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L'economia  della Corea unita potrebbe superare quella del Giappone

 

Una Corea unita - mettendo insieme la quarta più grande economia dell'Asia con una delle più povere - potrebbe superare Germania o Giappone in potenza economica nei prossimi 30-40 anni, ha illustrato martedì scorso un rapporto della banca di investimenti statunitense Goldman Sachs.
 
Sebbene gli analisti esterni dicano che il sistema di economia pianificata della Repubblica Democratica  Popolare di Corea (DPRK, Corea del nord) risulta essere debole, esso offre una grande e conveniente forza lavoro, una ricchezza di risorse minerarie che la scarsamente fornita Repubblica di Corea (ROK, Corea del sud) attualmente deve importare per alimentare la sua industria, la probabilità di aumenti in produttività e valuta una volta attuate le riforme economiche.
 
"Noi presupponiamo che in termini di PIL calcolato in dollari statunitensi una Corea unita potrebbe raggiungere la Francia, la Germania e probabilmente il Giappone in 30-40 anni" riportava il documento.
 
Le due Coree sono divise da più di mezzo secolo e devono ancora firmare un trattato di pace per porre fine formalmente alla guerra del 1950-53
Il costo della riunificazione è visto da molti come un rischio fra i più grandi che affronta l'economia della Corea del sud.
 
Molti analisti osservano che la crescita del Sud al livello di potenza economica regionale potrebbe essere annullato dall'effetto provocato dall'assimilazione del suo vicino, il cui reddito pro capite è approssimativamente del 5 percento.  
Ma Goldman Sachs ha affermato che potrebbe essere conveniente attuando politiche appropriate e seguendo il modello di riunificazione Cina /Hong Kong, che permette a due sistemi politici ed economici di coesistere, con una migrazione inter-coreana limitata.
 
Il rapporto è stato scritto dall'economista della banca della Corea del sud,  Goohoon Kwon, e include il contributo di alcuni fra gli economisti che alcuni anni fa hanno formulato l'autorevole previsione secondo cui le economie di Brasile, Russia, India e Cina - il cosiddetto BRIC - sarebbero destinate a diventare dominanti verso la metà del secolo.

Le forze della Corea del nord contano su una popolazione relativamente giovane, una forza lavoro ben istruita, una ricchezza di risorse minerarie, sugli investimenti potenziali dalla Corea del sud e sulla possibilità di grande produttività e apprezzamento di valuta che comunemente avvengono nelle "economie di transizione", ha scritto Kwon.

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