PROPOSTE DEI COMPAGNI PER LA LETTERA SULLA COREA.



Gentili amici del Manifesto (e gentili amici di Liberazione) irrita, a dir poco, l’atteggiamento verso la Corea popolare: un paese che da sempre lotta per difendere l’indipendenza, la sovranità e il diritto di mantenere un proprio ordinamento politico-sociale scaturito da trasformazioni rivoluzionarie; che non aggredisce nessuno, e che ha il pieno diritto di dotarsi di mezzi di difesa tecnologicamente all’altezza del nostro tempo per evitare la sorte della Jugoslavia e dell’Iraq: non minaccia, ma risponde con energia e determinazione alle intimidazioni altrui, comprese quelle espresse da incongrue e illegittime posizioni dell’Onu egemonizzata dagli Usa, la quale deve sempre operare - ognuno cerchi di ricordarselo in ogni momento - nel rispetto dei principî della Carta e quindi della sovranità e indipendenza di tutti gli Stati.

Qui vi è ancora una volta carenza di oggettiva informazione, e poi, come sempre, aprioristico schieramento sulle posizioni nella sostanza volute da sempre da Washington. La nostra protesta quindi è fermissima: rigettiamo gli atteggiamenti di stolta irrisione da parte di giornali che si richiamano all’antimperialismo generati solo da malanimo e incapacità di comprendere la situazione di un Paese che dopo aver subito per 30 anni una feroce occupazione giapponese perché stato costretto ad affrontare - senza soluzione di continuità - altri 3 anni di guerra terrificante contro gli Stati uniti che rifiutarono perfino di stipulare un trattato di pace, lasciando intendere che prima o poi sarebbero ritornati...

Mario Albanesi