un conflitto tra la RPDC e l'ONU. Quello che sono riusciti a fare ha creato una tensione estrema, che minaccia la sicurezza della penisola coreana e di tutto il nord - est asiatico.
 
Il lancio dei missili non violava alcuna legge internazionale, eppure gli USA hanno cercato fino all'ultimo di farla accettare come una violazione del Capitolo 7 della Carta delle Nazioni Unite, cioè di far legalizzare un'azione militare contro la RPDC. La risoluzione costituisce un preludio per la provocazione della seconda guerra coreana.

 
E' una logica banditesca esigere che il lancio dei missili statunitensi e giapponesi siano legali, mentre quelli per la difesa della RPDC siano fuorilegge.

Qualunque test atomico o balistico degli USA avviene nella totale sudditanza e al di fuori di qualunque discussione all'ONU. Questa è la realtà.

 
Gli USA si sono burlati degli sforzi sinceri fatti dalla RPDC per raggiungere la denuclearizzazione pacifica della penisola, ed ci la minacciano seriamente.
Solo i forti possono difendere la giustizia nel mondo, quando oggi prevale la legge della giungla.
 
Nessuno può proteggerci, né l'ONU né nessun altro.

Il passato ed il presente dimostrano che solo un paese con una forza potente può difendere la dignità nazionale, la sua sovranità e indipendenza.

Pensare che questo principio può cambiare grazie alla trasformazione del mondo è un sogno ad occhi aperti.
 
Noi abbiamo già chiarito che non abbiamo intenti offensivi, vogliamo solo essere in grado di difenderci.
La nostra Repubblica rifiuta la risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell'ONU perché è un prodotto della politica ostile statunitense, quindi non si sente vincolata minimante ad essa.

 La nostra Repubblica manterrà efficiente le forze di deterrenza per l'autodifesa in tutti i modi, poiché le attuali circostanze sono arrivate ad una grave fase di ostilità degli USA.
Difenderemo la nostra strada, l'ideologia e il sistema scelto dal nostro popolo, e saremo fedeli alla politica del Songun, la nostra arma migliore.

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