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La VOCE ANNO XX N°5

gennaio 2018

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Vladimir Putin: La Russia non diventerà una forza di polizia globale.

br /> PandoraTV - Pubblicato il 23 dic 2017

Intervenendo alla riunione del ministero della difesa, Vladimir Putin ha illustrato la strategia su cui si basano le politiche di sicurezza e di difesa russe, ecco cosa ha detto.

Liberate i giornalisti ucraini!

23 Dicembre 2017
Lettera aperta di membri del Parlamento Europeo | da defenddemocracy.press

Traduzione di Marx21.it

Proponiamo, chiedendo ai nostri lettori di garantirne la massima diffusione, la lettera aperta di un gruppo di deputati del Parlamento Europeo che chiede il rilascio immediato di alcuni giornalisti ucraini condannati a dure pene detentive semplicemente per avere svolto il loro lavoro e il ripristino della libertà di stampa violata brutalmente dalla giunta oligarco-fascista di Kiev.

La notizia della coraggiosa presa di posizione di questo gruppo di parlamentari europei (in gran parte del gruppo GUE/NGL) è passata sostanzialmente sotto silenzio nel nostro paese.
Dispiace constatare che, tra i numerosissimi europarlamentari italiani (molti dei quali, indipendentemente dalla loro collocazione nello spettro dei gruppi politici, non esitano in continuazione a letteralmente “scatenarsi” a proposito di “violazione dei diritti umani”, quando si tratta di assecondare le più vergognose campagne propagandistiche contro i paesi che non si allineano alle logiche dell’imperialismo), le uniche firme sono quelle della compagna Eleonora Forenza, eurodeputata di Rifondazione Comunista e di Fulvio Martusciello, eurodeputato di “Forza Italia”, che vanno ringraziati per la loro coraggiosa presa di posizione. (Marx21.it)

Lettera aperta di Parlamentari Europei a sostegno dei giornalisti ucraini Dmitro VASILETS, Evgen TIMONIN e Vasil MURAVITSKY


Noi, membri del Parlamento Europeo, chiediamo il rilascio immediato e senza condizioni del giornalista televisivo ucraino Dmitro Vasilets e del suo cameraman Evghen Timonin condannati in Ucraina a 9 anni di carcere semplicemente per avere svolto il proprio lavoro.

Dmitro Vasilets e Evghen Timonin erano stati arrestati da agenti dei Servizi di Sicurezza dell’Ucraina, l’11 novembre 2015, con l’accusa di complicità con il terrorismo e “Tradimento della Patria” secondo l’articolo 111 parte 1 del Codice Penale ucraino. La ragione dell’accusa risiede nel fatto che, nel luglio del 2014, essi si erano recati per cinque giorni nella regione di Donetsk allo scopo di preparare delle corrispondenze da quella zona. Essi avrebbero anche fornito assistenza tecnica ai giornalisti locali che avevano allestito il canale “Novorossija TV” con sede a Donetsk.

Dmitro Vasilets e Evgen Timonin sono stati trattenuti in carcere per quasi due anni senza sentenza. Il 28 settembre 2017, il tribunale regionale Andrushevsky, nella regione di Zhytomyr ha emesso la sentenza in base alla quale Dmitro Vasilets e Evgen Timonin dovranno scontare 9 anni in prigione.

Chiediamo inoltre l’immediato rilascio di Vasil Muravitsky, giornalista ucraino detenuto dal 1° agosto 2017 dai Servizi di Sicurezza dell’Ucraina, con l’accusa di tradimento dello Stato, violazione dell’integrità territoriale dell’Ucraina, incitamento all’odio e sostegno ad organizzazioni terroristiche, come annunciato dal segretario stampa del procuratore generale tramite il suo account Facebook. Vasil Muravitsky potrebbe essere condannato a una pena detentiva di 15 anni di carcere. “Reporters senza frontiere”, con sede a Parigi e il “Comitato per la protezione dei giornalisti”, con sede a New York, hanno anch’essi richiesto l’immediato rilascio di Muravitsky.

L’Ucraina, in quanto paese candidato ad aderire all’UE, ha l’obbligo di rispettare i diritti e le libertà sanciti nella Carta dei Diritti Fondamentali dell’UE. Ma in questo paese, per il momento, i diritti umani fondamentali, come la libertà di espressione e associazione, la libertà di pensiero e di coscienza, la proibizione della tortura e degli altri maltrattamenti sono regolarmente e brutalmente violate. Negli ultimi anni, numerosi programmi televisivi ucraini hanno subito pressioni amministrative e giudiziarie; alcuni di essi sono stati costretti a chiudere. Numerosi rapporti di ONG internazionali hanno attestato che molti giornalisti che criticano le autorità hanno subito vessazioni giudiziarie particolarmente sofisticate.

