LA VOCE   COREA   CUBA   JUGOSLAVIA   SCIENZA 

GIÙ

Stampa pagina

 Stampa inserto 

LA VOCE 1106

  P R E C E D E N T E   

    S U C C E S S I V A  

EROI CHE MUOIONO E
"MORTI VIVENTI"

Vittorio Arrigoni era un ragazzo generoso ed idealista di 36 anni che aveva dedicato la propria vita alla causa del popolo palestinese oppresso da un feroce colonialismo ispirato dall'ideologia "sionista" e sostenuto dall'imperialismo americano ed europeo.

Ad ucciderlo è stato un sedicente gruppo islamico fondamentalista "salafita", su cui è lecito avanzare i peggiori sospetti e l'ovvia domanda: "chi li ispirava e li manovrava?".

Ho conosciuto personalmente Vittorio al Cairo ed a
Gaza, la città palestinese sottoposta ad un orribile assedio da parte dell'esercito israeliano, con veri e propri tentativi di genocidio culminati nell'operazione "piombo fuso". Vittorio aveva dedicato tutte le sue energie al tentativo di spezzare l'assedio.

Lo attendevamo in Italia dove egli si sarebbe unito al gruppo di militanti che sta allestendo una
seconda "flottiglia della libertà" che dovrebbe raggiungere Gaza in giugno per spezzare l'assedio via mare. La sua gentilezza e la sua umanità colpivano chiunque lo conoscesse: il suo motto era "restiamo umani", "stay human!".

Mentre gli eroi come Vittorio si sacrificano, assistiamo costernati e sdegnati al balletto osceno dei guerrafondai bombaroli e colonialisti nostrani. Berlusconi, dopo aver concluso un accordo con la Libia, lo tradisce sotto le pressioni americane e francesi per poi potersi sedere al tavolo dei vincitori, se la resistenza libica dovesse crollare.
Il bottino è ricco: è fatto di gas, petrolio, e investimenti libici all'estero che già sono stati rapinati a mano armata dalle potenze occidentali. Anche l'acqua, contrariamente a quanto si crede, è abbondante in Libia; ve ne sono enormi giacimenti sotto le sabbie del deserto; e la posizione strategica del paese tra Africa ed Europa lo predispone alla costruzione di nuove basi militari pere sorvegliare i paesi africani.

Il governo prima concede le basi d'attacco agli aggressori, poi partecipa direttamente al lancio di quelle bombe che ammazzano i "civili" che si vorrebbero difendere, come i tre ragazzini nipoti di Gheddafi.

Di fronte alle difficoltà di Berlusconi, incalzato dalla posizione contraria alla guerra della Lega, interviene in suo aiuto il nostro presidente guerrafondaio che straccia la Costituzione che dovrebbe difendere.

l vero partito della guerra si dimostra il sempre più reazionario PD, mentre diamo atto a Di Pietro, che pure non è certamente un uomo di sinistra, di aver presentato una mozione per cercare di fermare la guerra. Ma, mentre scrivo, la nuova speranza dell'opposizione, l'ex allievo di Almirante, Fini, non la vuole far passare in parlamento.

A sinistra (si fa per dire!) l'avventuriero Vendola, allievo prediletto di Bertinotti, prima appoggia la risoluzione dell'ONU per la "fly zone", foglia di fico per coprire la realtà dell'aggressione, e poi riceve l'ambasciatore israeliano esternandogli tutta la sua ammirazione per Israele, dato che non  entri nel salotto buono se non ti prosterni davanti ai sionisti. Tutti non sono altro che "morti viventi", morti moralmente e politicamente.
Seppelliamoli nella spazzatura
della storia.

  P R E C E D E N T E   

    S U C C E S S I V A  

 LA VOCE   COREA   CUBA   JUGOSLAVIA   SCIENZA 

SU

Stampa pagina

 Stampa inserto 

LA VOCE 1106