I membri del Parlamento Europeo:

Javier Couso Permuy (GUE/NGL group)
Eleonora Forenza, (GUE/NGL group)
Konstantina Kuneva, (GUE/NGL group)
Jiří Maštálka, (GUE/NGL group)
Tatjana Zdanoka (Greens/ EFA group)
Georgi Pirinski (S&D group)
Fulvio Martusciello (EPP group)
Helga Stevens (ECR group)
Norica Nicolai (ALDE group)
Martina Anderson (GUE/NGL group)
Lynn Boylan (GUE/NGL group)
Matt Carthy (GUE/NGL group)
Liadh Riada (GUE/NGL group)
João Ferreira (GUE/NGL group)
Miguel Viegas (GUE/NGL group)
João Pimenta Lopes (GUE/NGL group)
Paloma López Bermejo (GUE/NGL group)
Lola Sánchez Caldentey (GUE/NGL group)
Tanja Fajon (S&D group)
Andrejs Mamikins (S&D group)
António Marinho e Pinto (EPP group)
Marie-Christine Vergiat (GUE/NGL group)
José Bové (Greens/ EFA group)

Pentagono parla del ruolo degli istruttori militari USA in Ucraina

30.12.2017
Il capo del Pentagono James Mattis ha assicurato che il ruolo e il numero degli istruttori militari USA in Ucraina rimangono invariati.

I compiti di questo numero determinato di istruttori che aiutano a preparare l’esercito agli standard della NATO rimarranno gli stessi, ha sottolineato Mattis, parlando ai giornalisti.

Il capo del Pentagono ha osservati che il numero di istruttori potrebbe aumentare solo in un caso. Ciò accadrà se il numero di militari che hanno bisogno di essere addestrati aumenterà.

In precedenza si è appreso che gli Stati Uniti hanno approvato licenze commerciali per la fornitura di armi all’Ucraina, tra cui il Javelin, sistema missilistico anticarro portatile progettato per distruggere veicoli corazzati, elicotteri e droni. Tuttavia, il dipartimento di stato ha chiarito che Washington non fornisce armi direttamente a Kiev.

Russia: In Siria ’eliminati 60 mila terroristi dell’ISIS’ mentre gli USA ’addestrano nuovi gruppi terroristici’

Durante le operazioni anti-terrorismo in Siria, la Russia è riuscita ad eliminare 60 mila terroristi dell’ISIS (Daesh, in arabo), ha comunicato il generale russo Valery Gerasimov, il quale, lancia l’allarme sull’addestramento e formazione di nuovi gruppi armati da parte degli USA nel paese arabo.

"Fino al 30 settembre 2015 (data dell’inizio dell’operazione russa) c’erano circa 59.000(terroristi dell’ISIS) in Siria. Inoltre, in due anni sono riusciti a reclutarne altri 10.000, e secondo i nostri dati, nel corso di due anni, sono stati eliminati, infatti, circa 60.000 terroristi, di cui almeno 2.800 nativi nella della Federazione russa", ha dichiarato il capo di stato maggiore russo Valery Gerasimov

In un’intervista con il quotidiano russo ’Komsomolskaya Pravda’, il comandante militare ha anche avvertito che la maggior parte dei membri della band ultra-radicale ha lasciato il paese arabo fuggendo in Libia, Afghanistan e paesi dell’Asia occidentale.

Gerasimov ha annunciato che un gruppo navale russa rimarrà nella parte orientale del Mar Mediterraneo dopo la fine della operazione antiterrorismo in Siria

"Gli Stati Uniti stanno addestrando gruppi terroristici nella loro base siriana di Al Tanf"

Gerasimos ha anche ribadito che gli Stati Uniti stanno addestrando gruppi terroristici formati da ex membri dell’ISIS nella loro base militare di Al Tanf in Siria.

Il Capo di stato maggiore russo, secondo i dati che gli ha fornito l’intelligence, in quell’installazione militare situata nella zona di confine tra Siria, Iraq e Giordania, ci sono "gruppi di miliziani" che "appartengono praticamente all’ISIS", ma dopo l’addestramento "usano altri distintivi" e altri nomi come "la nuova armata siriana".

Inoltre, i russi hanno segnalato la presenza di questi militanti nella zona di Al Shaddadi, dove Washington ha anche un’altra base militare. Secondo le informazioni disponibili allo Stato maggiore russo, ad Al Shaddadi ci sono circa 750 miliziani e ad Al Tanf circa 350.

Lo scopo di questi gruppi terroristici è di "destabilizzare" la situazione nella regione, ha spiegato Guerásimov, il quale ha anche sottolineato che a Washington fornisce risposte "incomprensibili" quando gli viene chiesto sul funzionamento della base militare di Al Tanf.

Fonte: ’Komsomolskaya Pravda’

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